giovedì 26 febbraio 2009

NAPOLI: DECADENZA, RASSEGNAZIONE, ANARCHIA

Napoli sta sprofondando, dissolvendosi sotto la spinta costante dei suoi paradossi.
La citta' e' da anni un cantiere aperto senza fine. Abbiamo visto con che alchemico sistema di potere affaristico, si procedeva alla manutenzione del capoluogo.
C'e' una Giunta Comunale che continua a bivaccare, salvata sul filo di lana e con un rimpasto non a tutti piaciuto.
In quella Regionale, il Governatore non vede iniziare i processi in cui e' imputato, anzi, sta rigenerando la sua forza di inesauribile potere clientelare, sorretto da un clima di collaborazionismo bipartizan.
La Fiat di Pomigliano e' sull'orlo della chiusura, con migliaia di operai che a breve paralizzeranno l'intera regione. La gente e' sempre piu' povera. Dopo anni e' rispuntato il contrabbando di sigarette per le strade, specie a Scampia, paradossalmente non lontano (solo poche decine di metri) da dove le forze dell'ordine tengono i loro posti di blocco in sinergia con l'esercito. A proposito in queste zone così degradate vedremo mai le ronde? Io penso proprio di no, farebbero una brutta fine..
La Sanita' pubblica e' sull 'orlo della bancarotta, con decine di ospedali a limite del collasso. Anche la nuova cittadella ospedaliera in costruzione nella zona orientale, per ora resta un'incompiuta.
Nel turismo continuano ad arrivare fondi europei a pioggia, senza nessuna programmaticita' con un Assesore divenuto un corpo disgiunto dal contesto politico.
Mal contento anche nel trasporto marittimo, con le linee private che minacciano la chiusura e con quella pubblica che rischia di non avere piu' i fondi necessari per continuare la sua attivita'.
La discarica di Chiaiano, non decolla e che tiene in apprensione per un incendio che ha lambito un ammasso di rifiuti tossici in essa stipati. Sono previsti ancora blocchi per i prossimi giorni ridosso della zona ospedaliera, con il traffico che andra' in tilt in tutta la citta'.
L'inceneritore di Acerra, vede ancora posticipata la sua apertura. Nel casertano i cumuli di immondizia iniziano a comparire nuovamente per le strade.
Il progetto del recupero di Bagnoli, non riesce a decollare, per non parlare di quello degli areoporti alternativi a Capodichino.
In questo scenario, fervono i preparitivi per le elezioni provinciali. Ma la gente da questa parti e' ancora interessata alla politica?
Nel PD il caos e' totale. Nicolais, dopo aver sbattuto la porta in faccia alla Iervolino, si prepara a sfidare l'uscente Di Palma. La sinistra estrema cerca di ricompattarsi per non scomparire definitivamente.
Mastella ritorna col centro-destra trascinandosi in questa avventura la moglie Sandra Lonardo, Presidente di Giunta alla Regione, cosa che la prima donna di Ceppaloni fara' in modo strategico e nel momento opportuno, non abbandonando di certo la sua poltrona in anticipo. Cio' determinera' un notevole malcontento e una perdita di elettorato che Cosentino e company non riescono ancora a valutare, nella loro ottimistica previsione di fare man bassa di voti.
Che dire. E' proprio un brutto momento, la crisi qui non e' solo economica ma di uomini ed idee.
Napoli e' nel caos ma nessuno ci fa piu' attenzione, la rassegnazione e' sovrana, con essa a breve lo sara' l'anarchia.

