mercoledì 30 novembre 2011

ARBUSTUM COMPIE 8 ANNI

Oggi Arbustum compie 8 anni. L'anno si conclude con una perdita di quasi il 20% di presenze. Non mi preoccupo piu' di tanto, poiche' non potevo di certo io, per giunta a Casal di Principe, sovvertire un andamento negativo diffuso e generalizzato a livello globale.
Sono abituato a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, quindi anche in un anno per così dire difficile, sono riuscito nel mio piccolo a migliorare l'immagine e la conoscenza della mia azienda.
Come risultato di rilievo, ho proposto al Comune di Napoli, lo scorso luglio, la mia idea di gemellare delle scolaresche provenienti da contesti difficili con il mio agriturismo. Il progetto e' piaciuto e, al momento, e' seguito dall'Assessorato alle Politiche Sociali. Si dara' la possibilita' a giovani studenti di poter partecipare direttamente in azienda, alle varie fasi di lavorazione della vite di Asprinio, in tre periodi del prossimo anno.
Nonostante questa fase di contrazione, molti nuovi clienti (non mancano le presenze dei militari statunitensi della base di Gricignano) si sono avvicinati all'agriturismo, rimanendo sorpresi di come, anche in quella che ormai e' riconosciuta a livello mondiale, come la capitale di Gomorra, si possa fare turismo eno-gastronomico, offrendo un' ottima accoglienza, proponendo una cucina ricca e genuina ad un prezzo modico, in un ambiente familiare, immersi in un conteso molto curato ed ameno, con un personale molto preparato ed affabile.
Il peggio dovra' prima o poi passare e, se riusciro' a sviluppare un'altra mia bella idea... Arbustum si fara' trovare pronta per la ripresa.


lunedì 28 novembre 2011

LA SOLITA "AMMUINA" SU NAPOLI

Napoli fa sempre notizia. Chiaramente il rumore e' piu' assordante quando la notizia e' negativa.
Un morto ammazzato richiama piu' attenzione che in un'altra citta' d'Italia (se quanto sta accadendo a Roma fosse avvenuto nel capoluogo partenopeo, avremmo avuto immediati i sermoni di Saviano), uno straniero derubato diventa un caso diplomatico, senza dimenticare il dramma rifiuti, diventato ormai, anche quando la citta' e' pulita, una sorta di connotazione morfologica indelebile del territorio.
Adesso a far notizia e' lo scippo del Rolex subito dalla fidanzata di Lavezzi. A caldo istintivamente, la giovane e bella ragazza ha detto che Napoli e' una citta' di merda, ma su questa dichiarazione, alla quale puntuali sono seguite le dovute scuse, si sta aprendo un dibattito in rete a livello nazionale, complici anche le infelici dichiarazioni del presidente De Laurentiis.
Addirittura si profila un'ipotesi di congiura a danno del Napoli, da parte di organizzazioni criminali vicino agli ambienti delle scommesse sportive, atte a minare la quiete dei calciatori di una squadra da molti data per vincente il titolo.
Il caso Lavezzi infatti, segue di qualche giorno, la rapina di una BMW alla cui guida sedeva la compagna di Hamsik (auto poi ritrovata) ed il furto in casa subito dalla famiglia Cavani, quando il giocatore circa un mese or sono, era in sud-america per un impegno internazionale. Sul caso tuttavia, gli organi inquirenti smentiscono qualsiasi relazione, affermando che trattasi soltanto di sfavorevoli e sfortunate coincidenze, in una citta che, come tante grandi metropoli, deve fare i conti con una elevata propensione criminale.
In tale quadro di costruite e fantasiose ipotesi, ritengo per assurdo, che sia stato anche meglio che il balordo di turno, non abbia riconsegnato il prezioso orologio. Di fatti, data la location in cui e' maturato l'espisodio, si sarebbe generata altra "ammuina", sentenziando che a Napoli i calciatori intrattengono rapporti abituali con i comuni delinquenti che, all'ombra del Vesuvio, sono considerati univocamente, camorristi.



