sabato 31 maggio 2008

DISCARICA A CHIAIANO: BERLUSCONI SI GIOCA LA FACCIA

Alle lungaggini relative alla scelta di Chiaiano come mega discarica cittadina, si sono aggiunte le inchieste dei PM napoletani che stanno alzando un polverone su presunta responsabilita' degli alti dirigenti commissariali, circa le loro scelte in merito allo smaltimento di rifiuti pericolosi, smaltimento non avvenuto in maniera per così dire consona.
Ci sono stati degli arresti che hanno riguardato sia stretti collaboratori dello stesso Bertolaso che alti funzionari della Fibe, societa' che gestisce l'attivita' dei CDR Campani, in cui venivano lavorati e smaltiti i rifiuti senza nessun tipo di lavorazione, producendo milioni di eco-balle che non altro erano che rifiuti tal quali chiusi nella plastica.
Il Governo ha deciso di creare una procura ad hoc in materia di rifiuti per impedire che il lavoro di quella ordinaria possa in qualche modo rallentare ulteriolmente l'attivita' di recupero della normalita' nell'ingarbugliata gestione dell'emergenza, che ormai si protrae da oltre 14 anni.
Cio' da un lato contribuira' a non determinare ulteriori lungaggini decisionali in materia ma dall'altro, determinera' ulteriori sospetti per la salute dei cittadini, circa il corretto smaltimento dei rifiuti stessi.
Napoli e la Campania sono al collasso e si trovano dinanzi ad un bivio. O lasciare ulteriolmente migliaia di tonnellate di spazzatura per strada con tutte le conseguenze per la salute e l'immagine del nostro territorio o accellerare l'avvio dell'individuazione di nuove discariche in modo repentino e senza tentennamenti, anche a costo di non rispettare a pieno tutte le procedure del caso.
In altri periodi, altre zone della Campania hanno pagato con il loro sacrificio le scelte non proprio oculate dei responsabili commissariali.
Se non si aprira' Chiaiano, si determinera' un effetto domino di avversione nei confronti delle scelte di Governo, anche in merito alle altre zone individuate nel progetto di recupero della normalita'.
A Chiaiano, Berlusconi si gioca la faccia e in parte, l'inizio dell'operato del suo Governo.

venerdì 30 maggio 2008

CANNES: SPECCHIO DELL'ITALIA

All' ultimo festival di Cannes, vengono premiati film italiani che raffigurano un Paese nella sua nuda e cruda realta', argomentando storie divenute drammatici spaccati di vita vissuta.
Finalmente, vengono dati riconoscimenti importanti ad artisti italiani, in una manifestazione di primaria rilevanza internazionale.
Viene premiato Gomorra, tratto dal libro di Saviano, dove viene raffigurata in modo diretto e fin troppo realistico, uno spaccato del nostro Paese, fatto di potere mafioso ( nel caso specifico si parla piu' di camorra essendo incentrato sulle vicende di Napoli e della Campania ) e delle sue convivenze politico-sociali, dove il territorio viene descritto come un tessuto contaminato e permeato dal malaffare, dove il potere camorristico si sostituisce in tutto e per tutto allo Stato.
Nell'altro film, il Divo, viene narrata la storia di Andreotti, grande statista italiano, descrivendo l'immenso ascendente che il leader dell'ex DC ha avuto nella storia della Repubblica Italiana.
Intorno alla figura di Andreotti c'e' stata sempre una cortina di mistero, alimentata appunto dalla sua notevole personalita' e dal suo importante ruolo a livello nazionale, che hanno fatto si che nel bene e nel male qualsiasi evento di rilevante importanza per la democrazia del nostro Paese, potesse direttamente o indirettamente passare per la sua persona.
Una volta i film italiani erano ricordati perche' descrivevano l'ascesa socio-economica del nostro Paese, la cosiddetta dolce vita o rimanevano impressi per la sapienza dei loro registi.
Oggi invece, ci troviamo dinanzi ad una nuova forma di neo-realismo che dipinge purtroppo il nostro Paese, per vicende non proprio gratificanti.

