giovedì 24 gennaio 2013

ELEZIONI 2013: ATTENTI AL "PACCO"

La campagna elettorale entra nel vivo. I vari partiti continuano la loro "transumanza elettorale" nelle varie televisioni di apparato. Ognuno continua a diffondere le solite promesse, ad impegnarsi a generare il tanto auspicato cambiamento. 
La moda del momento ( anche in politica ogni stagione impone "must" da seguire ), e' quella della scelta di candidati al di sopra di ogni sospetto, persone con la fedina penale a posto, senza processi in corso, ne' tanto meno imputazioni di reato ( oddio, qualcuno ha ancora dei problemi con la giustizia ).
Se siamo appena un po' attenti pero', notiamo che dietro i nuovi nomi, le eccentreiche sigle, in pratica semplici foglie di fico, si celano personaggi della prima repubblica che, con una sapiente opera di restayling o se vogliamo, con un ben riuscito "lifting comunicatico", cercano di rifarsi una verginita' perduta, per mantenere la propria fetta di potere. Si profetizza il rinnovamento, tenendo ben stretti i propri diritti di casta, primo tra tutti, il rimborso elettorale.
Casini e Fini, pur mantenendo le loro sigle, salgono sul carrozzone dei cosiddetti moderati (quelli che si tengono buoni tutti) del prof. Monti, sapendo gia' in partenza di perdere ma, al tempo stesso, di mantenere il loro posto in Parlamento pur non averndone i numeri.
Stessa cosa vale per i partiti di estrema sinistra, i nostalgici di quel comunismo vestito di cachemere, tutto italiano, come Diliberto, il quale trova speranze di riemergere nel partito della "rivoluzione" di Ingroia, insieme al PRC, ai Verdi e nel quale trova posto anche il Tonino nazionale (in forte calo di consenso dopo la famosa inchiesta di Report)  fatto fuori dal PD di  Bersani.
Nel PDL,  il plurindagato Berlusconi, smette di svolgere il ruolo di venditore di scope porta a porta e le inizia lui stesso ad usare, per fare pulizia nel partito, non per logiche di etica politica ( non saprebbe proprio da dove iniziare) ma per rigide questioni di marketing strategico.
Tutti questi partiti pero', hanno una cosa in comune: la radicale imposizione dei propri candidati sull'intero territorio. Per accecare la vista all'elettore, i capi partito mettono i loro nome in cima alla lista, svolgendo quella funzione "calamita" nei confronti dell'elettore.
Un solo partito candida i suoi rappresentanti rispettando il territorio di appartenenza: il M5S.
Partito divenuto assai scomodo, fatto passare strategicamente dai media di regime, come semplice fenomeno da baraccone o anarchica formazione antipolitica.
L'elettore pero', e' sempre piu' attento e sapra' valutare se affidarsi al nuovo o viceversa, scegliere un prodotto riciclato, l'ennesimo "pacco" regalato a noi italiani.


sabato 19 gennaio 2013

PROGRAMMA POLITICO CERCASI

I partiti parlano solo di come abbassare le tasse. Evidentemente sanno di avere a che fare con un elettorato che vuole essere illuso per l'ennesima volta o forse, i politici di questi partiti, hanno meno dimestichezza e, probabilmente, poca conoscenza e preparazione specifica, nell'affrontare argomenti di maggiore spessore tecnico.
Quali sono i programmi riguardanti la politica estera? L'atteggiamento da avere verso il mondo arabo? Il ruolo da svolgere nel mediterraneo?
In materia di immigrazione, i partiti cosa dicono? I flussi di clandestini, vanno controllati, ridotti, favoriti? In che maniera si dovrebbe consentire una completa integrazione tra diverse etnie presenti nel Paese, visto che la convivenza tra differenzi razze e' un dato incontrovertibile?
Per quanto concerne la politica energetica, quali sono gli orientamenti ed i programmi delle varie forze politiche?
In materia di risanamento ambientale, salvaguardia del territorio, dissesto idrogeologico, quali sono i programmi dei partiti?
Come affrontare il problema del fine vita? Come organizzare la materia legislativa inerente le coppie di fatto?
In che maniera rilanciare il settore turistico? Come non far collassare il comparto agricolo?
Si sente parlare soltanto di come togliere l'IMU sulla prima casa e del facile modo in cui trovare le coperture finanziarie alternative. Al tempo stesso, non sento come si debba finanziare l'aumento del numero di asili, la cifra da utulizzare per investire nella ricerca, in che maniera le aziende possano migliorare la loro competitivita'.
Soprattutto non si sente parlare in che modo riuscire a creare lavoro, in quale maniera snellire la macchina burocratica dello Stato, di come ridurre sprechi e privilegi, divenuti inviolabili diritti della casta.
A dir il vero, c'e' chi da tempo ha indicato delle linee guida programmatiche... per risollevare le sorti di questo Paese. Chissa' se le sua urla troveranno ascolto.