giovedì 24 novembre 2011

UN PAESE SENZA FUTURO

La trasferta di Monti in Europa, non sortisce gli effetti sperati. Le divisioni tra Francia, Germania ed Italia su come fronteggiare la crisi, restano notevoli. I mercati rimangono in fibrillazione. In questo delicato momento congiunturale, diventa snervante l'attesa per i primi provvedimenti formali messi in campo dal prof. Monti.
A rendere il quadro ancora piu' fosco e' la decisione della Fiat, sempre piu' americana, di chiudere ufficialmente i battenti a Termini Imerese. La catena di montaggio si interrompe dopo 41 anni di ininterrotto servizio. Notevoli le ripercussioni che cadranno sull'indotto.
In tale quadro di desolante prospettiva per l'economia italiana, si registra l'ennesimo terremoto negli ambienti della politica: lo scandalo delle mazzette per gli appalti Enav-Finmeccanica.
Tangentopoli e la fine della prima Repubblica, non e' servita a niente. La politica in Italia resta un esclusivo strumento affaristico per le lobbies di potere. In tale logica, il sistema delle privatizzazioni di aziende pubbliche non puo' che accentuare tale tendenza.
I grossi gruppi chiudono gli stabilimenti. Le aziende medio-piccole delocalizzano all'estero. Le multinazionali investono altrove. La politica si sporca ancora le mani. Chi dovra' pagare questa crisi?
Ogni speranza pare andata perduta. Al momento l'Italia e' un Paese senza futuro.

martedì 22 novembre 2011

"POVERE VITTIME"

Il tribunale di Milano, all'interno del processo " Ruby" che vede coinvolto l'ex Premier Silvio Berlusconi e che ha per imputati eccellenti, Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, per i festini a luci rosse nella residenza di Arcore, ha considerato tutte le ragazze coinvolte, ben 32, come parti lese, piu' precisamente, vittime.
Che il precedente Presidente del Consiglio, avesse abitudini fin troppo libertine, condotte deviate da incontrollati istinti patologici e che le sue scelte di vita minassero indirettamente il suo operato e la credibilita' del nostro Governo, quindi del nostro Paese, non si puo' negare. Il bunga bunga ahime', e' diventato un mal costume made in Italy, ufficialmente riconosciuto nel mondo.
Ma che, le belle fanciulle coinvolte nelle orge di Palazzo, potessero essere equiparate a povere sfortunate nigeriane, trattate come schiave da mercanti di carne umana senza scrupoli, beh, cio' mi sembra a dir poco esagerato.
Tutte le avvenenti ragazze, precedentemente selezionate per le loro doti fisiche da fidate persone del Premier (spesso da chi e' imputato nello stesso processo), sapevano anticipatamente a cosa andavano incontro. Le stesse prescelte, conoscevano anche quali fossero le loro laute ricompense. Le piu' brave sul "campo" poi, riuscivano a meritarsi regali piu' consistenti, come auto o addirittura appartamenti e perche' no, qualche incarico politico.
Voi, le considerate davvero delle raggirate vittime indefese? Di sicuro, molte di loro adesso, sono diventate disoccupate...



sabato 19 novembre 2011

SAVIANO: NON POTEVA MANCARE

Roberto Saviano intervenuto a New York, allo Zuccotti Park, nell'ambito della protesta pacifica portata avanti dal movimento "Occupy Wall street", contro il sistema finanziario inquinato dalle lobbies bancarie, considerate una sorta di nuova "gomorra".
Voleva esserci a suo dire, per prendere coscienza del cambiamento del corso della storia e per testimoniare come lo stesso sistema bancario, sia ormai invaso dai patrimoni mafiosi, frutto del riciclaggio di attivita' illecite.
Ancora una volta lo scrittore italiano sceglie un palcoscenico fortemente in vista per dire la sua.
Ancora volta Saviano e' nel luogo preciso, dove e' focalizzata l'attenzione dei media globali.
C'era davvero bisogno di una lezione di Saviano, per venire a conoscenza che oggi, una grande quantita' di capitali nel mondo, e' nelle mani delle mafie?
Lo scrittore giustifica il suo intervento, affermando che ha risposto ad un esplicito invito.
Non penso che se l'invito fosse venuto da una piccola parrocchia di paese, avrebbe aderito con la stessa solerzia.
Come ho sempre sostenuto, e' iniquo e sproporzionato il rapporto, tra il coraggio narrativo avuto dallo scrittore ed il valore supereroico quasi mitologico, attribuitogli, tenendo sempre presente che la sua piu' importante opera, Gomorra, non nasce attraverso sue personali testimonianze oculari ma grazie alla riproposizione di letture testuali. Cio' sminuisce e mortifica tutti coloro i quali svolgono la sua stessa attivita' o chi rischia tutti i giorni, lavorando in contesti territoriali difficili, nel silenzio, lontano dalla luce dei riflettori.