martedì 24 febbraio 2009

FACEBOOK: L'AMICIZIA E' VIRTUALE

Nel nuovo modo di comunicare tra le masse, oggi imperversa facebook.
Un contenitore universale, divenuto un must imprescindibile nel nostro Paese.
Centinaia di migliaia di fruitori utilizzano questo format, come nuovo strumento di contatto interelazionale. Vip, uomini politici, artisti, conduttori, giornalisti, personaggi del clero, sportivi famosi, gente qualunque.
Anch'io ho deciso di farne parte, poiche' ho intuito in primo luogo che questo spazio nella rete potesse in qualche modo arrecare dei vantaggi alla mia attivita' imprenditoriale, a costo zero e in modo piu' diretto e capillare.
Ho avuto il piacere di ricontattare amiche ed amici che non vedevo da oltre 25 anni, compagni del liceo, addirittura delle scuole medie. Anch'io in modo forse narciso ( in quasi tutti i fruitori c'e' una forma di esternalizzazione forzata della propria intima soggettivita') ho arricchito il mio profilo con foto che mi ritraggano durante i miei viaggi o quando da adolescente avevo una folta chioma di lunghi boccoli.
Ho notato pero', che a lungo andare, facebook resta, tranne qualche eccezione, un contenitore di basso profilo, per le argomentazioni portate avanti, per il linguaggio usato, per la fin troppo ostentata ricerca di frivolezza, come elisir di effimera e momentanea felicita'.
Tutti dicono tutto. La privacy e' completamente capovolta, si fa a gara a chi espone nel modo piu' disionvolto i propri guai, le proprie gioie, senza farsi scrupolo di dire al mondo intero come gli va la vita. Ci sono cascato anch'io, avvertendo un po' di disorientamento ad aprirmi con il prossimo su particolari del mio vissuto.
Facebook e' diventato un contenitore di intrattenimento che secondo me portera' a breve, anche ad una forma di pericolosa dipendenza, alla pari dei videogames o del gioco d'azzardo.
Dalle 7.00 del mattino a notte fonda, in tanti a navigare, in cerca di contatto, partecipazione, ostentazione, sostegno, nel tentativo di colmare propri vuoti, creando nel proprio immaginario illusorie certezze di solide relazioni. Ci "devi" stare, perche' sai che il tuo simile ci sta. Nello spiare l'altro ti senti meno spiato. Nel dividere un tuo problema con un tuo "amico" ti accolli anche un po' una parte del suo.
In un contesto sociale caratterizzato da valori in via di dissolvimento, con facebook anche all'amicizia viene attribuita un'importanza relativa.

domenica 22 febbraio 2009

FESTIVAL DEL PD: SOLO CANZONETTE

La settimana trascorsa e' stata ricca di eventi.
C'e' stata la 59° edizione del festival di Sanremo, con un boom di ascolti per Bonolis che e' riuscito a risollevare le sorti di una kermesse ormai in crisi d'identita' da anni.
Gli italiani si sono consolati davanti alla tv, dimenticando per qualche giorno i problemi che affliggono il Paese. Le canzonette come antitodo alla crisi, non male in un periodo di grossa depressione socio-economica. Anche questo, e' costume nazional-popolare.
C'e' stato anche l'altro "festival" quello del PD, che ha richiamato tutti i delegati a scegliere il nuovo leader, evitando piu' complesse primarie, anche perche' i tempi erano ormai ridotti, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali (provinciali ed europee).
Si e' scelto Franceschini da molti visto come un continuatore della linea Veltroniana da altri un rinnovatore della stessa, ad evidenziare come gia' nella sua genesi, le lineee di orientamento non sono del tutto coese e come, ancora una volta, a sinistra ci propongono delle minestre riscaldate.
Usando una parafrasi canora, Franceschini non e' ne' un big, ne' una nuova proposta. Rappresenta un modesto cantante dalla voce intonata, senza lo spunto del fuoriclasse, non suscita emozione, non cattura la platea.
I parolieri certamente a lui non mancheranno ma alla fine l'interprete e' importante per la buon riuscita del brano. Penso che a sinistra, la musica restera' nel breve, ancora una canzonetta, con l'inevitabile dispiacere dei propri ascoltatori che sperano ormai da troppo tempo di ritrovare una vera rockstar, un interprete da stadi gremiti, un'artista da folle oceaniche.

mercoledì 18 febbraio 2009

VELTRONI, NO YOU CAN'T.

