martedì 29 giugno 2010

NOMINA DI BRANCHER: AUTOGOL DI BERLUSCONI

Il nostro Premier Silvio Berlusconi, gira per il mondo per i suoi impegni internazionali.
Prima in Canada, per il doppio appuntamento G-8, G-20, che ancora una volta, l'ennesima, ha sancito l'impossibilita' dei grandi di convergere su piattaforme condivise.
Il Presidente del Consiglio poi, e' volato in Brasile (da buon venditore, ha affermato che dopo l'eleminazione dell'Italia, tifa per la squadra verde-oro - poteva fare altrimenti?) dove ha accusato senza mezzi termini, l'influenza dei media del nostro paese e la loro azione negativa e distorta, tesa a produrre un' alterata informazione per i cittadini. Addirittura ha esortato gli stessi a scioperare nei confronti della stampa, non acquistando i quotidiani.
Ha aggiunto di non poter amministrare liberamente il Paese per la presenza di un Parlamento macchinoso, di un Presidente della Repubblica limitante l'azione del Governo e di un'azione giudiziaria affidata a magistrati schierati politicamente.
Peccato che dinanzi alla stampa internazionale, si sia dimenticato di spiegare in base a quale principio di liberta' o per quale alta e nobile azione democratica, abbia preso la decisione di nominare un nuovo Ministro (il problema e' che non si e' capito il dicastero affidatogli), nella persona di Aldo Brancher, un individuo su cui pendono diversi casi di imputazione per i quali sperava di ricorrere immediatanmente al leggittimo impedimento.
Berlusconi ha commessso un pacchiano autogol. Mai come in questa occasione, anche la maggioranza si e' fortemente opposta alle scelte del suo leader, nella fattispecie davvero imbarazzanti.
Lo sostengo da un po' di tempo: la parabola del Premier e' al capolinea.

giovedì 24 giugno 2010

LA RESA DEI CAMPIONI

Quando ho visto il terzo goal della Slovacchia, nato su di una rimessa laterale, mi sono reso conto che si era toccato il fondo. Questa gravissima distrazione non accade neanche sui campi di terza categoria, nemmeno nelle scuole calcio, dove i piccoli di 6-7 anni tirano i loro primi calci al pallone.
Quell'errore sintetizza la pochezza della squadra azzurra, una squadra spremuta nel fisico e confusa nelle idee, confusione accentuata da un tecnico (sempre molto presuntuoso) che in ogni partita ha cambiato il modulo di gioco ed i suoi interpreti, un tecnico che ha lasciato a casa alcuni grossi talenti ma che soprattutto non ha saputo usare al meglio (io ho visto un ottimo Quagliarella) quelli convocati per questa avventura sudafricana, presto trasformatasi in incubo.
Lippi nella conferenza stampa del dopo partita, si e' assunto tutte le responsabilita' di questa figuraccia. Era il minimo che potesse fare, visto il calo progressivo che la nazionale ha avuto negli ultimi due anni, culminato nell'assenza di vittorie nell'anno in corso.
Il tecnico aveva puntato tutto sui suoi senatori, i quali pero' arrivavano a questo mondiale, logori nel fisico e senza piu' le motivazioni avute nella passata edizione, quando in un modo o nell'altro si doveva dare una risposta sul campo allo scandalo di calciopoli.
L'ultimo errore l'ha commesso la Federezione, presentando a pochi giorni dalla partenza per il ritiro (era proprio il caso di andare a Sestriere per allenarsi sul sintetico?), il successore di Lippi, l'ex tecnico della Fiorentina, Prandelli.
In modo formale e sostanziale, si sanciva ancor prima di partire per il Sudafrica, la resa dei campioni.