mercoledì 16 novembre 2011

LA POLITICA SI FACCIA DA PARTE

Il Prof. Mario Monti presenta la sua compagine di Governo. Molti nomi sono poco conosciuti, ma altissimo e' il loro profilo professionale. D'altronde l'Italia, data la sua preoccupante situazione economica, la sua ridicola credebilita', richiede una rassicurante guida tecnica. E' giunto il momento di affidarsi a persone competenti, esperte nel loro campo.
Molti iniziano a sostenere che il nuovo esecutivo manca di profilo politico. Ma la politica nel suo insieme, oggi in Italia, a cosa serve piu'? La gente da tempo si e' disaffezionata alle ruberie dei partiti, alla loro prepotenza clientelare, all' utilizzo del nepotismo come sistema, alle sterili risse mediatiche, ma soprattutto e' profondamente nauseata dalla pochezza culturale, etica e meritocratica dei suoi esponenti.
Non a caso, e' diventato molto elevato il numero dei cittadini allontanatisi dal dibattito politico, gli stessi che non indugiano a disertare le urne, non riconoscendosi piu' in questo sistema.
L'Italia e' di fatto commissariata. Alla protesta ed all'indignazione deve ora seguire l'azione. Per far cio' e' doveroso affidarsi a professionalita' di spicco che conoscano la materia di propria competenza, con l'auspicio che la politica ma anche le litigiose parti sociali, si facciano da parte.
Se poi, gia' si rimpiangono i vari Brambilla, Carfagna, Gelmini, Scajola, Calderoli solo per citare alcuni Ministri dell'ultimo esecutivo, senza dimenticare i Mastella, Rutelli, Pecoraro Scanio, di prodiana memoria, vuol dire che ci si merita di stare ancora per lungo tempo, con le chiappe nell'acqua.

lunedì 14 novembre 2011

C'E' POCO DA RIDERE

Berlusconi e' andato a casa. Per molti e' iniziata una nuova era. In tanti affermano che l'Italia ha svoltato pagina. Sarà? Vedremo. Nessuno, Monti compreso, ha la bacchetta magica per trasformare in magnifico cigno un brutto anatroccolo.
Avrei preferito che Berlusconi uscisse dalla scena politica attraverso il voto popolare. In modo democratico, la sua sconfitta sarebbe stata anche piu' netta ed inconfutabile. Troppi i suoi fallimenti, le sue promesse disattese, i ricatti a cui era sottoposto, la siderale distanza dai bisogni degli italiani, l'enorme delusione tra i suoi stessi elettori, che non si riconoscevano piu' nel loro leader.
Ma la storia e' andata diversamente. La crisi economica avanzava con un passo vertiginoso. Troppo debole ed esposto il nostro Paese per poter rischiare di impantanarsi in una campagna elettorale sterile e rissosa.
Occorreva una svolta. Il Premier non aveva piu' i numeri e si e' dimesso, senza osare di anteporre nomi alternativi a quello che quasi all'unanimita', tutte le forze politiche, consideravano di fatto, come suo sostituto istituzionale: Mario Monti.
In molti esultano, brindano nelle piazze. Ma in realta', c'e' veramente poco da ridere. Il Paese e' piegato da una enorme crisi economica, la cui origine viene da lontano e coinvolge tutto l'occidente. Al tempo stesso, la politica e' stata sconfitta, relegata ad un ruolo secondario per sue incapacita' decisionali e sottoposta ai dictat di funzionari contabili. L'Italia e' di fatto commissariata.
Il cinismo e la spietatezza dei mercati sono riusciti dove ha fallito la sinistra.
I commissari europei hanno liquidato un governo azienda. L'azionista di maggioranza, ha abbandonato il consiglio di amministrazione. Lo ha fatto per il bene dell'Italia o per non vedere bruciare anche la sua di azienda?
Il bunga - bunga restera' un ricordo sgradevole del mal costume italiano, ma il futuro resta incerto. C'e' poco da ridere!

