venerdì 29 marzo 2013

PASQUA AD ARBUSTUM

Come ogni anno, sono preso assiduamente dall' agriturismo, in vista della Pasqua e del lunedì in albis.

Arbustum e' stata tirata a lucido per far trascorre agli ospiti delle giornate amene all'aria aperta.

Completata la pota dell'alberata e della vigna di asprinio, quella del susino, dell'albicocco e dei gelsi

Cimati tutti gli alberi dall'alto fusto, sistemato il prato e le bordure, sia in giardino che lungo il viale d'accesso.

Un ricco menu, allietera' la giornata ai tanti presenti previsti in azienda.

Nell'ultimo periodo, questa piccola realta', ubicata in un territorio difficile, ha fatto passi da gigante.

Su oltre 400 ristoranti nell'intera provincia di caserta, Arbustum ha raggiunto il 7° posto.

Non si vive di solo fatturato. Per me contano ancora le emozioni.




mercoledì 27 marzo 2013

PER IL PURO PIACERE DI SCRIVERE

Da quando mi sono affacciato in rete, esortato da una famosa blogger, nonche' personaggio molto conosciuto in Italia per la sua poliedrica versatilita' - mi riferisco alla mitica Kay Rush - che mi spinse affinche' aprissi, anche con una certa solerzia, un mio spazio personale, ho sempre creduto ad una forma di interscambio di conoscenze e confronto attraverso questo mezzo.
Nel corso di oltre 5 anni, navigando in rete, ho conosciuto tanti blogger, condiviso argomenti, arrecando o subendo critiche quasi sempre corrette, nel rispetto del pensiero altrui.
In verita', ho sempre cercato io visibilita', per quel senso di innato desiderio di conoscenza, di spontanea curiosita' verso l'altro.
Il mio blog, nonostante le numerose visite, e' stato sempre povero di commenti. Mi sono sempre chiesto perche'. E' bello avere un blog ricco di commenti, anche se contrari a quello che si cerca di proporre. Anzi, la civile ma vivace discussione, e' sempre segno di vitalita' di un blog.
Soprattutto in questo ultimo periodo, cio' capita molto di rado. La cosa ulteriormente strana, che i miei post inviati ad un grosso aggregatore in rete - Freeskipper - sono al contrario, commentati con maggior frequenza.
Per tale motivo, ho deciso di eliminare tutti i miei link, con i quali condividevo il mio spazio, ai quali spesso mi connettevo, intervenendo.
Continuero' il mio percorso in rete, in modo solitario, per il puro piacere di scrivere, essenza del mio essere, così come feci all'epoca, quando commentavo i post del blog di Kay.

Siate coerenti. Non lasciate commenti.

domenica 24 marzo 2013

IN FONDO AL TUNNEL, LA LUCE SI E' SPENTA

E alla fine " Re Giorgio ", diede l' incarico al triste e spento Bersani, uomo disperatamente  in cerca di un'indentita' da leader.
In base alla Costituzione, il mandato, al momento chiaramente esplorativo, va dato alla coalizione che ha la maggioranza relativa alla Camera. Maggioranza? A me pare, che le ultime elezioni, abbiano dato un diabolico risultato aritmetico che, a volerlo realizzare di proposito, era quasi impossibile.
I tre partiti maggiori, sono tra loro inconciliabili.
Berlusconi farebbe alleanze con tutti, pur di salvarsi il culo dalle sue vicende giudiziarie.
Bersani, tenderebbe la mano al M5S, pur di non "sporcarsela" col suo nemico di sempre.
Grillo, se coerente al suo obiettivo di demolire la casta, non si dovrebbe unire a nessuno.
A molti la situazione preoccupa, forse di meno all'Europa, da cui ormai accettiamo silenti la linea.
Il Paese e' di fatto commissariato da tempo. Adesso, senza nessun vincitore, cosa potrebbe decidere in autonomia? Per assurdo, in questo preciso momento storico, un governo con una propria linea autonoma, potrebbe creare danni maggiori.
Sento spesso parlare di responsabilita'. Ma se neanche maggioranze bulgare hanno garantito governabilita' al Paese, perche' adesso si dovrebbe trovare questo alto senso civico?
Meglio a mio avviso, far funzionare il nuovo Parlamento con un traghettatore davvero condiviso, con semplici compiti di ordinaria amministrazione, magari cercando di far approvare una nuova legge elettorale in tempi brevi, per tornare nuovamente al voto. 
Prossimo giro, prossima corsa. Sperando che gli italiani, abbiano le idee piu' chiare.
Monti vedeva la luce in fondo al tunnel. Con l'incarico a Bersani, questa si e' definitivamente spenta.



