giovedì 26 gennaio 2012

UN PAESE UNITO. NELLA PROTESTA

In tutta Italia divampa la protesta. Centinaia di migliaia di persone occupano le strade. I Tir si fermano, bloccando di fatto la distribuzione delle merci nel paese. Protestano i farmacisti, i notai, gli avvocati, i benzinai, i tassisti, gli edicolanti, gli ambulanti, gli agricoltori, i pescatori.
I provvedimenti del governo Monti infiammano il malcontento, mettendo ancora piu' a nudo una situazione di quasi definitivo non ritorno: una stagnante recessione.
E come se d'improvviso, si fossero aperti gli occhi dopo un lungo sonno, un' ipnotica catarsi, nella quale non ci si rendeva conto del lento, graduale, inesorabile impoverimento della collettivita'. L'Italia da oltre dieci anni cresceva meno degli altri grandi paesi europei, continuava ad avere scarsa efficienza nei servizi, nelle infrastrutture, investiva poco nella ricerca, continuava cio' nonostante, ad avere una elevata pressione fiscale ed un impressionanete debito pubblico.
Ma perche' solo adesso si protesta? Perche' solo adesso si scende in piazza, non per esibire un maglione di cachemire viola o per compiere dei patetici girotondi, ma per affrontare con violenza le forze dell'ordine?
Dopo una stucchevole, sterile, di certo non produttiva alternanza politica, tra berlusconismo ed antiberlusconismo che in pratica ha castrato la Nazione di idee, uomini e programmi, oggi ci si scaglia contro un governo tecnico o se volgiamo tecnocrate, il quale voglio ricordare se ce ne fosse bisogno e' retto da una maggioranza parlamentare, quindi politica.
I provvedimenti presi sono stati duri, forse potevano essere diversi. Ma la situazione precipitava e tutti, ma proprio tutti, se la stavano facendo addosso, a cominciare dal Cavaliere che quotidianamente, vedeva dissolversi le sue ricchezze nelle Borse. Altro che senso di responsabilità!
Questo governo dei professori, ma non degli Scilipoti, dei banchieri ma non degli indagati per mafia, per la sua connotazione apolitica, ha avuto la capacita' di compattare il malcontento, di renderlo svincolato da qualsiasi forma di mediazione e compromesso e per questo, di accrescerne a dismisura, i suoi effetti sull'intero territorio nazionale.
Berlusconi per circa un ventennio ha diviso il Paese.
Monti d'improvviso, lo ha unito. Nella protesta.

domenica 22 gennaio 2012

LA CRESCITA? C'E BISOGNO DI UN MIRACOLO

Il prof. Monti (continuo a nominarlo con la sua originaria qualifica) vara il decreto sviluppo, la tanto attesa fase 2. Dopo aver contratto radicalmente il potere d'acquisto delle famiglie, il governo cerca di rianimare l'economia del Paese.
Secondo sua ammissione, questa serie di nuove norme, potrebbe determinare una crescita del PIL del 10%. Molto vaghi pero', restano i tempi in cui si svilupperebbe tale crescita.
Bastera' l'istituzione di altri 500 notai, la creazione di 5000 farmacie, un maggior numero di distributori di benzina self (dopo aver determinato l'aumento del prezzo alla pompa), la liberalizzazione delle licenze dei taxi, per cambiare le sorti dell'Italia?
C'e' anche la possibilita' per i giovani imprenditori, che si vogliano mettere in societa', di pagare soltanto 1 euro per l'avvio della loro attivita', come se cio' bastasse per intraprendere un nuovo percorso imprenditoriale.
Le compagnie assicurative poi, dovrebbero presentare al cliente almeno due preventivi comparativi prima della stipula di un contratto e in un secondo momento poi, potrebbero applicare altri sconti in seguito all'installazione di una scatola nera sulle autovetture. Cio' dovrebbe calmierare il prezzo delle tariffe. Sappiamo come e' andata a finire la precedente liberalizzazione nel settore.
Piu' articolato poi, il sistema che svincolera' la distribuzione del gas ( a scanso di equivoci Monti si e' recato in Libia per riformulare i rapporti di amicizia tra i due paesi) dalla compagnia che ne detiene il monopolio così come per la rete ferroviaria, rispetto all'ente che ne controlla il trasporto su ferro.
Anni addietro, si prometteva sviluppo attraverso l'aumento dei posti di lavoro, con tanto di "rogito televisivo".
Oggi la crescita dovrebbe essere garantita dall'incremento delle liberalizzazioni. Piu' concorrenza, minori costi, piu' potere d'acquisto, maggior propensione a spendere. E tanti scontrini fiscali!
Monti riuscira' nel miracolo? Un tempo, questo termine fu sinonimo di concreta ed impressionante crescita economica. Oggi, c'e davvero bisogno di un intervento misericordioso.

