mercoledì 27 aprile 2011

NAPOLI, ELEZIONI NEL LAZZARETTO

Napoli e' una citta' morta. Gli efferati omicidi tra la folla, così come i rifiuti ammassati per le strade, non fanno piu' notizia. Alla pari dei Faraglioni di Capri e del dormiente Vesuvio, tragedia, incuria e degrado sono divenuti parte integrante della morfologia del territorio.
Ormai, "sacchetti abbandonati" al loro triste destino, siamo diventati noi stessi napoletani, soggetti passivi di questo macabro spettacolo.
Napoli giace a terra, piegata in due. Emblematico, nella sua drammaticita', e' quanto accaduto all'ospedale Loreto Mare. Un medico del pronto soccorso, non potendo usufruire neanche di una barella, ha prestato le proprie cure ad un paziente, direttamente sul pavimento del nosocomio, in un stato di estrema precarieta', peggiore di cio' che potrebbe succedere in un ospedale da campo in un paese del terzo mondo. Questa ahime', oggi e' Napoli.
Nel frattempo, si avvicina l'appuntamento elettorale. Con quale interesse un cittadino napoletano dovrebbe avvicinarsi alle urne? Quali nobili motivazioni o rinnovato entusiasmo lo spingerebbero a votare, in una citta' sfreggiata nella sua dignita' e sfigurata nel suo orgoglio, trasformatasi in un desolante lazzaretto?
La politica nel suo insieme, da queste parti, ha fallito piu' che altrove.
D'altronde, chi si dovrebbe votare? I discepoli di Bassolino o gli amici di Cosentino? Il clientelismo del passato o l'affarismo del futuro? Le urne andrebbero lasciate deserte, per manifestare in modo netto e deciso, lo sdegno di questa citta' per la politica. Ma in questo territorio, e' noto, una scheda bianca rappresenta un boccone troppo succulento per essere lasciato incustodito nel seggio, nelle mani del corrotto presidente di turno.
A buon intenditore, poche parole.



venerdì 22 aprile 2011

BUONA PASQUA!

Mi prendo qualche giorno di pausa dal blog. Chi mi conosce e sa che ho un agriturismo, puo' immaginare che per me, questo, e' il periodo di maggior stress lavorativo.
Per fortuna anche quest'anno, Arbustum registra il tutto esaurito. Per me e' una grande gratificazione.
Questi giorni sono volati per davvero, nell'ultimare tutti i preparativi per il pranzo pasquale, organizzare l'intera dispensa della cucina, travasare il vino in cantina, mettere in ordine il giardino, seguire le lavorazioni nei campi, prendere tutte le prenotazioni dei clienti, attivita' che svolgo personalmente, riuscendo anche a giocare a tennis.
E pensare che ho quasi dimenticato che oggi era il mio compleanno...

"Frettolosamente", auguro a tutti una Buona Pasqua!

A presto,
Angelo

martedì 19 aprile 2011

DE MAGISTRIS, NUOVO MASANIELLO?