venerdì 11 novembre 2011

SCHERZANO COL FUOCO

Ci provano ancora, sfacciatamente, senza remore e timori. Berlusconi ed i suoi compari, iniziano a prefigurare un' uscita di scena pirotecnica, senza esclusione di colpi.
L'ipotesi Monti non piace, non viene accettata dai colonnelli del Premier. La Lega si e' smarcata da subito. Troppo ghiotta per Bossi ed i suoi, l'occasione di ricompattare un elettorato in fibrillazione a causa dei continui scontri intestini, per diventare di fatto, opposizione politico-territoriale.
Il PDL non puo' lasciare il nord ai soli padani e non puo' rischiare di scollarsi gradualmente dal suo elettorato moderato, richiamato dalle sirene centriste.
Che fare allora? Berlusconi con ogni probabilita', incassata la tanto attesa e quanto mai necessaria fiducia alla Camera, si presentera' dimissionario dal Presidente della Repubblica, recitera' la farsa del Premier vittima sacrificale per il bene della Nazione, ma poi, in modo deciso, imporra' al Capo dello Stato, una figura alternativa a Monti.
La partita diventera' delicatissima. La drammatica situazione economica imporrebbe decisioni rapide ma Napolitano, istituzionalmente, dovra' ascoltare cio' che gli verra' indicato e decidere di conseguenza.
Ancora una volta, una precisa componente politica, antepone i propri interessi di casta a quelli del Paese. L'incendio e' gia' divampato in tutta la sua violenza. Se lunedi' non ci sara' un nuovo Presidente del Consiglio, ci sara' l'inferno. Nonostante cio', c'e' chi col fuoco prova a scherzarci, sapendo che a farsi male, saranno altri.



mercoledì 9 novembre 2011

L'INCENDIO E' APPENA INIZIATO

Le dimissioni a tempo del Presidente Berlusconi, non piacciono ai mercati, diffondono ulteriore incertezza, indeboliscono ancora di piu' il Paese, creano ulteriori divisioni politiche interne.
L'incendio e' appena iniziato, a poco servono le rassicuranti e decise parole del Presidente della Repubblica ed i comunicati da Lui promulgati, rivolti a garantire che la situazione si risolvera' in breve tempo. Penso che Napolitano, in buona fede, stia mentendo per salvare il salvabile.
Berlusconi ha tentato per l'ennesima volta, credo l'ultima, di tenere ancora nelle sue mani, il timing della politica. Le sue dimissioni infatti, saranno formalmente espletate, dopo il voto in Parlamento sull'emendamento alla legge di stabilita', presentata all'Unione Europea. Il suo scopo e' triplice: autocelebrarsi come martire istituzionale, per il bene della Nazione; rinsaldare una destra per la prima volta divisa, non piu' tenuta insieme dal suo collante; prendere altro tempo prezioso per ritigliarsi un nuovo ruolo nella futura battaglia politica. Ai mercati pero', questa linea non e' piaciuta. Altri miliardi sono stati bruciati nell'arco di poche ore, proprio nel giorno in cui i commissari europei ci hanno fatto visita.
Bisogna agire e farlo in fretta. Il Paese e' stretto in una morsa. L'Italia non solo non ha piu' un Governo, ma non riesce neanche a trovare linee guida alternative. La politica nel suo insieme, ancora una volta, antepone gli interessi di apparato a quelli della cittadinanza. Le divisioni diventano ancora piu' nette ed inconciliabili.
Alcune forze politiche ( PD e Terzo Polo ) propongono un governo tecnico di transizione, di salvezza nazionale, affidato ad un leader super-partes, Monti (oggi nominato Senatore a vita) ad esempio, che decida su questioni fondamentali, ridando una sorta di formale compatezza politica al Paese. Altre forze politiche, l'intera maggioranza ma anche di opposizione ( IDV e SEL ) vogliono elezioni immediate per dare voce ai cittadini. La politica non ha risposte. Al Capo dello Stato l'onere della scelta. L'Italia, nel mezzo di questa tempesta economico-finanziaria, puo' permettersi un'altra campagna elettorale? La costituzione di un governo di tregua, riporterebbe la stabilita' in tempi brevi?
La Nazione sta bruciando. Ritardare queste scelte, equivale a soffiare sul fuoco.

