giovedì 8 novembre 2018

GIORGIA MELONI: NELL'UE O CI STIAMO O CE NE ANDIAMO

Risposta ad un post di Giorgia Meloni

L’ONU dichiara guerra al Made in Italy. L’Organizzazione mondiale della sanità dell’ONU ha confermato la volontà di dichiarare nociva per la salute la dieta mediterranea: olio d’oliva, parmigiano, prosciutto, vino rosso, e imporre dazi su questi prodotti per limitarne il consumo. Un attacco pretestuoso contro il nostro agroalimentare che registra esportazioni record e dà fastidio a molti Stati. Il Governo sbatta i pugni sui tavoli internazionali e difenda i nostri prodotti e la nostra economia.


A dichiarazioni a volte propagandistiche, non bisogna rispondere facendo propaganda.
E' arrivato il momento di dire da che parte si sta, senza se, senza ma. 
La destra negli ultimi 25 anni, per opera di Berlusconi ha mutato la sua faccia, la sua inclinazione. Per un lungo periodo si e' professata moderata. Ma che vuol dire essere moderati? Essere buoni con tutti? Tenersi tutti buoni per convenienza e interesse elettorale? Questo per oltre 40 anni lo ha fatto la DCI. A destra bisogna scegliere cosa fare, con chi stare. 
L'Europa spesso viene utilizzata come spauracchio propangandistico nelle campagne elettorali interne, salvo poi tenersela buona quando su gli scranni a Bruxelles bisogna mettere le italiche chiappe. Si dice: andiamo in Europa a testa alta a dire la nostra, a difendere l'italianita. 
MA - DE - CHE? O ci stai e ti stai, o te ne vai, anche perche' in quel carrozzone mastodontico, espressione di diverse culture, diversi paesi, diverse religioni, tenute insieme da una moneta forte ma espressione di singole economie deboli, la nostra italietta negli ultimi lustri ha sempre piu rappresentato il ruolo di cenerentola. Quindi, a mio modesto parere, che resta soggettivo, l'unica strada e' uscirne, per rilanciare la nostra economia fatta di eccellenze, prodotti di nicchia. Come da turisti gli europei verrebbero a visitare il nostro paese, cosi le nostrte merci potrebbero invadere i loro mercati senza vincoli e legacci messi da un organismo teocratico che ha molti dei suoi leader nominati ma non eletti. 
Piu che difendere il Made in Italy, c'e' prima da difendere l'Italia

lunedì 25 giugno 2018

RISPOSTA AD UN COMUNISTA

Davvero avete la presunzione di essere il Verbo. Siete fuori dal mondo. Per tale motivo non avete piu preso voti. Vi siete imborghesiti, lasciando i deboli ai margini. 30 anni fa circa, al nord nacque la Lega, come protesta che veniva dalla base, perche' la cittadinanza non si sentiva piu tutelata da chi aveva a tutela gli interessi dei piu deboli. Votarono Lega gli operai, i braccianti, perche' la sinistra, i sindacati e i loro rappresentanti non difendevano piu gli interessi di quelle categorie. Vi siete sempre sentiti i depositari del sapere, della cultura e soprattutto della morale. Siete riusciti nel vostro intento, quello di far passare questo messaggio in oltre mezzo secolo di comunicazione deviata. Avete cavalcato l'onda sessantottina, sia nella fase rivoluzionaria, sia in quella pacifista, ma anche in quella pop, delle mode. Essere di sinistra all'epoca, era molto fico anche, tanti lo erano, per moda ma non perche condividessero quei valori. Poi altri circa 30 anni della vostra storia e militanza politica, li avete persi con un'unica ossesione, una sorta di viscerale contrapposizione riversata contro un unico e preciso obiettivo da abbattere: Silvio Berlusconi. Per circa 30 anni avete quindi definitivamente smarrito quelle che erano le vostre battaglie, i vostri presunti valori: aiutare i poveri, stare vicino agli ultimi. Finito Berlusconi, anche per una sorta di fine politico-biologica, vi siete svegliati improvvisamente da un sogno. Non avevate piu una mission da compiere, non avevate piu un'idea per il Paese, non avevate piu una nuova classe dirigente, sempre divisi tra voi, conseguenza naturale della contrapposizione interna tra 2 anime: quella cattolica e quella comunista. Oggi, in modo ipocrita e finto moralista, riversate le vostre attenzioni per i nuovi ultimi del mondo, ma non i denutriti africani che muoino di stenti nella loro terra, ma gli immigrati che hanno arricchito le vostre Onlus per i quali ora combattete non per convinzione, ma per pura contrapposizione ideologica a chi, dall'altra parte, cerca di tutelate prima gli interessi degli italiani. Questo ora siete: un carozzone mastodontico e arruginito di privilegi, clientele, salotti e fondazioni che non comunica piu con la base e in perenne conflitto per la leaderchip interna. Vi siete sciolti come neve al sole, vi siete dispersi come polevere spazzata via dal vento. Il vento di una realta' profondamente mutata che voi non avete avuto piu' la capacita di intercettare