lunedì 21 giugno 2010

SEPE INDAGATO: A MARONNA C'ACCUMPAGNA

L'inchiesta sulla cricca si allarga, coinvolgendo anche le mura Vaticane: ad essere indagato e' il Cardinale Crescenzo Sepe, arcivescovo di Napoli.
La questione come al solito e' molto ingarbugliata, difficile da leggere. Sono coinvolti tutti i nomi ultimamente usciti nelle cronache giudiziarie, inerenti i possibili illeciti verificatisi negli appalti dei grandi eventi.
Balducci, Anemone, Bertolaso, Lunardi. Adesso esce fuori il nome di Sepe. E' stato lo stesso Bertolaso a tirarlo in ballo.
Il prelato era a capo di una potentissima congregazione, la Propaganda Fide, con un patrimonio stimato di oltre 9 miliardi di euro, composto prevalentemente da immobili e donazioni vitalizie.
Strano che nel 2006, Benedetto XVI, allontani il Cardinale a scadenza del suo primo mandato, un'eccezione rispetto i suoi predecessori.
Il Cardinale che sembra sereno e convinto di fare chiarezza in tempi brevi, scrive una lettera ai napoletani, esortandoli ad avere fiducia, dicendo loro che anche questi sono gli sforzi ed i sacrifici da sostenere nel portare la croce.
Lui deporra' a breve dinanzi ai giudici. E' il caso di dire che un confessore si confessa. Chissa' quali "terremoti" provochera' la cardinalizia deposizione.
Speriamo che i vertici della curia napoletana non siano coinvolti in illeciti penali. Napoli gia' soffre abbastanza di suo.
In questa delicatissima vicenda al popolo di questa citta' non resta che aggrapparsi alla fede. Prendendo in prestito un'affermazione spesso adoperata dello stesso Sepe, auguriamoci che "a Maronna c'accumpagna".


mercoledì 16 giugno 2010

NAPOLI, TORNA L'INCUBO MUNNEZZA

E' arrivato il caldo, a Napoli anche il fetore nauseabondo della munnezza.
Tornano con il loro imbarazzante ingombro, i cumuli di rifiuti per le strade. L'azienda cittadina addetta alla raccolta ha pochi fondi. Ci sono stipendi arretrati non percepiti dai dipendenti che con il loro scipero hanno messo in ginocchio la citta'. C'e' da riorganizzare il riassetto dell'intera raccolta, la cui gestione e' passata dal comune alla provincia. Nel frattempo, la differenziata non decolla, così come l'individuazione di nuovi termovalorizzatori. In queste settimane e' scoppiata una forte polemica sulla possibilita' di aprire un grosso invaso nel Parco Nazionale del Vesuvio, dove ubicare una futura mega discarica di tal-quale, senza dimenticare il destino dei 6 milioni di false eco-balle, la cui distruzione pare ancora assai lontana.
Di questa nuova emergenza, avvertita anche nella provincia di Caserta (altra azienda ma medesimi problematiche), non se ne parla ancora a livello nazionale. Sappiamo quanto il Premier ci tenga a far girare per il mondo, l'immagine della " cartolina Napoli ", ma la realta' da queste parti e' molto diversa rispetto a quella irradiata dai media. Piu' volte ho segnalato come tale disagio non sia mai stato superato in pieno.
Per le strade cittadine, sono ammassate oltre 1400 tonnellate di munnezza. I turisti si muovono per le vie del centro facendo zig zag tra i rifiuti. Bisogna trovare una soluzione ed in fretta, prima che il problema non sia piu' gestibile con gli strumenti ordinari.
A Napoli, la munnezza e' di nuovo un incubo.

