martedì 30 novembre 2010

BUON COMPLEANNO ARBUSTUM!

Oggi la mia azienda agrituristica, Arbustum, compie sette anni di attivita'.
I miei sforzi, i miei estenuanti sacrifici, la mia caparbieta', il mio entusiasmo per quella che e' stata una scelta di vita, prima ancora che una scommessa imprenditoriale, sono stati finalmente ripagati.
Arbustum, quest'anno di fatti, ha registrato un considerevole incremento di presenze. Considerando la crisi economica, l'univoca e devastante rappresentazione mediatica che ancor oggi fa di questo territorio l'epicentro di ogni malaffare, cio' che ho raggiunto, rappresenta davvero un risultato al di sopra di ogni aspettativa. Ne sono fiero.
Dopo anni di indifferenza nei miei confronti, per me inspiegabili, per cio' che stavo facendo in quella che oggi viene definita come terra di Gomorra, finalmente ho anch'io ricevuto un po' di luce, grazie alle telecamere di Tg3 Campania e al servizio dell'intraprendente Nicola Muccillo che fece conoscere Arbustum ad un vasto pubblico, la scorsa Pasqua.
Ringrazio tutti i miei clienti che con la loro presenza mi hanno testimonianato affetto e fiducia e mi hanno fatto sentire sicuramente meno solo in quella che per me, e' diventata quasi una missione: far diventare Casal di Principe, un luogo ameno, una destinazione "normale", dove poter trascorrere il proprio tempo libero.
Ringrazio ancora chi, anche per il passato, ha cercato tramite la rete, di darmi una mano. (Kay Rush, Monica Piscitelli, Anna De Prisco, Ceffe' News Magazine). Internet mi ha aiutato in tal senso, cercando in parte, di far attenuare quella diffidenza verso un territorio che ripeto, e' menzionato soltanto per le sue negativita'.
Ringrazio la mia famiglia che mi ha sostenuto nei momenti di maggior difficolta' e sconforto e che adesso insieme a me, finalmente raccoglie le prime meritate soddisfazioni.
La strada rimane erta, ma il cammino pare essere diventato meno tortuoso.
Buon compleanno Arbustum!




sabato 27 novembre 2010

E SE IL COMPLOTTO FOSSE AMERICANO?...

Per Berlusconi, l'Italia e' a rischio complotto. Il Premier vede ordite trame (chiaramente comuniste) destabilizzanti per il Paese e minatorie contro la sua persona e contro l'opera dell'esecutivo da lui presieduto.
Il cavaliere sprizza ancora ottimismo sulla tenuta di governo ma, di fatti, e' gia' in campagna elettorale.
Il nemico e' sempre lo stesso: la sinistra comunista-complottista, il sindacato, vera zavorra per l'economia del paese (la nomina della Camusso lo preoccupa molto), i media di regime anti-governativo che minano la credibilita' del suo operato, diffondendo soltanto fango e menzogne a iosa, la magistratura, cinico organo militante anti-liberale, asservito alle sinistre.
Ma davvero esistono ancora i comunisti in Italia? I comunisti li vedono solo Berlusconi e i suoi adepti. Anche a Cuba e' arrivato il mercato. Castro riderebbe, ascoltando queste affermazioni.
Oggi, nel nostro paese, coloro i quali appartengono alla cosiddetta sinistra, non sono altro che pseudo-intellettuali vestiti di cashimere, con l'immancabile sigaro pendente tra le labbra, personaggi patetici che non fanno altro che ingolfare i salotti e gli studi televisivi, in cui fanno a gara a leggere monotone "liste della spesa", confenzionate da esperti di comunicazione commerciale, rimanendo lontani dalle reali esigenze delle classe operaie(al nord il proletariato vota Lega).
In italia, davvero chi grida al complotto comunista e' in preda a gravi attacchi di delirante paranoia.
A breve, il Premier iniziera' a irradiare i suoi spot elettorali, la sua vendita di "tappeti pezzottati", il suo illusionismo tele-mediatico. Questa e' stata sempre la sua strategia di propaganda. Ora pero', che la sua maggioranza pare davvero essere incanalata al capolinea, la sua parabola di statista volge inesorabile al tramonto, presumo che piu' violento sara' il suo colpo di coda, quasi l'agitarsi frenetico di un capitone nella padella.
Se vogliamo, e' stato proprio il nostro Premier a strizzare l'occhio a paesi che di certo storicamente, non si sono mai ispirati a quel modello libelare, divenuto il suo imprenscendibile credo politico.
Prima l'amicizia con il dinasta sovietico Putin, poi quella con il dittatore islamico Gheddafi. Relazioni diplomatiche instaurate in chiave economica (autosufficienza nelle risorse energetiche) o di sicurezza (controllo e regolamentazione delle frontiere), ma che in sostanza sono anche figlie di quel protagonismo autoglotrificante e populista che lo porta spesso ad assumere iniziative di getto, non maturate con la saggia ponderazione.
Berlusconi ha di fatto sconvolto in modo superficialmente disarmante, oltre 50 anni di equilibri geo-internazionali, in cui la scelta filo-atlantica e l'amicizia per gli americani, erano fondamentali.
E se il complotto provenisse proprio da quella parte del mondo che improvvisamente si e' sentita tradita? I tempi delle grigliate al runch dei Bush, sono soltanto ricordi sbiaditi. Che il raffreddarsi delle relazioni Italia-USA potesse avere delle ripercussioni sulla maggioranza, era piu' che ipotizzaabile.
Io, da questo spazio ne parlavo velatamente, gia' nello scorso maggio. Dateci un'occhiata, il mio post era di una disarmante veridicita'.