Walter Veltroni si e' dimesso. La sinistra si e' dissolta, svanita, evaporata.
Il progetto iniziato con le primarie farsa, dell'ottobre 2007, pare gia' interrotto.
Le troppe anime del neonato partito, figlio di Prodi, sono implose, mettendo in luce i forti antagonismi, i variegati individualismi e la pluralita' degli orientamenti gia' presenti nella stagione dell'Ulivo e non del tutto sopiti.
Tale complessa struttura e' stata ulteriolmente minata dall'alleanza con l'IDV di Di Pietro, alleato scomodo che ha subito dissolto quell'idea di cambiamento
E adesso? Come si organizzera' il partito in vista dei ravvicinati appuntamenti elettorali?
La politica in Italia, non ha piu' una sua rappresentativita' per una determinata corrente di pensiero. La tal cosa, non puo' che essere destabilizante.
Fatta eccezione per i piccoli ragruppamenti della sinistra radicale, nemmeno presenti in Parlamento, le masse che si sono sempre identificate con il "sinistro pensiero" non hanno piu' riferimenti stabili.
Il fallimento del PD rappresenta al tempo stesso la sconfitta del bipolarismo.
L'anima del centro-sinistra e' stata sempre divisa tra forze tendenti al radicalismo e correnti tradizionalmente cattoliche.
Perche' ostinarsi in questa difficile convivenza?
Penso che le dimissioni di Veltroni diano vita a nuovi imparentamenti, trasformismi, convivenze che potranno determinare nuove coalizioni, con l'infinito piacere di chi aspetta al centro.
Una cosa e' certa. Le diverse sconfitte del PD a livello regionale, gli scandali che hanno coinvolto molti dei suoi esponenti che, in breve tempo, hanno eclissato il concetto di presunta superiorita' morale, non sono che la inconfutabile testimonianza di tale insuccesso.
Veltroni, no you can't.

lunedì 16 febbraio 2009

MASTELLA: DA CEPPALONI A STRASBURGO, VIA PDL

Rieccolo. Clemente Mastella da Ceppaloni, ritorna in politica in vista dei prossimi appuntamenti elettorali (provinciali ed europee).
Ritorna grazie alla calorosa accoglienza datagli dal Premier Berlusconi a livello nazionale e dal Sottosegretario all'Economia Cosentino, a livello locale. Lui chiaramente affermera' che tornera' con il suo partito, con propri uomini, proprie ed autonome idee, programmi e strategie di rinnovamento.
Potra' dire cio' che vuole ma il ping-pong a cui ci ha ormai abituato e' disarmante.
Nel 1994 Mastella con l'allora UDR era in maggioranza in Regione con Rastrelli, AN. Nel 1998 effettua il primo ribaltone: va col centro-sinistra e porta Losco alla guida della Giunta. Nel corso degli anni poi, addirittura appoggiava col suo Campanile, liste sia di centro-sinistra che di centro-destra.
Nel 2005 blinda la gia' traballante Giunta Campana guidata dal Governatore Bassolino, proponendo la moglie, Sandra Lonardo nel partito che otterra' in breve tempo il ruolo Presidente. Nel 2006, il suo partito che a livello nazionale e' davvero poca cosa, riesce dal bacino campano (in alcune aree arriva al 15%) a portare quel pugno di voti in piu' necesari a Prodi per andare al Governo. Come ago della bilancia, nonostante il suo prestigioso incarico di Guardasigilli, fa pesare la propria influenza in ogni decisione del Governo, la cui forza a Camere riunite e' spaventosamente risicata.
Si dimette, facendo cadere Prodi (anche se dara' sempre ad altri le colpe). Scompare dal quadro politico nazionale per inchieste che coinvolgono lui e ed altre figure di notevole peso nel suo partito.
Poi, all'improvviso, eccolo riemergere dalle ceneri del dimenticatoio. Le porte del Parlamento Europeo di Strasburgo (la sua forza in Europa non ha mai superato l'1,6%) si riaprono grazie alla lungimiranza del Premier che sa quanto ascendente Mastella abbia tutt'ora in un territorio come quello Campano, caratterizzato in questo momento storico da una fase di profondo stravolgimento politico-istituzionale.
Come disfarsi di Bassolino, in modo chirurgicamente indolore, senza creare vaste epurazioni del tipo "mani pulite"?
Penso che dove non sia riuscita la Magistratura, nel tentare di dare la spallata definitiva al potere egemonico della sinistra Bassoliniana, ci riuscira' Mastella, il cui tornare in politica determinera' effetti devastanti in Campania, sia nel Comune a Napoli ma soprattutto in Regione.
Questa soluzione(con dimissioni a questo punto quasi certe nel breve periodo, della moglie da Presidente della Giunta) forse sara' quella che piacera' a tutta la casta di potere locale, poiche' evitera' una fine assai peggiore agli attuali amministratori. Il potere sara' eroso con silenziosi tradimenti e strategiche manovre.
Sicuramente pero', questo teatrino indecoroso, non piacera' alla cittadinanza che avra' un ulteriore conferma, per non credere piu' in questo sistema politico, tenuto in vita da vecchie figure ormai improponibili che cercano di sfruttare a proprio vantaggio le esigenze di una popolazione allo stremo, proponendo ad essa, la realizzazione di utopistici eldoradi.