lunedì 18 marzo 2013

IL GOVERNO NON PUO' NASCERE E NON E' COLPA DEL M5S

Adesso tutti vedono il M5S vacillare, un gruppo diviso, isterico, che d'improvviso non riesce a trovare una comune linea di intenti. Tutte cazzate. 
La nomina di Grasso e' stato l'ultimo colpo di teatro di un PD senza idee e con una leadership sempre piu' evanescente. Vi ricordo che Grasso, nuovo presidente del Senato della Repubblica, fa parte di quel 10% di personalita' politiche calate dall'alto, senza aver sperimentato il filtro delle primarie, quindi massima espressione del porcellum, alla faccia della modernita' tanto propagandata dal PD.  Certo mi direte, meglio Grasso che Scilipoti, ci mancherebbe. Dall'altra parte il PDL riproponeva Schifani, quindi il vecchio, la casta, la clientela assurta ad istituzione. Che dovevano fare i grillini? Qualcuno, in piena liberta' di coscienza, non se l'e' sentita di votare per Schifani e non ha voluto votare scheda bianca come rischiesto dalla base. Se poi il leader ha fatto notare che c'erano regole ben precise da rispettare all'interno del movimento, regole condivise e sottoscritte da tutti, qual'e' il problema? Basta con questa strile litania che il movimento e' prigioniero dei dictat di Grillo. I neo-parlamentari devono capire che questi giochini si ripeteranno. Loro hanno un compito: soprattutto vigilare, non appoggiando alleanze senza costrutto, ma condividendo proposte apprezzate dal movimento o imponendo a loro volta le proprie.
Tutti stanno a vivisezionare il M5S, tutti cercano con viscerale bramosia di trovare cenni di mancamento all'interno del movimento. Anche molti sostenitori di Grillo, iniziano a criticare il leader, con la solita scusa di un Paese allo sbando, affamato, allarmato da incombenti minacce di default, con quella ansia spamodica di "fare presto" per il bene del Paese, quando anche con maggioranze bulgare, i nostri amministratori, di ogni colore politico, non hanno combinato alcunche' di buono per la Nazione.
Tutte cazzate quindi. La nostra credibilita' internazionale e' talmente bassa che, per assurdo, si potrebbe fare anche a meno di un governo. Al tempo stesso, la nostra incapacita' a risolvere in breve tempo problematiche ataviche, e' talmente palese, che un nuovo governo, nato tra l'altro con un risultato elettorale aritmeticamente beffardo, potrebbe solo fare peggio.
L'economia globale e' ferma. L'Europa ormai detta l'agenda ad ogni singolo paese. Potrebbe dettarla anche un nuovo parlamento eletto. A che serve quindi un governo, tra l'altro subito e a prescindere?





giovedì 14 marzo 2013

M5S: NO A COMPROMESSI VIGLIACCHI

Dopo mesi di fango mediatico e di univoca delegittimazione verso Grillo e il M5S, adesso tutti stanno iniziando a tendere la mano ai veri vincitori delle ultime elezioni.
Dietro il  "paravento" della salvezza del Paese, in base ad un concetto tanto esteso e vago al tempo stesso, come quello di responsabilita', tutti cercano accordi e alchemiche alleanze, per sopravvivere nelle stanze del potere. Con la minaccia dello spread, tutti invocano la necessita' impellente di dare vita ad un governo.
In tanti, temono il peggio, vittime del lavaggio del cervello che continuano a subire dai media di apparato. Molti degli stessi elettori del M5S, iniziano a rivedere le proprie posizioni, argomentando generiche preoccupazioni rivolte al bene della Nazione, come se d'improvviso, un cataclisma di indescrivibili proporzioni, si dovesse abbattere su di una ridente e rigogliosa isola felice e non su di un terra infestata dal malaffare, dove i suoi cittadini gia' da tempo non sono piu' autonomi soggetti pensanti, ma labili e suggestionabili derelitti teleguidati e ammaestrati all'obbiedenza verso il potere. Costoro sono individui senza piu' un'autonoma coscienza, gente che crede ancora nelle ideologie, nel mito della rivoluzione da attuare attraverso le normali nomenclature partitiche, privi di quello spirito critico che non permette loro di comprendere che l'illusione del marxismo, del riformismo e del liberismo, sono stati strumenti adoperati come ipnotici magneti per catturare il loro cervello. Per decenni abbiamo assistito inermi ad una "costruita" contrapposizione tra blocchi, tra chi minacciava l'invasione comunista e chi, non avendo argomenti, impostava la sua battaglia politica contro un uomo solo.
Ripeto, e' giunto il momento di avere il coraggio di osare, di tentare di voltar pagina, di mandare una volta e per tutte, i vecchi politici, gente ignobile, a casa. Se da questa situazione di stallo non se ne esce, meglio tornare a votare. Il voto del popolo, vale molto di piu' di un viscido accordo di Palazzo o di un intervento della magistratura dalla connotazione politica. Chi ci ha lasciato nel fango deve scomparire, ma politicamente (lentamente sta gia' avvenendo). Il grido deve rimanere "tutti a casa". In galera poi, ci andranno da cittadini, non da vittime politiche.
Dinanzi ad un ostacolo, chi rimane esitante, rischia di farsi male.
Meglio perdere una guerra, a testa alta, che scendere a compromessi vigliacchi per far prolungare l'agonia ad un sistema da tempo malato.