giovedì 25 novembre 2010

IL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO(DELLA CARFAGNA)

Oggi, ultimo giovedì di novembre, e' stato il giorno del ringraziamento negli Stati Uniti.
Si sono tenuti i soliti grandi festeggiamenti per le strade, con l'immancabile tacchino ripieno, per quella che e' considerata dopo il 4 luglio, la festa piu' importante della nazione.
Obama e famiglia, hanno distribuito pasti ai piu' bisognosi, in modo piu' che informale, dato il perdurante clima di austerity.
In Italia, c'e' stata un'altra forma di ringraziamento, anch'esso recitato pubblicamente.
Nello specifico non si e' consumato il saporito pennuto farcito, ma ugualmente gustoso deve essere stato il boccone assaporato dal Premier Berlusconi, il quale su di un piatto d'argento, ha ricevuto la succulente "pietanza" offertagli dalla Ministro Carfagna, la quale, nel breve lasso di tempo di 48 ore, ha rivisto la sua posizione in merito ai "banditi" colleghi di partito.
La Carfagna ha ringraziato Berlusconi, per averla ascoltata e capita. Le dimissioni minacciate, sono state immediatamente revocate.
Come in tutte le storie (di crisi di governo) a lieto fine, tutti vissero felici e contenti.
Pare che la Ministro, abbia confidato al Premier, la sua intenzione di convolare a nozze per il prossimo mese di maggio.
Il testimone di nozze, nonche' compare di anello, gia' si intuisce chi sia...
Sara' Napoli (in qualita' di Sindaco), la destinazione della sua luna di miele?...



