Alle domande piu' toccanti, Saviano ha risposto che tutto cio' che ha fatto, lo ha compiuto per amore verso la sua terra.
Denunciare crimini orrendi, atti nefasti, come normale quotidianita' vissuta nel territorio dell'agro-aversano, piuttosto che nei quartieri difficili delle periferie napoletane, e' a suo dire, una vera ossessione interiore, motivata dall'amore per la sua terra, una terra che non puo' continuare a vivere nel dimenticatoio, abbandonata nell'indifferenza piu' assoluta.
Ha confessato in modo sincero, quasi drammatico la sua solitudine, il suo isolamento dovuto inevitabilemnte alla sua difficile e corraggiosa scelta.
Spesso ho criticato Saviano, non per il suo coraggio, ma per la connotazione mediatica che ha dato alla sua opera, opera che ha ricevuto ulteriormente attenzione da parte degli organi d'informazione, poiche' la dura realta' dei fatti succedutisi dopo la pubblicazione di Gomorra, ha reso maggiormente reale la sua narrativa. Io sono stato sempre critico da questo punto di vista, affermando piu' volte come la denuncia potesse diventare appunto narrativa, questa "mitologia della devianza" per poi trasformarsi in semplice glamour.
Pero' in una cosa mi trovo vicino a Saviano.
La solitudine, la diffidenza, la denigrazione, l'essere visto come una persona al di fuori della norma.
Anche io ho compiuto un atto di amore per quella che e' in parte la mia terra: Casal di Principe.
Io ho scelto di amare la mia terra, costruendo qualcosa di positivo, non denunciando in modo coraggioso le gesta dei criminali ma realizzando la mia azienda, il mio agriturismo, Arbustum, nato nel 2003, senza dubbio prima dell'opera di Saviano.
Molte persone(il mio vissuto e' napoletano) da quel giorno hanno preso le distanze da me. La casa di semplici scampagnate, era diventata l'attivita' in terra di Gomorra. L'amico di tante giornate passate in allegria, diventava anche lui imprenditore in un territorio difficile.
Le stesse istituzioni locali, tutte le organizzazioni di categoria, la stampa sia locale che non, hanno sempre preferito non dare enfasi alla mia iniziativa, sebbene in tante occasioni ho cercato di avere una seppur minima visibilita'.
Come poteva essere considerata e accettata la mia attivita' imprenditoriale? Io ho la colpa di aver cercato di portare "normalità" in una terra oltraggiata ma anche per molti l'incomprensibile estraneita' a qualsiasi legame con i loschi personaggi descritti in Gomorra. Ho messo in conto anche di essere considerato purtroppo indirettamente legato a tale contesto. Cio' e' la cosa che mi ferisce di piu'. Me ne accorgo da come e' cambiata la gente nel salutarmi, di come il loro sguardo si incrocia con il mio. Le persone che continuano a frequentarmi sono davvero poche, sicuramente ho capito che sono i veri amici.
Per Saviano l'obiettivo e' quello di diffondere il piu' possibile a livello planetario notizie e fatti che avrebbero avuto una connotazione locale. Lui in questo ha tanta energia, grande positivita', che cerca di irradiare in modo costante e contagioso.
Nel mio piccolo, il mio obiettivo, e' quello di far capire a livello locale che tale realta' puo' essere immaginata e vissuta anche in un' altra maniera, dove una terra evocata solo per le sue nefandezze, puo' essere vissuta anche come luogo ameno, per trascorrere il proprio tempo libero.
In questo io dispongo senza dubbio di minori opportunita', ma non certo di minore energia, ed instancabile positivita'.
La linfa per Saviano sono i suoi lettori, testimonianza tangibile del suo impegno.
Per me lo sono i miei clienti (al 90% al di fuori del comprensorio aversano), protagonisti attivi del tangibile cambiamento.
ll messaggio di sintesi della trasmissione di Fazio e' che il bene alla fine deve prevalere sul male. Tale obiettivo lo si puo' raggiungere con la denuncia. Io ho preferito seguire la strada dell'impegno silenzioso, costante.
Denunciare crimini orrendi, atti nefasti, come normale quotidianita' vissuta nel territorio dell'agro-aversano, piuttosto che nei quartieri difficili delle periferie napoletane, e' a suo dire, una vera ossessione interiore, motivata dall'amore per la sua terra, una terra che non puo' continuare a vivere nel dimenticatoio, abbandonata nell'indifferenza piu' assoluta.
Ha confessato in modo sincero, quasi drammatico la sua solitudine, il suo isolamento dovuto inevitabilemnte alla sua difficile e corraggiosa scelta.
