giovedì 31 luglio 2008

ECOLOGISTI DELL'ULTIMA ORA

Intorno ai rifiuti ed alle loro nocive conseguenze tutti si scoprono improvvisamente ecologisti.
Napoli e' diventata improvvisamente una citta' di virtuosi, abitata da cittadini esemplari che non osano gettare piu' nemmeno una cicca per terra, una metropoli che si scopre potenzialmente ad inquinamento zero, completamente autosufficiente e quindi libera anche da discariche e termovalorizzatori( se li indica il governo diventano inceneritori)
Il fatto che il Premier abbia invertito una rotta che sembrava senza ritorno pare abbia scottato la coscienza e la ragione di molte fette della comunita' sociale.
Il mondo scientifico e della sanita' in genere che hanno dormito per anni dinanzi agli scempi perpetuati nel territorio, inermi e, a volte, interessatamente complici dinanzi alle mancanze ed alle negligenze dei nostri amministratori, oggi sciorinano studi di eco-compatibilita' sui riflessi delle decisioni di Governo, in chiara opposizione alle indicazioni raggiunte. Ci si dimentica di altri scempi e delle loro conseguenze nefaste, come Bagnoli, la zona orientale, la tossicita' cronica dei fiumi campani vere forme tumorali a cielo aperto.
Associazioni civiche, culturali, professionali, quelle dei dissocupati storici, comitati spontanei dell'ultima ora, sono scese in piazza a scuotere le coscienze dei cittadini, ad occupare spazi televisivi, a mobilitarsi alla raccolta porta a porta, quasi umiliati dall'iniziativa di Governo di inviare volontari sul territorio per "civilizzare" i napoletani a come risolvere questo atavico problema. Tutti improvvisamente dimenticano che tali misure sarebbero dovute essere prese dai nostri amministartori ma loro, poverini, firmavano carte senza conoscerne il contenuto, per diventare poi improvvisamente ecologisti vietando il fumo della sigaretta allo stadio.
Come ogni anno i fondali e gli arenili vengono ripuliti dall'incuria ed il vandalismo non certo perpetuati dai pochi turisti ancora presenti nel territorio. Nessuno intuisce che molto piu' difficile rendere "cristallino" il senso civico di un popolo da sempre anarchico, abituato ad essere portato per mano in una vera ottica assistenzialista.
Forse si e' compreso in notevole ritardo, che anche il rifiuto puo' essere risorsa e tutti si affannano a trovare espedienti in tal senso.
L'uomo del nord ha cercato di trovare soluzioni che a molti sembrano scellerate. Forse si sperava come al solito di lavare i panni sporchi in famiglia, con i soliti consulenti ed esperti che avrebbero prosciugato ulteriolmente i bilanci in rosso della Regione.
Credo che questa volta le macchie erano diventate indelebili, gli stracci andavano gettati (in modo differenziato).

lunedì 28 luglio 2008

CAMPANIA: NO AD UNA POLITICA BIPARTIZAN

Ogni iniziativa presa dal Governo in Campania deve essere bypassata dall'ingerenza di Bassolino.
Il Premier Berlusconi alla lunga sta reintegrando la figura del Governatore.
Nel corso della campagna elettorale furono prese le distanze da Veltroni, affermando che non ci si poteva sedere allo stesso tavolo con politici che avevano cambiato il nome ma non la sostanza delle loro idee.
In Campania invece, si sta portando avanti una condotta bipartizan molto piu' pericolosa per le conseguenze politiche che potra' determinare nel territorio. Si sta dialogando con personaggi che hanno avuto storiche responsabilita' nel decadimento campano, dove quello dell'emergenza rifiuti e' stato in ordine di cose, solo l'ultimo eclatante fallimento. Si sta consentendo un solerte recupero della loro immagine ed un ricompattamento della loro forza politica.
Ritengo si debba isolare il Governatore, indebolito ed a scadenza mandato e iniziare a prefigurare nuovi percorsi e nuove personalita' politiche che possano far riemergere il territorio dopo un quidicennio di dominio incontrastato dei catto-comunisti.
Purtroppo non vedo al momento chi nel PdL potrebbe tenere il pieno controllo del territorio cittadino e regionale.
Tutto il mondo del pubblico impiego, quello universitario, tutta la galassia articolata della sanita' e il suo "indotto" e tutti i beneficiari dei privilegi di casta gravitano intorno al Governatore.
Scalfire questo muro granitico, impenetrabile, plurigenerazionale, interclassista e' compito veramente arduo.
La forza e il potere autorigenerante di Bassolino sono illimitati.
Tutti i big della PdL sono da tempo a Roma per incarichi governativi. Tornare nel territorio campano, vera giungla anarchica, privo ormai di una classe cosiddetta borghese, dove i pochi intellettuali rimasti si nutrono da anni dell'humus di quella dirigente, sara' per loro impresa sempre piu' ardua.
Bisogna fin da adesso indicare le figure politiche su cui puntare per un completo rinnovamento territoriale e far lavorare gli stessi in tal senso.
Il Premier ha impiegato 58 giorni per porre fine alla piena emergenza rifiuti, dovra' impiegare molto piu' tempo per rinnovare un'intera classe politica e dirigente, affinche' sia all'altezza di sostituire quella attuale.