Fra meno di un mese, Napoli rinnovera' il suo Consiglio Comunale. Dopo l'era politica di centro-sinistra, firmata Bassolino-Iervolino, il capoluogo vive un momento di stallo. Una citta' mortificata nella sua immagine, abbandonata al suo destino, ferita nel suo orgoglio, vuole rialzare la testa.
Forte e' la tentazione di affidarsi ad una nuova corrente politica. Di solito, l'alternanza, e' sinonimo di buon governo.
Ma all'ombra del Vesuvio, il PDL non vive di certo un momento positivo. L'imbarazzante figura del Premier, deriso a livello internazionale, fa sentire i suoi strascichi anche a queste latitudini. La posizione del coordinatore regionale, Nicola Cosentino, vero regista del partito in Campania, non e' stata ancora chiarita dalla magistratura. La candidatura di Lettieri, non suscita quel consenso unanime sperato. Le vittorie alla Provincia prima, con Luigi Cesaro, alla Regione poi, con Stefano Caldoro, di certo non hanno portato nessun miglioramento al territorio. I rifiuti fanno bella mostra di se anche in questi giorni antecedenti la Pasqua. Il degrado dell'hinterland cittadino permane, così come lo stato pietoso della rete viaria. La riconversione di Bagnoli e quella della zona orientale, restano utopistiche chimere.
Il PD dal canto suo, e' in caduta libera. Il dopo Bassolino non e' stato ancora metabolizzato. La vicenda Cozzolino, vincitore con brogli di primarie farsa, ha lacerato un partito gia' in crisi. La scelta di Morcone ex Prefetto di Caserta, rimane una scelta di ripiego che ha diviso la sinistra.
Problemi anche nel partito di Fini. FLI ha scelto Pasquino, rettore dell'Universita' di Salerno, quale candidato Sindaco. Chi e' costui?
L'eterno Mastella ci riprova. Anche Clemente da Ceppaloni, l'antisignano del trasformismo, e' pronto a "immolarsi" per la causa napoletana. Non ci sono parole.
Nel frattempo qualcosa si muove in citta'. Un elettorato distante dalla politica, stanco delle solite promesse, deluso dai maggiori partiti, inizia a polarizzare il suo malcontento, la sua rabbia, verso un candidato che fino a qualche settimana fa era dato come semplice out-sider: Luigi De Magistris. L'ex PM, sta intercettando quel sentimento di ribellione presente in citta'.
Molti sono pronti ad appoggiare la sua candidatura. Sia gli storici elettori di sinistra, scontenti del clientelismo nepotista instaurato dal monarca Bassolino, sia tanti elettori di destra che di certo non si riconoscono nel partito azienda di Berlusconi che, qui in Campania, ha in Cosentino il suo top manager.
Quasi scontato il ballottaggio. FLI ha gia' dichiarato ufficialmente, di non appoggiare Lettieri, per manifesta avversione a Cosentino. Tale decisione, ha spaccato il neonato partito.
Napoli per poter rinascere ha bisogno di una rivoluzione culturale. De Magistris, sara' il nuovo Masaniello?



sabato 16 aprile 2011

BERLUSCONI, UN UOMO DEBOLE AL CAPOLINEA

Il Presidente Berlusconi continua nel suo delirante show mediatico. Come sempre, quando sente intorno a se, vacillare il suo primato, perdere progressivamente la sua leadership, inscena attacchi a ruota libera, nell'intento di dividere, contrapporre, accentuare le divisioni all'interno del Paese.
Ormai le sue sterili ed imbarazzanti esternazioni non convincono piu' nessuno, non suscitano piu' emozione, sono sempre piu' distanti dalla cruda realta' che affligge il Paese. I suoi illusionismi non producono piu' gli effetti sperati. I suoi lamenti, assomigliano piu' al latrato roco di un cane bastonato che al ruggito fiero del leone.
Attacca la magistratura, definendola il braccio armato della sinistra, la cui azione ha ormai le caratteristiche del terrorismo eversivo. Definisce la scuola pubblica la culla del sapere comunista, in cui viene plasmata la mente ed il cervello dei giovani della Nazione.
Davvero paradossale poi, la sua lezione sui valori etici e morali che dovrebbero essere alla base dell'insegnamento delle famiglie. Come fa un individuo simile, a suggerire le giuste condotte da tenere, proprie del buon padre di famiglia? Come si fa a sopportare la sua costruita ironia su improponibili comportamenti da lui stesso manifestati, ostentati ed assurti a modello?
Il Premier piu' parla e piu' danni arreca alla Nazione ed allo stesso centro-destra. I suoi autogol sono continui, umilianti anche per chi, anni addietro, ha sostenuto la sua candidatura. Penso che tra i suoi fedelissimi inizi a crescere progressivamente un sentimento di insofferenza per la sua indifendibile posizione. Berlusconi ha stancato tutti, tranne chi da lui continua a mungere senza sosta, il latte del potere.
Quest'uomo infinitamente ricco ma irrimediabilmente debole, e' al capolinea. Mai come oggi, anche lui ne e' consapevole.

