lunedì 30 dicembre 2013

NON DIAMO ASCOLTO AL POTERE

Vedo che quest'anno e' diventato molto trendy attaccare il Capo dello Stato. In rete corrono inviti piu' o meno espliciti tesi a boicottare il suo discorso, a non riconoscersi in questo Presidente.
E' strano che fino a pochi anni or sono, l'attuale Presidente era visto come l'ultimo baluardo istituzionale, l'ancora di salvezza a cui aggrapparsi per limitare il conclamato strapotere berlusconiano.
Il problema e' che la gente ha memoria corta o segue poco le dinamiche politiche. Preferisce seguire l'oratore di turno o per l'appunto il tam tam mediatco del momento.
In un Paese senza piu' garanzie, il cui destino e' segnato da lobbies di potere oltre confine, dove i giovani non hanno piu' futuro, le imprese gia' da tempo hanno perso il loro presente, in tanti hanno perso le proprie certezze, inseguire a tutti i costi questo senso di costruito ed imposto spirito di responsabilita', di utopistica stabilita', di pax vivendi generatrice di astruse e forzate alleanze clientelari, tali da indurci a pensare che il peggio e' passato, non ha piu' motivo d'essere.
Difendere ad ogni costo, la figura di questo Capo dello Stato, espressione estrema di questo dilatato potere di casta che relega noi cittadini a figuranti inermi e soccombenti, penso non solo non sia piu' logico, ma addirittura patetico.
Per quanto mi riguarda, sara' il terzo anno che non ascoltero' il suo discorso, non piu' per senso di protesta ma per una ritrovata indipendenza critica. Questi i miei precedenti post di fine anno ( 1, 2 ).

Pensate. Agite. Buon 2014!





mercoledì 25 dicembre 2013

L'AUTENTICITA' DEL NATALE

Ogni anno che passa, pensiamo che il Natale che viviamo sia l'ultimo Natale peggiore che stiamo passando

Dopo un bel po' di anni, ci stiamo rendendo conto ahime', che le nostre considerazioni andavano riviste

Ci restano i valori autentici, essenziali a cui aggrapparci: la salute, gli affetti, l'amicizia

Forse, insieme al nostro io, alla nostra essenza, gli unici su cui poter ancora contare

Nella ristrettezza, scopriamo che l'effimero era superfluo o magari era un oppio che ci annebbiava la vista

Quando hai poco, comprendi cio' che ha veramente valore

Nel deserto ti accorgi di avere tanta forza per cercare la sorgente

E' Natale, fa freddo, gia' avverti pero' che la luce del giorno e' di nuovo piu lunga...

BUON NATALE!


sabato 21 dicembre 2013

#TERRA DEI FUOCHI. NON BASTAVA LA CRISI

E' da un bel po' che non scrivo in questo spazio. I miei pensieri sono rivolti alla mia azienda, vittima come tutto il territorio dell'allarme mediatico scatenato sulla #Terra dei fuochi. 
E' stato generato un tale panico tra la gente da far subentrare una vera e propria psicosi alimentare. E' stato detto che tutto il territorio da Acerra a Castelvolturno, tra le province di Napoli e Caserta, e' altamente inquinato, compromessa la falda, pericolosi per la salute i prodotti coltivati. Un vasta area che in pratica al momento, resta senza futuro, senza speranza, senza certezze, senza piani strategici per come pianificare il medio periodo.
Processioni, fiaccolate, iniziative di parroci, approfondimenti televisivi, confessioni di pentiti di camorra (trasformatisi in navigati oratori televisivi), hanno riempito a sproposito i notiziari locali e trasmissioni di approfondimento nazionale, a partire gia' dalla meta' di settembre per proseguire in tutti questi mesi autunnali, senza nessun contraddittorio, senza la possibilita' di fare dei distinguo.
Il risultato e' stato che l'intero comparto agro-alimentare di questa vasta area si e' fermato. Il danno e' stato enorme. 
Nello specifico, anche il mio agriturismo, Arbustum, ha pagato un prezzo elevato. Non bastasse la crisi economica diffusa che ha colpito le famiglie, riducendo la loro possibilita' di potersi permettere un pranzo fuori casa, adesso il messaggio che e' passato, ha generato una vera e propria fobia su cio' che viene proposto sulle tavole. Io a differenza di tanti operatori del settore agro-alimentare sul territorio, lavoro abitualmente con forestieri, persone che vengono nella mia azienda da altri luoghi, quindi sto pagando piu' degli altri.
Puo' essere che solo questa parte d'Italia sia inquinata? O forse e' piu' conveniente creare a tavolino un "ghetto geografico del male" per nascondere le tante brutture o le verita' mai dette su altre zone del Paese? A chi fa comodo ingingantire il problema? Chi un domani gestira' e avra' il controllo degli appalti sulle tanto attese bonifiche? Chi riuscira' a comprare, magari a prezzi stracciati, le aziende di chi lavorando onestamente deve arrendersi dinanzi alle conseguenze di quello che sta diventando un vero e proprio sciacallaggio mediatico?
Dopo anni di duro lavoro, in un contesto di certo non favorevole come quello di Casal di Principe, vedo andare in fumo i tanti sacrifici fatti. A chi dovro' chiedere i danni?


martedì 29 ottobre 2013

LA POLITICA VECCHIA E NUOVA BLATERA MENTRE IL PAESE MUORE

Si parla del nulla mentre il Paese affonda.
Da settimane si ipotizzano spaccature in seno al PDL. Non si sa se il condannato in via definitiva Berlusconi, riuscira' a tenere in pugno ed unito il partito, se sara' abile nel portare a termine e senza danni, la riedizione di Forza Italia, una cinematografica riesumazione, piu' nostalgica che strategica di un partito di plastica che nulla a che spartire con i principi e gli ideali della destra italiana. E in tal caso, chi guidera' il partito? Si faranno primarie farsa (decise dal padrone) o si avra' una successione di tipo monarchica, dando le redini in mano alla figlia Marina? Il Paese richiede un rinnovamento. Da destra l'unico nome alternativo a Berlusconi Silvio, e' quello di Berlusconi Marina. Che tristezza.
Dall'altra parte, il PD, radunatosi alla Leopolda senza bandiere, quasi a rinnegare la propria appartenenza,  si prepara all'ennesimo congresso in poco piu' di due anni. Pare che finalmente, il bimbo Renzi, ex chirichetto democristiano vestito da Fonzie,  riuscira' ad ottenere l'ambito giocattolo: la segreteria del partito. E se come pare ci riuscira', grazie ai tanti voltagabbana interni che, nel frattempo, hanno abbandonato le loro correnti di origine per appoggiare il nuovo che avanza, non sara' poi grande la tentazione di far collassare l'esecutivo per andare subito alle urne con l'ambizione di conquistare il Governo? In questo trovera' sicuri alleati nello stesso Berlusconi ed anche in Grillo, quest'ultimo per motivi ben diversi, non legati al potere, ma all'annientamento di una classe dirigente che di questo potere ne ha fatto uno stile di vita.
Il Paese sta crollando. Si mettono in scena rappresentazioni di fanta-politica (nello specifico questa e' morta da tempo) per nascondere l'ormai prossimo collasso. Professionisti della politica, vecchi e nuovi, continuano a promettere rivoluzioni epocali per il Paese. Non si rendono conto che mentre loro blaterano a platee sempre piu' ristrette, l'olezzo del cadavere Italia si diffonde nell'aria.

lunedì 14 ottobre 2013

QUANDO SI PENSERA' A NOI ITALIANI?

In questi ultimi giorni non si fa altro che parlare della condizione di vita nelle carceri (quando Pannella faceva gli scioperi della fame nessuno si interessava alla questione) e delle ripetute tragedie accadute nel canale di Sicilia. Da piu' parti viene chiesto un provvedimento di amnistia, cosi come si invoca la realizzazione di un corridoio umanitario di soccorso ai migranti. Gli schieramenti politici come al solito si dividono, gli studi televisivi si ingolfano di opinionisti e di rappresentanti politici che per ore si confrontano sul tema.
Ma dei milioni di italiani in sofferenza, chi si interessa? Migliorare l'accoglienza dei profughi, rendere migliore la vita dei detenuti, questo e' diventato l'impegno tassativo del momento. Immancabile chiaramente, l'intervento di Napolitano. Scontato in senso contrario, pur di generare rumore intorno alla sua persona, quello di Renzi, sempre in cerca di ribalta mediatica. 
Ma dei cittadini italiani, delle famiglie, delle imprese, dei lavoratori, chi si preoccupa? 
Mai come adesso, i riflettori sono puntati su delle minoranze, mentre la maggioranza della popolazione viene del tutto dimenticata. Il popolo non ha nessun potere di discussione su i suoi problemi. Il suo ruolo e' solo quello di apporre una x sulla scheda elettorale, su il nome dei candidati scelti dalle segreterie di partito.
Nessuno piu' ascolta il lamento, avverte la sofferenza, raccoglie il grido di disperazione della cittadinanza.
Questo e' il destino del nostro Paese. Rispondere ai dictat imposti dall'Europa, ma risolvere in a casa propria,  tragedie come quella dei profughi di Lampedusa.
Quando alzeremo la testa? Quando finalmente faremo sentire la nostra voce? Si sono trovati fondi per mantenere tantissimi detenuti stranieri nelle nostre carceri che sarebbero costati meno mantenendoli nei loro paesi a nostre spese. Si invocano stanziamenti straordinari per trovare migliori soluzioni a favore delle masse di profughi che a breve si affacceranno nel nostro Paese. Nobili gli inteni.
Ma in questa Italia impoverita, sul l'orlo della bancarotta, con famiglie sfrattare da Equitalia, imprenditori falliti per non aver ricevuto altra fiducia dalle banche, cinquantenni esodati senza stipendio ne' pensione per opera dei tecnici nominati da Napolitano, disoccupazione giovanile che al sud arriva al 50%, imprese nazionali svendute agli stranieri, in un Italia cosi mal messa, quando si incomincera' a pensare a noi italiani?




domenica 6 ottobre 2013

"PILLOLA" LETTA E TI PASSA LA PAURA...

