Appena spenti i riflettori sulla vicenda Romeo, con l'imprenditore tornato agli arrestri domiciliari e la Giunta Comunale salvatasi sul filo di lana, nonostante i tanti indagati, grazie al tour de force natalizio di Rosetta Iervolino, ecco scoppiare nella sua indecenza un'altra vicenda di mazzette.
Questa volta l'accusato e' l'ex Assessore ed ex Capo della Segreteria della Iervolino, Luca Esposito, dimessosi gia' nel dicembre del 2007.
Lui ed altri funzionari del Comune avrebbero ricevuto in piu' occasioni mazzette e svariati regali per facilitare le aggiudicazioni di appalti a ditte amiche.
Ormai lo scandalo qui a Napoli e' diventato abitudine, norma. C'e' assuefazione al malaffare.
Questa volta l'accusato e' l'ex Assessore ed ex Capo della Segreteria della Iervolino, Luca Esposito, dimessosi gia' nel dicembre del 2007.
Lui ed altri funzionari del Comune avrebbero ricevuto in piu' occasioni mazzette e svariati regali per facilitare le aggiudicazioni di appalti a ditte amiche.
Ormai lo scandalo qui a Napoli e' diventato abitudine, norma. C'e' assuefazione al malaffare.
L'emergenza rifiuti e il disastro in cui versa la sanita' Campana, non sono che punte di un iceberg fatto di vergognose prassi (consulenze manageriali), marce consuetudini (spese di rappresentanza - appartamento a New York del Governatore) bieche manifestazioni del potere di casta (nomine e assunzioni di familiari) che da queste parti, essendo gestito dagli stessi uomini da quasi un ventennio, diventa tirannia dinastica.
Nel frattempo il Consiglio di Stato, ribalta la sentenza del Tar Campania in merito alla vetusta questione di Bagnoli. Il porto canale, con conseguente aumento della recettivita' per i natanti e l'ipotesi di realizzazione di alberghi sul litorale, vengono bocciati. Gli ambientalisti esulteranno. Di sicuro, dopo lustri di progettualita', la parte occidentale di Napoli, dove insisteva l'acciaieria dell'Ilva, va nuovamente ridisegnata. I ritardi per tale riconversione, diventano cronici. La societa' creata all'uopo, la Bagnolifutura, resta appunto un'altra forma di legalizzato sperpero "futurista" di danaro della comunita'.
Per concludere vi segnalo una vicenda tutta napoletana, degna del miglior teatro tragicomico Eduardiano.
A Napoli, nel quartiere di Soccavo c'è un ufficio postale, l'Agenzia 62, che è chiuso al pubblico dal 21 febbraio. Perchè?
Perchè in quella data ci fu una rapina. Da allora gli impiegati affermano di essere sotto "shock" ritenendo piu' utile per la loro salute rimanenrsene a casa, perche' "traumatizzati".
Gli altri pochi impiegati che si presentano regolarmente al lavoro, non bastano per garantire l'apertura dell'ufficio. Gli sportelli restano di fatto chiusi
Vi sembra una cosa normale? Accadrebbe in altre citta?
Nel frattempo il Consiglio di Stato, ribalta la sentenza del Tar Campania in merito alla vetusta questione di Bagnoli. Il porto canale, con conseguente aumento della recettivita' per i natanti e l'ipotesi di realizzazione di alberghi sul litorale, vengono bocciati. Gli ambientalisti esulteranno. Di sicuro, dopo lustri di progettualita', la parte occidentale di Napoli, dove insisteva l'acciaieria dell'Ilva, va nuovamente ridisegnata. I ritardi per tale riconversione, diventano cronici. La societa' creata all'uopo, la Bagnolifutura, resta appunto un'altra forma di legalizzato sperpero "futurista" di danaro della comunita'.
Per concludere vi segnalo una vicenda tutta napoletana, degna del miglior teatro tragicomico Eduardiano.
A Napoli, nel quartiere di Soccavo c'è un ufficio postale, l'Agenzia 62, che è chiuso al pubblico dal 21 febbraio. Perchè?
Perchè in quella data ci fu una rapina. Da allora gli impiegati affermano di essere sotto "shock" ritenendo piu' utile per la loro salute rimanenrsene a casa, perche' "traumatizzati".
Gli altri pochi impiegati che si presentano regolarmente al lavoro, non bastano per garantire l'apertura dell'ufficio. Gli sportelli restano di fatto chiusi
Vi sembra una cosa normale? Accadrebbe in altre citta?
1 commento:
Magari i livelli non sono gli stessi..però....Lasciamo stare che anche in Abruzzo non siamo messi bene.
Posta un commento