domenica 27 luglio 2008

REGGIA DI CASERTA: PIU' ERBACCE CHE TURISTI

Oggi leggendo i quotidiani locali, ho appreso con molto dispiacere che la famosa Reggia Vanvitelliana di Caserta e' abbandonata nel completo degrado.
Si parla tanto di rilanciare il turismo in una regione che ha visto frantumarsi la sua immagine nel corso di questi ultimi due anni. Non basta tenere pulite le strade del centro del capoluogo partenopeo.
E' finito il tempo in cui l'informazione poteva essere manipolata e gestita secondo il proprio piacimento. Oggi la notizia puo' correre, diffondersi e propagarsi anche con il semplice scatto di una foto dal proprio cellulare. La gente e' piu' informata, attenta e non si lascia piu' abbindolare come un tempo.
I turisti che si recano nella vicina Caserta attratti ed incuriositi nel visitare la famosa dimora Borbonica, vengono colpiti dalla desolazione e dall'incuria in cui versa la famosa tenuta.
I cornicioni, i balconi, i loggioni sono invasi dalle erbacce. In qualche punto e' cresciuto in modo spontaneo anche qualche piccolo alberello, segno che da tempo non viene eseguita nessuna opera di pulitura dell'edificio Reale.
Oltre tale scempio, agli occhi dei visitatori (meno numerosi rispetto gli scorsi anni) si presentano altre situazioni di abbandono come la muffa e le macchie di umidita' che stanno divorando gli splendidi marmi che adornano la struttura.
Nei cortili nelle aree transennate per gli estenuanti lavori di manutenzione, materiali di risulta fanno bella mostra di se insieme a cumuli di immondizia.
Lo spettacolo non e' dei piu' edificanti ed e' un peccato accogliere in tale maniera, i pochi turisti che ancora puntano sul territorio campano.
Non mi stanchero' mai di ripetere che l'emergenza rifiuti, dalla quale non siamo ancora usciti completamente, non era che un bubbone che copriva altre magagne.
L'intero territorio campano, necesiterebbe di interventi straordinari. Ritengo purtroppo che il livello di abbandono e di arretratezza raggiunti siano difficili da affrontare con i normali strumenti governativi.
Un decennio or sono gli amministratori locali gridavano al nuovo rinascimento. Oggi pare sia partita una neo-restaurazione.
L'unica cosa certa, e' la progressiva ed incessante decadenza del territorio.


sabato 26 luglio 2008

PROFUMO D'EUROPA

Questa sera il Napoli affrontera' la gara di ritorno del primo turno di Inter-Toto nel tentativo di riaccedere alla piu' importante competizione Uefa.
Al San Paolo, contro i greci del Panionios, battutti ad Atene 1-0 con gol di Bogliacino, si respirera' l'atmosfera delle grande occasioni. Sono previsti oltre 60.000 spettatori, un record in questa fase preliminare. Gli azzurri mancano da competizioni internazionali da ben 14 anni. Il pubblico partenopeo ci ha abituato a queste prove di fedelta' e passione per la squadra, basti pensare il pienone registrato varie volte anche nel campionato di C, quando si riparti' con la nuova societa' guidata da De Laurentiis.
C'e' tanta attesa per vedere all'opera i nuovi acquisti, in particolar modo Denis, il nuovo bomber argentino, sul quale sono riposte moltissime speranze per questa stagione.
Curiosita' anche per Maggio, prelevato dalla Sampdoria. Il laterale destro, messosi in luce lo scorso campionato, dovrebbe assicurare all'11 di Reja una maggiore qualita' offensiva. In assenza di Lavezzi, impegnato come il neo acquisto Russotto alle Olimpiadi, il beniamino di casa sara' Hamsik.
Lo slovacco ha rinunciato ai richiami dell'Inter, giurando eterna fedelta' al Napoli, dove vorrebbe raggiungere ottimi risultati negli anni a venire.
Ancora una volta la gente di Napoli, riempira' lo stadio. Una citta' con profonde ferite aperte, cerchera' di riscattarsi con il calcio, come momento di rivalsa anche sociale.
Un tempo il genio di Maradona illuminava la citta' di sua luce riflessa, oggi la nuova societa' e questo nuovo ed interessante gruppo di giocatori cercheranno di riportare Napoli al prestigio che le compete.

giovedì 24 luglio 2008

SEDIA ELETTRICA, GIOGO E REALTA'