Il Governo Letta rimane in vita. Berlusconi e' stato dichiarato decaduto. A voi la vita e' cambiata?
Tutti gli organi di informazione hanno battezzato questa fase storico-politica come l'alba di un cambiamento epocale. Un ventennio si e' chiuso ma la condizione generale rimane la stessa. Gli italiani soffrono e dovranno patire dure privazioni ancora per lungo tempo. L'IVA rimane al 22%, chissa' se non ci tocca pagare una rata di IMU. Le province rimangono al loro posto, cosi come tutti i privilegi dei politici, il numero dei parlamentari, il finanziamneto ai partiti, la stessa orrenda legge elettorale, le migliaia di pensioni d'oro, le spese folli per la difesa, gli inarrestabili flussi di migranti.  
Il Parlamento nel frattempo prende fiato, i partiti si riorganizzano, le correnti si ricompongono e nulla cambiera' nel breve. Nessuno impegno formale e' stato preso da Letta, nessuna scadenza e' stata indicata, nessun preciso programma di ripresa economica e' stato tracciato. Si continuera' a vivacchiare, nel nome di quel concetto astratto di stabilita' imposto dall'Europa, di quella responsabilita' verso istituzioni ormai prive di peso e valore. L'obiettivo primario secondo il Premier, e' raggiungere il semestre europeo a partire dalla meta' del 2014. Ma noi cittadini, in cambio cosa avremo? La stabilita' non incendiera' i mercati, terra' pure lo spread sotto controllo, ma si riuscira' a non far fallire il sistema Paese?
La fine dell'anno si avvicina e nuove tasse stanno per cadere sulla testa dei cittadini come mannaie. Fino a quando tutto cio' potra' durare? Il Paese e' in svendita, molti italiani iniziano a non poter mettere un piatto caldo a tavola tutti i giorni. 
Niente paura. Abbiamo Letta al comando. Possiamo dormire sonni sereni, sara' lui il nostro "tranquillante", il nostro "farmaco" anticrisi. Almeno cosi ci stanno inducendo a pensare...

mercoledì 2 ottobre 2013

" E' ASCIUTO PAZZ O' PADRONE "

Oggi in Parlamento e' andata in scena l'ennesima farsa berlusconiana. Il padrone della destra italiana, da settimane aveva minacciato di essere capace di staccare la spina al Governo. Nei giorni passati prima c'e' stata l'espressa richiesta delle dimissioni dei parlamentari, poi a seguire quella dei Ministri. Alle prime avvisaglie di ripensamento di alcuni dei suoi di non far proseguire l'esperienza Letta, con un partito in piena frantumazione, a pochi minuti dall'inizio del discorso del Primo Ministro, ebbene il Cavaliere cambia idea. 
La fiducia va data, il Governo deve andare avanti. Ma non si doveva creare la crisi perche' l'IVA era aumentata?
Ormai ci troviamo di fronte alla schizofrenia pura. Il delirio di onnipotenza ha raggiunto la sua massima espressione. A pochi giorni dalla sua definitiva uscita formale dal Senato, Berlusconi tenta ancora di far passare l'idea di controllare la vita politica di questo Paese. Ormai lui, Brunetta, Santanche' e tutti gli altri falchi dalle ali di pettirossi, fanno tenerezza, sono come dei cani rabbiosi che pero' hanno ricevuto una bella bastonata. A Napoli di Berlusconi si direbbe: " E' asciuto pazz o' padrone ".
Per sua opera, l'Italia non ha piu' una destra degna di questo nome. Questa si e' sdoganata in un ipermercato in svendita, i cui dipendenti cercano un nuovo proprietario. Il Paese continuera' a vivacchiare, nonostante le belle parole di Letta, dette con quel tono da chirichetto che fa tanto DC.
Piu' che il senso di responsabilita', sono stati i moniti dei mercati che hanno convinto tutti a non creare ulteriori spaccature nel Paese. Quanto potra' durare tutto cio? Quanto potra' ancora arrancare Letta nel seguire politiche decise non di certo nei nostri confini?
L'unica cosa certa e' che dopo tanto rumore, con il si dato a Letta, Berlusconi ha perso definitivamente la faccia e con lui tutti i suoi viscidi figuranti che a loro volta, hanno perso la fiducia nel loro padrone.

martedì 24 settembre 2013

E' INIZIATA LA SVENDITA

Telecom non e' piu' italiana. Gli spagnoli di Telefonìca, ne hanno acquisito il controllo. L'Italia da oggi, non ha piu' nessuna compagnia telefonica nazionale. Altri colossi erano gia' passati in mani straniere.
Giusto per ricordare, vi indico qualche marchio andato oltre confine: Parmalat, Fendi, Gucci, Loro Piana, Bertolli, Carapelli, Buitoni, Gancia, Algida, Motta, Perugina, Peroni, San Pellegrino, Bulgari, Gucci.
A breve, a quanto pare, anche l'Alitalia diventera' francese, passando sotto il controllo di Airfrance in condomino con l'olandese KML. Il salvataggio effettuato nel 2008, in piena campagna elettorale da Berlusconi, in nome  della conservazione di una patriottica italianita', non e' servita. La differenza che ora, con ogni probabilita', i francesi non si accolleranno i debiti, quindi il passaggio non sara' privo di tagli con ulteriore peggioramento dei livelli di disoccupazione.
La nostra competitivita' nei settori strategici e' in continua contrazione. Negli ultimi sei anni abbiamo perso il 20% della nostra produttivita'. Quella italiana, oltre ad essere una crisi economica, e' una crisi di sistema, una prolungata stasi deterministica nel come cambiare, innovare, rivoluzionare il nostro sistema produttivo. L'assurdo che la politica, per bocca di Napolitano, Letta e gli altri ministri economici, parla di piccoli passi in avanti, di barlumi di ripresa, di luce che finalmente si vede in fondo al tunnel. Tutte balle. Siamo messi proprio male. Il nostro Paese e' in svendita. Se prima erano la bocca di Berlusconi ed i suoi giochi di prestigio che ci proiettavano una percezione distorta della realta', ora sono i burocrati di Palazzo che ci continuano ad illudere.
Al nord migliaia di fabbriche hanno chiuso battenti. Al sud sono anni che assistiamo ad una sistemica ed irreversibile desertificazione economica. In questo scenario in tanti stanno lasciando il Paese, sia per offrire le loro braccia che i loro cervelli fuori i nostri confini.
La crisi sara' pure globale, ma la nostra politica da lustri ormai, non riesce a dare chiare risposte al problema.
Di questo passo, a breve, metteremo in vendita il nostro patrimonio architettonico e paseaggistico. Anche nelle normali famiglie, quando si devono fronteggiare improvvise burrasche, si mettono in vendita gioielli ed altri valori. Povera Italia!


mercoledì 11 settembre 2013

LA CONDANNA DI BERLUSCONI SANCISCE LA FINE DI UN CICLO POLITICO

Sono fuori dal mondo, lontani anni luce dalle problematiche dei cittadini. Offuscati nella mente, accecati nella vista, senza una seppur minima presa di coscienza di cio' di cui il Paese ha realmente bisogno. Sono i nostri politici della maggioranza, presi anima e corpo nell'ennesima battaglia pro o contro Berlusconi.
Basta! Non ne possiamo piu'. Il popolo e' stanco di essere dimenticato. Continuano a combattare intorno alle esigenze di un solo uomo. Ma che cada questo governo, anzi governicchio delle larghe intese o per meglio dire del grande inciucio, partorito dopo lungo travaglio grazie all'intercedere di Napolitano. Tutti a sostenere che la caduta dell'Esecutivo porterebbe grande instabilita' ed incertezze per i mercati, mettendo a repentaglio la stabilita' nel Paese. Ma che dicono? Come fanno a non vedere che ormai siamo nella merda da tempo? Fanno miseramente pena, sono ormai improponibili. Le loro incapacita' conclamate hanno messo il Paese in ginocchio, in una fase di non ritorno, in una forma di paralisi decisionale. Altro che spread!
Il paradosso, e' che la Presidente della Camera minaccia sanzioni contro i rappresentanti del 5stelle per aver occupato il tetto di Montecitorio, senza vedere che il Parlamento e' pieno di delinquenti conclamati, condannati ed inquisiti che si salvano dalle patrie galere trovando sucuro rifugio proprio all'interno delle stanze del Palazzo. Ma di che stanno parlando? I media convenzionali, organo di potere deviato e sottomesso al potere politico, propagano all'infinito il loro verbo, inseguendo e dando voce al nulla, all'effimero, come un mangianastri incantato che emette un suono stridente, diventato ormai ipnotico.
La prossima uscita di scena del capo del PDL, padrone indiscusso della destra italiana da un ventennio, determinera' la fine di un ciclo politico i cui interpreti, a destra ma anche a sinistra, erano da tempo diventati espressione di cio' che vive il Paese: un inesorabile declino.

venerdì 30 agosto 2013

IN TANTA POCHEZZA POLITICA, IL DOMINUS RESTA NAPOLITANO

Il singhiozzo del Governo continua. Nell'arco di sole ventiquattro ore, si e' passati dall'annuncio in pompa magna dell'eleminazione dell'IMU, alle tensioni riguardanti le reali coperture a tal scopo, con la piu' che possibile e quasi inevitabile ipotesi di aumentare l'IVA dal 1° ottobre, sempre che a gennaio nel calcolo della prossima tassa comunale, non andremo a pagare in modo eguale o addirittura maggiore.
Si continua a navigare a vista, mentre la nebbia si fa sempre piu' fitta, specie per le continue minacce create da Berlusconi, sulla fine anticipata dell'Esecutivo, qualora il Senato metta fine alla sua esperienza politica.
A tali continue minacce, ha risposto con i fatti, il Presidente Napolitano. Oggi infatti, sono stati nominati 4 nuovi Senatori a vita che, nonostante provengano dal mondo della cultura e non propriamente della politica, non hanno nascosto le proprie simpatie per l'area di sinistra. " Re Giorgio ", a suo modo, ha garantito piu' peso al Governo di larghe intese, qualora ce ne fosse bisogno, confermando la sua visione su di un' ipotetica crisi: le Camere non andranno sciolte, cercando nuove maggioranze in Parlamento. Dopo la nomina di Monti e la sua susseguente promozione a Primo Ministro, il Presidente Napolitano continua a caratterizzare la vita parlamentare del Paese.
Nel frattempo nel PD, si inizia a muovere la complessa e mastodontica macchina del partito, per organizzare le prossime primarie. Continuano le feste democratiche. Chissa' cosa hanno tanto da festeggiare, in un Paese ormai moribondo, in cui il tasso di disoccupazione continua a crescere e dove, molti giovani, un lavoro neanche piu' lo cercano. Renzi come al solito, parte in pole position. Per tale motivo, c'e' da pensare che perda anche questa volta.
Letta nel frattempo, continua a dispensare sorrisi. Non una parola sulla possibile guerra in Siria, silenzio che non puo' che accentuare la pochezza del nostro Paese in politica internazionale, limite ormai divenuto una costante. 
Per molti Letta resta un interprete di passaggio, di transizione. Ma intanto, singhiozzando, questo Governo transitorio resta a galla.



mercoledì 21 agosto 2013

E' INIZIATA L'EUTANASIA DELL'ESECUTIVO

Ancora una volta il Paese si ferma per le vicende di Silvio Berlusconi. La politica si conferma come una lenta e complessa macchina sempre piu' distante dalla realta'. Il PDL da parte sua, sta cercando ancora scappatoie e cavilli burocratici, per salvare il Cavaliere dall'abbandono forzato dalla vita politica. Il PD, storico "alleato occulto" di Berlusconi non sa se staccare la spina al leader del centro-destra, poiche' teme un pericoloso effetto domino che mini la stabilita' del governo.
Si sta nuovamente giocando una delicatissima partita a scacchi, dove ciascuno dei due principali partiti della maggioranza, tende ad addossare all'altro l'ipotetica apertura della crisi. Nessuno dei due, riesce a comprendere che la crisi, nonostante Letta dice che si intravede la "Terra Promessa", e' gia' in atto.
Questo Governo, nato come forma di forzato "inciucio" istituzionale, si sta incamminando verso il suo naturale destino: una fine anticipata. Troppe erano le incognite con cui e' nato, gia' conosciute erano le pendenze del Cavaliere, fin troppa chiara la posizione del Presidente della Repubblica, vero tutore di questo esecutivo.
Sia PD che PDL, non comprendono che l'eutanasia dell'esecutivo e' gia' in atto. 
Berlusconi se non sara' salvato dal Parlamento, provera' a far cadere il Governo. Napolitano tuttavia, non sciogliera' le Camere. In questa situazione di stasi istituzionale, si sta avviando il Paese. Altro che luce alla fine del tunnel...