martedì 17 gennaio 2012

IL NAUFRAGIO DI UN PAESE

Si piangono i morti della sciagura della Costa Concordia, al largo dell'isola del Giglio. Il conto delle vittime, col passare delle ore ahime', sara' destinato inevitabilmente a salire.
L'iniziativa folle di un comandante desideroso di protagonismo (pare che non sia l'unico ad effettuare manovre pericolose), che per un attimo pensava di guidare un gommone e non un transatlantico, si e' risolta in modo drammatico, causando una vera e propria tragedia. La magistratura decidera' quali siano le sue reali responsabilita'. Mentre scrivo, apprendo che al momento, Schettino, ha ottenuto gli arresti domiciliari. E' il caso di affermare che in Italia, soltanto gli sfigati finiscono in galera.
Questo pauroso incidente, sembra un perfetto fermo immagine, di un paese che sta colando a picco, una disgrazia che avuto il paradossale merito, di celare per qualche giorno, la triste realta' che ci circonda, una realta' da tempo immersa in abissi profondissimi, dai quali purtroppo, non si riesce a scorgere la luce della superficie. I governanti precedenti, per troppo tempo infatti, hanno lasciato il paese alla deriva, celando ai "passeggeri" l'inevitabile disastro.
In Italia e' in atto una protesta dilagante. Tante categorie di lavoratori vedono minati i propri livelli minimi di sopravvivenza. In tanti hanno perso il lavoro, in molti temono di perderlo. Le misure prese dal Governo Monti, coincidono con l'inizio di una fase di forte contrazione economica. Ci saranno piu' tasse e meno sviluppo. Il 2012 sara' un anno di recessione, in quanto e' gia' prevista una crescita negativa del PIL, coincidente con un avanzamento generalizzato della poverta'. Nel frattempo, nonostante la manovra varata, le agenzie di rating ci hanno ulteriormente declassato.
La Costa Concordia e' adagiata su di un fianco. Il "Titanic Italia" e' a fondo da tempo. (1, 2)