domenica 15 febbraio 2009

FESTIVAL DI SANREMO: BERLUSCONI-BASSOLINO IL DUO VINCITORE

Il festival e' alle porte. I preparativi fervono. Bonolis ha preparato grandi sorprese.
Bisogna far dimenticare in fretta l'imbarazzante flop della passata stagione. Il super Pippo nazionale, registro' un calo di ascolti impressionante. Un vero fallimento nella sua lunga carriera professionale.
Come al solito, dinanzi al Festival, non c'e' crisi che tenga, perche' Sanremo e' Sanremo.
Non badare a spese, e' un'esigenza nazional-popolare.
E' stato annunciato, in pompa magna il ritorno di Mina. Si e' scoperto poi, che l'artista non avrebbe calcato il teatro Ariston ma sarebbe intervenuta in video. Poi si e' appreso che si sarebbe sentita sola la sua voce, nel riarrangiare un brano di Pavarotti. Anche questa e' comunicazione.
In un momento di grande difficolta' economica si continuano ad elargire compensi imbarazzanti per i protagonisti di questa kermesse. Un vero schiaffo alla condizione in cui versano le famiglie italiane che vedono i loro soldi utilizzati verso queste forme di legalizzato sperpero.
Per smussare in parte questo clima di sentita insofferenza , ecco il colpo di genio.
Klaus Davi, uno tra i maggiori esperti di comunicazione, non lontano dalle simpatie del Premier, offre a Bassolino, a costi stracciati, grazie al placet della dirigenza Rai, la possibilita' di creare comunicazione di sistema, consentendo la realizzazione di spot pubblicitari "evocativi", in cui l'immagine di Napoli e della Campania, a meno di un anno dallo tzunami munnezza, vengono irradiate a livello mondiale e riportate nella loro plasticita' estetica.
Ma nel frattempo, in realta', dove è finita la munnezza?
Cio' non dispiacera' affatto ai due maggiori protagonisti della politica nazionale e regionale: Berlusconi e Bassolino.
In questo momento di generalizzata omologazione politica, di osmotico appiattimento decisionale, l'accoppiata B-B, il Cav. Silvio da Arcore e Don Antonio da Afragola, un duo nazional-melodico bipartizan, musicati da Apicella, il loro Festival l'hanno gia' vinto.