domenica 18 marzo 2018

LOTTA ARMATA. LOTTA CIVICA


Hanno destato molto clamore giustamente, i vari interventi dei brigatisti rossi in merito al 40ennale del sequestro Moro.
Per il Capo della Polizia, le vittime degli eccidi della lotta armata, sono stati oltraggiati una seconda volta. A sentire chi della lotta armata ne fece uno strumento di reazione al potere, la storia non e' fatta solo di vittime, del loro impegno sociale, civico.
La storia e' fatta anche da chi ha commesso eccidi in nome di un disegno visionario teso al capovolgimento degli equilibri esistenti.
Anche questo e' il nostro Paese, un posto dove chi ha commesso crimini efferati ha avuto in seguito ruoli e visibilita' pubblica, pur non essendosi mai pentito per la sua azione eversiva.
Dal mio punto di vista, ritengo che una volta le Istituzioni pubbliche ed il sistema partitico erano forti, solidi e chi voleva lottare, porto' all'estremo il suo intento, facendolo a mano armata.
Anche oggi, c'e' una sorta di nuova spinta "sovversiva". Ahime', siamo diventati nel frattempo, un paese in svendita, sotto lo schiaffo delle banche ed acquistati in saldo dai cinesi.
I partiti e di riflesso le Istituzioni, sono pieni di mafiosi, massoni, clientele e affaristi. Lo Stato e' gia morto da tempo. Chi un tempo lo combatteva non si metterebbe ad oltraggiare un cadavere, usando la violenza ed il sangue come metodo di riscatto. Per fortuna, in modo democratico, per un graduale risveglio della coscienza critica dei cittadini, sta avvenendo un tipo diverso di rivoluzione. Il sistema partitico, non piu forte come un tempo ma ancora coeso a bramare e mantenere potere e privilegi, a tenere stretti i propri interessi di casta, sta iniziando a scricchiolare sotto i colpi di una nuova forza politica.
Il #M5S rappresenta oggi l'alternativa democratica, civica e civile al potere, inteso come strumento di pochi (casta partitica) a reprimere e condizionare (tramite media di regime servili) la massa, sempre piu omologata nella propria coscienza, quindi svilita da qualsiasi forma di riscatto e reazione sociale.
Con il voto del 4 marzo e' iniziata la rivoluzione, la lotta civica.

lunedì 12 marzo 2018

CARO SARRI, IL SAPER COMUNICARE E' VALORE PREZIOSO


Nello sport spesso le motivazioni contano anche piu dei stessi valori tecnici. La mente, il cervello, la famosa testa, spesso riescono a compensare limiti e caratteristiche qualitative, fornendo preziose alternative agli atleti, sia negli sport singoli che in quelli di squadra.
In questo contesto, non solo ci sono le specifiche predisposizioni degli agonisti, ma contano tantissimo le capacita' motivazionali, relazionali e comunicative degli allenatori, dei coach, dei   personal trainer.
Sapere di non avere gli stessi valori dei nostri avversari, e sentirselo ribadire all'infinito, come un mangianastri incantato, dal proprio allenatore, ma anche dalla propria societa di appartenenza, non fa altro che cementare nella testa dell'atleta tale concetto, cristallizandolo.
Alla fine tale martellamento infinito, accentuato dalla comunicazione costante dei cosiddetti " addetti ai lavori " - spesso professionisti o pseudo tali che magari non hanno mai fatto sport a livello agonistico - crea nella psiche dell'atleta, dell'agonista, ma dello stesso professionista sportivo, una sorta di costruito alibi di fuga, una forma di comodo ammortizzatore che va ad ammorbidire le sue eventuali cadute, insucessi, sconfitte.
Cio' che affermo, penso possa essere confermato da chi un po' di sport, a tutti i livelli e in tutte le discipline, lo mastica.
Caro Sarri, io ti ringrazio sempre per quello che ci hai donato, in termini di bellezza, emozione, estetica e tecnica pura con il tuo gioco. Ma io non appartengo a quella categoria di persone che si accontenta, che dice solo e sempre grazie perche' ricorda i tempi bui. Nella mia perenne, costante, atavica autonomia ed indipendenza intellettuale, penso che dal punto di vista della comunicazione, hai tanto ancora da imparare e non solo quando mandi a quel paese chi ti fa domande scomode. In tali circostanze, i danni causati, a limite, possono riversarsi solo su di te. Ma mi rifersco a quel velo di incertezza che trasuda dalle tue parole, come quelle della Presidenza e di tutta la stampa, univocamente sintonizzata sulle stesse frequenze.
Vuoi fare la rivoluzione. I tuoi 13-14 guerriglieri, per te devono essere sempre i migliori. Sempre. Non solo quando vinci. Perche noi da qua sembra che scendiamo dal carro a nostro piacimento, tu di la non puoi condurlo solo quando ti va bene rimarcando questi limiti, forse per fare di te una figura ancora piu eroica ed epocale.