A Milano tiene banco la questione della sedia elettrica al luna park.
Per un euro si poteva "ammirare" un manichino che finiva agonizzante la sua esistenza sotto le scariche elettriche provenienti da una sedia mossa a gettoni.
Il manichino offriva uno spettacolo staziante. Vere e proprie smorfie di dolore attiravano incuriositi i passanti che vedevano dinanzi ai loro occhi persino il fumo proveniente dagli elettrodi.
Si e' gridato allo scandalo. E' intervenuto il Codacons a difesa dei consumatori. Sociologi, psicologi hanno subito fornito interpretazioni fenomenologiche dell'evento.
Il Sindaco Moratti si e' opposta a tale macabro scenario, proibendo la rappresentazione di questo particolare video games, che a suo parere tra l'altro offuscava ed offendeva l'impegno del nostro Paese contro la pena capitale.
Intanto, tutti dimenticano improvvisamente, come finti moralisti bigotti, che negli Stati Uniti, Paese considerato la democrazia per eccellenza, esportatitrice di principi di liberta', la sedia elettrica continua ad esistere.
Nel 2008, in America si continua a morire per volonta' dello Stato. Alla pari di paesi verso cui si denuncia la mancanza di diritti civili come la Cina, l'Iraq e l'Iran per citarne alcuni, in molti stati Americani si continua a mantenere questa medioevale forma di repressione del crimine.
Noto che in questa lunga ed estenuante campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca, nessuno dei candidati ne ha fatto espressamente argomento di discussione.
Come mai?

mercoledì 23 luglio 2008

NAPOLI: UN PULITO SPECCHIO VUOTO

Napoli e' tornata al suo antico splendore. L'emergenza rifiuti pare essere alle spalle.
La citta' pero' e' come un grande specchio antico, di grosso valore, all'interno di un salotto impolverato e silente.
Uno specchio che riflette una citta' vuota di gente, svuotata delle sue idee e prosciugata della sua ricchezza.
L'immagine che e' passata nel mondo ha lasciato una ferita ancora aperta.
I turisti non sono tornati numerosi all'ombra del Vesuvio. A parte qualche episodico evento canoro, la citta' non pullula di quella sua solita energia. I musei sono vuoti. La crisi economica ha fatto il resto, allontanando anche i napoletani dai ristoranti della citta' e dalla solita movida notturna. I saldi non hanno prodotto gli effetti sperati. Gli esercizi commerciali sono allo stremo.
Nello specchio sono scomparsi anche i volti noti della politica. Per anni costoro si ammiravano narcisi come adulatori di una citta' gia' sofferente. I loro volti erano solcati da rughe che solo loro non vedevano sopravanzare.
Il problema e' che nello specchio non si intravedono nemmeno dei volti nuovi.
La citta' e' pulita. Adesso bisogna riempire la sua anima e soprattutto donarle un nuovo volto.

domenica 20 luglio 2008

ARBUSTUM, L'AGRITURISMO CHE NON TI ASPETTI

In questo post desidero parlarvi della mia attivita', un agriturismo.
Per la prima volta uso questo spazio per farmi della pubblicita' ed al tempo stesso per dimostrare che in un territorio "difficile" come Casal di Principe, ci possa esistere una realta' amena ed accogliente diventata punto di riferimento di molti amanti dei percorsi eno-gastronomici.
Su terreni di famiglia(mia nonna paterna era di Casale) e con capitali personali, nel novembre del 2003 fondo ARBUSTUM.
Io napoletano(dove abito tutt'ora), dottore in Scienze Politiche con formazione scolastica Pontaniana, vengo attratto dalla passione per la campagna e trasformo la villa di famiglia, per anni luogo d'incontro di allegre scampagnate, in azienda aperta al pubblico.
La mia e' quasi una scommessa. Nessuno crede nel mio progetto. E' forte pero' in me la convinzione di poter realizzare un sogno che avevo in mente da anni.
Arbustum oltre che una attivita' imprenditoriale e' per me luogo di rifugio, evasione, scelta di vita.
Anche il nome dato all'azienda non e' casuale. Arbustum dal latino, alberata, riferito al tipo di allevamento della vite maritata ai pioppi, tipica produzione ormai quasi del tutto scomparsa del vino Asprinio d'Aversa, coltura ancora esistente nella mia azienda, a testimoniare le sue antiche origini.
Certo attirare visitatori a Casale non e' come farlo a Capri o in costiera Amalfitana.
Venendo ad Arbustum pero' ci si immerge immediatamente in un ambiente armonico e rilassante.
Il corpo casa e' circondato da maestosi alberi dall'alto fusto che creano grandi zone d'ombra. Eucalipti, tigli ed una grossa magnolia donano all'ambiente anche un particolare profumo. Oltre 3.000 m2 di giardino fiorito ed attrezzato, sono il luogo ideale per far giocare e divertire i propri bambini, in assoluta tranquillita'.
Gli ospiti nelle afose giornate estive si rifocillano all'aria aperta, godendosi la brezza proveniente dal vicino litorale domizio.
Ho cercato di coniugare una cucina che espressione di un giusto mix tra quella napoletana e quella contandina con qualche tocco di novita'. Chiaramente non puo' mai mancare dalla tavola la mozzarella di bufala d.o.p. un must per chi viene nel comprensorio dell'agro-aversano.
In inverno la villa, un rustico finemente riattato su due livelli, offre uno spazio piu' familiare, quasi domestico dove un ampio camino tiene compagnia i visitatori.
Gli Americani della vicina base NATO di Gricignano hanno fatto di Arbustum la loro "country house".
Arbustum, sara' per te... la tua casa in campagna!