giovedì 12 febbraio 2009

LA PRIMAVERA CALDA

Il Paese e' fermo. Immobilizzato da una magnetica ed ipnotica stasi determinista
Viviamo un periodo di paralisi decisionista, per un ingerente e dilagante decisionismo politico.
La mancanza di coesione dinanzi ad un drammatica fase storico-economico e' palese.
E' un momento in cui i separatismi ideologici dovrebbero far posto a logiche di comune condivisione.
Tutte le grandi democrazie occidentali stanno procedendo verso questa necessaria priorita'.
In Italia, le difficolta' invece di riavvicinare gli opposti schieramenti, ne accentuano la distanza.
Quello che un tempo era civile scontro dialettico, si sta trasformando in cinica contrapposizione.
Il Paese mai come in questo momento e' spaccato, irrigidito dalle sue sterili contrapposizioni.
Tutto cio' che viene proposto, in modo urlato, chiassoso, porta inevitabilmente alla divisione.
Le masse un tempo, erano soggetto attivo ricevente un'idea variegata. Oggi, diventano oggetto passivo di appiattiti messaggi omologati.
Sono diminuiti i partiti. Non sono diminuite le poltrone, ne' i privilegi.
L'eccesso di pluralismo culturale, in assenza di dialettica democratica, e' divenuto una forma di caos nebuloso, faraginoso e frammentato.
Il Paese ha necessaria urgenza di risposte e provvedimenti chiari, rapidi, epocali, specie in materia di economia.
Le nostre banche saranno pure solide ma le nostre aziende, le nostre fabbriche stanno chiudendo.
Che importanza puo' avere per un comune cittadino, il fatto che per la prima volta dal dopo guerra ad oggi, la finanziaria sia stata presentata e votata gia' in luglio?
Di solito, la protesta avviene in autunno. Quest'anno, date le previsioni non ottimistiche nel breve periodo, molto calda, sara' la primavera.

lunedì 9 febbraio 2009

CASO ELUANA: IN COMA PROFONDO, E' LA POLITICA

Sulla vicenda Eluana non mi sono mai pronunciato. Qualsiasi mia considerazione si presterebbe ad interpretazioni politiche, cosa sgradevolissima se si analizza il delicato caso in questione.
Io vorrei soffermarmi invece, proprio sull'ingerenza della politica in una sfera etica, da cui la prima, dovrebbe starne lontana.
In primo luogo, bisogna sottolinerare la totale mancanza di legislazione in materia, segno che la nostra Costituzione e' davvero obsoleta. Sul caso specifico si e' pronunciata la Magistratura che ha prodotto nel bene o nel male, un devastante precedente.
Tale vacatio Costituzionale non puo' essere colmata a colpi di decreti legge dal Governo, pratica fin troppo abusata sia dal precedente governo Prodi per la frequente e palese mancanza di numeri in Parlamento, sia dal Governo attuale per l'urgenza dei procedimenti richiesti.
Non si dimentichi inoltre, la deriva istituzionalmente destabilizzante per il Paese, se tali richieste poi, non trovino il parere positivo del Capo dello Stato, come è accaduto in questo caso.
Si adotta quindi la formula del disegno di legge espediente non completamente cristallino per la modifica dell'ossatura costituzionale.
Perche' il Governo Berlusconi, pur avendone il tempo necessario, si e' ridotto all'ultimo minuto per riunirsi su tale delicata questione, se la decisione su Eluana e' stata presa gia' da un certo periodo di tempo?
Si e' creato un clima da scontro titanico, dall' accesissima tensione, anche su tale triste vicenda.
La Costituzione comunque ne esce ancor piu' sconfitta, poiche' non e' in questa maniera che nei paesi civili, si apportano ad essa abitualmente modifiche.
Ma chi ci guadagna realmente da tale accanimento?
La povera Eluana e' in coma irreversibile da diciasette anni.
Lo stato della nostra politica, in pieno disordine caotico, allucinata da forme di autopresenzialismo glorificante, e' di coma profondo.
Saggio, come consuetudine, e' stato il messaggio del Dalai Lama. Tutti dovrebbero avere l'umilta' di farne tesoro.
p.s. Mentre pubblico, Eluana materialmente si spegne. La sua anima gia' da tempo, aveva raggiunto il cielo.

sabato 7 febbraio 2009

ESISTE ANCORA LA POLITICA?