sabato 10 agosto 2013

PDL E PDmenoL: SI PASSANO UN CERINO SENZA CAPOCCHIA

E' da un po' che non apro questo spazio, anche perche' negli ultimi 10 giorni sono stato in ferie nella meravigliosa isola d'Ischia, rilassandomi tanto con la famiglia.
In vacanza si dovrebbe staccare con tutto ma, per forza maggiore, non potevo non seguire la scia di polemiche generata dalla sentenza a Silvio Berlusconi.
Ancora una volta, il Paese si divide sulle vicende di un singolo uomo, condannato in via definitiva ma ancora nel pieno del suo delirio di onnipotenza, grazie a dei replicanti inermi quali i suoi adepti, sottoposti uomini di partito. Siccome questa gente oltre ad essere ladra e' anche ignorante, si e' assitito anche all'ipotesi di una richiesta di grazia da rivolgere al Capo dello Stato che a sua volta, farebbe bene a dimettersi visto cio' che la sua scelta ha genrato ( il Presidente era al corrente dei vari processi a cui era sottoposto il leader del centro-destra).
Dall'altra parte poi, nel PD, partito sempre piu' frantumato da correnti, sette e fazioni, non si sa quale strategia seguire. Per assurdo, pare che la via meno dolorosa sia quella di mantenere lo status quo, affinche' non si stacchi la spina a questo "pasticcio scomposto" chiamato governo. 
Nei precedenti governi spesso si usava dire che tra le forze di governo c'era il cosiddetto passaggio del cerino, cioe' l'attuazione di atteggiamenti tesi a innescare l'implosione dell'esecutivo. Oggi potremmo affermare che " il cerino ha perso la capocchia". Le due principali forze sedute in Parlamento, fingono di combattersi. Nessuna di esse in sostanza ha il coraggio e la capacita' di innescare la miccia dell'implosione istituzionale, la scintilla per aprire in modo formale l'ennesima crisi. Non converebbe a nessuno. Loro affermano che non converebbe al Paese. In realta', noi da tempo navighiamo nella merda. E solo per loro colpa. Sono come due pugili suonati, sanguinanti, offuscati nella vista e nella mente che non decidono pero' di gettare la spugna. Non riescono a comprendere che l'ultimo gong, per loro, e' suonato da tempo.
Questa gentaglia, buffoni che campano sulle spalle di noi cittadini, ha davvero stufato. Il Paese grida supplicando, la realizzazione di provvedimenti urgenti. Di certo non si puo' piu' sopportare questa disdicevole commedia. Agli occhi del mondo siamo diventati ridicoli.
Urge un perentorio ripulisti.

mercoledì 24 luglio 2013

UN GOVERNO INERME ASSISTE AL DECLINIO

Siamo imprigionati dal governo Letta. il Presidente Napolitano e tutti gli esponenti della maggioranza, non vedono altra maggioranza al di fuori di questa. Nell'ottica molto variegata ed eterea del senso di responsabilita' del Paese, tutti affermono che adesso non si possono mettere i bastoni tra le ruote a questa maggioranza. Tutte le decisioni importanti sono state rinviate. Al momento infatti, non si hanno notizie sulla riforma elettorale, sull'eliminazione delle province, sulla riduzione dei parlamentari, sul finanziamento della politica. Quelle sulle quali si sarebbero potute aprire crisi estive, sono state considerate minoritarie, o comunque presentate come questioni che non meritano di essere approfondite poiche' minerebbero ulteriormente l'equilibrio gia' precario di questa maggioranza.
Ma che stanno a fare al Governo? Il decreto del fare, cos'e'? Che stanno facendo per noi poveri cittadini?
Siamo in una strada di non ritorno, con un deficit pubblico ormai incontrollato, con una disoccupazione in crescita costante.
In autunno scadra' per tanti operai la cassa integrazione, in tanti perderanno le proprie case poiche' non potranno piu' onorare i mutui bancari. La difficolta' economica si trasformera' in pericolosa fibrillazione sociale.
Non potendo programmare una propria strategia economica perche' soggetti alle direttive europee, la nostra sara' una silente ed inevitabile agonia. Anche la possibile condanna di Berlusconi in cassazione, non creera' scossoni alla maggioranza. Questa infatti, e' il frutto di una grande inciucio istituzionale. Qualsiasi cosa succedera', il "sistema" ha programmato l'inviolabilita' di questa maggioranza inerme.
Tutto restera' al suo posto, mentre in Italia andra' in scena il declinio.



martedì 9 luglio 2013

LETTA: IL SUO OTTIMISMO E' ILLUSORIO

Ormai ci siamo. Questa maggioranza costruita a tavolino dal Presidente della Repubblica, questo "mostro istituzionale" espressione del grande inciucio della casta, ha i giorni contati.
La magistratura ha anticipato i tempi per il giudizio a Silvio Berlusconi. A fine luglio si pronuncera'. In caso di condanna in cassazione per i diritti Mediaset, scattera' l'interdizione dai pubblici uffici per il Cavaliere. Con ogni probabilita', ad agosto il Governo andra' a "spiaggiarsi". Il PDL creera' una crisi pilotata, il Paese vivra' l'ennesima situazione di stallo decisionale.
Vent'anni di "guerra civile" tra berlusconiani ed antiberlisconiani, stanno per volgere a termine. Ci sara' l'esplosione di una vera e propria "bomba termo-nuclerare".
Dopo le ultime elezioni non si ebbe il coraggio di osare di affidare il Paese ai "nuovi venuti", i cinque stelle, ne' si volle rischiare di andare a nuove elezioni a stretto giro. Si genero' questo alchemico accordo, questa fusione a freddo tra due soggetti incompatibili, acerrimi nemici diventati alleati pro-tempore, con la scusante dell'emergenza economica, celando invece il piu' sfacciato scopo di rimanere ancorati al potere, alla faccia di noi cittadini esausti e sfruttati.
La situazione e' davvero critica. Da un lato c'e' un partito, il PDL, che a breve assistera' alla decapitazione del suo capo-padrone, senza avere nessuna capacita' di potersi rigenerare nel breve poeriodo.
Dall'altro c'e' il partito che avuto l'incarico da Napolitano per uno sparuto e striminzito vantaggio elettorale, il PD, in piena crisi d'identita', distratto dal cronico tentativo di ristrutturazione interna, diviso tra correnti in vista dell'ennesimo congresso.
Il paradosso e' che nel frattempo il consenso di questi partiti aumenta. Il lavoro dei media e' stato eccellente. Il nuovo e' stato presentato per i suoi aspetti piu' folkloristici, per le sue presunte divisioni interne, sottacendo quel poco di buono che comunque e' riuscito a raggiungere. La vecchia politica invece, individuata ancora una volta come l'unica espressione di responsabilita', di risposta alle aspettative della gente, ridimensionando l'imbarazzante empasse su principali questioni programmatiche, quali  l'IVA, l'IMU, l'abolizione delle Province, il finanziamento della politica, la rifoma elettorale, tutte decisioni rinviate, per le quali e' stato richiesto tempo.
Nel frattempo Letta, ostenta ottimismo, forte o forse illuso dal fatto che nel secondo semestre del prossimo anno, l'Italia sara' presidente di turno della Commissione Europea e dovrebbe almeno sulla carta, presentarsi coesa e con un governo solido. Ma dodici mesi, di questi tempi, con la chiusura di oltre 1000 aziende al giorno, sono davvero un'eternita'.
Mai come adesso possiamo affermare: "chi e' causa del suo mal, pianga se stesso".


lunedì 24 giugno 2013

GLI ITALIANI, GREGGE DI PECORE

Silvio Berlusconi riceve un'altra condanna. La sentenza e' di primo grado, ma a questo punto, la sua permanenza in politica, si fa davvero imbarazzante e destabilizzante.
Che fara' il PDL? O meglio, il Rais, cosa comandera' ai suoi adepti? Fara' saltare il banco, interrompendo sul nascere l'esperienza del Governo Letta o meditera' di rimanere nel pantano politico, usando a suo uso e consumo la grande alleanza politica, questa forma di storico inciucio istituzionale, facendo diventare indirettamente i suoi alleati complici delle sue magagne? Il Cavaliere mai come adesso, tiene in ostaggio la vita democratica del Paese.
Dall'altra parte, Letta consiglia alla Idem di dimettersi. Mi spiace per la Ministro, ma anche lei aveva a quanto pare, una palestra adibita ad abitazione a sua insaputa...
Nel frattempo, si attende la decisione sull'aumento dell'IVA, ulteriore mannaia su noi cittadini. Poi il nulla, con le uniche certezze della cessazione della Cassa Integrazione per migliaia di operai, il conclamato crollo dei consumi e uno spread che inizia a risalire. La situazione e' davvero drammatica!
Ad altre latitudini, la protesta infiamma i paesi. Milioni di persone scendono per le strade a gridare il loro sdegno, per vedere affermati i propri diritti basilari. Qui da noi invece, si accetta tutto con rassegnazione, con silente sottomissione. Gli italiani ormai, sono un popolo depresso che non ha piu' la capacita' di osare, reagire, lottare. Un gregge di pecore che perso i suoi pastori e resta rintanato nel suo ovile. Altro che rivoluzione.

lunedì 17 giugno 2013

SI PARLA DEL NULLA PER OCCULTARE IL DECLINO

Il Paese e' fermo e il passa tempo piu' in voga al momento, lo spettacolo che va in onda tutte le sere, e' prospettare i tempi della scissione all'interno del M5S. La sapiente regia di tale mediocre talk-shaw e' affidata a tutti i media, in onda a reti unificate.
Si ipotizzano spaccature e nuove alleanze in seno al Parlamento, chiaramente viste come scelte di responsabilita' e coerenza se si appoggiasse la linea PD e non di tradimento, nel caso la scelta premiasse al contrario il PDL, dimenticando che ormai gli acerrimi nemici sono ora alleati e hanno di fatto bloccato le Istituzioni in una forma di calcolata e strategica intesa pur di mantenere il potere.
Nel frattempo e' passato il decreto del fare, piccola luce nel buio legislativo degli ultimi tempi. La prima casa non e' piu' pignorabile, quindi chiunque adesso ha in possesso solo quella, potrebbe essere invogliato a non pagare piu' le tasse. Le azienda avranno pignorato soltanto il quinto dei propri beni, quindi la loro agonia sara' piu' lunga, ma dallo stesso esito gia' delineato: il fallimento.
Si parla poi della riforma costituzionale in merito ai poteri da attribuire al Presidente della Repubblica, altra questione di "vitale" importanza in questa fase storica, fatta di fame, rinunce e stenti.
In pratica si parla del nulla e la cosa piu' macraba e squallida che a parlarne sono spesso esponenti del PD ormai defunti, come Veltroni e Bersani, dinosauri non ancora estinti e non rassegnati al loro ruolo di mummie replicanti.
Di sviluppo, lavoro, di provvedimenti per le famiglie e i disoccupati neanche l'ombra. 
Ci si rotola nella rassegnazione, senza nessuno scatto d'orgoglio, senza nessuna forma di protesta organizzata, accettando supinamente un destino gia' scritto: il declino.