sabato 19 luglio 2008

NAPOLI RESPIRA UNA NUOVA ARIA

Berlusconi ancora una volta a Napoli. In 58 giorni dal suo insediamento la citta' partenopea pare abbia cambiato il suo volto, ritornando al suo antico splendore.
La citta' necessitava di interventi rapidi e forti. Questi sono arrivati.
La perseveranza del Premier e la capacita' del suo staff hanno risolto quasi definitivamente il problema dei rifiuti. Sicuramente l'emergenza e' alle spalle. La raccolta porta a porta e' gia' iniziata proprio nel mio quartiere, i Colli Aminei, credo gia' da prima tra i piu' virtuosi della citta' nella differenziata.
Ci sono stati enormi sacrifici da parte di zone nella provincia di Benevento ed Avellino che hanno dovuto inghiottire enormi quantita' di rifiuti anche provenienti dal napoletano.
C'e' stata la collaborazione di altre regioni come la Lombardia che sono state materialmente vicine alla Campania in questo momento di difficolta', sottolineando come la spazzatura di Napoli fosse diventata una seria minaccia per l'immagine dell'intero Paese.
La Germania a livello europeo e' stato la nazione che ha consentito l'invio di enormi quantita' di rifiuti campani.
E' stata individuata a Chiaiano la nuova discarica cittadina. Sacche di resistenza fanno ancora sentire la loro protesta.
A breve la cittadinanza capira' che e' meglio avere una discarica costruitita con tutti i crismi e controllata affinche' in essa non vengano gettati scarti di dubbia provenienza che avere come citta' una enorme pattumiera a cielo aperto.
L'anno prossimo partira' l'inceneritore di Acerra per il quale grazie all'attuale Governo c'e' stata una ripresa accelerata dei lavori. Il ciclo completo dei rifiuti a breve sara messo in opera.
Dopo 15 anni di emergenza e' stato il Governo centrale a sobbarcarsi l'onere della risoluzione di un problema che doveva essere affrontato all'origine dagli amministratori locali, i quali, hanno lasciato ben volentieri la patata bollente nelle mani del Premier.
Gli stessi amministratori che hanno fallito in questa citta', sperano alla lunga di recuperare e salvare anche la loro di immagine.
I napoletani pero', sanno discernere attribuendo i giusti meriti a chi ne ha appieno il diritto.
Napoli respira una nuova aria, speriamo che a breve tale piacevole brezza si avverti anche nelle stanze della politica, dove ahime' da tempo, c'e' una persistente e paralizzante bonaccia.

mercoledì 16 luglio 2008

L'AGRICOLTURA E' ALLA "FRUTTA"

Territorio fertile senza uguali poiche' alimentato costantemente dai fumi lavici provienenti dal Vesuvio, dai Campi Flegrei e dal vulcano di Roccamonfina, il comprensorio casertano divenne ager iucundus sin dall'epoca romana e fu celebrato come Campania Felix.
Interventi di bonifica durante il periodo fascista resero ulteriormente generosa un'area geologica gia' intrinsecamente ricca.
Negli anni 50', inizio' a diffondersi la produzione di frutta tipica che sostituiva o integrava le colture di grano e canapa.
Per anni l'agro-aversano fu leader nell'esportazione di frutta tipica su scala nazionale ed internazionale. Pesche, albicocche, susine, la famosa mela annurca erano fiori all'occhiello dell'agricoltura campana. Senza dimenticare le mitiche spalliere di Asprinio maritate ai pioppi o l'antico vino Falerno.
Da anni l'agricoltura e' al collasso. La mancanza di uno spirito cooperativo, costi sempre crescenti, l'apparire di nuovi paesi produttori e i mutati gusti della gente hanno inferto un duro colpo al settore.
L'agricoltura e' l'unico settore dove, dopo il passaggio all'euro, i ricavi all'origine sono andati a ritroso. Nel 2001 un kg. di uva da vino era stimato sulle 1.200 lire. Oggi vale 35/40 centesimi di euro.
Il pomodoro San Marzano e' stato soppiantato da quello cinese trattato con pesticidi fuori legge, le pesche provengono dalla Spagna, le nocciole dalla Turchia, l'olio dalla Grecia, le arance dal Marocco.
I consumatori preferiscono la frutta esotica che proviene da altre latitudini e brucia milioni di litri di kerosene per giungere sulle nostre tavole.
Le cantine si sono trasformate in centri di imbottigliamento, dove la chimica si sostituisce al grappolo.
Tutte queste componenti hanno determinato una fuga dai campi e la fine di fiorenti aziende.
Se aggiungiamo che questa area e' diventata anche sversatoio di sostanze tossiche gestito da organizzazioni malavitose senza scrupoli e senza coscienza, possiamo senza dubbio affermare la fine del settore primario.