domenica 13 giugno 2010

BAVAGLIO ALL'INFORMAZIONE: SEGNALE ALLARMANTE

Tanto rumore sta producendo l'introduzione della cosiddetta legge bavaglio, in cui non si da piu' alla stampa la possibilita' di divulgare notizie che in qualche maniera possano ledere un potenziale imputato prima che lo stesso riceva una sentenza definitiva o che possano coinvolgere un soggetto non ufficialmente sottoposto a nessun tipo di informativa cautelare.
C'e da un lato la maggioranza di Governo che per bocca del suo leader Berlusconi, continua ad accusare le interferenze della magistratura, anzi, una parte di essa, come palesi minacce alla liberta' dei singoli cittadini.
Dall'altra, l'opposizione e una grossa fetta di stampa non direttamente assoggettata al pensiero del Presidente del Consiglio o comunque non alle sue dirette dipendenze che vede in tale proposta di legge, un vero e proprio escamotage portato avanti in nome della privacy, ma che in realta' cela un disegno non tanto occulto ma se vogliamo fin troppo evidente, di tenere a tacere tutto cio' che direttamente o indirettamente possa in qualche modo colpire una certa casta di potere.
La legge gia' passata al Senato, in cui si e' sfiorato lo scontro, arrivera' alla Camera non prima di settembre.
E intanto? Il Paese, completamente narcotizzato da questa contrapposizione interna, continua nella sua lenta agonia, nel vivere alla giornata senza dare risposte serie e concrete a migliaia di disoccupati, a tagliare in settori fondamentali come la ricerca e la programmazione ad impoverire di fatto, non solo il potere d'acquisto delle famiglie ma la possibilita' che le stesse possano in piena autonomia, scegliersi il proprio futuro.
Io su questa materia, mi pronunciai in tempi non sopsetti, nel giugno 2008, quando da poco salito in carica, il Governo Berlusconi ne inizio' a discutere. Rispetto allo scenario ipotizzato, la legge in esame e' ancor piu' restrittiva.
Limitare oggi la liberta' d'informazione, in un paese che si considera tra le democrazie piu' evolute al mondo, rappresenta ancor piu' una forma di impoverimento culturale per l'intera collettivita'. In nome del consenso elettorale, divenuto ben presto, espressione di mediatico populismo libertario del leader, si sta compiendo di fatto, una forma di morbida e progressiva metamorfosi costituzionale.
Essere preoccupati che le masse possano informarsi, divenire quindi coscienti e pensanti di cio' che le circonda, e' un segnale davvero allarmante.
Mettere il bavaglio all'informazione e' di fatto, un grosso autogol della maggioranza che dimostra a questo punto, di temere fin troppo che si possano intravedere i troppi scheletri nascosti negli armadi del potere.




mercoledì 9 giugno 2010

MAGGIORANZA AL BAR. LE RUSPE RIPARTONO

Il problema dell'abusivismo edilizio e' molto esteso qui in Campania. Sono ben 60.000 gli immobili abusivi realizzati negli ultimi dieci anni. Mesi or sono, ci sono stati anche diversi abbattimenti che hanno generato violenti scontri tra i residenti fuorilegge e le forze dell'ordine.
Nella passata campagna elettorale per il rinnovo del consiglilo regionale, il PDL si impegno' a portare in Parlamento tale delicata questione, sospendendo pro-tempore l'azione delle ruspe, con la promessa di trovare una soluzione definitiva. In tempi di sanatorie e condoni, il non procedere alle demolizioni, poteva essere considerata una strada da percorrere comoda a tutti.
Ieri, si votava alla Camera tale decreto. Gia' passato al Senato, sorprendentemente e' stato bocciato alla Camera. Violente polemiche hanno investito " l'eccesivo tempismo " di Rosi Bindi, la vice di Fini, che secondo i tanti esponenti della maggioranza, non ha atteso abbastanza per proclamare chiusa la votazione.
Il decreto e' stato battuto 249 a 231. Assenti ben 64 deputati del PDL. Molti di essi si intrattenevano al bagno, alla buvette, a fumare in pieno relax o addirittura a prendere aria all'esterno di Montecitorio, approfittando dell'arrivo tanto atteso delle belle giornate.
La maggioranza e' furiosa, si spera nell'intercessioone del presidente Fini. Si vorrebbe far ripetere la votazione, circostanza assai improbabile. Il decreto antidemolizioni, tecnicamente, e' stato cancellato.
Da domani, un sindaco (poco probabile) o un magistrato, potrebbe in ogni momento ordinare la demolizione di un immobile abusivo. In Campania ci sarebbe soltanto l'imbarazzo della scelta.
A questo punto, i tanti residenti abusivi, sapranno con chi prendersela. I loro rappresentanti in Parlamento, ancora una volta, non erano al loro posto durante le loro pubbliche funzioni squisitamente retribuite. Il governo, in tempo di austerity, dovra' rinunciare suo malgrado, ad un ingente ritorno di liquidita' proveniente dai condoni.
Combattere l'abusivismo dovrebbe essere una priorita'. Qui in Campania, probabilmente, si arrivera' alle demolizioni, per una tazzina di caffe' in piu' presa a Montecitorio.



