martedì 30 marzo 2010

COMPLIMENTI A CALDORO. ADESSO, A LAVORO

La vittoria in Campania di Caldoro e' stata netta. L' annunciato recupero di De Luca, non e' avvenuto.
Devo ammettere che non mi sarei aspettato un vantaggio così consolidato. Da queste parti, c'era davvero tanta voglia di voltar pagina.
Va sottolineato comunque, il grande appoggio che il candidato del PDL ha ricevuto dalle forze moderate, sia l'UDC di Casini che l'UDEUR di Mastella (questa volta schierato con Berlusconi), molto forte come sempre nel beneventano ma anche nella provincia di Caserta.
L'epopea Bassoliniana si e' conclusa. Adesso si deve guardare al futuro, senza se, senza ma, senza scusanti su cio' che si e' eriditato. Fino ad ieri, i problemi presenti nel territorio, erano elemento di campagna elettorale, slogan ripetuti all'infinito per disfarsi di un avversario politico. Oggi, voltata pagina, gli stessi, devono trasformarsi in punti di intervento strategico-programmatico.
Lo slogan principale della campagna del centro-destra, e' stato quello di premiare la politica del fare.
Qui da fare, ce n'è davvero tanto. Che il nuovo Governatore, scelga subito la sua squadra, in piena autonomia (cosa molto improbabile) e che inizi ad indicare un programma concreto di interventi, per risollevare una regione allo stremo.
Il territorio ha grosse potenzialita' e notevoli margini di miglioramento, proprio perche' ormai versa in una situazione di enorme ritardo.
Penso alla situazione di collasso presente nel sistema ospedaliero, all'incompiuto rilancio di Bagnoli, alla riconversione dell'ex area industriale della zona orientale di Napoli, alle difficili condizioni di vivibilita' presenti a Scampia, al definitivo recupero del litorale domizio, ad un piu' efficente e capillare sistema di raccolta rifiuti, problema non risolto definitivamente, ai tanti disoccupati, cassintegrati, precari che potrebbero diventare spero, ben presto, protagonisti di questo rilancio, di questa rinascita, tanto attesa ed auspicata.



sabato 27 marzo 2010

CHE PERDA IL PEGGIORE

Finalmente e' calato il silenzio su questa patetica campagna elettorale. Come al solito, sono prevalsi lo scontro sterile e la contrapposizione rissosa, alle idee ed ai programmi.
Niente di nuovo, quindi. L'Italia continua a scivolare nella sua parabola economica discendente e nella sua completa perdita di contenuti propositivi.
In Campania vale lo stesso discorso. Caldoro vuole rappresentare il nuovo, la politica del fare (nuovo telemediatico slogan berlusconiano) ma poi la destra si affida a De Mita (da Nusco) e Mastella (da Ceppaloni) ed a qualche bella donna ben truccata, per polarizzare il voto degli indecisi e dei delusi della politica (qui c'e' ne sono tanti).
De Luca, lo "sceriffo" di Salerno, si ritiene indipendente, libero ed autonomo da logiche di partito ma alla fine della sua campagna elettorale si "inchina" a sua maesta' Bassolino (da Afragola) ed a Rosetta Russo, per cercare il loro sostegno, traghettare larghe e consiolidate clientele, ben consapevole che senza il loro placet, sarebbe impossibile colmare il ritardo nei confronti del suo avversario.
Il convento della politica, oggi ahime', passa questa minestra.
E' il caso di dire: che perda il peggiore.