lunedì 14 luglio 2008

IL CROLLO DI UN'EPOCA

Si parla di decadenza della citta', per testimoniare un periodo di crepuscolare sofferenza, dove anche la speranza di un futuro migliore, spesso viene a mancare.
L'episodio della settimana scorsa ai quartieri spagnoli, dedalo impenetrabile nel cuore della citta', realizzato tra il 1550 ed il 1750, e' la prova che la citta' stia sprofondando per davvero.
Un fabbricato gia' lesionato durante il terremoto del 1980, e' crollato. Per fortuna non ci sono state conseguenze per la cittadinanza.
Si dira' che si stavano eseguendo lavori di ristrutturazione per i quali non erano state date le dovute autorizzazioni.
Sta di fatto, che l'intera area da anni chiede un intervento di recupero generale. Molti edifici sono puntellati con tubi innocenti da quasi trenta anni, divenendo una forma di architettura dell'instabile.
Nel corso di questi lustri, questa zona non ha mai subito quel rinnovamento dai tanti richiesto.
Case semi abbandonate all'interno di antichi ma fatiscienti palazzi, o i famosi bassi (locali alla base degli stabili usati in epoca Borbonica per far alloggiare le truppe e i loro cavalli ma che di certo non avevano una vocazione abitativa) per i quali tante volte si e' gridato alla conversione urbanistica, sono ormai scalfiti dai segni indelebili del tempo, diventando una sorta di pericolosa bomba ad orologeria.
Lo sprofondare del palazzo, testimonia e materializza altresì, l'avvenuta implosione delle istituzioni locali, ormai impotenti dinanzi a tali tragedie e sempre piu' distanti dalla citta' reale, consapevoli della fine della loro epoca di "amministrazione dinastica".
La tragedia sfiorata e' la riprova come ho sempre affermato, che l'emergenza rifiuti non e' che un bubbone che copre altre magagne.
Napoli sta crollando per davvero e nella polvere, sta finendo la coscienza dei suoi cittadini.

sabato 12 luglio 2008

NAPOLI: LA PROTESTA COMINCIA A CHIAIANO

Napoli e le sue drammaticita’ richiamano come sempre l'attenzione dei media.
La 7 ha dedicato uno special sulle proteste per l'apertura della discarica. Non so se la scelta di Chiaiano sia quella giusta. Penso pero’, che Napoli come tutte le metropoli italiane, debba avere una propria discarica.
E’ facile affermare che la densita’ abitativa del capoluogo e’ molto alta e che l’agglomerato urbano si estende senza interruzioni.
Penso altresi’, da napoletano, che non sia nemmeno giusto che altre province, altri territori, si debbano sacrificare inghiottendo la spazzatura della citta’.
Credo che sia meglio realizzare una discarica, secondo tutti i crismi, sorvegliarla dalla possibilita’ che vengono indirizzati nella stessa rifiuti di indubbia provenienza, rispetto ad avere una enorme pattumiera a cielo aperto.
Il tumore e’ una brutta malattia di cui ha sofferto anche mia madre.
A Napoli, sta passando un messaggio distorto secondo il quale ogni patologia tumorale e’ da ricondurre alla spazzatura.
Venti anni or sono tutti i tumori erano provocati dall’amianto dell’Ilva di Bagnoli.
Penso che l’emergenza rifiuti abbia distratto la gente da problematiche piu’ gravi, come la camorra, l’usura legalizzata della gest-line, la scarsa possibilita’ di avere un lavoro, le opere promesse e mai realizzate, come la rinascita di Bagnoli, l’abbattimento delle vele a Secondigliano, il recupero della zona orientale.
La citta’ e’ ferma da un ventennio. Si e’ gridato al rinascimento e un popolo di pecore ci anche creduto.
Gli stessi colpevoli del dramma rifiuti, si stanno defilando, lasciando piacevolmente la scena al Governo che forza maggiore, si e’ dovuto sobbarcare la risoluzione di un problema che doveva essere gestito dagli amministratori locali.
La gente urla, sbraita, e’ allucinata e sbandata e sta perdendo di vista chi ha avuto le maggiori resoponsabilita’ di questo completo sfacelo.
Napoli e’ finita. Organizza spettacoli canori, i cui interpreti fanno ritorno in una citta’ che hanno abbandonato da tempo e pensano che salendo su di un palco per una sera, riescano a salvare la citta’ ed il suo popolo.
Napoli una volta aveva un suo orgoglio. Oggi ha perso anche quello.
Ci e’ rimasta la protesta. Questa pero’ e’ la manifestazione di un disagio sociale, figlio del cambiamento di un’epoca e della scomparsa dei suoi massimi attori.
Napoli e la Campania, improvvisamente si trovano orfani delle proprie guide politiche. La gente e’ spiazzata, ha perso i suoi riferimenti principali.
Dall’altra parte non ce ne sono dei nuovi.
Cosa fare allora?
Protestare in forma anarchica, per la riappropriazione di un' autonoma e soggettiva identita'.