lunedì 7 novembre 2011

L'OGGI E' FINITO

Il Governo perde altri pezzi. Berlusconi rischia di non avere la maggioranza alla prossima conta in Parlamento. Anche i suoi piu' fidati uomini di partito, non credono piu' nell'ennesimo miracolo o per meglio dire, nell'ennesimo acquisto di voti. Lo stesso entourage della Lega e' pronto ad accettare la fine formale di questa legislatura. I mercati internazionali attendono il fatidico passo indietro. La diplomazia internazionale, gli ha voltato formalmente le spalle.
Il Premier e' in un vicolo cieco. La sua irrazionale ossessione di rimanere al comando a prescindere, sta travolgendo il suo partito, frantumando la maggioranza, indebolendo la Nazione.
Come un malato giocatore di poker non riesce a staccarsi dal tavolo da gioco. Alla pari di un boxer sanguinante chiuso in un angolo del ring, non getta via la spugna, animato dalla sola ed irrazionale forza dei nervi.
Il suo ultimo sfizio, e' guardare negli occhi coloro i quali definisce traditori, al fianco di chi ha gia' tradito l'elettorato di altri partiti. Come l'epilogo triste e violento di tante dittature, la sua fine dovra' essere un evento complesso, sofferto, estenuante, epocale.
Ormai ci siamo, il tempo e' arrivato. Il domani resta incerto, ma l'oggi e' finito.


sabato 5 novembre 2011

SPERANDO CHE NON PIOVA

Tragedia annunciata, evento eccezionale, disastro evitabile, queste sono solitamente le parole spesso in antitesi, adoperate quando si verifica una sciagura come quella che ha colpito Genova, a breve distanza dal dramma vissuto nelle Cinque Terre.
Per giorni verranno irradiate immagini di morte e distruzione, propagati soliti discorsi di circostanza, diffusi annunci di intenti tesi a trovare improbabili colpevoli, aperti convenzionali fascicoli d'inchiesta presso la Magistratura. Un film gia' visto.
Inizia poi, il frenetico scarica barile tra chi debba assumersi le responsabilita'. Amministratori locali, Protezione Civile, gestori delle previsioni meteo, ognuno di questi soggetti cerchera' di sottrarsi alle sfere di propria competenza.
Infine, va in scena la solita rissa politico-mediatica. Il Governo di turno viene attaccato, come se quello precedente fosse stato immacolato. Ogni amministratore locale, accusa il suo predecessore di qualche inadempienza.
Il crollo morfologico di un territorio, mai come in questo periodo storico, simboleggia lo sfaldamento e l'erosione di un sistema democratico malato. In tale sistema, l'amministratore locale (di qualsiasi appartenenza politica) di un piccolo centro di montagna, ma anche di una grande citta', per lustri ha cercato consenso con il clamore di gesti appariscenti. Mostre, sagre, rappresentazioni teatrali, concerti, sflilate di moda, concorsi di miss, fuochi d'artificio, qualche giostrina per i bambini o delle panchine per gli anziani, ma anche grosse opere molto spesso non portate a termine, sono stati da sempre i migliori spot per dare risonanza e visibilita' al suo operato.
E' difficile che lo stesso amministratore, abbia speso gli stessi soldi per manutenere le fognature, il manto stradale, gli alvei dei canali, il letto dei fiumi, le pendici di monti o colline. Il suo impegno, non sarebbe stato visibile.
Nelle dittature, la cittadinanza e' consapevole che, chi detiene il potere lo usera' a suo vantaggio. In democrazia, il popolo continua ad illudersi che lo stesso potere, venga distribuito a vantaggio della collettivita'. Sperando che non piova.




mercoledì 2 novembre 2011

2 NOVEMBRE: COMMEMORAZIONE DEL GOVERNO

Il Presidente Napolitano ha iniziato le consultazioni al Colle. Non c'e' ancora una vera e propria crisi di Governo, ma la delicata situazione economica, imponeva un rapido e deciso intervento della piu' alta carica dello Stato.
Da tempo il nostro esecutivo non e' piu' credibile. Troppo nebulosa la sua politica economica, evanescenti e poco decifrabili i rimedi tracciati in contrasto alla crisi, indecorosa la condotta etica del Premier e di molti rappresentanti di Governo, numerosi i guai giudiziari a cui e' stata sommersa questa maggioranza nel corso di questi ultimi anni.
Nelle prossime ore, vari scenari sono ipotizzabili. Si potrebbe determinare l'ennesimo, questa volta ultimo, braccio di ferro tra maggioranza ed opposizione, contro qualsiasi proposta di elezioni anticipate. Da un lato si spingerebbe per il tanto atteso passo indietro di Berlusconi. Ma si intuisce che tale ipotesi e' quanto mai improbabile. Il Premier, con il sostegno di Bossi, mai compierebbe tale azione. Si spera allora in una crisi pianificata. In pratica si inizia a valutare l'ipotesi di un incidente pilotato, realizzato in Parlamento con l'appoggio di quella misteriosa fronda interna, di cui si nega l'esistenza, ma la cui consistenza inizia ad essere sempre piu' vasta.
Un tempo si sarebbe parlato di inciucio. Oggi data la catastrofica situazione economica, la testardaggine del Premier a non gettare la spugna, nonostante la sua incapacita' di dare proposte serie e soprattutto rapide, questo tentativo di calcolata epurazione, sembra l'unico modo per uscire da questa ipnotica empasse.
Il dato inconfutabile che si evince in questo clima infuocato, denso di incertezza, e' che questo Governo e' morto. Oggi, 2 novembre, se ne celebra la sua commemorazione.