venerdì 13 gennaio 2012

SOVVERTIRE IL SISTEMA

Il popolo e' sempre piu' arrabbiato, depresso, frustrato.
Per anni ci siamo dovuti sorbire quella fiaba satanica che tutto andava bene, che bastava sorridere ed essere armati di incrollabile ottimismo e nessun guaio ci avrebbe potuto sfiorare. Adesso l'aria e' cambiata, un vento gelido ci cinge il corpo e la mente. Ci siamo d'improvviso svegliati da un profondo sonno ipnotico. Le massicce dosi di allucinogeni fatteci ingerire, hanno smesso di produrre il loro effetto di catarsica assuefazione. La terapia e' cambiata, ora ci obbligano a sottoporci a forme di standardizzati elettroshock, attraverso i quali dovremmo, in breve tempo, abituarci al sacrifico, alla rinuncia, alla privazione.
Il destino che ci aspetta e' molto incerto, fosco, nebuloso. Il dramma e' che in tanti abbiamo preso coscienza, di non avere piu' riferimenti politici su cui poter fare affidamento. Abbiamo preso atto della malattia che ci affligge ma, d'improvviso, non abbiamo piu' fiducia nel medico.
Il governo attuale ci sottopone ad un vero e proprio salasso. I politici di quello precedente, mettono in scena l'ultima commedia all'italiana, salvando dal carcere un loro collega, in nome della liberta' e dell'indipendenza costituzionale del Parlamento. Ma qual'e' oggi, la credibilita' di tale Istituzione? Gli scranni romani, da culla della democrazia a servizio della cittadinanza, si sono trasformati in perfidi e fetidi anfratti in cui si cerca di salvaguardare, tutelare, garantire, l'incolumita' di loschi personaggi (portatori di potere e consenso) imposti dall'alto, grazie ad astute alchimie di Palazzo.
Al popolo non resta niente, nemmeno la possibilita' di esprimersi attraverso il voto referendario. Siamo ormai diventati soggetti passivi di questo deprimente spettacolo. E' giunta l'ora di tornare ad essere soggetti pensanti, di rimpossessarci della nostra autonomia cognitiva, della nostra coscienza critica. E' necessario realizzare una rivoluzione culturale, un contrasto non violento (nessuno di questi squallidi ed insulsi interpreti merita di diventare eroe) ma silente e costante, contro questo sistema politico ormai collassato, imploso, non piu' proponibile.
Questa reazione deve sorgere dal basso, deve essere trasversale e' puntare a sovvertire l'attuale panorama politico esistente.
Se ci hanno tolto al momento, con ogni probabilita', la possibilita' di sceglierci i nostri rappresentanti, non ci resta che attuare una nobile forma di disubbidienza civica: l'astensionismo.
O votiamo chi vogliamo, o non votiamo nessuno.

mercoledì 11 gennaio 2012

COSENTINO PREOCCUPA PIU' DELLO SPREAD

La politica torna ad animarsi. In piena crisi di identita', in una forma di purgatorio mediatico, messa sotto naftalina dal governo tecnico di Mario Monti, si riaccende per la vicenda Cosentino.
Il PDL minaccia crisi di governo. Il partito in Campania, teme un pericoloso effetto domino, nelle singole amministrazioni locali, nel caso passi il voto alla Camera.
L'ex premier Berlusconi, passa ore ed ore al telefono, sia per ricucire lo strappo interno alla sua parte politica, sia per evitare che il voto in Parlamento determini l'arresto del coordinatore campano. Il Cavaliere sta addirittura escogitando una " exit strategy ". La Lega a sua volta, si trova nuovamente divisa, tra l'ala maroniana, decisa ad appoggiare la richiesta d'arresto dell'ex Sottosegretario e quella vicina al senatur Umberto, il quale nelle ultime ore, ha suggerito di seguire liberta' di coscienza in merito al voto alla Camera. Favorevoli all'arresto dovrebbero essere in modo compatto, FLI, IDV e PD.
La discussione verte anche sul tipo di votazione da prendere in aula, se in forma palese o in quella segreta, non tanto per questioni di riservatezza in merito ad una decisione così delicata, ma per evitare o al contrario favorire, logiche di mero calcolo politico ( si ipotizza che nel caso di segretezza, alcuni deputati dell'UDC ed anche del PD, possano votare contro l'arresto). Non poteva mancare, il puntuale intervento di Roberto Saviano.
Non entro nel merito della questione. Penso tuttavia, che i ripetuti sospetti sulla persona dell'On. Cosentino, perpetuati a distanza di tempo, avessero suggerito ai leaders del PDL, di prendere decisioni diverse in tal senso, gia' da parecchio tempo, per dare nuovo slancio ad un partito spesso zavorrato da questa e da altre ingombranti figure (bastava ed avanzava quella del suo capo).
Nonostante il delicatissimo contesto economico che stiamo vivendo, pare che piu' dello spread, preoccupino e tanto, le sorti dell'On. Nicola Cosentino.