mercoledì 9 luglio 2008

AGNANO: ERRORE CALCOLATO

La scelta del termovalorizzatore di Agnano e' stata bocciata dagli stessi esperti di Governo.
Il Sindaco Iervolino ha partorito questa scelta, gia' sapendo di non incontrare l'approvazione dei tecnici, in ordine a tutta una serie di incompatibilita' ambientali e territoriali.
Ha organizzato ugualmente la sua visita a Brescia, nello stento delle risorse comunali-si e' dovuto riunire un consiglio per trovare i fondi relativi alla trasferta del primo cittadino e del suo seguito- per andarsi a documentare sulla tecnologia di un termovalorizzatore che in cuor suo gia' sapeva di non voler indicare come sua scelta personale lasciando tale incombenza direttamente al Governo, quindi a Berlusconi.
Da un lato si e' tenuta buona la cittadinanza della zona orientale, quartieri Barra e Ponticelli per interderci, dove e' numeroso il suo elettorato, dall'altro fara' cadere questa delicata decisione a Bertolaso che indichera' con ogni probabilita' appunto, la zona ad est di Napoli, come area in cui sara' realizzato l'inceneritore.
L'area di Agnano sarebbe stata una scelta impossibile, essendo una zona con molte limitazioni.
Territorio sismico e bradisismico. Conca scarsamente ventilata dove era inverosimile porvi una canna fumaria. Area non distante dalla zona di Bagnoli, dove da lustri si aspetta una definitiva bonifica ed un pieno rilancio turistico.
L'area di Agnano confina peraltro, con il parco natrurale degli Astroni e con l'area Flegrea. Pozzuoli e i suoi scavi ne sarebbero stati irrimediabilmente compromessi.
Come faceva la Iervolino ad ignorare tutti questi requisiti?
Il primo cittadino, non piu' rileggibile alla pari del Governatore Bassolino, non voleva prendere personalmente, una decisione importante per una citta' nella quale il suo tempo e' finito.
I due principali amministratori del territorio, in questa frenetica corsa contro il tempo per la risoluzione dell'emergenza rifiuti, stanno cercando ad ogni costo di recuperare la loro immagine, facendo cadere con piacere su altri- in questo caso i loro avversari politici- scelte difficili.
Ancora una volta, la sua indicazione e' stata consapevolmente, un non decidere, un vero errore calcolato.

martedì 8 luglio 2008

GIRO, GIRO, TONDO....

Giro, giro, tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giu' per terra!!!
Mai canzoncina usata per allietare i bambini nei loro giochi, e' piu' indovinata per fotografare il difficile momento che sta attraversando il nostro Paese.
Ad una crisi economica mondiale senza precedenti, forse anche piu' cruenta di quella del 29', in quanto crisi di sistema e non di congiuntura, i nostri politici continuano a lanciarsi frecciatine da bar stadio, finendo per accentuare la loro distanza dal paese reale.
Da un lato la maggioranza procede con il varo di leggi abbastanza discutibili, come il blocco dei processi e l'eliminazione delle intercettazioni, giustificando tali decisioni con un senso di recuperata liberta' per i cittadini- penso che quelli onesti non abbiano niente da temere- dall'altro una opposizione a sua volta divisa e che perdi pezzi, risponde facendo divenire contenuto di argomentazione politica, le chiacchierate del Premier circa le sue preferenze nel variegato mondo delle veline e la sua riorganizzazione dei girotondi.
Ci risiamo. Tutti per mano, non piu' in modo rotatorio intorno ai monumenti ma fermi in piazza-forse sara' anche per la calura- per gridare la loro avversione al Governo.
Questa volta non piu' capitanati dal leader degli intellettuali Moretti, forse ancora a leccarsi le ferite della recente sconfitta elettorale, ma trascinati dal duo Di Pietro-Grillo. L'uno l'antiberlusconiano per eccellenza, l'altro divenuto vero professionista della protesta, nuovo karaoker delle piazze con il suo inno del vaffa...collegato in video forse per non interrompere le sue vacanze.
Questa scarsezza di contenuti, l'accecamento rispetto a problematiche piu' serie, il non voler capire che e' il quadro globale ad essere mutato, rendono il nostro paese immaturo come lo e' un bimbo che appunto si diverte a giocare al girotondo.
Il problema che mai come in questo momento, come recita la canzoncina, il mondo casca e tutti andranno col sederino per terra.