lunedì 7 giugno 2010

FRANCESCA SCHIAVONE, UN'ITALIANA REGINA A PARIGI

Francesca Schiavone entra nella storia, vincendo a Parigi il Roland Garros, prova del grande slam su terra rossa. E' la prima affermazione in assoluto per una tennista italiana. Solo Nicola Pietrangeli, ben cinquanta anni or sono e Adriano Panatta, nel 1976, erano riusciti nell'impresa.
Non ho avuto il tempo per scrivere prima questo post. Il fine settimana ero molto impegnato con il lavoro. Sono riuscito a vedere degli scampoli dell'incontro, mandato in onda all'ultimo momento anche dalla Rai (e' un peccato che il tennis non sia visto piu' in chiaro come prima). Mi sono emozionato tanto. Anche io gioco a tennis a livello amatoriale. La vittoria della "Schiavo", così e' chiamata dagli amici, e' molto significativa. La tennista italiana la conquista alla soglia dei 30 anni, dopo una carriera in cui i progressi ed i miglioramenti sono stati graduali ma costanti.
E' la vittoria dell'intelligenza, del saper pensare in campo, del gioco vario, sicuramente non basato sull'uso esclusivo della forza e del fisico. Francesca e' alta soltanto 166 cm. ma ha un gran talento, grossa reattivita' ed un gioco molto esplosivo.
Con questa vittoria la Schiavone raggiunge il 6° posto nella classifica mondiale, intasca un premio di oltre un 1.500.000 euro, che non guasta, ma soprattutto da un grosso slancio a tutto il settore tennistico nazionale.
Dopo l'expolit della Pennetta lo scorso anno - anche lei nei top ten mondiali - e il trionfo nella Federation Cup, ancora una volta, una donna da lustro al tennis del nostro Paese, attento (fin troppo) soltanto alle vicende calcistiche.

giovedì 3 giugno 2010

SAVIANO CONTINUA A DIVIDERE

Ancora una volta, l'ennesima, Saviano e' stato criticato per la sua opera o per meglio dire, per la propagazione mediatica negativa che la stessa, secondo molti, produrrebbe sul territorio campano. Dopo gli interventi di Berlusconi e quelli di Fede che hanno determinato un vespaio di polemiche, questa volta e' stato il giocatore del Milan, Borriello, da poco escluso da Lippi per i prossimi mondiali, a schierarsi contro lo scrittore. Le dichiarazioni dell'attaccante del Milan non sono le prime provenienti dal mondo del calcio. Tempo addietro, fu il capitano della nazionale, Fabio Cannavaro, all'epoca giocatore del Real Madrid a dire la sua sull'autore di Gomorra. Io da questo spazio ho cercato sempre di sottolineare come all'indiscusso coraggio dell'autore, meritevole di far conoscere al mondo intero, il sistema mafioso campano, sia susseguita una spamodica ricerca di populismo presenzialista che, in parte, ha sminuito il valore assoluto della sua opera. Vi giro una risposta (risalente al gennaio 2009) che diedi ad una famosa blogger, quando all'epoca si discuteva sulla probabilita' che Gomorra potesse vincere l'Oscar:

" Che dirti. Prima cosa dobbiamo fare un distinguo tra Saviano e Garrone, tra libro e film. Anch'io mi trovo d'accordo con te sul film. Si cerca di suscitare forte emozione, in modo lento, scontato. Se ne andiamo a fare un discorso tecnicamente qualitativo, vediamo quanti limiti ci siano nel valutare il film come quasi certo vincitore all'Oscar - a proposito, stasera mi sembra si assegnino i Golden Globes. Quindi si dovrebbe essere d'accordo che il film se vincera' l'Oscar, sara' un contributo all'opera di Saviano come coraggiosa denuncia ma non come premio all'esecuzione cinematografica di Garrone. Ma lo stesso Saviano, crea un genere narrativo sui casalesi, impiantando il suo racconto su stralci di verbali, indagini degli inquirenti o lavori fatti da altri suoi colleghi. C'e' infatti anche una citazione nei suoi confronti, fatta da un altro giornalista che solo in un secondo momento viene ufficialmente inserito tra coloro che indirettamente hanno aiutato il giovane narratore a realizzare questo ormai famosissimo libro - puoi andare su www.ilroma.net del 9 gennaio 2009 a pag.9 (ne feci anche un post quando se ne parlo' nuovamente)- divenuto fenomeno di costume, un glamour all'italiana, affievolendo il suo carattere di denuncia, proprio perche' inflazionato. Tra le altre cose, Saviano non produce un lavoro alla fine di un lungo periodo di indagine, come fecero al suo tempo gli scomparsi Giancarlo Siani - per la camorra- ed Ilaria Alpi per le vicende di dubbi traffici illeciti che si celavano dietro la guerra in Somalia. In questo piu' meritoria, sicuramente piu' analitica, e' l'opera "Solo per Giustizia", del P.M. Cantone (per anni alla guida del pool investigativo per la Procura di Santa Maria Capua Vetere) o quella di Rosaria Capacchione "L'oro della Camorra" giornalista che da 15 anni segue la cronaca nera su Casal di Principe, anche lei ora sotto scorta. Tra le altre cose, Saviano nel libro, dedica ampio spazio alla camorra napoletana, al principio parla dei traffici e gli intrecci con la mafia cinese che hanno come scenario il porto di Napoli. Diciamo che poi, gli eventi reali che si sono succeduti, in modo cronologicamente naturale, hanno dato maggiore eco su cio' che accadeva a Casal di Principe. Ci si e' improvvisamente dimenticati delle faide tra il clan dei Di Lauro e degli scissionisti nell'area nord di Napoli, faida che ha prodotto decine di vittime. Ci si dimentica di cosa entra nei porti di Napoli e Salerno, ci si dimentica di chi gestisce lo spaccio ed il racket nel capoluogo partenopeo. A tal proposito, ti invito a leggere il mio post pubblicato l'11 ottobre 2008 e pubblicato anche dal quotidiano Roma di Napoli , per vedere come tante purtroppo siane le piaghe che affliggono il territorio campano ma come, ultimamente, si parli solo del clan dei casalesi. L'emergenza rifiuti e' stata "dirottata" come conseguenza del business del clan dei casalesi nello smaltimento dei rifiuti tossici. Cio' e' vero ma lo smaltimento di quelli ordinari- i sacchetti della spazzatura nelle strade di Napoli - non ha nulla a che fare con quello dei liquami tossici provenienti dal nord. Poi ci sono state le uccisioni proprio a Casal di Principe, cosa che non accadeva da lungo tempo, ed infine le uccisioni del giorno di San Gennaro, 19 settembre, dove furono massacrati 6 extra-comunitari a Castelvolturno. A quel punto e' come se l'opera di Saviano prendesse corpo e vita propria , diventando una sorta di naturale proiezione del macabro, una real fiction, dove i morti erano realmente esistenti. Approfondimenti televisivi continui, dibattiti, simposi facevano il resto. Faccio notare come l'ultima volta che Saviano appariva a Matrix, Mentana registrava il