venerdì 26 marzo 2010

RAI, TG3 CAMPANIA, AD ARBUSTUM

Sono felicissimo. La Rai e' venuta nel mio agriturismo, Arbustum, per girare delle immagini da inserire nel programma che va in onda tutti i sabato, all'interno del Tg regionale.
L'evento che davvero potrebbe cambiare le sorti della mia azienda, e' avvenuto mercoledi u.s.
Ho conosciuto un grande personaggio dell'informazione giornalistica eno-gastronomica, un punto di riferimento qui in Campania, Nicola Muccillo, il quale con la sua incomparabile ed elegante oratoria, ha dedicato alla mia azienda una servizio all'interno della sua rubrica " Antichi Sapori".
Finalmente, dopo oltre 6 anni di attivita' piena di sacrifici, un po' di luce arriva sulla mia azienda.
E che luce! Il massimo che potessi aspettarmi.
Avevo invitato il giornalista anni addietro. Alla mia domanda se qualcuno avesse fatto il mio nome per esortarlo a venirmi a trovare, mi ha risposto che la mia lettera giaceva tra tante scartoffie nel suo studio. E' proprio il caso di dire: meglio tardi che mai!
Operare qui al sud, e' davvero molto difficile. Fare impresa a Casal di Principe, potete intuire, lo e' di piu'. Vincere la diffidenza del pubblico verso un territorio contraddistinto da un univoco marchio infamante, non e' cosa semplice.
I miei sforzi, la mia caparbieta', il mio entusiasmo, la mia costante tenace ad andare avanti contro tutto e tutti, e' stata premiata.
Si vive anche di soddisfazioni e questa per me, ne e' stata una grandissima! E poi, e' davvero una grande vetrina da cui la mia azienda, ne sono certo, potra' ottenere grossi vantaggi, proprio perche' ubicata in un contesto territoriale altamente disagiato, desideroso di poter emergere.
Il filmato andra' in onda, sabato 3 aprile, il sabato Santo, quindi anche un grosso "assist" per chi poi dovra' decidere dove spendere la sua gita fuori porta, per il ponte di Pasqua.
A breve pubblichero' delle foto su facebook e poi, chiaramente, anche il video girato in azienda.
Da questo momento, Arbustum, non sara' piu' una piccola stella senza cielo.



martedì 23 marzo 2010

BASTERANNO I "MISSIONARI"?

Il Premier è preoccupato. Teme l'astensionismo. Se n'è fatto un'ossessione. Non vuole fare la stessa fine di Sarkozy.
Berlusconi esorta i suoi "adepti" ad andare casa per casa a stanare gli indecisi, gli svogliati, i disinteressati della politica , per convincere costoro a votare per il partito dell'amore.
In questo intento, i "crociati" della libertà dovranno avere uno spirito missionario.
Come suo solito, il Premier "terrorizza" l'elettorato ipotizzando una riunione della libertà in caso di vittoria del centro-sinistra.
Berlusconi, da una grande connotazione politica a questa tornata elettorale, considerando che 11 delle 13 Regioni in cui si vota sono amministrate dal centro-sinistra. La sfida è davvero ardua.
Nel frattempo, in Campania, il centro-sinistra con De Luca (piazza del Plebiscito gremita per il suo discorso) ha recuperato tanto. Si, Caldoro, il socialista molisano, non convince, non ha la grinta, il carisma, la forte personalità del suo sfidante. Un'ultima considerazione: ma il Premier è sicuro che chi l'ha sostenuto nelle passate elezioni continui ad appoggiare la sua coalizione anche delle amministrative?...

mercoledì 17 marzo 2010

RIECCOLA..E' TORNATA...LA MUNNEZZA

Lo ripeto da tempo. Dall'emergenza rifiuti non siamo mai usciti. Le notizie di questi ultimi giorni, di cui davo gia' qualche anticipazione, sono ahime,' eloquenti. Le foto sono di queste ultime ore . Nella sola citta' di Aversa, giacciono inermi, oltre 600 quintali di immondizia.
Certo, non ci sono piu' le montagne di sacchetti che arrivano ai primi piani delle abitazioni ma cio' non vuol dire che Napoli e il suo hinterland, Caserta e la sua provincia, siano pulite. Anzi. Problemi e disagi, pare ci siano anche nell'avellinese.
L' importante e' che l'opinione pubblica sappia che il problema sia stato risolto. Ma ormai l'hanno capito tutti ed ai gioghi di prestigio, nessuno crede piu'.
Dal 31 dicembre 2009, l'intervento straordinario del Governo si e' concluso. Si e' ritornati alla normale gestione di un comparto comunque al collasso, per mancanza di fondi e per il delicato passaggio ad una gestione provinciale, con tante incognite organizzative e con una sola certezza: le casse anche qui, piangono.
Alla vigilia dell'appuntamento elettorale del 28 marzo, nessuno vuole affrontare questo problema.
I candidati fanno a gara per incontrare varie associazioni di categoria, gli enti e gli organismi territoriali, visitano i reparti ospedalieri, incontrano esponenti della cultura e dell'arte, strigono mani, concedono sorrisi rituali.
Nessuno di essi pero', si fa immortalare in mezzo ai sacchetti abbandonati, segno incontrovertibile del fallimento amminisatrativo di una intera regione.
Troppo facile per il passato, additare tutte le colpe a Bassolino.
Troppo comodo, sopravvivere per ben 14 anni, con l'aiuto straordinario del Governo o con quello operativo di un Commissario per l'emergenza.
Troppo utile celarsi dietro il problema malavitoso come l'unica motivazione del completo fallimento, amministrativo e gestionale di un territorio.
A breve la responsabilita' dell'ordinario passera' ad altri, senza piu' scusanti verso cittadini gia' per troppo tempo offesi e umiliati nella loro dignita' e sottoposti ad una tassazione sui rifiuti tra le piu' onerose d'Italia.
Vincera' il centro-destra con il compassato e soporifero Caldoro o si confermera' il centro-sinistra capeggiato dallo "sceriffo" indipendente (non ci credo) De Luca?
Al momento, l'unica cosa certa, e' che la munnezza e' tornata.