La politica e' sempre piu' distante dal Paese e dalle sue esigenze.
Mentre la crisi economica produce quotidianamente danni alle famiglie, i nostri politici perdono tempo prezioso, dimenandosi in contrapposizioni sterili, dimenticando le proprie responsabilita' in questo delicato momento storico che rappresenterebbe al contrario, un' occasione di necessaria condivisione di intenti.
Si continua ad andare avanti a colpi di spot, come una interminabile campagna elettorale.
In entrambi gli schieramenti, i politici danno il meglio di se, in termini di rissa e chiassosita' dialettale, confondendosi con chi della piazza ne fa un uso pubblicamente riconosciuto come happening di denuncia comico-delirante.
La gente e' stufa. Non voglio nemmeno soffermarmi su quello che maggiormente affligge la politica nazionale, cioe' lo scandalo giudiziario continuo su entrambi gli schieramenti. Vorrei puntare l'attenzione sul mero aspetto politico.
Viviamo una fase di appiattimento ideologico ed omologazione concettuale della sfera politica, di quella sfera sociale e civile quindi, che al contrario dovrebbe rappresentare una fonte di continuo rinnovamento fattivo e di concreto impegno volitivo da parte dei suoi rappresentanti.
L'entrata in campo di Berlusconi rappresento' una novita' dirompente nel modo di fare politica. Gli italiani si sentirono liberi di riappropriarsi della cosa pubblica, un qualcosa che tramite il filtro della partitocrazia pentapartitica era diventato distante ed inavvicinabile al comune cittadino.
Il sistema politico mutava radicalmente, nasceva il bipolarismo, dove pero' le linee guida dei 2 movimenti non provenivano dal vertice delle due correnti ma dalle mediane centriste, che determinavano in tal senso, un unico pensare politico camuffato.
Penso che col tempo, il Premier e cio' che lui rappresenta nella variegata complessita' del suo agire sia diventata per assurdo, un elemento di limitazione troppo marcato per la crescita politica del nostro Paese.
Nel corso di questi lustri infatti, la sinistra ha perso la sua connotazione di forza politica a favore delle masse deboli, incentrando le sue battaglie piu' verso l'uomo Berlusconi che non a favore del singolo cittadino piu' debole e sfavorito.
Per far questo, i discendenti di Berlinguer, unitisi con la parte piu' "mancina" della D.C. hanno determinato un partito-ammucchiata, l'Ulivo, dove tutti erano al contempo schierati contro un unico nemico, ma divisi nelle proprie strategie interne.
I maggiori protagonisti di questa corrente, avendo preso coscienza che in troppi non si convergeva su un bel niente, hanno poi dato vita ad una sorta di partito liberal, dalle connotazioni europeiste, un mix di forzata e imborghesita tendenza radical-chic ed universitario intellettualismo salottiero. Nasce il PD, neorealistica manifestazione della crisi della vecchia sinistra italiana, un film ideato da Prodi, impersonificato da Veltroni e diretto da D'Alema, riproposizione moderna con interpreti vecchi, del catto-comunismo.
A destra si e' prima creata un'unica casa di appartenenza, quelle delle Liberta', dove i singoli soggetti delle diverse correnti fingevano di propinare ai loro elettori la continuazione di un proprio autonomo pensiero, gia' al contrario intriso del volere del proprio padrone di casa.
Fino a che, il suo stesso leader guido' la sua corrente e il suo popolo verso la formazione di un unico movimento unitario: il PDL
Cio' ha snellito il quadro politico e in virtu' dell'ultimo esito elettorale anche quello parlamentare.
Ma si e' detreminata al contempo nel Paese, una sorta di omogeneizzazione e standardizzazione della politica, un tendere verso forme e modelli di moderatismo decisionale, in forza dei decisionismi monopolistici dei due maggiori leader che spesso contribuiscono a confondere le originali matrici di appartenenza dei due diversi raggruppamenti.
Credo per quanto mi riguarda, e' il giunto il momento di prendere una pausa, non piu' partecipando emotivamente e in modo accecato a questo ipnotico gioco delle parti, ma guardando dalla finestra il loro delirante sovrapporsi concentrico, la loro effimera contrapposizione che finisce per essere uno specchio in cui si proietta un unico ed omologato pensiero in simbiosi .