venerdì 23 febbraio 2018

SCHIAMAZZI ISTERICI NELLE PIAZZE VUOTE

Una volta, anche se in una forma di semplice vendita " tipo folletto", le campagne elettorali si basavano su promesse forse irrealizzabili ( vedi Ponte sullo Stretto...) o sull' aumento degli occupati ( anche se per poche ore settimanali...) ma almeno il cittadino, il lavoro, lo sviluppo del Paese, il benessere delle famiglie erano al centro di oratorie forse utopistiche, ma comunque rivolte alla creazione di un sogno, di una visione seppur miracolistica ma almeno ipoteticamente realizzabile nella mente dei fruitori del messaggio, inguaribili sognatori.
Ora invece si versa soltanto livore sull'avversario, in mancanza di idee, uomini e programmi, specchio di una societa' in crisi irreversibile, condannata ad una forma di crepuscolare e malinconica omologazione.
Ormai si parla solo del rischio del ritorno del nazi-fascismo o della minaccia dello straniero invasore, come unica e contraddistintiva propaganda elettorale degli opposti schieramenti di questa estenuante campagna elettorale.
Ma gli italiani come stanno? Gli impiegati arrivano ancora alla terza settimana del mese? Le partita IVA come se la passano? Le aziende che aprono, superano quelle che chiudono? La progressiva avanzata cinese e' finita? Le banche danno credito a chi investe? I pensionati riescono ancora ad aiutare i loro figli maturi a carico, licenziati dai loro posti di lavoro? Il flusso dei nostri cervelli in fuga verso l'estero, si e' interrotto? Il numero dei suicidi e' diminuito rispetto ad alcuni anni or sono?
Le vecchiette hanno finito di rovistare frutta e ortaggi in decomposizione nei mercati generali?
Ai colpi contro le mafie, ai sequestri, le confische, e' seguita la creazione di un'economia sana ed onesta?
Quali le prospettive del nostro Paese nel medio periodo?
La comunicazione ormai si e' cronicizzata nello scontro tra vecchie ideologie.
E' solo questo che il Paese sa produrre?
Una volta il malcontento si riversava contro lo Stato, come forma di protesta contro il sistema. Pratica da condannare ci mancherebbe, ma rappresentava una forma di lotta organizzata contro il potere in quanto tale.
Oggi invece, assistiamo allo scontro tra disperati, facinorosi allo sbando, groppuscoli fai da te che si contendono il pollaio come galletti dopati in gare di paese.
Anche la piazza, seppur rumorosa e armata, rispecchia la schizzofrenia episodica del momento, un momento buio, cupo, illuminato soltano dalla luce di selfy autocelebrativi ma, al tempo stesso, riflettenti il vuoto del momento.
Se fino a qualche lustro fa, noti registi impegnati, creavano effimeri girotondi contro un solo uomo da sconfiggere, o giornate della Vaffa per gridare l'italico malcontento, oggi nell'epoca dei social, del virtuale, dell'individualismo contagioso e compulsivo, le piazze sono vuote, e i pochi schiamazzi provengono da isolati e chiassosi disperati in cerca di episodica celebrita'.
Questa e' la nostra epoca. La politica ne e' la rappresentazione.