martedì 23 novembre 2010

MUNNEZZA: ARMA DI CONSENSO ELETTORALE

Napoli e' sommersa dai rifiuti. La citta' e' allo stremo, mortificata nella sua dignita', sfigurata nella sua bellezza, divenuta ormai soltanto un nostalgico ricordo da rievocare attraverso una sbiadita cartolina sommersa dalla polvere.
Rispetto al 2008, la situazione e' ancora peggiore. Non ci sono nuove discariche da realizzare. Quelle individuate a suo tempo dalla protezione civile, sono quasi sature. La raccolta differenziata non e' decollata, ne' tanto meno si e' dato inizio alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori. Inoltre, le risorse economiche delle amministrazioni locali, sono molto piu' limitate, per non dire prosciugate, per poter sperare di sobbarcarsi l'onere di spedire i rifiuti oltre confine.
Consumatesi tutte le analisi per capire le cause di questo ennesimo fallimento, oggi la munnezza e' sempre piu' un affare politico o piu' precisamente, un'arma con cui pilotare un enorme consenso elettorale.
Nel 2008, soprattutto per la spazzatura di Napoli, le cui immagini per la prima volta fecero il giro del mondo, Berlusconi riuscì a ritornare al Governo. Il centro-sinistra di Bassolino fallì totalmente. Addirittura Veltroni, candidato del centro-sinistra, in campagna elettorale, non si accosto' neanche all'ombra del Vesuvio, tanto era imbarazzante la situazione qui in Campania. A priori, il centro-sinistra, in modo calcolato, preferì considerare persa la regione nello scacchiere nazionale.
Dopo due anni e mezzo, probabilmente, sara' la stessa immondizia a travolgere l'attuale maggioranza.
Inoltre a Napoli, il prossimo aprile, si votera' per il rinnovo del consiglio comunale. Quale migliore strumento di "comunicazione politica" (lo stesso usato per le regionali del 2009) se non le distese di nauseabonda munnezza, potra' ritornare utile nella campagna elettorale?
Il centro-sinistra accusera' il governo centrale di aver fatto esclusivamente propaganda, la solita politica degli annunci, irradiati a mo' di spot commerciali.
Il centro-destra, a sua volta, accusera' l'amministrazione cittadina di non aver saputo camminare da sola, dopo la fine del commisariamento, trascinando nuovamente la citta' nel baratro.
Dato questo scenario, siamo sicuri che ci sara' veramente la volonta' di ripulire la citta'?
Da sempre nel bisogno, nella difficolta', nell'emergenza, e' prosperato il consenso. A sua volta, il consenso, cresce in modo esponenziale, di pari passo al crescente disagio avvertito dalla popolazione. Quest'ultima pero', ha smarrito la sua capacita' di reazione, il suo proverbiale ed intrinseco orgoglio.
Il cittadino napoletano, in questo momento, potrebbere essere paragonato ad un profugo inerme, che aspetta l'aiuto umanitario calato da un elicottero di emergency.
Considerato tale scenario, mi sa tanto che da queste parti, la munnezza non sparira' in poco tempo. Almeno fino alla prossima primavera...

sabato 20 novembre 2010

DIMISSIONI CARFAGNA: L'OMBRA DI COSENTINO

Ancora una tegola per il Premier Berlusconi e per la sua maggioranza, la cui tenuta pare sempre piu' a rischio.
Questa volta non sono ne' nuovi guai giudiziari ad affliggere il Cavaliere, ne' tanto meno l'ennesimo scandalo a luci rosse. Nello specifico, si tratta di un incidente provocato da "fuoco amico", causato dalle dimissioni irrevocabili del Ministro delle Pari Opportunita', Mara Carfagna, dall'esecutivo. Il Ministro ha comunque assicurato di mantenere l'incarico, per fedelta' e coerenza istituzionale, fino al 14 dicembre, giorno in cui si votera' la fiducia.
Pare che la determinatissima giovane salernitana, faccia sul serio. A nulla sono valse le dichiarazioni di solidarieta' di tutti i leader di partito.
Dietro la presunta ma quanto mai probabile intercessione del coordinatore del PDl campano, Nicola Cosentino, di dirottare parte dei fondi stanziati (150 milioni) per l'ennesima emergenza rifiuti in Campania ed altri da destinare (300 milioni) per i futuri termovalorizzatori, non esclusivamente all'ente regionale ma anche alle province (quindi ai suoi amici Cesaro e Cirielli), ci sia anche la forte delusione accumulata in questi mesi dal Ministro che, nonostante abbia aiutato il partito alle passate regionali, scendendo in campo e ottenendo l'enorme successo di preferenze (ben 58.000), non sia stata mai considerata una risorsa per il territorio, non venendo neanche invitata alle riunioni di partito in regione.
In tanti, dietro questa improvvisa tempesta scoppiata nel PDL, vedono anche tentativi da parte dei finiani (intercorrono buoni rapporti con Italo Bocchino) di strappare la Ministro al partito del Premier e di puntare alla sua candidatura per le prossime elezioni di primavera a Napoli, dove si eleggera' il successore della Iervolino.
La Carfagna per molti rappresenterebbe la figura politica che metterebbe d'accordo tutti (c'e' sintonia anche con il Givernatore Caldoro), conferendo una rinnovata stabilita' al centro-destra locale. Tutti, ma non Cosentino, evidentemente.
I rapporti tra il coordinatore campano e la Carfagna, non sono stati mai dei migliori, anzi, i due non si sopportono per niente. La Carfagna ha sempre sottolineato la discutibile posizione di Cosentino dopo l'inchiesta penale che ha coinvolto il Sottosegretario all'Economia, il quale nonostante tutto, ha mantenuto l'incarico di coordinatore regionale e quindi, i pieni poteri a livello locale.
A volte, gettare la spugna non e' un segno di debolezza. Specie in questo contesto, la decisione della Carfagna, e' una cristallina scelta di coscienza ed un monito per un territorio ormai arresosi all'impreversante e cronicizzato affarismo clientelare.