mercoledì 4 febbraio 2009

NAPOLI: IL CAOS POLITICO E' TOTALE

La Iervolino viene sfiduciata dal Governo.
In aula la mozione di sfiducia presentata dal parlamentare Laboccetta, non passa in prima battuta. L'UDC si astiene. Saranno il PD e l'IDV di Di Pietro, con la propria ed inattesa uscita dall'aula, a permettere tale conclusione. Non dimentichiamo pero', che Di Pietro ha chiesto in modo categorico, l'allontanamento dei suoi uomini dalla Giunta Comunale a Napoli e che Veltroni, da parte sua, ha appoggiato pienamente il Sindaco durante la pausa natalizia, per cercare di mantenere a galla e ad ogni costo un primo cittadino a dir poco improponibile.
In Questa maniera, lo stesso partito del Sindaco diventa determinante in questa decisione.
Ancora una volta, le tristi vicende napoletane tengono banco nel panorama politico nazionale. L'attacco di Laboccetta e' stato durissimo. Il parlamentare napoletano, afferma che il Consiglio andrebbe sciolto per palesi motivazioni di ordine pubblico.
Il Sindaco contrattacca, affermando che il Parlamento non puo' intercedere nella vita della Giunta Comunale. La Iervolino giudica questa "invasione" nella massima sede Istituzionale legiferante, come una indegna manovra di speculazione propagandistica, alla vigilia di un periodo di campagna elettorale - a Napoli si votera' alla Provincia - portata avanti peraltro, da un politico a sua volta ufficialmente indigato nella vicenda Romeo.
Laboccetta contrattacca, affermando che il Sindaco ormai e' avanti negli anni e farebbe meglio a dedicarsi alla vita di buona nonna di famiglia. Questo e' il panorama che fa da sfondo ad una citta' ormai allo sbando che vive una sua forma di crepuscolare decadenza civica e politica.
Come cittadino sono sempre stato fondamentalmente contrario ad ogni forma di attivo astensionismo alla vita democratica, come palese manifestazione di contestazione civica che potesse essere avvicinata ad atteggiamenti di soggettiva introspezione anarchica.
Ma le ultime vicende in cui e' sprofondata la citta' e il Paese, in cui tutti gli schieramenti politici vengono coinvolti in scandali di ogni genere, le strumentalizzazioni che di questi tristi episodi vengono ad essere architettate, lo sciacallaggio propagandistico che delle medesime gli stessi protagonisti della politica ne fanno uso, abuso e consumo, mi lasciano sgomento.
Perche' continuare ad essere indirettamente e passivamente partecipi di questo progressivo, inesauribile, processo esaustivo della vita democratica del nostro Paese e del territorio campano? Penso che il territorio si meriti i politici che ha, poiche' questi sono stati proposti, supportati, votati e difesi dalla stessa cittadinanza.
La politica con la p maiuscola, non esiste piu’. Gli interpreti di essa, sono accecati da una forma di annullamento cognitivo, da una sorta di delirio di estemporanea e futile ricerca di autopresenzialismo. L'essere comunque partecipi di uno scontro sempre piu' sterile ed asfittico, dove le reali esigenze del Paese e in particolar modo di un territorio come quello campano che affondano, vengono castrate e vilipese da personalistiche brame di potere clientelare.
La politica e' nel caos, a Napoli di piu'.

lunedì 2 febbraio 2009

DOVE E' FINITA LA MUNNEZZA?