lunedì 7 luglio 2008

QUANDO LA SICUREZZA METTE PAURA

I dati del Censis parlano chiaro, Napoli e Caserta restano le citta' d'Italia dove maggiormente e' sentito il problema della mancanza di sicurezza.
I livelli di criminalita' diffusa restano elevati nel capoluogo partenopeo. Ai dolori di Napoli, fa da eco una situazione per così dire non rassicurante per la citta' di Terra di Lavoro.
Secondo i dati diffusi, nel casertano, il 59% della popolazione si sente insicura. Il 30% dei genitori si augura un futuro per i propri figli lontano dalla Campania.
Con l'aggravarsi delle faide nell'agro-aversano, la paura e' il sentimento dominante della cittadinanza.
Se da un lato lo Stato impiega un ingente spiegamento di uomini e mezzi per combattare la macro-criminalita' connessa alla camorra locale, i reati riguardanti la micro-criminalita' come scippi e rapine non vengono nemmeno piu' menzionati, ma limitano notevolmente l'ordinaria vita delle persone.
Le province di Napoli e Caserta sono ormai quasi militarizzate. Questo non fa che palesare il massimo livello d'allerta in cui vive il territorio e la percezione di paura sentita dalla gente.
Per combattere le mafie non serve secondo il mio avviso l'utilizzo di veri e propri eserciti per le strade. I migliori risultati si sono sempre ottenuti con l'impiego di intelligence e con l'infiltrazione di uomini scelti negli impenetrabili ambienti malavitosi.
Mettere forze di polizia in ogni angolo delle strade, sorvolare il cielo costantemente con elicotteri, crea uno stato di continuo allarme nella popolazione che va ad evidenziare il disagio sociale di cui loro sono vittime.
Se pero' queste forme di riappropriazione del territorio servono a sconfiggere definitivamente la criminalita', accettiamo questa militarizzazione.
Come scrissi il 23 maggio scorso, a volte c'e' piu' liberta' in uno stato di polizia che non in una democrazia epurata nei suoi autentici valori.

venerdì 4 luglio 2008

PARITA' EURO-DOLLARO, PERCHE' NO?

Registriamo in quest'ultimo periodo un aumento crescente e costante del prezzo del petrolio.
Questo ormai non e' piu' condizionato da crisi internazionali o eventi bellici.
La sua incontrollata impennata e' determinata dalla incessante domanda dei paesi asiatici, in forte espansione economica, assetati di greggio.
I paesi Arabi, a loro volta vengono liquidati in valuta statunitense, la quale negli ultimi anni ha registrato un netto deprezzamento nei confronti dell'euro.
La moneta europea a sua volta, e' espressione distorta dell'economia di cui fa parte. Troppo forte rispetto la reale forza economica dei paesi di cui e' valuta.
La piu' grande potenza al mondo, gli Stati Uniti, si trovano tra le mani carta straccia. A loro volta i signori petrolieri vengono pagati con una moneta che non ha piu' valore. E' un cane che si morde la coda.
Sembrera' ai tanti fanta-economia ma, secondo il mio parere soggettivo, si potrebbe provare a determinare un accordo tra le banche centrali dell'area atlantica affinche' euro e dollaro assumessero una parita' prestabilita.
Si creerebbe un unico blocco monetario internazionale che al tempo stesso diventerebbe sia un solido competitore verso i mercati asiatici che un univoco referente verso i paesi produttori di greggio.
Le economie interne verrebbero stimolate verso la competitivita', creando un mercatro di scambio non piu' basato sulla svalutazione ma sulla qualita' dei singoli prodotti.
Perche' c'e' stato il boom dei vini Cileni, Australiani e Sudafricani negli States? Per le loro qualita' intrinseche o per mera speculazione monetaria?
Visto che ci troviamo di fronte una globalizzazione irrefrenabile, dove i ritmi ed i flussi macro-economici vengono dettati dall'oriente, sia come produzione di greggio che come consumo finale dello stesso, e' meglio secondo il mio punto di vista, unire i grandi blocchi economici occidentali in una sfida che altrimenti ci vedrebbe nel medio termine, soccombere comunque.
Diventeremmo semplici spettatori passivi di un boom economico che non ci apparterrebbe e di cui pagherenmmo solo le conseguenze negative.