mercoledì 13 marzo 2013

FRANCESCO. IL PAPA SEMPLICE

La Chiesa ha il suo nuovo Papa:  Francesco
Tutti lo definiscono come un Papa "normale", semplice, umile, vicino alla gente, specie i piu' umili, i piu' poveri.
La Chiesa sembra voglia voltar pagina, in un momento molto difficile della sua storia millenaria. 
Gia' il nome scelto, Francesco, indica l'essenza di un messaggio di cambiamento, di rottutra e al tempo stesso di speranza, un ritorno all'autenticita' dei valori cristiani, che sono altruismo, soliderieta', vicinanza concreta a chi vive ai margini.
Francesco, argentino, e' anche il primo Papa sudamericano, terra dall'alta concentrazione di credenti cristiani e dalle enormi contraddizioni. La sua nomina, indirettamente, simboleggera' lo stare accanto a tutti i sud del mondo, a tutte le zone dove c'e maggior miseria e sofferenza.
Il Papa ha esordito nel suo discorso, invocando la preghiera dei presenti, come aiuto ad affrontare il suo compito delicato.
Francesco e' anche un gesuita (e' gesuita la mia formazione liceale), ordine che vede la missione di fede, come servizio.

La Chiesa ha la sua nuova guida. Adesso, l'attende il Paese.


martedì 5 marzo 2013

MA VUOI VEDERE CHE IL PROBLEMA E' IL M5S?

L'Italia dopo il voto d'improvviso si e' svegliata e ha incontrato un nuovo nemico: il M5S
Pazzesco. Siamo sul l'orlo del baratro, schiacciati da una corruzione dilagante eretta a sistema, da una contrapposizione tra blocchi che ha narcotizzato il Paese, da una stagnazione che va avanti da almeno quindici anni, da un debito pubblico che ha superato i 2.000 miliardi di euro, da politici corrotti, corruttori e venduti, spesso collusi con il sistema mafioso, da un governo uscente tutto lacrime e sangue. 
E cosa fanno i media di apparato al soldo dei partiti tradizionali? Indicano Grillo e il suo movimento come minaccia per la stabilita' democratica, economica e sociale del Paese. Le nostre televisioni vanno fino in Germania a montare servizi su come il popolo tedesco indichi come una follia la scelta maturata nelle urne. La Germania indicata come paese fin troppo influente nel nostro sistema politco-economico, d'improvviso diviene un comodo alleato per buttar fango su Grillo ed il suo movimento. I giornalisti, come servi striscianti continuano a non capire che il vento e' cambiato, che la gente e' stanca e stramata, vuole punire in modo definitivo, senza possibilita' di perdono, la classe politica convenzionale.
Continuano ad indicare che il movimento sia un subdolo pericolo, deridono i nuovi membri del Parlamento, usano del sarcasmo caritatevole considerando questi nuovi politici come dei marziani, non riuscendo ad accettare che proprio dei semplici cittadini, rappresentino la piu' auspicata normalita' per un sistema che ha tracciato distanze siderali dalla gente.
Una cosa e' certa: o la politica si adegua al M5S o davvero andranno tutti a casa a fare i pensionati nei giardinetti pubblici. In molti lo stanno intuendo e timidamente iniziano a tendere la mano al primo partito d'Italia.