domenica 14 marzo 2010

ASTENSIONISMO: IMITIAMO LA FRANCIA

Risultato forse inaspettato alle elezioni amministrative in Francia.
Le prime proiezioni danno i socialisti in vantaggio sulla destra del presidente Sarkozy.
Il dato che fa riflettere maggiormente pero', e' il forte astensionismo.
Oltre il 50% degli aventi diritto al voto, ha disertato le urne.
La politica con i suoi riti, i suoi ritardi, la sua incapacita' di essere vicino alla gente, evidentemente ha iniziato a non interessare piu' anche oltralpe.
In Francia, i cittadini hanno dato una prova di grande maturita'. Un segnale inequivocabile di distacco verso un mondo fatto di promesse, annunci e propaganda demagogica.
In Italia invece, ci danniamo l'anima a cercare per forza un nemico, un avversario da abbattere, senza intuire che alla fine, i veri sconfitti siamo noi cittadini.
L'elettore e' strumentalizzato, compresso ed indottrinato in una logica dove lo scontro diventa una sorta di chiave esistenziale, un delirio viscerale che ci annulla il cervello e ci divora l'anima.
Disertare le urne, in questo preciso momento storico, dove la politica (che da tempo ha smarrito la sua componente ideologica) non ha piu' proposte, idee e programmi ma e' diventata soltanto rissa isterica, scontro di piazza, gossip effimero, e' a mio avviso l'unica, certa ed incontrovertibile forma di liberta' ed autonoma espressione del pensiero.
La politica e' ormai impantanata inevitabilmente in logiche di compromesso, in favoritismi campanilistici, in nepotismi clientelari.
Il voto e' sempre stato una grande forma di espressione democratica. Disertare le urne oggi, e' l'unico modo per non essere partecipi di questo processo di imbarbarimento culturale, in cui e' scivolata la politica e, di conseguenza, il costume e la societa' di questo paese.
Un seggio vuoto, fa piu' rumore di una piazza tele-riempita o internet-veicolata, da soggetti replicanti.
Astenersi quindi, non deve essere vista come una forma di disubbedienza anarchica ma, una vera e propria forma di evoluzionismo sociale. La Francia, nello specifico, ci ha fornito un grande esempio.



