mercoledì 31 agosto 2011

NAUFRAGHI AGGRAPPATI AD UNA ZATTERA

Berlusconi, Bossi, Tremonti: loro litigano, l'Italia affonda.
E' giunto il momento di mobilitarsi per mandare a casa questo Governo.
Il Paese non merita questi politici ormai al crepuscolo, casta di potere clientelare.
I loro provvedimenti in merito alla crisi, sembrano spot elettorali in continuo cambiamento.
E' lontana l'epoca del contagioso e profuso ottimismo. Anche dai loro volti, e' scomparso il sorriso. L'Europa ci tiene sotto tiro. Gli speculatori sono pronti ad azzanare una debole preda.
Tagli, tagli e ancora tagli. Di crescita neanche a parlarne. L'incapacita' dei nostri governanti e' indecorosamente manifesta. Questa manovra, ripetutamente corretta, non convince nessuno.
Il Paese e' fermo, senza prospettive. Pare sia svanita anche la voglia di protestare, di mobilitarsi.
La rassegnazione e' dilagante. Urge uno scatto d'orgoglio, per mettere fine a questa fase catarsica.
La crisi e' mondiale ma la risposta ad essa, solo in Italia, e' imbarazzatamente caotica.
Per anni questa maggioranza, fin dalla nascita litigiosa e divisa, ha pensato soltanto al suo arricchimento personale, al consolidamento del suo potere, mentre noi poveri illusi attendevamo chi tra loro, staccasse la spina.
Varie inchieste hanno riguardato Scaiola, Verdini, Brancher, Cosentino, Milanese, Bisignani senza dimenticare i festini hard del Premier con la "nipote" di Mubarak.
D'improvviso, questi "gentiluomini", come potrebbero interessarsi delle sorti di noi poveri italiani?
Il loro intento e' solo quello di rimanere a galla fino a termine legislatura, come naufraghi aggrappati ad una zattera.
Resisteranno allo "tzunami" europeo? Milioni di italiani da tempo hanno perso la loro dignita'.
E' giunto il momento che i nostri governanti affondino negli abissi, perdendo per sempre i loro privilegi.






martedì 16 agosto 2011

ARRIVEDERCI A SETTEMBRE!

Dopo un breve break ad Ischia, nella stupenda baia di Sant'Angelo, ed il ferragosto lavorativo, mi concedero' una pausa un po' piu' lunga in Trentino, precisamente in Val di Sole.

Arrivederci a settembre!

lunedì 15 agosto 2011

LE ALBERATE AVERSANE: UNA RELIQUIA IN VIA DI ESTINZIONE

Oggi per il sottoscritto, e' stata una giornata di lavoro ad Arbustum Ho avuto molti meno clienti dello scorso anno, ma pare che la crisi, sia diventata un fatto tanto alla "moda" in questi ultimi tempi...
Alcuni degli ospiti erano alla loro prima presenza in azienda. Tutti sono rimasti affascinati dalla bellezza del giardino ma soprattutto, colpiti dalla maestosita' delle secolari alberate di asprinio, una produzione viticola unica al mondo, poco valorizzata nel territorio, divenuta ormai, una vera e propria reliquia in via di estinzione.
Purtroppo, non e' sempre oro cio' che luccica. Molti non sanno invece, i sacrifici che sopportiamo noi produttori di asprinio. Nel territorio non esiste una cantina sociale. I pochi imprenditori vitivinicoli della zona, sono letteralmente alla frutta, sia per una crisi generale ma anche perche' nel corso dei lustri, per loro colpa, non hanno saputo valorizzare un prodotto autoctono poco conosciuto ma al tempo stesso, molto apprezzato dagli addetti ai lavori di altre zone del Paese.
Una nota cantina a cui avrei dovuto destinare la vendemmia 2011, mi ha dato buca alla vigilia di ferragosto. Quest'anno correro' il rischio di lasciare sulle piante oltre 100 quintali di prodotto, premero' solo quello che mi potra' essere utile per la mescita in agriturismo. Purtroppo non e' la prima volta che cio' accade. Per me ormai, la presenza della vite in azienda, e' diventata una mera scelta di salvaguardia paesaggistica.
Questa e' la realta' del settore in Terra di Lavoro, un territorio un tempo culla della Campania Felix, oggi sempre piu' destinato alle sole coluture seminative intensive, visto la progressiva scomparsa dei frutteti, divenuti non solo scarsamenti redditizi, ma fortermente onerosi per gli imprenditori.
La scelta di puntare sull'agriturismo (avviato senza l'aiuto di sovvenzionamenti regionali, in quanto la zona in cui insiste l'azienda, non e' considerata "vocata") e' il frutto di un' intima motivazione passionale, il voler ancora credere in questo territorio, da cui in parte provengono le mie origini.
Il mio impegno, sara' quello di far conoscere il piu' possibile le alberate aversane, facendo magari un po' di contagioso "rumore". In mente ho un bella idea. Spero' quanto prima di poterla realizzare.





