A Roma prende corpo definitivamente il PDL. Nasce un grosso contenitore politico, dove di destra c'e' veramente poco.
Se consideriamo che, a livello europeo, il piu' grande partito italiano, confluira' nel PPE, dobbiamo convenire che l'anima della destra nazionale di Almirante memoria, scompare definitivamente.
Il nuovo partito dovra' dal primo momento organizzarsi per guardare al futuro, un futuro immaginato anche senza la presenza ingombrante di Berlusconi.
L'attuale Premier, oltre ad esserne stato l'ideatore, e' l'assoluto collante di un movimento popolare dalle venature populiste, diventato assoluta e dominante forza politica e partitica.
I leader di AN, affermano che il PDL e' il naturale traguardo di tutte le forze moderate di destra del Paese.
Ma sarebbe nata questa forza, senza la presenza di Berlusconi? Siamo sicuri che tutti gli elettori di destra si sentano emotivamente coinvolti in questo movimento moderato?
Si tende a sottolineare che il PDL e' l'attuazione delle vecchie idee di Tatarelliana memoria.
Un tempo pero', il Movimento Sociale, a tutti i costi doveva smussare la sua dura corteccia nazionalista per cercare di uscire da un volontario oscurantismo separatista, per diventare un "normale" soggetto politico, capace di interloquire con gli altri partiti. Erano i tempi della prima Repubblica, caratterizzati dal dominio del penta-partito.
Poi a Fiuggi, ci fu la nascita di AN. La destra diventa forza moderna ma sicuramente non moderata. Abbandona i suoi scheletri nell'armadio ma non perde la sua identita'.
Oggi, con la nascita ufficiale del PDL o meglio, con la fine di AN, gli esponenti di quella che fu la spina dorsale della destra italiana, siedono allo stesso tavolo con gli ex democristiani, socialisti, liberali, repubblicani.
Per molti l'utopia si realizza. Prende corpo e muove i suoi primi passi, un grosso soggetto politico, attrattore di voti, consenso, rappresentativita' nazional-popolare, tenuto insieme nelle sue diversita' (al momento celate) dalla leadership indiscussa e incontrastata del suo stratega: Berlusconi.
Sicuramente pero', non si potra' piu' parlare di destra in Italia.
Se consideriamo che, a livello europeo, il piu' grande partito italiano, confluira' nel PPE, dobbiamo convenire che l'anima della destra nazionale di Almirante memoria, scompare definitivamente.
Il nuovo partito dovra' dal primo momento organizzarsi per guardare al futuro, un futuro immaginato anche senza la presenza ingombrante di Berlusconi.
L'attuale Premier, oltre ad esserne stato l'ideatore, e' l'assoluto collante di un movimento popolare dalle venature populiste, diventato assoluta e dominante forza politica e partitica.
I leader di AN, affermano che il PDL e' il naturale traguardo di tutte le forze moderate di destra del Paese.
Ma sarebbe nata questa forza, senza la presenza di Berlusconi? Siamo sicuri che tutti gli elettori di destra si sentano emotivamente coinvolti in questo movimento moderato?
Si tende a sottolineare che il PDL e' l'attuazione delle vecchie idee di Tatarelliana memoria.
Un tempo pero', il Movimento Sociale, a tutti i costi doveva smussare la sua dura corteccia nazionalista per cercare di uscire da un volontario oscurantismo separatista, per diventare un "normale" soggetto politico, capace di interloquire con gli altri partiti. Erano i tempi della prima Repubblica, caratterizzati dal dominio del penta-partito.
Poi a Fiuggi, ci fu la nascita di AN. La destra diventa forza moderna ma sicuramente non moderata. Abbandona i suoi scheletri nell'armadio ma non perde la sua identita'.
Oggi, con la nascita ufficiale del PDL o meglio, con la fine di AN, gli esponenti di quella che fu la spina dorsale della destra italiana, siedono allo stesso tavolo con gli ex democristiani, socialisti, liberali, repubblicani.
Per molti l'utopia si realizza. Prende corpo e muove i suoi primi passi, un grosso soggetto politico, attrattore di voti, consenso, rappresentativita' nazional-popolare, tenuto insieme nelle sue diversita' (al momento celate) dalla leadership indiscussa e incontrastata del suo stratega: Berlusconi.
Sicuramente pero', non si potra' piu' parlare di destra in Italia.
1 commento:
dopo Berlusconi, chi avrà attributi sufficienti per tenerli uniti?
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