giovedì 11 marzo 2010

ELEZIONI IN CAMPANIA: LA PROPAGANDA SI ALIMENTA COL DEGRADO

Le campagne elettorali si susseguono, i candidati si rinnovano, i problemi restano. Qui a Napoli, sono sempre gli stessi, divenuti ormai, delle cicatrici indelebili, tratti contraddistintivi di un territorio in cui il degrado, l'incuria e l'abbandono sono diventati norma. Quale migliore scenario per rendere ricca di argomenti la propaganda elettorale, se non quello offerto da un terra martoriata, desiderosa di riscatto come la Campania?
Anche questa volta, le tematiche della campagna elettorale ruotano intorno ad alcune questioni fondamentali, la cui risoluzione, viene come al solito sbandierata quale la chiave di volta per il definitivo rilancio.
Sia il candidato del centro-sinistra, De Luca che quello di centro-destra, Caldoro, si impegnano formalmente a risolvere problematiche ataviche, sulle quali si sono incentrate le campagne elettorali di questi ultimi lustri. Oltre i soliti e generici discorsi su lavoro e sicurezza, lotta alla malavita organizzata, tematiche spesso legate a provvedimenti del governo centrale, entrambi gli schieramneti puntano all'affrontare determinati nodi irrisolti, progetti incompiuti divenuti vere e proprie piaghe.
Rilancio di Bagnoli, con la definitiva bonifica. Tanti progetti si sono succeduti per l'area ovest di Napoli ma, di concreto, non e' stato fatto mai nulla. Lo scheletro inerme dell'antica acciaieria dell'Ilva, rimane imbarazzante testimonianza del tanto tempo gettato al vento.
Stesso discorso per l'area orientale, la zona di Ponticelli, per intenderci. L'ex area industriale, e' un grande cimitero dismesso, spesso dimora di stanziamenti rom.
Scampia, quartiere popolare nella zona a nord di Napoli, simbolo del degrado urbano, le cui vele, sono diventate l'emblema della vergogna, di quel rinascimento tanto annunciato ma per niente avvertito in questa zona, in cui la convivenza sociale e' assai precaria.
Senza dimenticare l'ormai vetusto progetto infrastrutturale dell'areoporto di Grazzanise, con tanti proclami annunciati giusto per riempirsi la bocca di frasi fatte in merito al rilancio della provincia di Caserta.
Il centro-destra con Caldoro, ha il vantaggio di poter affermare in campagna elettorale di non aver amministrato la regione in questi ultimi mandati e di additare Bassolino come l'artefice di qualsiasi sfacelo nel territorio.
De Luca ha il vantaggio di poter dimostrare dati alla mano, i miglioramenti apportati alla citta' di Salerno. Certo, governare una regione non e' la stessa cosa che amministrare un piccolo centro.
Una cosa e' sicura: entrambi gli schieramenti, in caso di vittoria, inizieranno a mettere le mani avanti, affermando di aver ereditato una situazione disastrosa.
I problemi resteranno, il ritardo si accrescera' ulteriolmente. Niente paura: nel 2011, si votera' al comune di Napoli. Nuove promesse saranno rinnovate agli elettori.
Da queste parti pero', in tanti non credono piu' nella politica, vista come una sanguisuga che si alimenta grazie all'incessante proliferare del degrado.
Io lo sostengo da un po' di tempo. Siamo in tanti a condividere questa ascelta.


martedì 9 marzo 2010

28-29 MARZO: WEEKEND FUORI PORTA

Di solito per sottolineare il proprio disaffezionamento alla politica, cresciuto in modo esponienzale in questi ultimi tempi, si era propensi a disertare le urne, preferendo le amene mete balneari, dove poter godere di un weekend spensierato, occasione buona per prendere la prima tintarella. Quasi sempre infatti, nel nostro paese si andava al voto nel pieno della primavera, tra maggio e giugno. Molto meglio quindi, nei casi di incertezza o di "intossicazione" dovuta al bombardamento da campagna elettorale, la solita spiaggia, rispetto alla caoticita' del seggio, sempre "adornato" all'entrata, dalla presenza di loschi tipi che avvicinandoti al varco, ti sussurravano sul filo di lana, il nome del proprio candidato.
Il centro-destra ha sempre temuto che gli appuntamenti elettorali coincidessero con delle belle domeniche assolate, invitanti per una gita fuori porta. Storicamente, la sinistra e' rinomata per essere piu' fedele all'urna.
Questa volta pero', per le elezioni regionali, si votera' a fine marzo, un periodo non adatto all'esposizione solare.
Certo per il caos determinatosi in queste ultime settimane, in merito alle liste, ai ricorsi, ai decreti interpretativi e quant'altro, di tutto si parla furche' di programmi, idee e proposte. La voglia di disertare i seggi e' sempre piu' crescente in tantissimi elettori che ormai vedono la politica soltanto come un enorme baraccone mediante il quale spartirsi clientele per avidita' di potere.
I programmi di approfondimento sono stati oscurati, poiche' considerati anti-governativi. Delle tribune politiche non si ha piu' notizia e non si conoscono neanche gli esiti dei primi sondaggi (almeno che non si vada in rete o sulla carta stampata - in Campania De Luca recupera, portandosi a soli 5 punti). Evidentemente le prime rilevazioni, non sono confortanti per una maggioranza di governo che e' minoranza nelle regioni dove si va al voto, considerando che su 13 amministrazioni regionali, 11 sono di centro-sinistra. Gli indecisi, sempre determinanti nell'esito delle votazioni, chi appoggeranno questa volta?
Dimenticavo, per l'ultimo weekend di marzo, che coincide con la domenica delle Palme, si potrebbe pensare ad una visita lampo in una citta' europea, magari in Germania, per osservare le distese chilometriche di fotovoltaico, divenute realta' nel paese teutonico per volonta' politica bipartizan(da noi e' tornato di moda il nuclere). Chi non puo' permetterselo, potrebbe optare per un pic-nic in campagna o dedicarsi al classico cambio di stagione, auspicando che non venga posticipata la data delle elezioni. In tal caso, la campagna elettorale diventerebbe una vera e propria odissea, una estenuante via crucis (coincidente con quella pasquale) una sorta di Grande Fratello politico, dove ad essere prigionieri nella casa, diventeremmo noi tutti cittadini, fruitori di questo deprecabile spettacolo nauseabondo.