mercoledì 17 novembre 2010

PARTONO E' BASTIMENTI, DI MUNNEZZA NAPOLETANA

A Napoli, l'emergenza rifiuti mai finita, riesplode nella sua massima ed imbarazzante gravita'. Al momento, oltre 3.000 tonnellate di rifiuti, giacciono tra le vie cittadine. Le piogge degli ultimi giorni, hanno fatto il resto, determinando scenari da inferno dantesco, con sacchetti trasportati dall'acqua piovana che intasavano anche la normale circolazione viaria. Ogni ora, nella sola citta', si producono 50 tonnellate di immondizia.
Napoli torna ad essere sepolta dai sacchetti. Lo stesso scenario, si presenta nell'hinterland del capoluogo. Le immagini mortificanti di questo scempio, fanno il giro del mondo. I cumuli di immondizia nel centro storico, ai margini dei tanti luoghi di interesse storico-culturale, fanno piu' danni ad un'economia gia' allo stremo, del crollo avvenuto nel sito archeologico di Pompei.
Si avvicinano le feste natalizie, la citta' ancora una volta, e' impresentabile ai turisti.
Al momento l'incertezza, e' massima. Non si trovano soluzioni a quello che potra' essere nel breve periodo, un vero dramma igienico sanitario.
Nel 2008, il Governo intervenne in modo deciso, aprendo nuove discariche e dando vita all'unico inceneritore della regione, quello di Acerra, considerato gia' a suo tempo, insufficiente. Da allora, nulla si e' fatto, per riportare la situazione ad una condizione di normale gestione.
Nel frattempo, le casse regionali e comunali si sono prosciugate, a poco e' servito l'aumento della Tarsu (a Napoli paghiamo la tassa sui rifiuti tra le piu' alte d'Italia) inflitto a noi cittadini che, dopo il danno, abbiamo dovuto subire anche un' insopportabile beffa. La gestione della raccolta e' passata alle province (macchinosi enti amministrativi), impreparate a fronteggiare la quotidianeta' del problema. Soprattutto non e' partita la raccolta differenziata, vero limite anche culturale di questa citta'.
La situazione potrebbe precipitare, sfociando in un'emergenza ancor piu' acuta rispetto al quella del 2008. Si vagliano nuove strategie per uscire da questa fase di stallo. Quella del Sindaco Iervolino, di usare il sottosuolo per mettere a "dimora" l'immondizia, pare davvero qualcosa di inverosimile, una decisione figlia della piu' completa disperazione.
Intanto, nessun comune della Campania e' disposto ad accogliere nuove discariche. I comuni in cui gia' insistono invasi, non tollerano altri sversamenti. Nessuna regione d'Italia e' disposta ad aiutare la Campania. Il Governo centrale e' in una fase di stallo, con una crisi ormai conclamata. L'amministrazione cittadina sta ormai smobilitando, in vista del rinnovo comunale per la prossima primavera. Il Presidente della Provincia, Cesaro, pensa all'ipotesi Spagna.
Dopo i treni della speranza, le suppliche alla madonna, a breve ci si affidera' al mare per evacuare l'immondizia.
Un tempo da Napoli partivano " e' bastimenti" di emigranti. Oggi, salperanno navi di munnezza.