lunedì 10 giugno 2013

LA POLITICA E' ALLA DERIVA. AFFIDIAMOCI AI MILITARI

E' un po' di giorni che sono assente da questa piattaforma. Gli impegni lavorativi sono stati piu' pressanti ma anche la situazione generale e' tale, da far ricredere anche il piu' ostinato ottimista o rendere sterile e ripetitiva la denuncia di chi cerca di evidenziare la pochezza della nostra politica, ormai giunta al capolinea.
E' partita la stagione del grande inciucio, in nome del Paese e dell'Europa. Tutti fintamente amici, tutti ancorati al proprio scranno, tutti forieri di buoni propositi.
Le comunali hanno ribadito la disaffezione dei cittadini verso la politica. Un'astensione critica, quindi per niente casuale. Ha vinto chi ha perso meno. 
Si vive una situazione anomala, dove il PDL dato in crescita a livello nazionale, scompare dalla guida delle principali citta' italiane. Il PD, vero sconfitto alle politiche, si aggiudica tutti i principali comuni andati al voto. Il M5S, d'improvviso perde la sua spinta propulsiva, dimostrando che dietro la forte figura del suo leader, il partito e' ancora troppo acerbo e non organizzato sul territorio e che la sola rete, non basta a convincere chi accende la tv per seguire Vespa e la De Filippi.
Nel frattempo, Renzi torna a fare i suoi monologhi televisivi, assurgendosi a nuovo salvatore della Patria, a profeta del cambiamento, dimenticandosi che lui, le primarie le ha gia' perse una volta e non e' detto che riuscira' a vincerle mai.
Il resto e' noto a tutti. Fabbriche che chiudono, suicidi che aumentano, talenti e braccia italiche che lasciano il Paese.
In modo provocatorio, gia' tempo addietro (post davvero profetico) ho affermato tale concetto:  dopo i militari nelle strade per combattare le mafie, ci vorrebbero uomini in divisa anche all'interno degli organismi dello Stato, funzionari a garanzia e tutela delle Istituzioni. Ormai l'agenda la detta l'Europa, meglio quindi mettere dei professionisti neutri a svolgere l'ordinaria amministrazione, vista la situazione di stallo prolungata della nostra politica. In un certo qual modo, il Governo tecnico avrebbe potuto svolgere tale compito ma si e' visto che prima o poi, i tecnici sono diventati politici...
Non si tratterebbe di un golpe, ma soltanto la presa di coscienza che da sola, la politica, la nostra politica, non puo' piu' garantire il normale svolgimento della vita democratica del Paese. A lungo andare, tale deriva,  puo' soltanto far germogliare l'assoluta anarchia.
Il Presidente Napolitano forse lo ha intuito da tempo. Per tale motivo, evindentemente, ha nominato dei saggi a riformare la Costituzione, sempre che gli stessi, riusciranno a farlo nei tempi richiesti dal Capo dello Stato.

lunedì 27 maggio 2013

ELEZIONI AMMINISTRATIVE. VINCE L'ASTENSIONISMO E IL "PAGNOTTISMO"

Una volta, quando c'erano votazioni amministrative, qualsiasi fosse stato il vincitore, specie se poi questo era differente da chi governava in Parlamento, si affermava sempre che tale tipo di votazione non avesse valenza politica.
Nelle ultime elezioni comunali invece, dopo la palese sconfitta del M5S, stanno tutti li ad evidenziare questa debacle, ad analizzarne le cause, a focalizzare le motivazioni dell'insuccesso.
Tutti dimenticano che il M5S e' in Parlamento da pochi mesi e, soprattutto, non e' radicato nel territorio come i partiti tradizionali, specie il PD, che ha storiche ramificazioni locali. Ancora una volta si evidenzia come i media gestiscano la comunicazione, dato che se si aggiunge alla scelta fatta dal leader Grillo, di non presentarsi in televisione o comunque di centellinare le apparizioni dei suoi esponenti, motiva in modo inequivocabile tale sconfitta.
A livello locale poi, ci si dimentica che ogni elettore spera di avere nei posti che contano, un qualche esponente dei partiti tradizionali di cui fidarsi per qualche tornaconto, qualche multa da non pagare, qualche licenza da ottenere piu' rapidamente, qualche autorizzazione da conquistare con ogni mezzo, tutte aspirazioni piu' difficili da conseguire da rappresentanti che hanno fatto della lotta all'inciucio, del clientelismo eretto a sistema, un punto fondamentale della propria battaglia politica.
E' facile mettersi sul carrozzone dell'antipolitica in sede nazionale. Quando invece c'e' da mettere a posto qualche "affaruccio" personale, si preferisce seguire una logica piu' "pagnottistica". Meglio trovare quindi, qualche esponente politico tradizionalmente piu' malleabile...
Penso invece che il dato piu' nitido che emerga da questa ultima tornata elettorale, sia la disaffezione per la politica, manifestata con un disarmante astensionismo. 
Tutto il resto sono chiacchere da bar, anzi da salotto televisivo.


mercoledì 15 maggio 2013

IL BUBBONE BERLUSCONI COPRE I VERI GUAI DEL PAESE

Ancora una volta, l'ennesima, il Paese si ferma in una sorta di ipnosi autoindotta, a guardare da spettatore alle vicende giudiziarie di Berlusconi.
In una situazione di crisi economica endemica, di stallo programmatico, di ricerca disperata di soluzioni per poter tamponare un'emorragia occupazionale ahime' cronica, che flagella in modo cinico e spietato milioni di cittadini, i media non sanno fare altro che propinare a mo' di soap opera, le pietose vicende del Cavaliere, un bubbone endemico che copre i veri guai del Paese.
Ne abbiamo piene le scatole di subire questa parodia squallida che ormai ha travolto in modo uniforme il nostro vivere quotidiano. Assistiamo alla rappresentazione di un neorealismo macabro, dove il nostro ruolo e' quello di spettatori inermi, per anni illusi da faraoniche promesse mai realizzate e che ora partecipano al crepuscolo di un leader che non riesce ad accettare il passare del tempo ed a metabolizzare i suoi conti in sospeso con la giustizia ma che, tuttavia, tiene ancora in ostaggio il Paese.
Gia' si ipotizzano vari scenari politici, alchemiche strategie per poter mantenere ancora in piedi il nuovo governo appena formato, una sorta di strategico inciucio costituzionale per non far dissolvere il vecchio carrozzone della politica tradizionale.
Mentre i partiti tradizionali cercano di ricompattarsi, ed i loro media di riferimento spendono ore nella sterile contrapposizione tra berlusconismo ed antiberlusconismo (superata nei fatti dagli stessi partiti contrapposti adesso alleati), c'e' chi riesce ancora a riempire le piazze, intercettando quel malcontento comune di chi e' davvero stufo di essere rappresentato da questi professionisti dello sfascio.
Gli anni passano, i governi si alternano ma nulla cambia, cosi come non muta la struttura, la vocazione, l'humus dei partiti tradizionali. E' una questione di tempo. La loro implosione e' prossima, cosi come la loro improponibilita' futura.
Come dei polipi dalle grosse ranfe, lasciamoli cuocere nella loro acqua, diventata ormai fetida.


mercoledì 8 maggio 2013

AL GOVERNO PER GESTIRE IL POTERE

Il Paese affonda e il nuovo Governo non trova niente di meglio da fare che discutere circa l'eliminazione dell'IMU.
Sembra di stare ancora in campagna elettorale con promesse create di getto, senza capire se cio' che si dice puo' essere realmente mantenuto. Pare che almeno la rata di giugno sia congelata, poi si vedra'.
Il Paese necessiterebbe di riforme di ampio respiro, specie nel mondo del lavoro, per rilanciare l'intero comparto, sia in chiave occupazionale che di detassazione per le imprese. Ma qui occorrerebbe una riforma di sistema, di mentalita', quindi meglio occuparsi di tasse sulla prima casa, argomento piu' da bar.
In una fase storica così delicata, un governo di larghe intese, nella confusa tipicita' italiana, si trasformera' nel breve, in un' accozaglia politica sterile e senza coraggio, con l'unico obiettivo non troppo nascosto, del tirare a campare.
In molti contavano i giorni di mancanza di un governo, adesso nessuno conta i giorni che con il governo insediato, nessuna legge viene varata per risollevare le sorti di questo Paese. Tra bisticci per la nomina dei sottosegretari e le solite polemiche sui vari processi in cui e' coinvolto Berlusconi, il tempo passa e nulla viene fatto per noi cittadini. Sembra un film gia' visto, il solito carrozzone macchinoso, la gia' sperimentata ammucchiata di potere, dove ognuno pensa a mantenere vegeto il proprio orticello, argomentando con le solite frasi di circostanza, le solite promesso di impegno e responsabilita'.
Da qualche giorno se ne e' andato Giulio Andreotti, massima espressione politica della Prima Repubblica. Con lui se ne vanno per sempre tanti misteri, svariati segreti, su cui mai sapremo. Resta pero' lo stesso clima associativo-clientelare che caratterizzo' il lungo periodo della stagione penta-partitica, dove si posero le basi dell'attuale sfacelo. Come diceva Andreotti, il potere logora chi non ce l'ha. Quindi, meglio spartirselo, anche se in parti piu' piccole...


domenica 28 aprile 2013

IL " COCKTAIL " E' SERVITO

Il "cocktail di governo" e' stato preparato. La compagine guidata da Letta (nipote) con la benedizione di Letta (zio) e' stata varata, ed e' pronta ad affrontare il mare in tempesta.
Per molti e' l'unico governo possibile, un governo spiccatamente politico, un governo che dovrebbe tenere compatto il Paese e contribuire a far uscire l'Italia dal guado.
Per me rappresenta una riedizione penta-partitica della prima Repubblica, una grande ammucchiata clientelare per cercare di fermare il declinio della politica e dei partiti.
Dimenticando d'improviso le battaglie ed i contrasti di lustri, PD e PDL si ritrovano a braccetto, con l'unico scopo apparente, di trovare in tempi stretti, i rimedi per il rilancio del Paese, lo snellimento della sua struttura istituzionale, l'ammodernamento della sua Costituzione, la riforma del suo sistema elettorale.
I propositi sembrano buoni e bisognerebbe dare fiducia alla nuova compagine di governo.
Ma quando si parlera' di tassazione, lavoro, sanita', giustizia, conflitto d'interesse, le diverse anime di cui e' fatto questo nuovo governo, riusciranno a trovare un'intesa?
La "mescolanza" e' stata raggiunta. Dopo un lungo "shakeraggio", il cocktail e' servito. Non sappiamo ancora se il suo sapore sara' gradevole. Ma soprattutto non sappiamo se una volta bevuto,  provochera' pericolose indigestioni...