suo picco di ascolto, vicino al 40%, ascolti da semifinale di un campionato del mondo di calcio. Si e' determinata un ricerca spasmodica di ascolto, dove lo stesso Saviano diventa strumento di propagazione mediatica, a prescindere. L'opera di Saviano, manca pero' di una parte, se la dobbiamo considerare una moderna prova di neorealismo all'ombra del Vesuvio. Manca dello Stato. Non si citano le decine di arresti, le confische, i sequestri fatti anche precedentemente l'uscita del suo libro. Non si menziona l'opera meritoria di tanti inquirenti, investigatori, magistrati, forze dell'ordine spesso sotto pagate che comunque hanno assicurato alla giustizia tanti malviventi. Non si spiega che spesso, anche gli attuali provvedimenti in tema di restrizione dell'attivita' criminosa, non sono altro che la risultante di anni ed anni di indagini, di lavoro oscuro, perpetuo. Pare come se per incanto tali interventi siano la diretta conseguenza delle denunce di Saviano. Cio' lo trovo ingiusto per chi si sacrifica da anni in un lavoro estenuante e delicatissimo. Certo sara' stata fatta una scelta di libera impostazione narrativa. Ma siccome questo neorealismo e' monco di una parte, Gomorra come opera, non puo' per me essere assurto come libro di didattica nelle scuole dell'obbligo. Si fa educazione, non solo con la denuncia. Si educano le future generazioni, proponendo loro anche modelli positivi. Il bello, anzi il brutto che tutti gli intellettuali napoletani si sono schierati a favore del giovane narratore, secondo me facendo un grande autogol per il territorio. Se ti capita, vai di tanto in tanto a curiosare nel mio link napolipuntoeaccapo. A distanza di mesi, il forum culturale partenopeo mi ha dato atto di cosa segnalassi da tempo con preoccupazione, cioe' che alla lunga , in particolar modo per il territorio campano, gli effetti della propagazione mediatica di Gomorra saranno solo negativi. Addirittura, l'Assessore al Turismo Campano Claudio Velardi, nel suo blog, proponeva mesi fa la lettura a puntate di Saviano. Mi permisi di fargli notare che così facendo, di certo il Turismo in Campania si andava a fare benedire. Lui l'anno passato, accoglieva personalmente i turisti agli arrivi, offrendo loro le classiche sfogliatelle, forse per non far sentir l'olezzo della munnezza. Gli dissi che forse, per il 2009, si sarebbe dovuto procurare all'accoglienza, dei giubbini anti proiettile... Alla fine, credo che proprio per la devastante eco prodotta dal fenomeno, Gomorra vincera' l'Oscar. L'Italia avra' l'assegnazione di questo ambito trofeo. A Saviano, preferisco Benigni ".

mercoledì 2 giugno 2010

2 GIUGNO: NON C'E' NIENTE DA FESTEGGIARE

2 Giugno, festa nazionale. Ogni anno gli stessi discorsi, le stesse parate, i soliti impegni, le scontate promesse.
Si deve far festa, nonostante la crisi, i tagli, la dilagante disoccupazione, la mancanza di qualsiasi prospettiva di sviluppo.
Ci dobbiamo sentire per un giorno, nazionalmente uniti dal tricolore, nonostante le spinte separatiste del nord, le imbarazzanti ruberie affariste della nostra classe dirigente romana, il perdurante malaffare perpetuato al sud.
Il Paese e' da tempo scivolato nel buio di una profonda crisi di valori, da cui non si riesce a vedere ancora la luce. Le sue stesse Istituzioni, non sono piu' garanzia del regolare confronto democratico ma spesso diventano deleterie espressioni di contrapposizione politica.
In questo contesto politico-economico-sociale così decadente, cosa si dovrebbe festeggiare?
Un paese che guarda nostalgicamente solo al suo passato ma non si pone nuovi orizzonti di crescita e di ammodernamento, e' un paese destinato ad invecchiare, non solo per l'eta' media dei suoi cittadini.