lunedì 15 novembre 2010

LA DESTRA CI HA RESO ORFANI

Oggi, un elettore di destra da chi e' realmente rappresentato? Quali sono, se ci sono ancora, i valori della destra in questo paese?
La bufera di governo e' appena iniziata. Non sapremo come andra' a finire. Ormai si vive alla giornata, a colpi di sfiducia, senza poter programmare nulla, nello sfascio piu' completo.
Ma oggi, la destra, la vera destra social-nazionale, da chi viene incarnata?
Dal Premier? Non penso. Il suo partito azienda ( in cui Storace e la Mussolini sono diventati suoi dipendenti) dove lui, il padrone, e' ormai preso ad organizzare la sua uscita di scena, quasi una fuga, sommerso dagli scandali, paralizza l'agenda programmatica nel limitare i danni dei suoi molteplici guai giudiziari che di fatto, hanno incancrenato il Paese in una palude melmosa, privando l'esecutivo della sua normale funzione legislativa.
Da Bossi? Figuriamoci. Il leader leghista, profeta mancato della scissione separatista, e' diventato a sua volta difensore della "Roma Ladrona", da quando i suoi uomini posano stabilmente le loro chiappe sugli scranni capitolini. Ormai il suo unico obiettivo, e' quello di varare il federalismo fiscale prima possibile (appellandosi al tempo stesso, alle casse romane per far fronte ai danni avutisi in Veneto), prima che la sua stessa maggioranza venga ribaltata dal "golpe" finiano.
Da Gianfranco Fini, il Presidente della Camera, divenuto all'improvviso capo popolo di quella che si propone come la nuova destra italiana? Non credo proprio. Fini ed i suoi delfini smaniosi di protagonismo mediatico, hanno avuto il coraggio di staccare la spina alla maggioranza ma, quello che sta per nascere in Italia, non ha niente di destra.
Si sta generando infatti, un terzo polo di democristiana memoria, un "ibrido politico", dove tutti, ma proprio tutti, da Casini al pluritrasformista Rutelli, dal cangiante movimento dell'MPA di Lombardo fino alle piu' che probabili contaminazioni del PD (in una cronica ed irreversibile crisi di identita'), si terranno per mano dichiarando di essere il nuovo, lo strumento indispensabile per il rilancio del Paese, ma di fatto, proporranno agli italiani, un' insipida minestra riscaldata, in cui ingredienti sono il trasformismo ideologico e la brama di potere.
Io, elettore di destra, oggi mi sento orfano di chi possa rappresentare i miei ideali.

mercoledì 10 novembre 2010

AI LEGHISTI UNA LEZIONE DI STILE

Il mal tempo sta flagellando l'Italia, mettendola in ginocchio, creando morte e devastazione, con gravissime conseguenze dal punto di vista economico. Queste sciagure, provocano ulteriori frizioni nell'esecutivo, gia' di suo alle prese con una crisi politica ormai entrata in un vicolo cieco.
Il Veneto e' sott'acqua. Crolli anche a Pompei, negli scavi dell'antica citta' romana, riconusciuti patrimonio storico dell'umanita'.
Tali tristi accadimenti avvengono in un momento assai delicato per l'economia italiana e di enorme difficolta' nell'individuazione dei tagli per far quadrare i conti pubblici. Racimolare risorse extra gettito per calamita' naturali, e' davvero un brutto grattacapo di fine bilancio.
Queste disgrazie, sono state lo spunto per l'ennesima contrapposizione politico-territoriale, in merito agli aiuti che il Governo dovra' stanziare in tempi brevissimi.
In Veneto e' scoppiata una vera rivolta da parte degli amministratori locali, i leghisti per l'appunto, per il fatto che il Governo si potesse interessare "anche" del crollo avvenuto nel sito archeologico campano, tra i piu' visitati al mondo.
Napoli e la Campania, con l'imbarazzante spazzatura, l'enorme disoccupazione, l'atavica arretratezza, la dilagante malavita organizzata, gia' generano un grosso fastidio al Paese, specie all'operoso nord. Occuparsi poi, di recuperare e mettere in sesto delle semplici "macerie", ai leghisti sembra quasi una presa in giro, una perdita di tempo e, appunto, di danaro.
Ma l'innata sensibilita' partenopea, la grande generosita' di una popolazione abituata a soffrire, hanno dato l'ennesima lezione di stile, una dimostrazione di grande maturita' e di solidale altruismo, in chiaro spirito unitario.
E' nata infatti in queste ultime ore, la pizza pro-Veneto, l'idea di abbinare al prodotto principe della gastronomia partenopea, una raccolta fondi per gli alluvionati del Veneto.
In questo caso, per Zaia, gli aiuti del sud non puzzano. Pecunia, non olet!