giovedì 14 aprile 2011

I PROFUGHI IN ITALIA: NON VEDONO L'ORA DI SCAPPARE

Il Governo italiano e' deluso dall'Europa per la questione immigrazione. La Lega, vorrebbe uscirne, non sentendosi piu' rappresentata da un organismo fin troppo burocratizzato ma per niente unitario.
Bruxelles fa notare all'Italia, che il numero di stranieri sbarcato nelle scorse settimane, e' esiguo per poter dichiarare lo stato di emergenza umanitaria. 25.000 africani, non rappresentano al momento un pericolo.
Il vero problema e' rappresentato dal fatto che la massa di clandestini pronta a spostarsi non e' affatto cessata. L'area di loro provenienza e' difatti, in grosso fermento politico e culturale. Lampedusa rimane geograficamente, il territorio piu' vicino all'Africa. L'Europa ne e' a conoscenza, come sa di essere la meta piu' ambita degli immigrati, specie la Francia e la Germania, territori assai piu' ricchi di quello italiano.
Se i magrebini potessero adoperare l'aereo per il loro esodo, di certo non sceglierebbero di atterrare in Italia, cosa piu' che scontata.
Ormai tutto il mondo, anche le zone meno sviluppate, piu' affamate e prive di diritti umanitari, sanno che il Bel Paese vive un momento di crisi pesantissima.
La politica e' in pieno sfascio, le Istituzioni sono deboli. L'economia e' in sofferenza, con una massa di precari ormai cronicizzati e tante aziende destinate alla chiusura. L'inquietudine sociale cresce a dismisura, di pari passo ad una frustrazione sempre piu' diffusa. Il capo del Governo mette in ridicolo con i suoi comportamenti libertini, la reputazione dell'intero Paese, facendone perdere credibilita', reputazione e peso internazionale. L'Italia resta il paese della corruzione, del malaffare, delle mazzette e, del bunga-bunga. Gli amministratori della cosa pubblica, non operano nell'interesse della collettivita' ma perseguono esclusivamente logiche nepotistiche e clientelari, completamente assoggettati al volere del proprio dinasta. Il caos regna sovrano. La giustizia non funziona, si legifera nell'esclusivo interesse del capo dell'esecutivo.
Anche per un africano affamato, fuggito da un territorio in guerra, senza diritti e liberta', l'Italia non rappresenta piu' il tanto sognato Eldorado.
I leghisti vorrebbero far fuoco sui barconi, per non consentire a questi profughi di completare la loro traversata. Arrivati sulle coste italiane infatti, prenderebbero subito coscienza di come questo paese stia navigando per davvero nella merda. Scapperebbero subito. Non a caso, le frontiere hanno rafforzato i controlli.


domenica 10 aprile 2011

CARESTIA ECONOMICA

Le imprese italiane sono sul lastrico. Molte chiuderanno a breve, la quasi totalita' e' indebitata.
Significative, forse un po' tardive, le parole della Marcegaglia. Per la Presidente di Confindustria, gli imprenditori sono stati laciati soli dal Governo.
L'Italia e' un paese fermo, sempre piu' in difficolta', sempre piu' piccolo tra i grandi.
Quali sono stati finora, i provvedimenti strutturali presi a tal scopo? Qual'e' l'effettiva politica economica di questo paese? Si erano promesse iniziative per le grandi opere, per l'edilizia popolare. Niente e' stato fatto in tal senso. Se il futuro di Fiat, Fincantieri ed il loro indotto, rimane assai incerto, quello di tante medie e piccole aziende, e' irrimediabilmente segnato.
Il problema dell'immigrazione clandestina, e' l'ennesimo escamotage per non parlare dei reali drammi vissuti dagli italiani. Un paese di cassintegrati, precari e di giovani che neanche lo saranno, destinati a rimanere con ogni probabilita', disoccupati cronici. I soldi, sono proprio finiti. Da un bel po'. Stesso dicasi per il pantano legislativo, in materia di giustizia, per assecondare le esigenze primarie del Presidente del Consiglio, ossia garantirgli l'impunita'. L'interminabile guerra sulle sorti di un solo uomo, ha fatto dimenticare quelle primarie, di milioni di cittadini.
Dinanzi a tali difficolta', la politica dovrebbe assumersi la responsabilita' di scelte coraggiose. Soprattutto dovrebbe ritrovare coesione e condivisione per alcune tematiche foriere dell'interesse generale.
Purtroppo i personalismi e le lacerazioni restano insanabili. Ognuno guarda soltanto il proprio orticello non rendendosi conto che la desertificazione economica avanza. A breve, una "carestia" per mancato raccolto, travolgera' l'intera collettivita'.