giovedì 3 luglio 2008

E IL MARE RESTA UN MIRAGGIO

Sole, mare e un paesaggio da immortalare in una cartolina.
Questo ero lo scenario offerto a chi visitava Napoli. Purtroppo sappiamo che ultimamente le cose da queste parti non vanno molto bene.
Per assurdo, questa maledetta emergenza rifiuti infinita fa passare in secondo piano, rendendole accettabili, molte altre situazioni per così dire, al limite della umana accettazione.
Oggi ho portato uno dei miei due figli al mare, all'inizio del litorale Domizio.
Noi napoletani, pur avendo il mare a casa nostra, non ci concediamo dei bagni dignitosi.
Solo le isole, la costiera amalfitana e quella cilentana, restano luoghi dove le acque attirono ancora per la loro limpidezza.
Chi vuole fare un bagno mordi e fuggi evitando la calca di quelle poche centinaia di metri di costa bagnabile cittadina nella zona di Posillipo, dove per altro i prezzi praticati sono improponibili, si dirige verso il litorale Domizio, lo spazio di costa che va da Licola(territorio ancora napoletano) fino ad Ischitella (gia' provincia di Caserta).
Qui il mare resta solo un miraggio.
L'acqua e' di un torbido inquietante, ferma, stagnante, piena di alghe e di certo non invoglia a trovarvi refrigerio.
I lidi da parte loro, negli anni sono migliorati offrendo degli standard qualitativi sempre crescenti.
Molti per cercare di non perdere la clientela, si sono attrezzati con piscine di varia misura, praticando pero' su queste, prezzi piu' vicini alla Versilia o alle coste Liguri.
Da anni si discute su una profonda bonifica del litorale sul quale incombe costantemente la foce dei Regi Lagni, per così dire, lo sversatoio via mare di un numero considerevole di comuni dell'entroterra.
Quando si menziona la Campania si parla tanto di recupero del territorio.
Tengo a sottolineare che questo, e' fatto anche di acqua del mare.

mercoledì 2 luglio 2008

NAPOLI: BERLUSCONI DA LA CARICA

In quaranta giorni ben quattro volte a Napoli.
Il Premier, mantenendo fede alla parola data, e' venuto varie volte in citta' per constatare di persona l'evolversi della crisi rifiuti.
Ieri, anche se non ha convocato come tempo fa il Consiglio dei Ministri all'ombra del Vesuvio, e' bastata la sua presenza per rivitalizzare la citta', per infondere quell'ottimismo insito nella sua persona che pero' molti napoletani ultimamente, vedevano perduto.
Nell'occasione, Berlusconi ha premiato e ringraziato pubblicamente, i Sindaci di quei comuni (Massa Lubrense, Vico Equense, Anacapri e San Giuseppe Vesuviano ) che si sono segnalati per ottimi risultati nella raccolta differenziata, portandoli ad esempio con l'intento di determinare un meccanismo di sana emulazione.
E' stato confermato l'avvio dell'inceneritore di Acerra per la prossima primavera. Ora il massimo impegno dovra' essere profuso per lo sgombero dei rifiuti dalle strade, per dare il giusto decoro al territorio.
Napoli ce la puo' fare. Si avverte l'inizio di un cambiamento e soprattutto la partecipazione corale di tutti.
Sono state ulteriormente dettagliate le linee guida per la completa normalizzazione del ciclo rifiuti. La raccolta porta a porta iniziera' proprio dal mio quartiere, i Colli Aminei, una zona che va dal Bosco di Capodimonte fino alla zona ospedaliera, con circa 20.000 abitanti.
Il Presidente vuole la massima collaborazione dagli enti locali, per questo motivo ha chiesto che l'azienda municipalizzata addetta alla raccolta, effettui il servizio anche di domenica.
Ora si deve lavorare sull'immagine della citta'. Un lavoro difficile di recupero di quella identita' e di quel patrimonio culturale che questa maledetta emergenza sembra aver definitivamente cancellato.
Anche gli abitanti dei quartieri oggetto del nuovo programma di smaltimento, come Chiaiano ed Agnano, dovrebbero capire che alla lunga le decisioni prese sono state il male minore per la citta' ed anche per loro stessi.
Meglio discariche sicure e soprattutto controllate che un enorme pattumiera a cielo aperto.
Spero che in futuro per la gestione di questi sversatoi e poi per per i tre termovalorizzatori previsti dal programma di Governo, siano comunque impiegati lavoratori campani, affinche' il rifiuto possa diventare realmente volano di sviluppo e non solo simbolo di impoverimento.
Come scrissi il 25 febbraio, Napoli superata l'emergenza, potra' svolgere quel ruolo di capitale del Mediterraneo.