sabato 6 marzo 2010

DISASTRO RIFIUTI A NAPOLI: L'UE CONDANNA L'ITALIA

" Ne' l'opposizione della popolazione, ne' gli inadempimenti contrattuali e neppure l'esistenza di attivita' criminali costituiscono casi di forza maggiore che possono giuistificare la violazione degli obblighi derivanti dalla direttiva e la mancata realizzazione effettiva e nei tempi previsti degli impianti".
Così si e' pronunciata verso l'Italia, la Corte di Giustizia Europea, in merito al disastro ambientale che colpì Napoli e la Campania, durante la fase culminante dell'emergenza rifiuti, tra il 2007 e l'inizio del 2008, emergenza iniziata nel lontano 1994.
Chiaramente, la sentenza divide. C'e' chi la ritiene sacrosanta, e chi addirittura la considera anacronistica come se l'incubo munnezza, fosse appunto soltanto un brutto sogno da dimenticare.
Come prima pesante conseguenza per tale sentenza, sono stati congelati ben 500 milioni di euro, fondi europei destinati proprio per fronteggiare le conseguenze di tale disastro ambientale.
Bertolaso, che nel periodo esaminato dalla Corte, non copriva ancora la carica di Commissario straordinario per l'emergenza, cerchera' di dimostrare che il processo di normalizzaazione e' stato avviato.
Non basta pero' il solo termovalorizzatore di Acerra e i nuovi mega-invasi individuati dal Governo e gia' adoperati come discariche. Bisogna trovare soluzioni rapide e definitive per diverse problematiche.
Innanzitutto lo smaltimento di oltre 6 milioni di ecoballe (poco eco), mostri ecologici ammassati nelle campagne tra Giugliano e Villa Literno. In ordine a tale problema , esiste un vecchio e spinoso contenzioso con l'Impregilo, societa' che avrebbe dovuto provvedere allo smalitimento delle eco-balle, prima della costruzione del termovalorizzatore di Acerra, non adatto a eliminarle. Per tale motivo, dovra' essere creato un impianto ad hoc ma, al momento, non ci sono i fondi.
Per lo stesso motivo economico, sono in sofferenza i consorzi di bacino che assicurano lo smaltimento, con migliaia di lavoratori a rischio e la conseguente minaccia di nuove interruzioni nella raccolta, nell'attesa della creazione di aziende provinciali, passaggio che a sua volta determinera' inevitabilmente, degli intoppi organizzativi.
Poi c'e' il discorso differenziata. La raccolta non decolla, assestandosi intorno al 23%.
L'hinterland e' ancora sporco, con cumuli di detriti abbandonati specie ai margini delle grosse arterie viarie di collegamento, dove spesso tra l'immondizia, sorgono improvvisati accampamenti rom, in cui centinaia di persone vivono in condizioni disumane.
Di queste cose non si parla. Nell'immaginario collettivo, Napoli e' tornata ad essere una cartolina.