sabato 7 gennaio 2012

DE MAGISTRIS NON FARTI "SCASSARE"

Ad oltre sei mesi dal suo insediamento, De Magistris inizia ad incontrare qualche ostacolo nella sua amministrazione.
La vicenda delle concordate dimissioni, del presidente dell'Asia, Raphael Rossi, hanno lasciato molti strascichi ed inevitabili polemiche qui in citta'. Il Sindaco per la prima volta, si trova a dover fronteggiare un certo malcontento nella sua stessa area politica. Quel rivoluzionario vento arancione, all'ombra del Vesuvio, inizia a perdere intensita' cromatica. Non si sa ancora quale ruolo sara' assegnato al manger dimissionario, conosciuto per la sua fama di persona incorruttibile, ma iniziano ad essere insistenti le voci che motivano questa scelta, come un primo piegarsi da parte del primo cittadino, a logiche interne alla sua giunta, in modo specifico, all'assunzione di oltre 20 dipendenti di un consorzio di bacino, piu' vicini alla persona del vice-sindaco Sodano.
Altra tegola e' rappresentata dall'organizzazione delle fasi preliminari dell'America's Cup. La regata e' prevista per il prossimo aprile. L'ipotesi Bagnoli e' sfumata in poco tempo. Troppo inquinato il golfo di Pozzuoli per la presenza di una notevole quantita' di residui tossici dell'ex acciaieria dell'Ilva. In molti sostengono che De Magistris era consapevole della certa bocciatura di questo bacino, sperando di far trasferire la regata sul lungo mare di via Caracciolo. Ma anche il cosiddetto piano b, stenta a decollare. Il campo di regata deve essere pronto entro la meta' di marzo, trenta giorni prima della partenza. Alla Soprintendenza ai beni culturali, responsabile del litorale cittadino, non e' pervenuta ancora nessuna bozza di progetto. L'ipotesi complessa di creare nuove scogliere, sara' destinata a cadere. Piu' che probabile, l'utilizzo di pontili galleggianti, per i quali non sono previste autorizzazioni restrittive, in quanto trattasi di strutture movibili che insisteranno sul litorale, per meno di novanta giorni.
Intanto pero', il tempo passa, il ritardo si accumula e non si vede ancora l'inizio dei lavori. Così come non cresce a quanto pare, la percentuale di raccolta differenziata, nonostante gli sforzi e la buona volonta' del Sindaco. Nel frattempo, e' giunta nel porto di Napoli, la nave olandese che dovra' portare via mare, per un periodo di due anni, una grossa quantita' di rifiuti, oltre 3.000 tonnellate a viaggio, con un costo di circa 400.000 euro settimanali. Per la giunta e' l'unica strada da seguire vista la quasi completa saturazione delle discariche presenti, per scongiurare altre drammatiche paralisi, in attesa che la citta' aumenti la percentuale di differenziata. L'obiettivo primario e' quello di evitare la costruzione di un altro termovalorizzatore nell'area est di Napoli, Ponticelli, per l'esattezza, realizzazione molto sostenuta invece, dalla giunta regionale. Cio' nonostante, il Sindaco promette di abbassare il livello di tassazione sulla Tarsu, che a breve diventera' secondo lui, una semplice tariffa. Sara' possibile? Fra due anni, con ogni probabilita', ci troveremo di nuovo con la monnezza per le strade, senza la costruzione di un altro termovalorizzatore (per il Sindaco solo quello di Acerra e' sufficiente) e di sicuro, con tanti soldi in meno nelle nostre tasche.
De Magistris, "ha vinto scassando". Speriamo che non sia lui a breve, a farsi "scassare" da una citta' che iniziera' a sfuggirgli di mano.

mercoledì 4 gennaio 2012

DOVE E' FINITA LA PROTESTA?