domenica 13 gennaio 2013

MONTI CON GLI ZOMBI, RISUSCITERA' I MORTI

Il progetto di Monti e' di frantumare i poli per promuovere un nuovo soggetto politico moderato, un grande centro riformatore, capace di rifondare il Paese. Ci riuscira' il professore? Penso che pian piano che la campagna elettorale va avanti,  si inizino ad intravedere i primi limiti di questo disegno, dovuti a mio modesto avviso, alla presenza di due grandi elementi di contraddizione nel suo interno. Il primo, e' lo stesso Monti. Il secondo, i suoi compagni di avventura.
Monti calandosi in politica (altro che salirci...) rinuncia a priori alla sua posizione super partes, alla sua figura tecnica, alla sua esperienza e grande conoscenza, doti che avrebbe potuto mettere a disposizione del Paese in altri modi e, soprattutto, in altre circostanze. Inevitabilmente poi, il Presidente del Consiglio uscente, e' stato l'uomo che ha inasprito duramente la tassazione, prendendo soprattutto da chi aveva poco. La sua figura, per tale motivo, e' difficile da riproporre.
Il professore inoltre, si e' scelto dei compagni d'avventura davvero improponibili.
Casini e' l'eterno opportunista, il nuovo Mastella, colui il quale dimentica d'improvviso i suoi passati berlusconiani, le sue amicizie con Cuffaro. E' un "professionista" della politica che, tenedosi buono il clero e sbandierando politiche per la famiglia,  ha sempre cercato alchemiche alleanze per sbarcare il lunario.
Fini e' un uomo al capolinea. La sua figura e' triste, dimessa, non suscita piu' emozione. Il suo carisma e' ormai un vago ricordo del passato. E' colui il quale ha ucciso la destra italiana, prima cancellandone la storia e poi contribuendo in modo inconfutabile, allo sfascio della precedente maggioranza di governo. E' un ex-leader in cerca d'identita', tra spinte europeiste, aperture progressiste e nostalgie nazionaliste.
L'obiettivo di Monti era quello di indebolire il centro-destra ed il centro-sinistra, proponendosi come alternativa. Alla fine, la sua azione, andra' a polarizzare queste concentrazioni, le quali si compatteranno nuovamente, camuffando i loro limiti, le loro reciproche incongruenze (da un lato la rinnovata alleanza PDL- Lega; dall'altra l'ingombrante presenza di Vendola per il PD). Il rinvigorirsi dei due poli, ancora una volta, consentira' di nascondere sapientemente sotto al tappeto, una spessa coltre di polvere, rappresentata dalla loro mastodontica organizzazione d'apparato e dalla loro siderale distanza dalla gente.
Monti scegliendosi come alleati due zombi, andra' a risuscitare i morti!






martedì 8 gennaio 2013

LA SOLITA POLITICA PER IL SOLITO PUBBLICO

Tutti parlano di abbassare le tasse. Ne parla Monti che le ha aumentate. Chiaramente ne parla Berlusconi che non le ha mai diminuite. Ne parla in parte il PD, precisando che le stesse andrebbero meglio distribuite.
Nessuno parla di come il Paese debba crescere, quali investimenti fare, in quali settori.
L'appuntamento elettorale si avvicina. Tutti gli organi d'informazione si dedicano alla campagna elettorale che si preannuncia molto combattuta. Improvvisamente non si parla piu' di Fiat, di Ilva, di Sulcis e di quanti imprenditori falliscano o addirittura vanno fuori i confini nazionali per mantenere in vita le loro imprese.
Ci si dimentica che il debito pubblico ha sfondato il tetto dei 2.000 miliardi, quelle delle famiglie e' fuori controllo. Non fa piu' notizia il fatto che i giovani talenti continuano ad emigrare, scappando da un paese che non da piu' loro speranze. Soprattutto si accetta con silente acquiscenza, la permanenza del porcellum, antidemocratico sistema elettorale.
Nonostante per lustri, l'attuale classe politica ha mortificato le speranze di milioni di cittadini, i partiti e i loro esponenti tornano alla ribalta, occupando per intero gli spazi televisivi. Questa gente per davvero vive fuori dal mondo, in un'altra realta', in una sorta di fiction fantastica, lontana anni luce dai reali problemi della cittadinanza.
Si parla di strategie, di alleanze, di accordi per ottimizzare l'esito del voto. Berlusconi si allea nuovamente con la Lega, Monti risuscita Fini e Casini che, per l'ennesima volta, tentano di ottenere una miglior fortuna elettorale. Bersani organizza primarie farsa, salvando la sua nomenclatura di apparato, destinata a sicura dipartita.
A voi sta bene questo programma?
Io da un po' di tempo ho cambiato canale...
 