Questo post e' pieno di interrogativi, poiche' sono tante le domande a cui non so dare una risposta.
Certezze oggi ce ne sono poche, qui in Campania ancor di piu'.
Il 2008 e' passato alla storia come quello della vergognosa emergenza rifiuti a Napoli. A distanza di un anno, per la precisione a poco piu' di nove mesi dall'insediamento del nuovo Governo, le cose sembrano andare decisamente meglio. Sembrano, appunto.
La spazzatura almeno nelle vie del centro e delle periferie e' stata rimossa e viene raccolta regolarmente. In alcune zone dell'hinterland al contrario, rifiuti di ogni genere offendono ancora il territorio.
Il Governo oltre a tamponare l'emergenza dilagante ed incontrollata, si impegno' a tracciare un quadro complessivo di interventi verso i quali non sono state mantenute le promesse e di cui non abbiamo piu' notizia.
Anche il sottoscritto piu' volte da questo spazio si e' schierato a favore del Premier. Per risolvere la drammaticita' in cui era calata la citta', i cui abitanti soffrivano inermi l'abbondono da parte dei politici locali, vero esempio di incompetenza amministrativa, ci si sarebbe dovuti affidare all'uomo del nord.
Negli interventi programmatici era indicato l'avvio del tanto atteso inceneritore di Acerra, per la fine del 2008. Fu indicata poi, una data ufficiale che doveva coincidere con la fine di gennaio 2009. Almeno una parte dell'impianto doveva andare a regime. Adesso la data e' slittata ad aprile. Sara' mantenuto l'impegno questa volta?
Lo stesso dicasi per il combattuto invaso di Chiaiano. Napoli e la sua provincia, non avevano un proprio sversatoio da anni, dopo la chiusura di Pianura. Anche per Chiaiano l'apertura era stata tracciata per gli inizi del 2009. I lavori di messa in sicurezza dell'impianto sono andati a rilento per il prolungarsi delle condizioni meteo avverse. Ma quando sara' comunicata in modo ufficiale la data di apertura dell'impianto?
Io vivo nel quartiere modello di Napoli, i Colli Aminei, la prima zona della citta' in cui e' iniziato il ciclo completo di raccolta differenziata porta a porta. Noi "differenziamo" ma poi i rifiuti che fine fanno? La parte di umido che dovrebbe essere bruciata, dove finisce?
Nelle altre province, come hanno risolto il problema?
L'inceneritore di Santa Maria la Fossa nel casertano non viene piu' inserito tra quelli da realizzare. A Caserta dove sorgera' tale impianto, visto che fu dichiarato che ogni provincia doveva averne uno?
Il Sindaco di Salerno, De Luca, si dichiaro' pronto a realizzare un termovalorizzatore in completa autonomia. Gli fu risposto: no grazie. Perche?
A Napoli, quando sara' dato inizio alla realizzazione del termovalorizzatore di Ponticelli, zona orientale, dopo l'indicazione farsa del Sindaco Iervolino che voleva ubicare tale impianto nel cratere di Agnano?
Le altre mega discariche di Terzigno sempre nel napoletano, di Andreatta nell'avellinese e di Casalduni nel beneventano, che dovrebbero essere pronte per la prossima e imminente primavera, saranno completate rispettando tali indicazioni programmatiche?
Tutta la munnezza campana, oggi, dove viene smaltita?
Nel pieno dell'emergenza la spazzatura fu rimossa con l'intervento dell'esercito che la indirizzo' in provvisorie discariche di fortuna, aperte per l'evenienza e ormai sature. Centinaia di treni trasportavano con costi elevatissimi la munnezza di Napoli in Germania. Furono allestiti anche viaggi via mare, destinazione Sardegna. Anche in Lombardia, finirono parte dei nostri rifiuti.
Ma oggi dati i ritardi realizzativi sopra citati, la munnezza campana, dove finisce?
Non vorrei che sia stata data alla citta' e alla regione, l'ennesima lavata di faccia, senza togliere il grosso, profondo, radicato cerume dalle orecchie...