lunedì 22 aprile 2013

NAPOLITANO PER TIRARE A CAMPARE

Napolitano per tirare a campare.
Questo e' lo scenario desolante della politica nazionale, un coacervo di complottisti mestieranti che trovatisi dinanzi al precepizio, hanno emanato un urlo di disperato aiuto al loro Presidente uscente, pur di non perdere i loro atavici privilegi.
Cosa succedera' adesso? Davvero questi ignobili, riusciranno in tempi brevi, a riformare il Paese, dando ad esso una nuova struttura politco-istituzionale?
Lo stato della vecchia politica era quello di una profonda ed irreversibile disperazione. I suoi protagonisti erano arrivati al capolinea, senza idee, senza programmi, senza un qualsiasi progetto di rinnovamento interno, divisi in tante anime all'interno dei loro schieramenti o al massimo resi silenti dai loro vertici autoritari.
Per anni hanno perso tempo, anteponendo le loro beghe interne ed il loro costruito antagonismo propagandistico, all'interesse del Paese e dei cittadini.
E adesso, tutti insieme, tenedosi per mano e chiudendo per un attimo gli occhi, dinanzi alla tragedia che li stavo sommergendo, hanno invocato l'appoggio e la misericordia del Presidente della Repubblica uscente, per evitare una vera e propria ecatombe.
Penso che questo ennesimo tentativo, per mantenere a galla questa barca che fa acqua da tutte le parti, rappresentata dalla vecchia nomenclatura partitica ed i suoi massimi interpreti, non possa avere un futuro roseo.
Trattasi soltanto di un ultimo tentativo di mantenere in vita un paziente inerme, un malato in coma profondo.
Con Napolitano, chiaramente, qualsiasi ipotesi di voto viene rimandata. Si assistera' ad un mega-inciucio di Palazzo, dove ogni protagonista, nel mantenimento dei propri privilegi, fara' finta di lavorare per il Paese, nell'ottica di uno sfacciato "volemoce bene", dove gli  storici nemici di Berlusconi accettaranno i suoi dictat e dove il Cavaliere dialoghera' con quelli che fino a poche settimane or sono, erano considerati dei pericolosi comunisti da combattere ed eliminare.
Non sara' stato un golpe, ma sicuramente e' stato un vergognoso accordo di potere, dove a guadagnarci al momento, sono solo i vecchi partiti, i veri artefici dello sfascio del Paese.

giovedì 18 aprile 2013

IL PD SI E' INCARTATO. GLI ITALIANI NON VOGLIONO UN PRESIDENTE GARANTE DELL'INCIUCIO

Finalmente si e' capito per chi si illudeva che il PD potesse rappresentare il cambiamento, che questi burocrati di apparato, questi mestieranti della politica, questi parassiti provenienti dal magna-magna della prima Repubblica, hanno affossato definitivamente il Paese, conducendolo in una strada di non ritorno.
Nella logica del mero calcolo politico, in un'ottica di sopravvivenza sterile ed asfittica ad ogni costo e con ogni mezzo possibile, Bersani ha fatto scegliere la candidatura di Marini a Berlusconi, limitandosi al semplice annuncio formale, quasi fosse il suo personale portavoce.
Ha fatto bene una parte del partito ad affossare tale candidatura. Si e' capito che la scelta della Presidenza della Repubblica, era funzionale al mantenimento di Bersani alla segreteria del partito, al tempo stesso alla sua permanenza alla guida del futuro governo con l'appoggio del PDL, in pratica alla realizzazione di un grande inciucio istituzionale, pur di far mantenere ad ognuno di questi zombi della politica, il proprio potere. 
Questa scelta non e' piaciuta. Non si puo' dialogare con chi e' stato considerato da sempre, il nemico da abbattare, l'unico scopo di sopravvivenza politica del partito, l'unico argomento di propaganda politica per accrescere il consenso elettorale.
Tale scelta e' maturata anche per limitare in ogni modo il M5S. In tal senso, la candidatura di Rodota' e' stata ignorata, pur essendo il costituzionalista, una figura di grande spessore, espressione della sinistra laica.
A tutti i coloro che hanno votato per il M5S e che hanno accusato Grillo di paurosa irresponsabilita' (molti dei quali seguono questo blog pur non commentando per questioni di mero principio personale), dico che chi ha delle serie responsabilita' di mal governo, e' proprio il segretario del PD. Volevano che Grillo si sedesse ad un tavolo per dialogare con questi affaristi del clientelismo, con la scusa che il Paese era sull'orlo del baratro.
Spero che costoro, si renderanno conto, che la missione di Grillo non e' ancora compiuta, che la fase di selezione autoindotta non e' finita, che quel percorso teso al prepensionamento forzato di chi occupa le istituzioni da oltre 30 anni, non e' ancora ultimato.
Il Palazzo si e' ancora una volta rinchiuso sulle sue posizioni. La distanza tra la casta e i cittadini, e' diventata siderale. La svolta non e' avvenuta in modo definitivo.
Il PD e' in confusione totale. Il partito si e' incartato. Le sue lacerazioni ataviche, sono diventate paurosamente incontrollabili. Bersani gia' rappresenta il passato. Si continuera' su questa strada, insisteranno su Marini? Si proporra' qualche altra figura di apparato, come Prodi o D'Alema?
Il Paese nel frattempo e' cambiato. I vecchi politici non se ne sono resi conto o forse, fingono di non capire. Se passera' un loro rappresentante, sara' il loro presidente, il garante dell'inciucio, non quello di tutti gli italiani! Sara' il nuovo inquilino del Colle, e da lassu' sara' spettatore del cambiamento, non di certo l'artefice.




venerdì 12 aprile 2013

CERCASI PRESIDENTE PER IL GRANDE INCIUCIO

Napolitano non ha conferito il mandato a Bersani per non bruciarlo in quindici giorni. Ha scelto poi di varare la commissione dei saggi, per "congelare" il suo fine mandato, quindi per non decidere in merito all'incarico del nuovo Presidente del Consiglio.
Adesso tutti aspettano la nuova nomina o meglio, l'idicazione di un nome condiviso per il Colle che, piu' che garantire una posizione super-partes a salvaguardia delle istituzioni, debba avere invece il preciso obiettivo di indicare un nuovo Primo Ministro che possa in qualche modo permettere la nascita di un governissimo o per meglio dire, la realizzare del tanto atteso "grande inciucio".
Lo scopo e' unico: mettere in minoranza conclamata il M5S, forza politica troppo scomoda, arrivata troppo in alto, oltre ogni previsione plausibile.
Se così fosse in questo Paese non cambiera' nulla. Il Parlamento restera' la casa del malaffare, la dimora di tanti malviventi che attraverso tale Istituzione, vedranno garantita la loro incolumita' dalle patrie galere, la sede di rappresentanza per intrecciare rapporti d'ìnteresse.
Se fosse così, il M5S, potrebbe solo accerescere il suo consenso.


domenica 7 aprile 2013

PD-PDL: LA FARSA CONTINUA

Fingono di odiarsi, ma in fondo sanno che solo se si daranno una mano reciproca, potranno tenere ben salde, le loro chiappe sugli scranni romani.
PD e PDL: la farsa continua.
Prima si fanno la guerra, poi pian piano, si aprono a possibili collaborazioni, ad ipotetici governi di unita' nazionale, governi di scopo, governi di tregua. I soliti bla bla bla, insomma.
Il Presidente della Repubblica, ha dato loro l'ultimo assist utile, prima del proprio fine mandato. Una commissione creata ad hoc, con il principale obiettivo di non decidere subito, ma di prendere tempo utile per far riavvicinare il calante, spento, disorientato Bersani ed un PD in cronicizzata lotta interna, al pluri-inquisito ma redivivo Berlusconi, leader di un partito, il PDL, che senza il suo capo-padrone, non sarebbe piu' nulla. 
Una commissione di saggi,  per leggittimare una forma di "inciucio istituzionale" con il fine di partorire la nascita di un governo ad ogni costo (previa oculata spartizione dei posti di potere), pur di ridimensionare il M5S, considerato oggi piu' di ieri, la vera minaccia ed il vero problema per la vita democratica della Nazione.
D'improvviso, Berlusconi non vede piu' minacce comuniste all'orizzonte, orditi piani antidemocratici di lottizzazione delle Istituzioni da parte del centro-sinistra. Anzi, gli andrebbe pure bene un qualsiasi governo a guida Bersani, pur di vedersi assicurata una posizione di "salvifica incolumita' penale" .
Il PD, a sua volta, non vede piu' il Cavaliere come il male assoluto, come l'artefice dell'impoverimento culturale del Paese, come lo statista che ha adoperato la politica per suoi meri scopi personali, come colui il quale ha screditato l'Italia nel mondo, per il suo improponibile e scellerato stile di vita (Mubarak, resterebbe anche da morto, lo zio di Ruby...)
Con la solita scusante della salvezza del Paese da minacce di un imminente default, si esortano i duellanti a fare la pace, a mettere da parte le loro ataviche contrapposizioni.
E voi questa, la chiamate ancora democrazia? I principali artefici dello sfascio morale, politico e economico del Paese, vengono fatti passare come gli unici possibili salvatori dello stesso.
Se poi qualcuno, prendera' i bastoni, non vi meravigliate.

martedì 2 aprile 2013

E' COMODO PRENDERSELA CON IL M5S

Il "Re" nomina i saggi per uscire dallo stallo e per avvicinarsi in modo indolore al suo fine mandato.
I giorni passano, il governo non nasce, lo spread non aumenta, le polemiche non si placano.
Così come non ha fine la solita litania contro il M5S, visto come unica causa di questa situazione di empasse.
Ma sono stati piu' irresponsabili i 5 stelle a non accettare l'invito del PD o quest'ultimo a non sedersi ad un tavolo con il PDL, per cercare di dar vita ad un governo di larghe intese?
Fa bene Grillo a tenersi alla larga da questi professionisti dell'inciucio, gente che per lustri ha finto di darsi battaglia con l'unico scopo di rimanere ancorata ai propri privilegi.
Come potrebbe il M5S governare con questi "falsari" della politica?  
Adesso si pretende che " 10 saggi" possano in 10 giorni,  illuminare la strada ai politici, indicarne la rotta da seguire per il bene del Paese. Ma perche' Napolitano non ha imposto al Parlamento appena eletto, di legiferare su 3-4 provvedimenti necessari e al tempo stesso simbolici per dar fiducia ai cittadini?
A mio modesto avviso, il nuovo che avanza da fastidio a tanti. E' troppo comodo quindi, prendersela con il M5S. Per tale motivo, la cosa migliore da fare e' coalizzarsi affinche' la roccaforte della casta non sia scalfita. Lo si vede anche da come i media si affannino a mandare in onda i sondaggi sulle potenziali preferenze degli italiani in caso di nuove elezioni, rimarcando che il M5S  inizia a perdere qualche punto percentuale.
Giusto per dare qualche esempio di come hanno governato PD e PDL, riferendomi alla mia regione, la Campania, il PD ha determinato con le sue non scelte, la nascita di Taverna del Re, il PDL e' quello che avrebbe risolto l'emergenza rifiuti a Napoli ed in Campania, con la nascita di Ferrandelle. Meditate.
Ritengo quindi che, nonostante tutti adesso cerchino di rifarsi una verginita' perduta, facendo la corsa nel rinunciare ai propri simbolici ma sostanziali privilegi, fin quando la nomenclatura dei rappresentanti dei partiti tradizionali non cambia, il M5S non  puo' veder scalfito il suo indiscutibile successo.
Mettetevi l'anima in pace.

venerdì 29 marzo 2013

PASQUA AD ARBUSTUM

Come ogni anno, sono preso assiduamente dall' agriturismo, in vista della Pasqua e del lunedì in albis.

Arbustum e' stata tirata a lucido per far trascorre agli ospiti delle giornate amene all'aria aperta.

Completata la pota dell'alberata e della vigna di asprinio, quella del susino, dell'albicocco e dei gelsi

Cimati tutti gli alberi dall'alto fusto, sistemato il prato e le bordure, sia in giardino che lungo il viale d'accesso.

Un ricco menu, allietera' la giornata ai tanti presenti previsti in azienda.

Nell'ultimo periodo, questa piccola realta', ubicata in un territorio difficile, ha fatto passi da gigante.

Su oltre 400 ristoranti nell'intera provincia di caserta, Arbustum ha raggiunto il 7° posto.