Spesso ho criticato Saviano, non per il suo coraggio, ma per la connotazione mediatica che ha dato alla sua opera, opera che ha ricevuto ulteriormente attenzione da parte degli organi d'informazione, poiche' la dura realta' dei fatti succedutisi dopo la pubblicazione di Gomorra, ha reso maggiormente reale la sua narrativa. Io sono stato sempre critico da questo punto di vista, affermando piu' volte come la denuncia potesse diventare appunto narrativa, questa "mitologia della devianza" per poi trasformarsi in semplice glamour.
Pero' in una cosa mi trovo vicino a Saviano.
La solitudine, la diffidenza, la denigrazione, l'essere visto come una persona al di fuori della norma.
Anche io ho compiuto un atto di amore per quella che e' in parte la mia terra: Casal di Principe.
Io ho scelto di amare la mia terra, costruendo qualcosa di positivo, non denunciando in modo coraggioso le gesta dei criminali ma realizzando la mia azienda, il mio agriturismo, Arbustum, nato nel 2003, senza dubbio prima dell'opera di Saviano.
Molte persone(il mio vissuto e' napoletano) da quel giorno hanno preso le distanze da me. La casa di semplici scampagnate, era diventata l'attivita' in terra di Gomorra. L'amico di tante giornate passate in allegria, diventava anche lui imprenditore in un territorio difficile.
Le stesse istituzioni locali, tutte le organizzazioni di categoria, la stampa sia locale che non, hanno sempre preferito non dare enfasi alla mia iniziativa, sebbene in tante occasioni ho cercato di avere una seppur minima visibilita'.
Come poteva essere considerata e accettata la mia attivita' imprenditoriale? Io ho la colpa di aver cercato di portare "normalità" in una terra oltraggiata ma anche per molti l'incomprensibile estraneita' a qualsiasi legame con i loschi personaggi descritti in Gomorra. Ho messo in conto anche di essere considerato purtroppo indirettamente legato a tale contesto. Cio' e' la cosa che mi ferisce di piu'. Me ne accorgo da come e' cambiata la gente nel salutarmi, di come il loro sguardo si incrocia con il mio. Le persone che continuano a frequentarmi sono davvero poche, sicuramente ho capito che sono i veri amici.
Per Saviano l'obiettivo e' quello di diffondere il piu' possibile a livello planetario notizie e fatti che avrebbero avuto una connotazione locale. Lui in questo ha tanta energia, grande positivita', che cerca di irradiare in modo costante e contagioso.
Nel mio piccolo, il mio obiettivo, e' quello di far capire a livello locale che tale realta' puo' essere immaginata e vissuta anche in un' altra maniera, dove una terra evocata solo per le sue nefandezze, puo' essere vissuta anche come luogo ameno, per trascorrere il proprio tempo libero.
In questo io dispongo senza dubbio di minori opportunita', ma non certo di minore energia, ed instancabile positivita'.
La linfa per Saviano sono i suoi lettori, testimonianza tangibile del suo impegno.
Per me lo sono i miei clienti (al 90% al di fuori del comprensorio aversano), protagonisti attivi del tangibile cambiamento.
ll messaggio di sintesi della trasmissione di Fazio e' che il bene alla fine deve prevalere sul male. Tale obiettivo lo si puo' raggiungere con la denuncia. Io ho preferito seguire la strada dell'impegno silenzioso, costante.
5 commenti:
Capisco molto bene quel senso di solitudine ed emarginazione. Col mio background e con la 'mia testolina', mi sono trovata spesso in quelle situazioni dove mi sentivo un pesce fuori d'acqua che nuotava contro corrente. Magari internet potrebbe, ancora una volta, aiutare a smuovere le acque: perché non apri una pagina/gruppo su Facebook, tipo 'nonsologomorra a casal di principe'? Potrebbe diventare una bella cosa. Baci. Kay
Ho visto più volte il tuo filmato e conoscendo la realtà locale ti auguro ogni bene per aver costruito un qualcosa verso la speranza.
Ogni augurio per il futuro della tua attività.
Bravo Angelo! Anche comportarsi come se il sogno debba poter essere possibile è un atto di coraggio, una rivoluzione dell'esistente.
Credo che dovresti continuare ad andare avanti col tuo agriturismo. Segui il tuo corso e lascia dire le genti - diceva Dante.
Sono d'accordo con te. Hai espresso parole importanti
con stima
simone di meo
Innanzitutto complimenti per il coraggio dimostrato nell'intraprendere un attività "normale" in un contesto "particolare" come Casal di Principe.
Da napoletana, sai cosa mi piacerebbe vedere?? Che persone come te, Saviano e altre (perchè voglio e devo credere che ce ne siano altre!!) si uniscano... e facciano rumore... e facciano capire a chi non ci arriva che ci sono altre strade, altre possibilità per la nostra bella Terra!! Spero davvero che tu possa possa avere successo e mostrare a tutti la bellezza e le generosità delle nostre zone...bonne chance!! :D
Posta un commento