mercoledì 3 marzo 2010

UN SILENZIO CHE FA TANTO RUMORE

Cala il silenzio in RAI. La commissione di vigilanza ha deciso: Floris, Santoro, Vespa ( si anche il tranquillo e canonico Bruno nazionale) dovranno tacere.
Le loro trasmissioni, considerate "antigovernative", (sospesa anche quella di Paragone, Ultima Parola) avrebbero potuto recare danno alla maggioranza, nel pieno di una campagna elettorale gia' segnata da clamorose espulsioni dal Parlamento, esclusioni di liste, leggine dell'ultima ora anticorruzione e la promulgazione di un codice etico nella scelta dei candidati calato all'ultimo istante, una volta avvertito il pesante olezzo di aria inquinata, un mix di mazzette, scandali e festini che stava nuovamente contaminando il palazzo.
Il silenzio e' totale, visto che le tribuncine politiche alla naftalina, preparate per sostiutire gli approfondimenti di prima e seconda serata, non sono ancora state incassonate nel palinsesto televisivo.
Nel paese in cui esiste un partito chiamato Popolo delle Liberta', i cittadini telespettatori non possono usufruire liberamente del servizio pubblico televisivo, poiche' ritenuto di parte, nonostante sia sempre stato garantito il normale contraddittorio con la presenza di personalita' politiche di entrambi gli schieramenti.
In un paese in cui, la maggioranza e' tenuta in piedi esclusivamente dal carisma incontrastato del suo leader, una volta che questi decide di imbavagliare l'informazione, possiamo tranquillamente ipotizzare che la sua forza, raggiunto il livello di massima rappresentativita', inizi inevitabilmente a scemare.
Come ho gia' scritto tempo addietro, l'attuale Governo, oltre ad avere una propria televisione commerciale, ha il pieno controllo su quella pubblica, facendo diventare la RAI, una tv di regime.
Con questa scandalosa decisione politica, il Cda della RAI, limita il diritto di ciascuno ad un'informazione plurima, mortificando i valori democratici del pluralismo televisivo.
Si e' imposto il silenzio. Si produrra' tanto rumore.

lunedì 1 marzo 2010

LA POLITICA LENTA. L'ECONOMIA RALLENTA. PAESE FERMO

Cio' che e' accaduto nel Lazio, con la mancata presentazione delle liste della Polverini per la provincia di Roma, ha dell'incredibile. La mastodontica macchina organizzativa del PDL si e' inceppata. Ci saranno adesso tutti i ricorsi del caso ma la questione e' davvero ridicola.
Il Governo, non riesce a mascherare l'imbarazzo.
Berlusconi, sconcertato, ha parlato di dilettantismo. Bossi, di errore madornale. La Russa, di eccessiva leggerezza. Rotondi, di vera e propria incapacita'.
Problemi pare ci siano anche in Lombardia per la lista di Formigoni, per difetti di forma. Figurarsi cio' che sara' accaduto a livello delle piccole amministrazioni locali, dove si vota.
La politica ancora una volta mostra la sua eccessiva lentezza, la sua pesante macchinosita'.
Nel frattempo, mentre la maggioranza vara provvedimenti anticorruzione, nella sua opera di "bonifica" e "cristallizzazione" in merito alla "purezza" etico-comportamentale dei suoi candidati e dei suoi eletti, continuando pero' a presentare per le prossime regionali, poche donne e molti parenti, la crisi continua nella sua corsa, non trovando ancora un robusto argine.
In Italia le banche non saranno fallite, ma dalla crisi (considerata da tempo alle nostre spalle) non siamo ancora usciti, anzi.
I dati Istat sono incontrovertibili e al tempo stesso spietati. I numeri ahime', non sono sterili chiacchere.
La disoccupazione arriva all'8,6%, record dal 2004.
Le esportazioni calano del 20%.
Il PIL arrettra del 5%, dato peggiore dal 1971, primo anno di rilevazione.
Il totale delle imposte (pressione fiscale complessiva) sale al 43,2% dal 42,9%.
Aumenta anche il debito pubblico, giungendo al 115,8%.
Ne vogliamo parlare? O ci interessa sapere esclusivamente se Berlusconi riuscira' ad evitare i suoi processi?
Un grande leader, inevitabilmente divide. La cronica spaccatura tra berlusconismo ed antiberlusconismo, divenuta ormai una sorta di schiavitu' di appartenenza, ha di fatto bloccato il paese, in un' ipnotica contrapposizione, mettendo ai marigini le reali esigenze della collettivita'.