martedì 1 novembre 2011

IL "TITANIC" PRENDE FUOCO

Sempre peggio. Le Borse europee affondano, persi solo oggi oltre 200 miliardi. Milano come spesso accade, e' maglia nera. A picco i tittoli bancari. La drammatica situazione greca sta destabilizzando l'intera eurozona.
Anche l'Italia appare poco credibile. I nostri impegni verso l'UE infatti, sembrano piu' dichiarazioni di intenti che soluzioni programmatiche definitive.
Ma a prescindere dai provvedimenti presi, come potrebbe essere credibile, un paese il cui Premier, tra un'orgia e l'altra si fa dettare l'agenda istituzionale da un mediocre faccendiere, ha come Ministri chi alza il dito medio per interloquire con la stampa, chi e' stato inquisito per mafia, senza dimenticare il nutrito numero di parlamentari che ha problemi con la legge?
Il Presidente Napolitano continua a lanciare appelli all'unita' istituzionale. I suoi moniti ormai, sembrano sempre piu' sterili grida di istituzionale disperazione.
Servirebbe una condivisa coesione di intenti. Penso invece che l'acuirsi della crisi, portera' ad un'accentuazione delle divisioni, alla radicalizzazione dello scontro politico, all'incendio sociale.
Il "Titanic" questa volta, piu' che affondare, sta prendendo fuoco.

1 NOVEMBRE. ANCHE ARBUSTUM RIPOSA

Nelle giornate di festa, io sono al lavoro avendo un agriturismo. Oggi pero', ho deciso di restare chiuso e godermi la mia famiglia. Oggi a Napoli (citta' dove vivo) c'e' un bel sole. Penso andremo a fare una paseggiata al centro, godendoci la nuova isola pedonale.
Ho ricevuto diverse telefonate sul cellulare di clienti che volevano venire da a me a trascorrere il 1° novembre. Peccato. E' un po' fantozziana la situazione, nel senso che negli anni che rimanevo aperto, lavoravo pochissimo. Quest'anno, complice il bel tempo, davvero tante sono state le chiamate.
Io cerco di guardare il bicchiere sempre mezzo pieno, nel senso che non mi soffermo tanto sui clienti persi oggi, ma penso a quanto gli stessi mi pensino al momento del conto pagato altrove, magari non avendo trovato neanche l'esteso e curato spazio verde per far giocare i loro bambini. Diciamo che, conoscendo la bonta' del prodotto da me offerto, non mi soffermo tanto sullo sprecato incasso odierno, ma considero la chiusura una forma di pubblicita' alternativa.
Da me, per soli 25 euro ( i bambini pagano 10 o 15), il cliente dapprima consuma gratuitamente quanti aperitivi vuole in giardino (per i bambini anche d'inverno c'e' una gustosa granita) poi, si siede a tavola e si gusta il ricco menu della casa.
Vi giro un pranzo tipico offerto ad Arbustum, preparato dalle abili e sapienti mani del mio chef Renato dove io ci metto un po' della mia fantasia
- Antipasto: bruschette, crocche' di patate, zeppoline con fiori di zucca, provolette impanate, trancetti di pizza ripiena, frittatine alle verdure, bocconi di mozzarella, pancetta e salame, zuppa di fagioli con salsiccia, verdure grigliate.
- 2 Primi piatti ( domenica abbiamo servito degli scialatielli con spezzatino di bufala, mela annurca, noci e liquore di nocino e degli gnocchetti con funfghi, spek, rucola e pomodorino)
- Grigliata di maiale
- 2 contorni
- frutta
- dolce
- liquore
- caffe'
Il vino e le altre bevande, sono comprese nel prezzo e servite senza limite!
Che dite, i miei clienti, mi penseranno?

Buon 1° novembre!