sabato 6 novembre 2010

MANIFESTO DI PERUGIA: NASCE IL TERZO POLO

Cosa accadra' a Perugia? C'e' tanta attesa per il discorso di Fini, il suo Manifesto per l'Italia.
Ci sara' lo strappo da tanti auspicato? O si continuera' nell'ottica dei proclami e delle dichiarazioni di buoni propositi, nell'intento palese di continuare nell'opera di erosione progressiva e di logoramento costante, ai danni del premier?
Non so fino a che punto il Presidente della Camera, nonche' leader politico di questo nuovo partito di destra che e' Futuro e Liberta', osera' nell'occasione. Vedremo.
Di certo, chi predilige chiarezza in una fase di difficile comprensione di cio' che sta accadendo nell'esecutivo, potrebbe gia' avere delle risposte.
Ufficialmente, prendera' corpo e sostanza questa nuova creatura politica. A sua volta, il PDL vedra' ridimensionata di parecchio la sua forza. Una sua costola, avra' nuova vita, in un corpo indipendente, muovendo i suoi primi passi, in cerca di qualche "sostegno" su cui poggiarsi. Questo nuovo soggetto ricevera' la sua investitura ufficiale, in un momento storico caratterizzato da una forte crisi della politica.
Sara' sufficiente questa scossa per rilanciare il Paese? In un momento in cui gli scandali e la pochezza delle idee e dei programmi sono la costante nella politica nazionale, un nuovo capo popolo, con tanto di nome scritto sul nuovo simbolo di partito, (scelta criticabile), cerchera' di rianimare la politica da un vero e proprio stato comatoso.
Personalmente, rispetto a qualche tempo addietro, sono molto meno emotivamente suggestionabile dai discorsi propinati da abili e navigati oratori, preferendo seguire i freddi, cinici e spietati numeri elencati dagli indicatori economici che di fatto condannano il nostro Paese su molti fronti.
Ripeto, per me Fini ha gia' commesso due grandi errori, prima sciogliendo AN e poi, frantumando di fatto il PDL, il piu' grande partito nazionale.
A Perugia a mio avviso, piu' che un nuovo partito di destra, nascera' potenzialmente, una nuova coalizione alternativa di riferimento, il tanto atteso terzo polo o grande centro. Fini ne e' consapevole ma, chiaramente, non puo' raffreddare gli entusiasmi di chi vede in lui, il nuovo salvatore della Patria.



venerdì 5 novembre 2010

DE LAURENTIIS: IL NAPOLI NON E' UN CINE-PANETTONE

Brutta figura del Napoli a Liverpool, sconfitto per 3-1. In tanti speravano nel miracolo, ancor di piu' dopo la rete messe a segno da Lavezzi nella prima parte di gara.
Gli azzurri non hanno saputo approfittare di trovarsi dinanzi una squadra rimaneggiata, in un momento di scarsa forma e non sono riusciti a darle il colpo del ko. Il tecnico Mazzarri continua ad utilizzare sempre gli stessi undicesimi, non dando fiducia ai panchinari, ritenendo forse che gli stessi non offrano ancora garanzie. Le seconde linee del Napoli non saranno molto competitive ma alla fine, il tour de force si paga. Se a questo aggiungiamo degli errori madornali della difesa, possiamo giustificare la sconfitta.
Cio' che non mi va giu', sono le dichiarazioni del presidente De Laurentiis. Lui giudica l'Europa League, una vetrina non prestigiosa, un manifestazione che produce soltanto dei danni ai suoi giocatori, sia dal punto di vista atletico che mentale.
Siamo grati al presidente per aver rilanciato il calcio in citta', dopo gli anni bui della retrocessione in C. Ma adesso, bisogna guardare avanti, non accontendandosi di semplice promesse. Lui deve capire che e' in questa citta' non puo' limitarsi a fare l'imprenditore, monetizzando sulla campagna acquisti. Quest'anno ci ha regalato Cavani, ma ha ceduto Quagliarella, grave errore a mio avviso. La difesa non e' all'altezza delle aspettative e ripeto, la panchina e' formata da elementi di livello assai inferiore ai titolari.
Napoli merita vetrine importanti, per la sua storia, per il seguito di pubblico planetario.
De Laurentiis e' abituato a produrre cine-panettoni. A Napoli dovra' impegnarsi a creare pellicole da oscar.

