lunedì 30 dicembre 2013

NON DIAMO ASCOLTO AL POTERE

Vedo che quest'anno e' diventato molto trendy attaccare il Capo dello Stato. In rete corrono inviti piu' o meno espliciti tesi a boicottare il suo discorso, a non riconoscersi in questo Presidente.
E' strano che fino a pochi anni or sono, l'attuale Presidente era visto come l'ultimo baluardo istituzionale, l'ancora di salvezza a cui aggrapparsi per limitare il conclamato strapotere berlusconiano.
Il problema e' che la gente ha memoria corta o segue poco le dinamiche politiche. Preferisce seguire l'oratore di turno o per l'appunto il tam tam mediatco del momento.
In un Paese senza piu' garanzie, il cui destino e' segnato da lobbies di potere oltre confine, dove i giovani non hanno piu' futuro, le imprese gia' da tempo hanno perso il loro presente, in tanti hanno perso le proprie certezze, inseguire a tutti i costi questo senso di costruito ed imposto spirito di responsabilita', di utopistica stabilita', di pax vivendi generatrice di astruse e forzate alleanze clientelari, tali da indurci a pensare che il peggio e' passato, non ha piu' motivo d'essere.
Difendere ad ogni costo, la figura di questo Capo dello Stato, espressione estrema di questo dilatato potere di casta che relega noi cittadini a figuranti inermi e soccombenti, penso non solo non sia piu' logico, ma addirittura patetico.
Per quanto mi riguarda, sara' il terzo anno che non ascoltero' il suo discorso, non piu' per senso di protesta ma per una ritrovata indipendenza critica. Questi i miei precedenti post di fine anno ( 1, 2 ).

Pensate. Agite. Buon 2014!





mercoledì 25 dicembre 2013

L'AUTENTICITA' DEL NATALE

Ogni anno che passa, pensiamo che il Natale che viviamo sia l'ultimo Natale peggiore che stiamo passando

Dopo un bel po' di anni, ci stiamo rendendo conto ahime', che le nostre considerazioni andavano riviste

Ci restano i valori autentici, essenziali a cui aggrapparci: la salute, gli affetti, l'amicizia

Forse, insieme al nostro io, alla nostra essenza, gli unici su cui poter ancora contare

Nella ristrettezza, scopriamo che l'effimero era superfluo o magari era un oppio che ci annebbiava la vista

Quando hai poco, comprendi cio' che ha veramente valore

Nel deserto ti accorgi di avere tanta forza per cercare la sorgente

E' Natale, fa freddo, gia' avverti pero' che la luce del giorno e' di nuovo piu lunga...

BUON NATALE!


sabato 21 dicembre 2013

#TERRA DEI FUOCHI. NON BASTAVA LA CRISI

E' da un bel po' che non scrivo in questo spazio. I miei pensieri sono rivolti alla mia azienda, vittima come tutto il territorio dell'allarme mediatico scatenato sulla #Terra dei fuochi. 
E' stato generato un tale panico tra la gente da far subentrare una vera e propria psicosi alimentare. E' stato detto che tutto il territorio da Acerra a Castelvolturno, tra le province di Napoli e Caserta, e' altamente inquinato, compromessa la falda, pericolosi per la salute i prodotti coltivati. Un vasta area che in pratica al momento, resta senza futuro, senza speranza, senza certezze, senza piani strategici per come pianificare il medio periodo.
Processioni, fiaccolate, iniziative di parroci, approfondimenti televisivi, confessioni di pentiti di camorra (trasformatisi in navigati oratori televisivi), hanno riempito a sproposito i notiziari locali e trasmissioni di approfondimento nazionale, a partire gia' dalla meta' di settembre per proseguire in tutti questi mesi autunnali, senza nessun contraddittorio, senza la possibilita' di fare dei distinguo.
Il risultato e' stato che l'intero comparto agro-alimentare di questa vasta area si e' fermato. Il danno e' stato enorme. 
Nello specifico, anche il mio agriturismo, Arbustum, ha pagato un prezzo elevato. Non bastasse la crisi economica diffusa che ha colpito le famiglie, riducendo la loro possibilita' di potersi permettere un pranzo fuori casa, adesso il messaggio che e' passato, ha generato una vera e propria fobia su cio' che viene proposto sulle tavole. Io a differenza di tanti operatori del settore agro-alimentare sul territorio, lavoro abitualmente con forestieri, persone che vengono nella mia azienda da altri luoghi, quindi sto pagando piu' degli altri.
Puo' essere che solo questa parte d'Italia sia inquinata? O forse e' piu' conveniente creare a tavolino un "ghetto geografico del male" per nascondere le tante brutture o le verita' mai dette su altre zone del Paese? A chi fa comodo ingingantire il problema? Chi un domani gestira' e avra' il controllo degli appalti sulle tanto attese bonifiche? Chi riuscira' a comprare, magari a prezzi stracciati, le aziende di chi lavorando onestamente deve arrendersi dinanzi alle conseguenze di quello che sta diventando un vero e proprio sciacallaggio mediatico?
Dopo anni di duro lavoro, in un contesto di certo non favorevole come quello di Casal di Principe, vedo andare in fumo i tanti sacrifici fatti. A chi dovro' chiedere i danni?