#CREPUSCOLO #VUOTODIPOTERE #STASIDETERMINISTA #CAOSDECISIONISTA #SENZAIDEE #PAESEINSVENDITA

venerdì 12 gennaio 2018

MONNEZZA DA CAMPAGNA ELETTORALE

La spazzatura e' quella storpiatura socio-relazionale che nessuno vuole vedere. Altri disservizi, ritardi, magagne, ruberie, inefficienze, degrado, incuria, vengono sopportati. La monnezza no. Tanti problemi esisotno, ci sono, si vedono ma non vengono percepiti, perche' spesso non ci toccano direttamente.
E' come se una bella donna fosse sfregiata al volto. Se magari lo sfregio e su  di una parte  del   corpo nascosta, lo si sopporta, perche in fin dei conti, chi ti guarda non lo vede. Lo sfregio in volto e' come  un grido di dolore manifesto, pulsante, vivo.
A volte pero', i dolori, i dispiaceri sono piu gravi, profondi, toccano il cuore, l'anima, ma si      sopportano perche' come se fossero nascosti... 
Cosi e' per la monnezza. Se in una citta' non funzionano bene i mezzi pubblici, gli ospedali sono super affollati con i degenti abbandonati nelle corsie, le facciate dei palazzi sono cadenti, gli asili  nido sono quasi inesistenti, c'e' una diffusa insicurezza, scippi, furti e rapine sono frequenti, l'impiantistica sportiva e' latente, il livello di istruzione basso, alto il livello di abbandono scolastico, se la disoccupazione resta elevata, se il decoro in generale viene percepito in modo limitato, se i limitati spazi di verde sono tenuti nel piu' imbarazzante abbandono, se lo spaccio di droghe e' pratica normale, tutto cio' non viene sentito alla pari di come viene considerato il problema rifiuti.
Adesso vedo che a Roma, come un tempo per Napoli, si parla solo di cio'. E come scrissi a suo tempo, per il dramma che offendeva la mia amata citta', il problema rifiuti e' solo un bubbone che serve a coprire altre magagne.
Dal mio blog nel 2008. Molto attuale. Buona lettura
http://nonsolonapoli.blogspot.it/…/il-bubbone-immondizia-co…

martedì 9 gennaio 2018

E' EMERGENZA. USCITE DALLA NARCOSI AUTOIPNOTICA

Il Napoli vincera' lo scudetto per suoi meriti? La Juventus lo tornera' a vincere per le sue ruberie? Quali i nuovi programmi della De Filippi e della D'Urso? Chi vincera' Sanremo? Quali saranno i nuovo personaggi della casa del Grande Fratello?

Tra meno di 2 mesi ci sono le elezioni.  Dopo anni in cui i Governi si sono succeduti in un  Parlamento non sciolto, non per motivi costituzionali, ma per i dictat europei, gli italiani avranno modo di poter scegliere.
Chissa' se al seggio elettorale si ricorderanno di Ruby nipote di Mubarak, dei giustizialisti Bossi e Salvini che chiamavano i meridionali africani, sventolando i cappi contro le ruberie di Roma ladrona e poi compravano diamanti con i soldi del partito, ambendo a mettere le loro chiappe su quegli scranni capitolini. Chissa' se si ricorderanno del fratello di Alfano, divenuto non certo per suoi meriti, alto dirigente delle Poste, del cugino della Boldrini assunto all'interno del Palazzo con la sola 5a elementare. Chissa' se si ricorderanno degli eredi di Gianfranco Fini " l'immobiliarista " in quelli del Principato di Monaco, divenuti a loro volta porta borse dell'ex Cav. Silvio, di D'Alema il comunista intellettuale che parla con le pause e che rottama chi lo voleva rottamare, di tutta la sinistra e il sindacato italiano che per oltre vent' annI si sono esclusivamente autoalimentati di antiberlusconismo, allontanandosi dalle reali esigenze degli ultimi e dei meno tutelati.
Chissa' se si ricorderanno di Renzi, colui il quale non avrebbe mai voluto diventare Premier senza normali elezioni e che in 2 mesi fece fuori Letta a tradimento, diventando il nuovo imbonitore del Paese comprando gli italiani con 80 euro.
Chissa' se si ricorderanno del pregiudicato costituzionalista Verdini che da FI passo' con Renzi per poi trovare il suo orticello di garanzie e privilegi. Chissa' se ricorderanno cosa fecero Mastella, Pomicino a loro tempo, imbarazzanti figure riapparse come i funghi in giornate umide di autunno ( ma i funghi hanno sapore e valore - quindi meglio come gramigna infestante )
Cari italiani, nel silenzio della vostra anima, nella segretezza del seggio, ricordatevi queste cose. Non ci sono piu ideali da seguire, passioni da tenere accese, nostalgiche rievocazioni di un passato lontano, ormai divenuto un semplice ed effimero frammento di memoria.
E' giunta l'ora di osare, di portare il cuore oltre l'ostacolo per mettere fine a questo scempio cancrenato che e' diventata la nostra politica, quindi il nostro Paese, un bubbone purulento che deve essere irrmediabilmente estirpato.