Non si vive di solo fatturato. Per me contano ancora le emozioni.




mercoledì 27 marzo 2013

PER IL PURO PIACERE DI SCRIVERE

Da quando mi sono affacciato in rete, esortato da una famosa blogger, nonche' personaggio molto conosciuto in Italia per la sua poliedrica versatilita' - mi riferisco alla mitica Kay Rush - che mi spinse affinche' aprissi, anche con una certa solerzia, un mio spazio personale, ho sempre creduto ad una forma di interscambio di conoscenze e confronto attraverso questo mezzo.
Nel corso di oltre 5 anni, navigando in rete, ho conosciuto tanti blogger, condiviso argomenti, arrecando o subendo critiche quasi sempre corrette, nel rispetto del pensiero altrui.
In verita', ho sempre cercato io visibilita', per quel senso di innato desiderio di conoscenza, di spontanea curiosita' verso l'altro.
Il mio blog, nonostante le numerose visite, e' stato sempre povero di commenti. Mi sono sempre chiesto perche'. E' bello avere un blog ricco di commenti, anche se contrari a quello che si cerca di proporre. Anzi, la civile ma vivace discussione, e' sempre segno di vitalita' di un blog.
Soprattutto in questo ultimo periodo, cio' capita molto di rado. La cosa ulteriormente strana, che i miei post inviati ad un grosso aggregatore in rete - Freeskipper - sono al contrario, commentati con maggior frequenza.
Per tale motivo, ho deciso di eliminare tutti i miei link, con i quali condividevo il mio spazio, ai quali spesso mi connettevo, intervenendo.
Continuero' il mio percorso in rete, in modo solitario, per il puro piacere di scrivere, essenza del mio essere, così come feci all'epoca, quando commentavo i post del blog di Kay.

Siate coerenti. Non lasciate commenti.

domenica 24 marzo 2013

IN FONDO AL TUNNEL, LA LUCE SI E' SPENTA

E alla fine " Re Giorgio ", diede l' incarico al triste e spento Bersani, uomo disperatamente  in cerca di un'indentita' da leader.
In base alla Costituzione, il mandato, al momento chiaramente esplorativo, va dato alla coalizione che ha la maggioranza relativa alla Camera. Maggioranza? A me pare, che le ultime elezioni, abbiano dato un diabolico risultato aritmetico che, a volerlo realizzare di proposito, era quasi impossibile.
I tre partiti maggiori, sono tra loro inconciliabili.
Berlusconi farebbe alleanze con tutti, pur di salvarsi il culo dalle sue vicende giudiziarie.
Bersani, tenderebbe la mano al M5S, pur di non "sporcarsela" col suo nemico di sempre.
Grillo, se coerente al suo obiettivo di demolire la casta, non si dovrebbe unire a nessuno.
A molti la situazione preoccupa, forse di meno all'Europa, da cui ormai accettiamo silenti la linea.
Il Paese e' di fatto commissariato da tempo. Adesso, senza nessun vincitore, cosa potrebbe decidere in autonomia? Per assurdo, in questo preciso momento storico, un governo con una propria linea autonoma, potrebbe creare danni maggiori.
Sento spesso parlare di responsabilita'. Ma se neanche maggioranze bulgare hanno garantito governabilita' al Paese, perche' adesso si dovrebbe trovare questo alto senso civico?
Meglio a mio avviso, far funzionare il nuovo Parlamento con un traghettatore davvero condiviso, con semplici compiti di ordinaria amministrazione, magari cercando di far approvare una nuova legge elettorale in tempi brevi, per tornare nuovamente al voto. 
Prossimo giro, prossima corsa. Sperando che gli italiani, abbiano le idee piu' chiare.
Monti vedeva la luce in fondo al tunnel. Con l'incarico a Bersani, questa si e' definitivamente spenta.



lunedì 18 marzo 2013

IL GOVERNO NON PUO' NASCERE E NON E' COLPA DEL M5S

Adesso tutti vedono il M5S vacillare, un gruppo diviso, isterico, che d'improvviso non riesce a trovare una comune linea di intenti. Tutte cazzate. 
La nomina di Grasso e' stato l'ultimo colpo di teatro di un PD senza idee e con una leadership sempre piu' evanescente. Vi ricordo che Grasso, nuovo presidente del Senato della Repubblica, fa parte di quel 10% di personalita' politiche calate dall'alto, senza aver sperimentato il filtro delle primarie, quindi massima espressione del porcellum, alla faccia della modernita' tanto propagandata dal PD.  Certo mi direte, meglio Grasso che Scilipoti, ci mancherebbe. Dall'altra parte il PDL riproponeva Schifani, quindi il vecchio, la casta, la clientela assurta ad istituzione. Che dovevano fare i grillini? Qualcuno, in piena liberta' di coscienza, non se l'e' sentita di votare per Schifani e non ha voluto votare scheda bianca come rischiesto dalla base. Se poi il leader ha fatto notare che c'erano regole ben precise da rispettare all'interno del movimento, regole condivise e sottoscritte da tutti, qual'e' il problema? Basta con questa strile litania che il movimento e' prigioniero dei dictat di Grillo. I neo-parlamentari devono capire che questi giochini si ripeteranno. Loro hanno un compito: soprattutto vigilare, non appoggiando alleanze senza costrutto, ma condividendo proposte apprezzate dal movimento o imponendo a loro volta le proprie.
Tutti stanno a vivisezionare il M5S, tutti cercano con viscerale bramosia di trovare cenni di mancamento all'interno del movimento. Anche molti sostenitori di Grillo, iniziano a criticare il leader, con la solita scusa di un Paese allo sbando, affamato, allarmato da incombenti minacce di default, con quella ansia spamodica di "fare presto" per il bene del Paese, quando anche con maggioranze bulgare, i nostri amministratori, di ogni colore politico, non hanno combinato alcunche' di buono per la Nazione.
Tutte cazzate quindi. La nostra credibilita' internazionale e' talmente bassa che, per assurdo, si potrebbe fare anche a meno di un governo. Al tempo stesso, la nostra incapacita' a risolvere in breve tempo problematiche ataviche, e' talmente palese, che un nuovo governo, nato tra l'altro con un risultato elettorale aritmeticamente beffardo, potrebbe solo fare peggio.
L'economia globale e' ferma. L'Europa ormai detta l'agenda ad ogni singolo paese. Potrebbe dettarla anche un nuovo parlamento eletto. A che serve quindi un governo, tra l'altro subito e a prescindere?





giovedì 14 marzo 2013

M5S: NO A COMPROMESSI VIGLIACCHI

Dopo mesi di fango mediatico e di univoca delegittimazione verso Grillo e il M5S, adesso tutti stanno iniziando a tendere la mano ai veri vincitori delle ultime elezioni.
Dietro il  "paravento" della salvezza del Paese, in base ad un concetto tanto esteso e vago al tempo stesso, come quello di responsabilita', tutti cercano accordi e alchemiche alleanze, per sopravvivere nelle stanze del potere. Con la minaccia dello spread, tutti invocano la necessita' impellente di dare vita ad un governo.
In tanti, temono il peggio, vittime del lavaggio del cervello che continuano a subire dai media di apparato. Molti degli stessi elettori del M5S, iniziano a rivedere le proprie posizioni, argomentando generiche preoccupazioni rivolte al bene della Nazione, come se d'improvviso, un cataclisma di indescrivibili proporzioni, si dovesse abbattere su di una ridente e rigogliosa isola felice e non su di un terra infestata dal malaffare, dove i suoi cittadini gia' da tempo non sono piu' autonomi soggetti pensanti, ma labili e suggestionabili derelitti teleguidati e ammaestrati all'obbiedenza verso il potere. Costoro sono individui senza piu' un'autonoma coscienza, gente che crede ancora nelle ideologie, nel mito della rivoluzione da attuare attraverso le normali nomenclature partitiche, privi di quello spirito critico che non permette loro di comprendere che l'illusione del marxismo, del riformismo e del liberismo, sono stati strumenti adoperati come ipnotici magneti per catturare il loro cervello. Per decenni abbiamo assistito inermi ad una "costruita" contrapposizione tra blocchi, tra chi minacciava l'invasione comunista e chi, non avendo argomenti, impostava la sua battaglia politica contro un uomo solo.
Ripeto, e' giunto il momento di avere il coraggio di osare, di tentare di voltar pagina, di mandare una volta e per tutte, i vecchi politici, gente ignobile, a casa. Se da questa situazione di stallo non se ne esce, meglio tornare a votare. Il voto del popolo, vale molto di piu' di un viscido accordo di Palazzo o di un intervento della magistratura dalla connotazione politica. Chi ci ha lasciato nel fango deve scomparire, ma politicamente (lentamente sta gia' avvenendo). Il grido deve rimanere "tutti a casa". In galera poi, ci andranno da cittadini, non da vittime politiche.
Dinanzi ad un ostacolo, chi rimane esitante, rischia di farsi male.
Meglio perdere una guerra, a testa alta, che scendere a compromessi vigliacchi per far prolungare l'agonia ad un sistema da tempo malato.


mercoledì 13 marzo 2013

FRANCESCO. IL PAPA SEMPLICE

La Chiesa ha il suo nuovo Papa:  Francesco
Tutti lo definiscono come un Papa "normale", semplice, umile, vicino alla gente, specie i piu' umili, i piu' poveri.
La Chiesa sembra voglia voltar pagina, in un momento molto difficile della sua storia millenaria. 
Gia' il nome scelto, Francesco, indica l'essenza di un messaggio di cambiamento, di rottutra e al tempo stesso di speranza, un ritorno all'autenticita' dei valori cristiani, che sono altruismo, soliderieta', vicinanza concreta a chi vive ai margini.
Francesco, argentino, e' anche il primo Papa sudamericano, terra dall'alta concentrazione di credenti cristiani e dalle enormi contraddizioni. La sua nomina, indirettamente, simboleggera' lo stare accanto a tutti i sud del mondo, a tutte le zone dove c'e maggior miseria e sofferenza.
Il Papa ha esordito nel suo discorso, invocando la preghiera dei presenti, come aiuto ad affrontare il suo compito delicato.
Francesco e' anche un gesuita (e' gesuita la mia formazione liceale), ordine che vede la missione di fede, come servizio.

La Chiesa ha la sua nuova guida. Adesso, l'attende il Paese.


martedì 5 marzo 2013

MA VUOI VEDERE CHE IL PROBLEMA E' IL M5S?