domenica 6 gennaio 2013

TENNIS: UNA QUESTIONE DI TESTA

6-5 per me nel primo set. Ricevo il servizio, ho due palle break per aggiuduicarmi il set. Il precario equilibrio che sostiene la mia azione va in frantumi. La mente si annebbia, il braccio si irrigidisce, colpisco in modo fiacco la palla. Perdo la prima palla set, poi la seconda. Vado al tie-break e chiaramente lo perdo, perdendo anche poi il secondo set, per una sensazione mista di sconforto e rabbia che non mi fa piu' ragionare. Cio' si accentua poi, nelle partite di torneo che ho iniziato a disputare due anni or sono, dopo quasi 25 anni ( da ragazzo il tennis era il mio secondo sport, dopo il calcio).
Questi incidenti mi capitavano spesso. Gioco abitualmente da oltre quattro anni con due, tre compagni. Sono tutti alla mia portata. Con uno spesso ci vinco, soffrendo pero' piu' del dovuto. Con un altro ci gioco di rado, lui e' molto talentuoso, ha un'impostazione piu' scolastica. Gioca pero' solo un'ora abitualmente, quindi in quell'unico giro di lancette, o fa il fenomeno oppure ce la giochiamo alla pari. Infine c'e un avversario che non ho mai battuto. Lo rispetto, forse lo temo piu' del dovuto. Lui ha avuto il merito di avermi fatto crescere. Siamo quasi alla pari. Ci divertiamo tanto in incontri entusiasmanti e tecnicamente validi. Con lui si sono verificate quelle particolari occasioni in cui stavo ad un passo dal vincere e poi, in un baleno, riuscivo a buttare all'aria tutto cio' che di buono ero riuscito a costruirmi.
Periodicamente, mi alleno con la mia maestra. Lei sa tutti i miei punti deboli, cerca di corregerli, ma e' consapevole che, alla fine, oltre alla forza del mio braccio ed all'esplositivita' delle mie gambe, e' la mia testa e solo lei, che comanda. Oltre che sui singoli colpi, mi da tanti suggerimenti sulla strategia da tenere in un incontro, focalizzando l'attenzione di come attaccare i punti deboli dei miei avversari. Devo ammettere che lei per me, e' molto importante e mi ha fatto appassionare a questo sport.
Ultimamente, qualcosa e' cambiato in me. Sto acquisendo maggior sicurezza, consapevolezza dei miei mezzi. Ho iniziato l'anno con due vittorie nette e convincenti. Mi sento piu' sicuro, convinto, concentrato. Ragiono punto per punto, senza pensare a nient'altro che la palla che sto per impattare. Cerco di non strafare, di rischiare il dovuto senza eccedere ma, allo stesso tempo, di colpire senza esitazione, senza timore. Soprattutto mi sforzo di cancellare rapidamente dalla mente le conseguenze di un errore, inebriandomi positivamente per un bel colpo portato a segno.

Nella solitudine di una partita di tennis, e' meglio che rimani amico del tuo io.

mercoledì 2 gennaio 2013

PRIMARIE PD. MA QUALE RINNOVAMENTO

Sono ormai mesi che ci vogliono far credere che l'esperienza delle primarie nel PD, sia un atto di grande e moderna crescita democratica non solo per il partito nello specfico, ma per l'intero Paese.
Dopo l'estenuante duello mediatico Bersani - Renzi, si sono svolte sul finire dell'anno, altre consultazioni per la scelta dei candidati da presentare alle prossime elezioni, come tentativo di smussare i limiti del porcellum. La scelta e' stata quasi libera, nel senso che un 10% della nomenclatura rimaneva a disposizione dei vertici del partito. Metodo di garanzia, per salvare il posto in Parlamento ai candidati piu' anziani, espediente perseguito in modo a dir poco sfacciato.
In tale maniera, la Finocchiaro, siciliana, capogruppo PD al Senato, e' stata candidata in Puglia, mentre la Bindi, toscana, presidente del Partito Democratico e vicepresidente della Camera dei deputati, in Calabria. Le definirei candidature di apparato. Il partito ha usato una cinica strategia. Altro che rottamazione. Altro che "salire" in politica. Le due navigate signore del partito sono state "imposte dall'alto" in territori non loro. Perche? Non se la sentivano di garreggiare a casa loro? Temevano una debacle? E negli stessi territori, nessuno ha protestato contro questa forzatura? Il PD, era messo talmente male da non poter offrire di meglio?
Si e' lavorato poi con la comunicazione. In Italia si pensa che solo Berlusconi sia in grado di alterare la realta'. Non e' così. Anche la sinistra ha le sue armi. Grossa enfasi infatti, e' stata data dal partito al successo dei vari sconosciuti, giovani militanti premiati per il loro impegno svolto nei propri territori di appartenenza.
Meno risalto, anzi assoluto silenzio, e' stato dato a personaggi a dir poco imbarazzanti, candidati con la fedina penale non proprio pulita e con un passato non proprio irreprensibile.
Vi giro il link del Fatto Quotidiano. Altro che rinnovamento. I metodi cambiano ma la sostanza resta la stessa. Vanno salvati i "colonnelli" e promossi i procacciatori di clientele.