martedì 2 novembre 2010

FINI, CON CHI STAI?

E' da questa estate che la polemica ha assunto livelli estremi. Nel PDL e' in corso una rottura insanabile, una violenta contrapposizione, tra gli ex forzisti e gli ex alleanzini senza che nessuno abbia fatto un passo indietro, per il bene del Paese.
Gossip, inchieste, spionaggio mediatico, dichiarazioni di aperta belligeranza sono stati il condimento di questa insalata russa in cui si e' trasformata la maggioranza di governo.
Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, in piu' occasioni ha preso le distanze dal Premier Berlusconi. Ha piu' volte affermato che l'atteggiamneto del Presidente del Consiglio e' inaccettabile, come e' improponibile una legge fatta a posta per lui (il lodo Alfano per intenderci).
Il Problema che Fini dovrebbe una volta per tutte, dichiarare palesemente con chi sta.
Non si puo' un giorno emettere dichiarazioni al vetriolo contro il proprio alleato e l'indomani appoggiare la maggioranza che legifera le sue scelte.
Gli italiani sono stufi, specie chi da Fini attende una presa di responsabilita' nei confronti del Premier. GLi elettori di destra, soprattutto quelli che non vedono moralmente accettabile la permanenza del Premier a prescindere, il cui mandato a questo punto, e' diventato davvero imbarazzante, auspicano che il Presidente della Camera stacchi la spina all'esecutivo.
Fini ha gia' commesso due grandi errori politici nella sua storia di statista.
Il primo e' quello di aver messo fine ad Alleanza Nazionale, il primo partito di destra moderna e liberale. Il secondo e' quello di aver frantumato di fatto, dopo averlo fondato, il PDL, il piu' grande partito nazionale, quindi la maggioranza, creando un nuovo gruppo parlamentare, Futuro e Liberta' (a breve partito), generando un clima di scontro permanente, un progressivo e straziante logoramento dell'esecutivo, a questo punto, fortemente indebolito.
Fini contemporaneamente ricopre tre ruoli. E' garante delle Istituzioni in quanto Presidente della Camera. E' alleato nonche' co-fondatore del partito di maggioranza, quindi alleato di Berlusconi. Inoltre e' capo di un nuovo movimento politico (di fatto alternativo al PDL) che in ogni momento, da i suoi format nella rete, in tutte le sue pubbliche apparizioni, cerca di proporsi come nuovo riferimento della destra nazionale, una destra pluralista, orizzontale, non soggetta ai dictat del padrone.
Fino a quando Gianfranco Fini pero', non prendera' formalmente le distanze dal Premier, dando luogo ad una crisi aperta, tutte le sue belle chiacchere su moralita', giustizia, etica, rispetto delle Istituzioni, moderno liberismo, laicismo, europeismo che non rinnega l'amor di Patria, rimarranno per l'appunto, solo discorsi che andranno in fumo. L'elettorato, specie quello di destra, ancor piu' quello simpatizzante di Fini, pretende coerenza.
In tanti sono stanchi di Berlusconi. A breve, iniziera' a stancare questa strategica ed alchemica ambivalenza portata avanti da Fini che diventera' per lui stesso e per i suoi tanti delfini dell'ultima ora, smaniosi di protagonismo, un pericoloso boomerang.