Il Governo Monti ha chiesto enormi sacrifici agli italiani. E' iniziato un anno lacrime e sangue, fatto di rinunce e privazioni. A breve sara' un lusso anche andare a prendere un caffe'. Siamo in guerra, il nemico e' silente, non lancia bombe ma ci ha messo le mani in tasca, privandoci della gioia di vivere.
Nel frattempo, i nostri politici continuano a mantenere i loro privilegi. Soprattutto continuano sprezzanti e senza dignita', a non dare il buono esempio. I loro stipendi restano i piu' alti d'Europa, così come rimangono immutate le loro svariate agevolazioni, fatte di viaggi gratuiti in autostrada, treno ed aereo, solo per citare quelli piu' corposi.
Perche' adesso nessuno protesta, si arrabbia? Dove sono finiti i cortei pacifici anti-casta? Gli indignados, il popolo viola, quello arancione, i movimenti delle donne, che fine hanno fatto? Vi ricordate i girotondini, marionette viventi mosse dal burattinaio Moretti? L'unico che con coerenza, fa ancora un gran casino, resta Grillo.
Berlusconi non c'e' piu', ma tante ingiustizie, piu' sottili, subdole, sottaciute, permangono. Non si parla piu' di bunga-bunga, di leggi ad personam, di ministri che acquistano appartamenti a loro insaputa o che pensano che la Svizzera ed il Gran Sasso sono collegati da una galleria.
Addirittura sento parlare di ricerca di ottimismo, come rimedio per allontanare minacce depressive, quando questo termine era in pratica stato abolito dal nostro vocabolario, solo perche' forse troppo abusato dal precedente Presidente del Consiglio.
Saremo tutti piu' poveri, ma il fatto che non ci sia piu' il "Paperone" ci ha attenuato il livore, come se questa situazione di generale rinuncia fosse accettata e metabolizzata in modo indolore, come una forma di sociologico mantra contemporaneo.
Il berlusconismo indottrino' le menti assuefandole a plastificate e surreali icone edonistiche.
Oggi, in un clima di crescente paura per il nostro futuro, corriamo il rischio di abituarci a subire passivamente, i restrittivi modelli di vita imposti da una tecno-casta oligarchica, espressione diretta delle lobby bancarie.

lunedì 2 gennaio 2012

" SACRIFICI ISTITUZIONALI"

Sacrificio. Questo e' cio' che ha chiesto agli italiani, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Sacrifici per salvare il Paese, in cui senza esitazione, continuare ancora a credere.
La piu' alta carica dello Stato, in questi giorni e' nella sua citta' natale, Napoli, citta' dove anch'io vivo. Stringera' tante mani, distribuira' ad iosa, come una spargisale sul ghiaccio, tante parole di speranza, in una citta', in cui lui sa benissimo, la speranza per un futuro migliore, e' un concetto che rasenta la bestemmia. Sicura la sua presenza nell'antico Caffe' Gambrinus, adiacente alla principale piazza di Napoli, Piazza del Plebiscito, prima di far rientro nella sua dimora, Villa Rosbery, sulla collina di Posillipo. Il Presidente si gustera' "na tazzulella e caffè" accolto come un Re liberatore, ma tanti suoi concittadini mai sapranno che anche il loro Presidente, a suo tempo, quando poteva, approfittava della sua carica istituzionale di parlamentare europeo, lucrando a danno dei contribuenti, attraverso i suoi viaggi di lavoro.
Vi giro questo video inedito, mai uscito (o fatto uscire) nel nostro Paese. Chi oggi, dall'alto del suo passato al di sopra di ogni sospetto, per una assai presunta superiorita' morale della sua corrente politica di appartenenza, cerca di dare lezioni di moralizzazione agli italiani, di infondere quel senso di sobrieta' e di rinuncia quasi francescano, quell'abitudine al sacrificio per il bene della Nazione, a sua volta non puo' considerarsi senza peccato.