venerdì 12 agosto 2011

AUSTERITY PROLUNGATA

Il Governo, riunitosi in seduta straordianria, ne ha trovati altri 45, di miliardi. Sembrano noccioline, numeri di una battaglia navale giocata preosseche' al buio, contro il fantasma della speculazione.
Basteranno? Non lo possiamo sapere. Quello che e' certo, e' che questi soldi provengono ancora una volta da tagli. Alcuni erano attesi da tempo, come quelli di parte delle province e di molti comuni. Altri vanno a toccare il pubblico impiego, con l'ipotesi di tagli alle tredicesime. Saranno tassati i redditi alti e le rendite finanziarie (meglio tardi che mai). Altri introiti, dovrebbero provenire dalla lotta all'evasione, variabile questa, molto aleatoria. Verranno abolite anche le feste nazionali (quando aumentera' il listino prezzi del ristorante di Montecitorio?...). Si continua a tamponare una copiosa emorragia, senza sapere quando la ferita verra' definitivamente suturata.
Una cosa e' certa: siamo molto piu' poveri. Questa volta, ne abbiamo davvero preso coscienza.
Un'epoca e' finita. Entriamo in una fase di austerity prolungata, caratterizzata da una grande incertezza e da una piu' che probabile stagnazione cronica.
Ci troviamo imbottigliati nel gigante Europa, un mastodontico carrozzone burocratico, senza anima, privo di coscienza unitaria, tenuto in piedi in virtu' di un'unica moneta, sproporzionatamente forte, rispetto alla forza dei suoi singoli stati membri.
Oggi, ha ancora senso parlare di G-7? L'economia reale e' ferma, quella finanziaria colpisce soprattutto l'occidente, per la gioia dei paesi emergenti, trasformatisi in pochi anni, da sedi delle delocalizzazioni degli investimenti dei paesi industrializzati, a cinici creditori dei medesimi.

mercoledì 10 agosto 2011

"L'AUTUNNO CALDO" D'AGOSTO

Sempre piu' giu'. Le Borse vanno a picco, Milano si conferma maglia nera in Europa.
Si e' capito ormai, che oltre alla situazione di stallo della nostra economia, a non convincere e' l'elevata disgregazione del nostro Governo nel fronteggiare questa fase critica.
La crisi finanziaria sta mettendo sempre piu' a nudo la pochezza politica di quei paesi che fino a poco tempo fa, si consideravano ancora grandi potenze economiche.
Che succedera', che fine faremo? Assistiamo ormai ad una vero e proprio terrorismo finanziario. Gli speculatori si sono trasformati in cinici attentatori dei sistemi economici. A questa palese e reteirata minaccia, il nostro Paese non sa dare risposte. Si discute su chi deve pagare questa crisi, quali categorie sociali devono maggiormente patire i futuri provvedimenti presi in materia.
Ritengo che se dinanzi a questa grande minaccia, non si trovera' la maniera di rispondere in modo coeso, il crak sara' inevitabile e non ci restera' che svendere il patrimonio storico della Nazione.
E' da molto tempo ormai, che la politica non riesce a dare soluzioni all'economia.
Ripeto, i tagli anche se consistenti, non bastano. Se poi questi, saranno subiti in modo univoco, dalle classi piu' deboli, allora il rischio di un incendio sociale sara' inevitabile.
Quest' anno, l'autunno caldo potra' arrivare gia' ad agosto.


giovedì 4 agosto 2011

MONOLOGO BALNEARE

Il discorso del premier non entusiasma, non ha slancio, e' quasi scontato. Possiamo definirlo un monologo balneare, un congedo pre-festivo.
Berlusconi continua a ribadire che la nostra economia e' solida, il Governo e' saldamente compatto e che le minacce all'economia provengono soltanto dalla speculazione dei mercati. Le opposizioni chiedono le sue dimissioni, la maggioranza per bocca di Alfano, ribadisce che non sono i mercati a formare i governi. Cosa piu' che giusta, ma i mercati possono bocciare le politiche economiche varate dagli stessi, ipotesi piu' che plausibile in relazione al Governo italiano.
L'aria che tira non e' delle migliori. Vedremo le reazioni che avranno le borse, ma si deve ammettere che in questi ultimi tempi, i mercati finanziari fluttuano in modo schizzofrenetico per qualunque motivo. Il problema piu' grave che andrebbe analizzato, e' che il sistema economico-produttivo nel suo insieme, e' bloccato. Ripeto, soltanto con i tagli non si muove l'economia.

Mi concedero' una breve pausa in vista del ferragosto, giorno per me lavorativo.

lunedì 1 agosto 2011

NON NE USCIAMO

Le Borse continuano a perdere, la nostra economia e' in una fase di stallo, il debito pubblico e' incontrollabile, all'orizzonte non sembrano scorgersi spiragli di ripresa.
Intanto, i nostri governanti cosa fanno? Litigano in merito allo spostamento dei Ministeri al nord, discutono animatamente circa la proposta di dare vita al cosiddetto processo lungo, prendono le distanze dal ministro Tremonti, circa la sua residenza romana. In pratica, il nulla continua a tenere banco, alla faccia di noi poveri cittadini, spettatori inermi di questo triste sfacelo. La politica e' sempre piu' distante dalla cruda realta' in cui viviamo.
Altrove si cerca di trovare uno spirito unitario condiviso per meglio fronteggiare la crisi o addirittura si interrompono prematuramente le legislature per ammettere i limiti, colpe ed incapacita' politiche dell'operato di governo.
Da noi, no. Chi gestisce il potere resta ancorato al suo posto di comando, fermamente convinto di poter gestire la situazione a suo vantaggio, con sprezzante menefreghismo nei confronti di chi, in questi ultimi anni, ha patito innumerevoli rinunce e crescenti sacrifici.
Da questa situazione, almeno nel breve, non ne usciamo. Molti giovani disoccupati, non cercano piu' il lavoro. Sempre piu' italiani non andranno in vacanza. I soldi sono proprio finiti, da un bel po'.
Quanto ancora potremmo resistere? Fino a qualche anno or sono, ci dicevano che per essere felici bastava costruirsi un po' di sano ottimismo. Oggi improvvisamente, ci hanno detto che stiamo evitando un naufragio. E domani?
Ci diranno che forse, non e' tanto male vivere all'inferno.