L'Italia dopo il voto d'improvviso si e' svegliata e ha incontrato un nuovo nemico: il M5S
Pazzesco. Siamo sul l'orlo del baratro, schiacciati da una corruzione dilagante eretta a sistema, da una contrapposizione tra blocchi che ha narcotizzato il Paese, da una stagnazione che va avanti da almeno quindici anni, da un debito pubblico che ha superato i 2.000 miliardi di euro, da politici corrotti, corruttori e venduti, spesso collusi con il sistema mafioso, da un governo uscente tutto lacrime e sangue. 
E cosa fanno i media di apparato al soldo dei partiti tradizionali? Indicano Grillo e il suo movimento come minaccia per la stabilita' democratica, economica e sociale del Paese. Le nostre televisioni vanno fino in Germania a montare servizi su come il popolo tedesco indichi come una follia la scelta maturata nelle urne. La Germania indicata come paese fin troppo influente nel nostro sistema politco-economico, d'improvviso diviene un comodo alleato per buttar fango su Grillo ed il suo movimento. I giornalisti, come servi striscianti continuano a non capire che il vento e' cambiato, che la gente e' stanca e stramata, vuole punire in modo definitivo, senza possibilita' di perdono, la classe politica convenzionale.
Continuano ad indicare che il movimento sia un subdolo pericolo, deridono i nuovi membri del Parlamento, usano del sarcasmo caritatevole considerando questi nuovi politici come dei marziani, non riuscendo ad accettare che proprio dei semplici cittadini, rappresentino la piu' auspicata normalita' per un sistema che ha tracciato distanze siderali dalla gente.
Una cosa e' certa: o la politica si adegua al M5S o davvero andranno tutti a casa a fare i pensionati nei giardinetti pubblici. In molti lo stanno intuendo e timidamente iniziano a tendere la mano al primo partito d'Italia.


mercoledì 27 febbraio 2013

CHI VINCE, CHI PERDE, CHI RESUSCITA

Il M5S e' la prima formazione politica in Italia. Beppe Grillo ha fatto il botto. Cio' che da tempo segnalavo, si e' verificato. I media di apparato e i vari sondagisti alle loro dipendenze, sottostimavano il movimento.
Si volta pagina, ma si apre anche un periodo di forte incertezza. Cio' che mi da assai fastidio e' che la situazione di ingovernabilita' (ancora tutta da dimostrare), sia dovuta al M5S, dimenticando che lustri di politica per così dire convenzionale, con governi che hanno raggiunto maggioranze bulgare, non hanno comunque dato al Paese periodi di solida stabilita',
Lo sconfitto senza prove di appello, e' certamente Bersani. Un leader senza carisma, diviso tra le sue correnti, espressione di un partito mastodontico con troppe anime. A nulla sono servite le primarie (grande spot elettorale) strumento gestito con oculata sapienza per permettere comunque all'uomo piu' radicato nell'establishment, di prevalere, senza determinare quel cambio di passo tanto auspicato ma forse mai seriamente voluto nel partito.
Poi c'e' il Cavaliere. Pareva morto e sepolto, ma poi come Lazzaro, si e' rimesso in piedi e, con  la sua navigata esperienza di tele-imbonitore, e' riuscito a salire la china, rischiando addirittura di vincere. Tutti stanno vivisezionando il voto del M5S, per vedere da quali forze e' giunto il successo di Grillo. Nessuno invece ha sottolineato che c'era un quarto serio pretende a diventare Primo Ministro: Mario Monti. Il professore ha eroso soprattutto al PDL, quindi se riflettiamo, senza Monti, Berlusconi avrebbe con ogni probabilita' vinto per l'ennesima volta, facendo diventare ancor piu' imbarazzante la sconfitta del PD.
In molti (soprattutto quelli del centro-sinistra delusi) diranno: Berlusconi continua a mietere successo, a causa dell'ignoranza della gente. Se partiamo da questo slogan, possiamo dire che la sinistra senza ombra di dubbio e' sempre piu' lontana dai cittadini, visto che non tutti in Italia frequentano la Bocconi...
E adesso? Bersani ha il cerino in mano e fara' di tutto per non farlo spegnere. Quindi meglio subito mettere da parte gli egocentrismi scellerati di prodiana memoria. Senza i numeri non si puo' dettare legge. E' invece necessario ascoltare, pena il ritorno alle urne, ipotesi che al momento, favorirebbe soltanto Grillo.


sabato 23 febbraio 2013

E' GIUNTO IL MOMENTO DI OSARE

Grillo ha gia' vinto. Da outsider di buone speranze, si e' trasformato in un incubo per la vecchia nomenclatura politica, alla quale sta per staccare la spina.
Io, lo avrete capito, appoggero' il M5S. La mia scelta e' maturata nel tempo. Da "vecchio" elettore di destra, ultimamente astenutomi, volevo tronare a votare. In molti vedono l'appoggio a Grillo come un voto di pancia, la manifestazione di un dissenso che nel tempo, si e' trasformato in odio viscerale per chi da anni promette cambiamenti, donandoci ahime', solo illusioni disattese.
Avrei potuto per la prima volta votare il centro sinistra, in fin dei conti nella vita si puo' cambiare l'orientamento politico. Ma il PD lo vedo ancora un carrozzone con troppe anime, con diversi orientamenti, celati da quella barriera protettiva che sono state le primarie, sistema che da un lato ha si scelto il leader, ma dall'altro non ha annullato le divergenze in seno al partito.
Ancora una volta la campagna elettorale si e' basata sulla demonizzazione dell'avversario.
Da un lato Berlusconi ha continuato nel suo refrain collaudato di scongiurare agli italiani la minaccia comunista.
Il PD ha contuinuato a ribadire la necessita' per il Paese di sbarazzarsi del Cavaliere, considerato come male assoluto, come causa dell'impoverimento materiale e culturale della nazione.
Monti, voleva proporsi come unica alternativa possibile. Messo da parte prontamente il suo sobrio loden nell'armadio, ha indossato l'abito del combattente, non avendone pero' l'indole, annullando in poche settimane la sua immagine rassicurante di tecnico al servizio del Paese.
Il resto e' poca roba. Ingroia ha risuscitato cadaveri come Diliberto o riabilitato personaggi come Tonino Di Pietro, ripudiato da Bersani dopo che su la sua persona sono calate fosche ombre. E poi non penso che per sconfiggere la mafia o la corruzione ci sia bisogno di un magistrato Presidente del Consiglio  ma piuttosto la seria volonta' di applicare le leggi esistenti, magari con processi piu' rapidi, maggior numero di forze dell'ordine(e qualche militare in meno in missioneall'estero),  la costruzione di altre carceri, piu' necessarie di tante discutibili grandi opere...
Poi c'e' l'eccentico Giannino, persona sicuramente preparata ma che a sua volta, ha messo in evidenza una dote gia' condivisa da tanti politici:  mitomane la falsita'.
Molti adesso temono il peggio, pensando di fare la fine della Grecia.
Io nella vita, ho fatto sempre scelte di coraggio.  E' giunto il momento di osare.
E' meglio fare un salto nel buio che rimanere passivi dinanzi al suicidio assistito della Nazione




domenica 17 febbraio 2013

CALCIO E CANZONI: E NON SENTI LA CRISI

Gli stadi per le partite di cartello, sono ancora pieni. La gente da casa, guarda in massa Sanremo. Il Papa, nell'incredulita' generale si e' dimesso, ma lo choc sembra sia gia' rientrato. Gli italiani anche in ristrettezza, continuano a vivere la loro vita abitudinaria, cercando di non pensare a cio' che intorno a loro sta accadendo. Gli scandali sommergono nuovamente il Paese ma la gente quasi non ci fa piu' caso, come se la fetida melma che imbratta le stanze del potere sia un insito e naturale elemento di arredo.
Nel frattempo la campagna elettorale si arroventa in uno scontro fratricida senza esclusione di colpi. A poco piu' di una settimana il Paese andra' a votare quelle che si prospettano come le elezioni piu' incerte nella storia degli ultimi anni.
Le promesse sono state tante, meno i programmi concreti per uscire dalla crisi. Servirebbe una cura da cavallo, immediata, che desse la scossa ad un'economia ormai congelata. Il problema restano le banche, la loro dipedenza dalle direttive comunitarie e la loro rigidita' a dare credito alle imprese. Queste ultime invece,  vorrebbero aumentare il loro debito pur di evitare di chiudere i battenti.
Si e' capito che l'euro (moneta forte di stati deboli) non ha portato il tanto atteso benessere e l'auspicata stabilita', anzi. Ma e' l'intero sistema economico europeo che si e' fermato. Gli Stati Uniti hanno ripreso a crescere, puntando a rinforzare l'economia interna. L'europa continua a regredire. Anche la ricca Germania, inizia a conoscere un inizio di contrazione. L'Europa non e' mai esistita come unica entita politica  ma e' stato un coacervo di personalismi e campanilismi nazionalistici. 
Molti sostengono che non e' piu' possibile tornare indietro, pena il fallimento completo del sistema paese e la proliferazione di fame e miseria. Ma per mantenere ancora in piedi questo sistema andato in tilt, quanto ancora dovremmo pagare? La Grecia chiese con un referendum di poterne uscire, le fu proibito. Oggi, con la rigida applicazione di misure di austerity,  vediamo la fine che ha fatto lo stato ellenico. E' rimasta in Europa, ma la fame devasta il paese
Noi italiani intanto, preferiamo non vedere, non sapere. In una forma di alzheimer autoindotto, ci estraniamo dalla realta' che ci circonda,  seguendo i cambi d'abito della Litizzetto a Sanremo o le gesta del campione della nostra squadra del cuore.



domenica 10 febbraio 2013

SSSSSSSSSSSSS... NON SI DEVE SAPERE...

Le tv di apparato non fanno vedere la folla che segue i comizi di Grillo.

Il M5S e' la vera sorpresa di questa tornata elettorale. Una realta' scomoda a tanti...

Tutti parlano di possibili alleanze post-voto. Nessuno ha capito che il Parlamento non sara' piu' come prima.

L'inciucio, l'accordo sottobanco, saranno ricordi sbiaditi della prima repubblica.

L'epurazione e' gia' iniziata. Sara' un processo lungo e graduale. Ma inesorabile.

Per loro, e' importante che la gente non debba sapere.

Loro pensano che tutti siano ancora attaccati al tubo catodico a guardare Vespa.

Come in nord-Africa, il cambiamento sta avvenendo attraverso la rete.

A breve, in molti, si sveglieranno d'improvviso a secchiate d'acqua gelida sul volto, da un lungo sonno.

Sssssssssssssssssss...non si deve sapere...

 https://twitter.com/search?q=%23TsunamiTour&src=hash

Voi nel frattempo, fate girare questo video:  http://www.youtube.com/watch?v=EzM62ANxCzc

venerdì 8 febbraio 2013

ELEZIONI TRANSITORIE

Oggi ultimo giorno dei sondaggi in vista delle prossime elezioni. Pare che Bersani mantenga un vantaggio di almeno 5/6 punti alla Camera. Piu' complessa la situazione al Senato, dove si prevede un possibile pareggio, evento gia' verificatosi nel Governo Prodi del 2006.
Cio' che noto e' che il M5S, a mio avviso, e' molto sottostimato. Evidentemente, i sondagisti, notoriamnete legati ai principali partiti di riferimento, vogliono contenere quel malcontento sociale e quel desiderio di antipolitica che sta prendendo nelle viscere tanti italiani, limitando la temuta e contagiosa emulazione che potrebbe avere effetti destabilizzanti nei maggiori partiti.
Saranno con ogni probabilita' elezioni transitorie, ma non affatto inutili. 
Certo l'incertezza regnera' sovrana, con essa ci sara' l'inevitabile, quasi scontato, incendio dei mercati azionari, con gli speculatori che gia' si stanno sfregando le mani e leccando i baffi.
L'Italia e' una preda troppo appetibile per non essere aggredita nel suo momento di massima esposizione e debolezza, come una bestia ferita e sanguinolenta.
Pero', non saranno elezioni inutili appunto, perche' serviranno a dare la prima decisiva spallata alla casta, alla vecchia nomenclatura, "residuato bellico" della prima repubblica, gente che da circa 30 anni vive sulle nostre spalle, con tutti i privilegi e le garanzie del caso e con l'enorme responsabilita' di averci condotto verso il declinio, in una strada di non ritorno.
Bersani per forza di cosa dovra' allearsi con Monti. Cio' non piacera' a Vendola che cerchera' di portarsi a se Ingroia, sempre che il magistrato riuscira' ad entrare in Parlamento. E poi ci sara' il M5S, che avra' il principale compito di vigilare sui possibili imbrogli di Palazzo, bloccando sul nascere qualsiasi iniziativa in odore di inciucio. Berlusconi uscira' definitivamente dalla scena e con lui, tutti i suoi figuranti, gente di mediocre livello, ex portaborse, faccendieri, voltagabbana, corrotti e corruttori, personaggi con un losco passato e con frequentazioni in odore di mafia ( anche quelli del PD non ne sono esenti)
Si dovra' vedere se ci saranno i presupposti, in un ipotizzabile scenario infernale, per poter attuare riforme costituzionali importanti che il Paese aspetta da tempo o se, a causa di una conseguente tempesta dei mercati, correre nuovamente alle urne. Di certo, con molta meno fetida melma politica...




giovedì 7 febbraio 2013

EFFETTO TSUNAMI 3

Anche Santoro non si sottrae a gettar fango su Grillo.