mercoledì 6 aprile 2011

UNA DISGRAZIA DURATA 17 ANNI

Pasqua e' alle porte. La monnezza a Napoli, e' sempre in strada. Dopo il flop delle festivita' natalizie, causa ennesima emergenza rifiuti, anche le prossime ferie di certo non attireranno stranieri in citta'.
La monnezza e' ormai divenuta una componente stabile del territorio partenopeo, un elemento morfologico contraddistintivo alla pari del Vesuvio o dei faraglioni di Capri, una piaga indelebile che copre la citta' di un' indicibile vergogna.
L'emergenza e' stata dichiarata conclusa dal governo. I sacchetti ed il loro flautolento olezzo, attanagliano ancora il capoluogo.
E' iniziata la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale. Tante le promesse scritte sui cartelloni per la citta'. La stragrande maggioranza dei napoletani pero', non e' per niente attratta dall'evento. Tutti sono nauseati da questi politici, ritenuti manco a dirlo, dei rifiuti tal quale.
Per anni Bassolino e la sinistra sono stati etichettati come l'unica causa del problema rifiuti. La destra nel frattempo, e' andata al governo alla Provincia, poi alla Regione. Le cose purtroppo non sono cambiate. I politici passano, la monnezza resta, inesorabile. A niente e' servito l'impegno del Governo, svanite nel nulla le promesse del Premier Berlusconi. Il dramma rimane. Le soluzioni non si trovano. La situazione rischia di sfuggire a qualsiasi controllo. La mega discarica di Chiaiano e' quasi satura. Non vengono individuati nuovi sversatoi, ne' tanto meno partono i lavori per nuovi inceneritori. La raccolta differenziata rimane un miraggio (tranne alcune zone della citta' - il mio quartiere ad esempio)
Napoli per l'ennesima volta, rimane "na carta sporca". Prevista per sabato 9 aprile, una manifestazione di protesta civica, il monnezza day. Servira' a qualcosa? Ne dubito. La citta' non reagisce. E' narcotizzata, asuefatta al disservizio, all'incuria, all'abbandono.
Curiosa ed ironica iniziativa quella di proporre un "meteo-monnezza", per seguire l'andamento dei cumuli di rifiuti sparsi per la citta'. Mai comicita' fu tanto macabra.
Penso che ci sia davvero poco da ridere, per una disgrazia durata 17 anni e non mi riferisco alla fatidica "discesa in campo"...


sabato 2 aprile 2011

IL FALLIMENTO DELLA POLITICA IN UN PAESE AL CREPUSCOLO

Assistiamo passivamente allo sgretolamento delle Istituzioni. Il Paese e' sempre piu' allo sbando, vittima dei suoi governanti, incapaci di dare risposte e soluzioni ai problemi. Stesso dicasi dell'opposizione, manipolo di disperati vissuti per quasi un ventennio alimentandosi esclusivamente di un indigesto anti-berlusconismo.
Quando, questo popolo di pecore clonate, replicanti inermi mossi come burattini dai propri politici di riferimento, si svegliera' da questo stato di profondo coma indotto? Quando si riuscira' a ritrovare un briciolo d'orgoglio, per uscire dal fetido letamaio in cui siamo sprofondati per opera di chi invece, dovrebbe interessarsi al nostro destino?
Si e' festeggiata l'unita' d'Italia. Ma oggi, la Nazione da cosa e' davvero accomunata? Penso che l'unica caratteristica condivisa, sia la decadenza in cui siamo sprofondati, la mediocrita', il pressapochismo. Si vive alla giornata, senza la possibilita' di programmare il nostro destino. Gli orizzonti si sono accorciati, un senso di crepuscolo ci avvolge.
La cosa piu' preoccupante, e' che non si avverta piu' indignazione, vergogna. Non si ha ne' la forza ma nemmeno la capacita' di ribellarsi, di opporsi a questa forma di castrazione cognitiva.
Si e' smarrito anche il semplice concetto di contrastare questa violenza, di frenare questa costante e progressiva erosione, un silente preocesso di catarsi che ha annebbiato le nostre coscienze. Si e' arrivati ad accettare qualsiasi tipo di abuso, anomalia, emergenza, rinuncia, considerandole normali manifestazioni di un paese che fa della difficolta' e della limitatezza, la norma. Montagne che franano, fiumi che esondano, spazzatura che arriva ai primi piani delle case, siti archeologici che crollano, malati curati per giorni adagiati su barelle, laureati quarantenni che sperano almeno di essere precari e non disoccupati, politici che le mazzette non le incassano ma le pagano, puttane che diventano amministratrici della cosa pubblica.
Il nord-Africa ribolle. Popoli soppressi per decenni, da duri regimi dittatoriali, chiedono liberta' e democrazia, sperando in un miglior benessere. Da noi, una democrazia corrotta, i cui rappresentanti sono indicati dai partiti e non scelti dal popolo, ingessata da istituzioni deboli e sempre piu' distanti dalla cittadinanza, non assolve piu' le sue funzioni.
La politica, nel suo insieme, ha fallito! E' necessario ribellarsi a questo sistema.