Lui intanto continua a riempire le piazze


Continuano a dire che e' facile creare consenso con l'antipolitica.

Forse, ancora in tanti, preferiscono credere alle favole!

lunedì 4 febbraio 2013

EFFETTO TSUNAMI 2

Dopo Parma, ecco Sassari.

I media di apparato, continuano a dire che Grillo e' seguito da pochi disperati.

Dopo la citta emiliana, queste le immagini di quella sarda.

Fatele girare:

https://twitter.com/beppe_grillo/status/298536796084658177/photo/1

domenica 3 febbraio 2013

EFFETTO TSUNAMI

Le tv di apparato, soggiocate dai partiti di regime, nascondono la verita'.

Giornalisti famosi, parlano delle uscite di Grillo, come folk-entertainement.

La realta' e' un'altra! Forse e' troppo scomoda per essere raccontata.

Lo tsunami tour inizia ad avere molti followers, per usare un termine che va molto in questo periodo.

Altro che piazze deserte.

Fate girare queste immagini:

https://twitter.com/beppe_grillo/status/298178454204055554/photo/1


VOLTIAMO PAGINA

Non vedo, non sento, non parlo.
Non ci troviamo dinanzi ad una scena di un film di mafia o ai soliti luoghi comuni sull'omerta' dei meridionali. Quella appunto, e' diventata in questi ultimi tempi, un vero simbolo folkloristico, visto che ben piu' gravi, sono i silenzi su vicende molto piu' delicate che coinvolgono tutti noi cittadini. Mi riferisco al crack del MPS.
Tutti sapevano, ma guarda caso, tacevano. Tutti ora dicono di sapere ma, ognuno, nega le proprie responasabilita'. Ciascuno poi, usa la vicenda come propaganda elettorale a proprio vantaggio. Il Presidente della Repubblica inoltre, cerca di soffocare sul nascere qualsiasi sviluppo della polemica, per non minare la stabilita' dell'intero sistema bancario, caso mai questo, non fosse gia' giunto al collasso di suo.
In un Paese diventato barzelletta, non vedo perche' susciti tanto scandalo che un comico diventi un capo-popolo, dicendo verita' inoppugnabili, scomode ai tanti.
Non avendo le capacita' di sovvertire il sistema, non potendo realizzare materialmente una rivoluzione, portati storicamente al compromesso, all'inciucio ed anche al tradimento, per defenestrare gli attuali politici, ci troviamo in una strada di non ritorno. Tra il sogno svanito del liberismo neo-conservatore, quello mai sbocciato del socialismo riformista, non ci resta che fare un umile mea culpa, una sorta di "outing ideologico".
L'occasione si avvicina. Dopo lustri di politica gestita da corrotti e corruttori, venditori di fumo e professionisti di apparato, nominati, paraculati, banchieri e' giunta l'ora di voltar pagina.
Se cio' significa propagare quel diffuso senso di antipolitica, speriamo che tale sensazione si sprigioni il piu' possibile!



giovedì 24 gennaio 2013

ELEZIONI 2013: ATTENTI AL "PACCO"

La campagna elettorale entra nel vivo. I vari partiti continuano la loro "transumanza elettorale" nelle varie televisioni di apparato. Ognuno continua a diffondere le solite promesse, ad impegnarsi a generare il tanto auspicato cambiamento. 
La moda del momento ( anche in politica ogni stagione impone "must" da seguire ), e' quella della scelta di candidati al di sopra di ogni sospetto, persone con la fedina penale a posto, senza processi in corso, ne' tanto meno imputazioni di reato ( oddio, qualcuno ha ancora dei problemi con la giustizia ).
Se siamo appena un po' attenti pero', notiamo che dietro i nuovi nomi, le eccentreiche sigle, in pratica semplici foglie di fico, si celano personaggi della prima repubblica che, con una sapiente opera di restayling o se vogliamo, con un ben riuscito "lifting comunicatico", cercano di rifarsi una verginita' perduta, per mantenere la propria fetta di potere. Si profetizza il rinnovamento, tenendo ben stretti i propri diritti di casta, primo tra tutti, il rimborso elettorale.
Casini e Fini, pur mantenendo le loro sigle, salgono sul carrozzone dei cosiddetti moderati (quelli che si tengono buoni tutti) del prof. Monti, sapendo gia' in partenza di perdere ma, al tempo stesso, di mantenere il loro posto in Parlamento pur non averndone i numeri.
Stessa cosa vale per i partiti di estrema sinistra, i nostalgici di quel comunismo vestito di cachemere, tutto italiano, come Diliberto, il quale trova speranze di riemergere nel partito della "rivoluzione" di Ingroia, insieme al PRC, ai Verdi e nel quale trova posto anche il Tonino nazionale (in forte calo di consenso dopo la famosa inchiesta di Report)  fatto fuori dal PD di  Bersani.
Nel PDL,  il plurindagato Berlusconi, smette di svolgere il ruolo di venditore di scope porta a porta e le inizia lui stesso ad usare, per fare pulizia nel partito, non per logiche di etica politica ( non saprebbe proprio da dove iniziare) ma per rigide questioni di marketing strategico.
Tutti questi partiti pero', hanno una cosa in comune: la radicale imposizione dei propri candidati sull'intero territorio. Per accecare la vista all'elettore, i capi partito mettono i loro nome in cima alla lista, svolgendo quella funzione "calamita" nei confronti dell'elettore.
Un solo partito candida i suoi rappresentanti rispettando il territorio di appartenenza: il M5S.
Partito divenuto assai scomodo, fatto passare strategicamente dai media di regime, come semplice fenomeno da baraccone o anarchica formazione antipolitica.
L'elettore pero', e' sempre piu' attento e sapra' valutare se affidarsi al nuovo o viceversa, scegliere un prodotto riciclato, l'ennesimo "pacco" regalato a noi italiani.


sabato 19 gennaio 2013

PROGRAMMA POLITICO CERCASI

I partiti parlano solo di come abbassare le tasse. Evidentemente sanno di avere a che fare con un elettorato che vuole essere illuso per l'ennesima volta o forse, i politici di questi partiti, hanno meno dimestichezza e, probabilmente, poca conoscenza e preparazione specifica, nell'affrontare argomenti di maggiore spessore tecnico.
Quali sono i programmi riguardanti la politica estera? L'atteggiamento da avere verso il mondo arabo? Il ruolo da svolgere nel mediterraneo?
In materia di immigrazione, i partiti cosa dicono? I flussi di clandestini, vanno controllati, ridotti, favoriti? In che maniera si dovrebbe consentire una completa integrazione tra diverse etnie presenti nel Paese, visto che la convivenza tra differenzi razze e' un dato incontrovertibile?
Per quanto concerne la politica energetica, quali sono gli orientamenti ed i programmi delle varie forze politiche?
In materia di risanamento ambientale, salvaguardia del territorio, dissesto idrogeologico, quali sono i programmi dei partiti?
Come affrontare il problema del fine vita? Come organizzare la materia legislativa inerente le coppie di fatto?
In che maniera rilanciare il settore turistico? Come non far collassare il comparto agricolo?
Si sente parlare soltanto di come togliere l'IMU sulla prima casa e del facile modo in cui trovare le coperture finanziarie alternative. Al tempo stesso, non sento come si debba finanziare l'aumento del numero di asili, la cifra da utulizzare per investire nella ricerca, in che maniera le aziende possano migliorare la loro competitivita'.
Soprattutto non si sente parlare in che modo riuscire a creare lavoro, in quale maniera snellire la macchina burocratica dello Stato, di come ridurre sprechi e privilegi, divenuti inviolabili diritti della casta.
A dir il vero, c'e' chi da tempo ha indicato delle linee guida programmatiche... per risollevare le sorti di questo Paese. Chissa' se le sua urla troveranno ascolto.


domenica 13 gennaio 2013

MONTI CON GLI ZOMBI, RISUSCITERA' I MORTI

Il progetto di Monti e' di frantumare i poli per promuovere un nuovo soggetto politico moderato, un grande centro riformatore, capace di rifondare il Paese. Ci riuscira' il professore? Penso che pian piano che la campagna elettorale va avanti,  si inizino ad intravedere i primi limiti di questo disegno, dovuti a mio modesto avviso, alla presenza di due grandi elementi di contraddizione nel suo interno. Il primo, e' lo stesso Monti. Il secondo, i suoi compagni di avventura.
Monti calandosi in politica (altro che salirci...) rinuncia a priori alla sua posizione super partes, alla sua figura tecnica, alla sua esperienza e grande conoscenza, doti che avrebbe potuto mettere a disposizione del Paese in altri modi e, soprattutto, in altre circostanze. Inevitabilmente poi, il Presidente del Consiglio uscente, e' stato l'uomo che ha inasprito duramente la tassazione, prendendo soprattutto da chi aveva poco. La sua figura, per tale motivo, e' difficile da riproporre.
Il professore inoltre, si e' scelto dei compagni d'avventura davvero improponibili.
Casini e' l'eterno opportunista, il nuovo Mastella, colui il quale dimentica d'improvviso i suoi passati berlusconiani, le sue amicizie con Cuffaro. E' un "professionista" della politica che, tenedosi buono il clero e sbandierando politiche per la famiglia,  ha sempre cercato alchemiche alleanze per sbarcare il lunario.
Fini e' un uomo al capolinea. La sua figura e' triste, dimessa, non suscita piu' emozione. Il suo carisma e' ormai un vago ricordo del passato. E' colui il quale ha ucciso la destra italiana, prima cancellandone la storia e poi contribuendo in modo inconfutabile, allo sfascio della precedente maggioranza di governo. E' un ex-leader in cerca d'identita', tra spinte europeiste, aperture progressiste e nostalgie nazionaliste.
L'obiettivo di Monti era quello di indebolire il centro-destra ed il centro-sinistra, proponendosi come alternativa. Alla fine, la sua azione, andra' a polarizzare queste concentrazioni, le quali si compatteranno nuovamente, camuffando i loro limiti, le loro reciproche incongruenze (da un lato la rinnovata alleanza PDL- Lega; dall'altra l'ingombrante presenza di Vendola per il PD). Il rinvigorirsi dei due poli, ancora una volta, consentira' di nascondere sapientemente sotto al tappeto, una spessa coltre di polvere, rappresentata dalla loro mastodontica organizzazione d'apparato e dalla loro siderale distanza dalla gente.
Monti scegliendosi come alleati due zombi, andra' a risuscitare i morti!