mercoledì 28 maggio 2008

LA IV SETTIMANA E' SPARITA DAL CALENDARIO

Il nuovo Governo da poco insediatosi, ha fatto gia' tanti proclami ed anche varato qualche provvedimento ma penso, che la situazione nelle tasche degli italiani, non sia di molto cambiata.
Ci sara' l'abolizione dell'ici sulla prima casa, circa 150/200 euro risparmiate all'anno in media per le famiglie italiane. Poca roba se pensiamo che sicuramente i comuni si rifaranno con l'aumento di altre imposte.
Ci sara' poi una possibile spalmazione delle rate dei mutui ma solo a partire dal gennaio 2009.
Si detasseranno gli straordinari. Finalmente un operaio dopo altro sudore versato in fabbrica, potra' portare la famiglia in pizzeria.
Nel frattempo il caro petrolio non ferma la sua corsa. Il costo dei carburanti aumenta. Ormai le autovetture sembrano quasi fermarsi tanto e' diventato leggero il piede degli automobilisti. Si sfruttano scie, falsi piani, si rinuncia all'aria condizionata, si fa di tutto pur di non fermarsi dal distributore.
Anche i costi nei collegamenti verso le isole via mare sono notevolmente aumentati, sempre a causa dei carburanti.
In Inghilterra, Francia e Portogallo ci sono state grandi manifestazioni di protesta contro il caro carburante. In Italia non si hanno sentori in tal senso forse il numero dei "padroncini" e' diminuito.
Si annunciano realizzazioni di tipo imperialistico, come centrali atomiche e ponte sullo stretto, opere per le quali occorreranno lustri, data la storica lentezza in tal senso del nostro Paese (basti pensare alla Salerno Reggio-Calabria). Nel frattempo sempre il petrolio governera' il mercarto. l'Italia riuscira' a sopportarne i costi ormai usciti da qualsiasi regola di mercato e determinati spesso da speculazioni episodiche o emozionali?
Il costo delle bollette non scende, come restano inveriati i prezzi di tanti generi alimentari.
Gli organi d'informazione dirottano l'attenzione degli ascoltatori esclusivamente sul problema immigrazione. Tale tema e' stato non solo un cavallo di battaglia durante la campagna elettorale ma anche dopo, nel varo di alcuni provvedimenti esemplari in ordine all'immigrazione clandestina.
Diventeremo un Paese piu' sicuro forse, ma restiamo un Paese in gravi difficolta' economiche.
La produttivita' e' quasi ferma. Non attraiamo gli stranieri d'oltre oceano, sia investitori che turisti, per un euro spaventosamente alto rispetto alla mediocre situazione interna. Le esportazioni registrano cali.
Di vacanze neanche a parlarne e' roba da pochi.
In tale contesto di incertezza, non si sente piu' il liet-motiv che accompagnava tutta la fase pre-elettorale, cioe' che gli italiani non arrivassero oltre la terza settimana. Secondo voi perche'?
Dimenticavo il provvedimento piu' importante. Per decreto legge, la IV settimana e' sparita dal calendario...

domenica 25 maggio 2008

GLI STATES NON TEMONO PIU' L'UOMO NERO

Con forte probabilita', Barak Obama riusira' a vincere le primarie tra i democratici negli Stati Uniti.
Non sappiamo al momento se la scelta del giovane candidato sara' quella giusta.
Sappiamo pero' che e' l'unica oggi, a rappresentare il vero cambiamento.
La scelta di puntare su un candidato di colore e' indubbiamente una scelta di svolta, un cambio epocale.
Nonostante l'America viene da molti definita una moderna democrazia, sappiamo nella storia di questo Paese, quante difficolta' abbia dovuto affrontare la popolazione di colore.
Fino a quaranta anni or sono, forti erano le descriminazioni razziali. La marcia dei neri verso una completa integrazione e' stata lunga e laboriosa. Anche se gradualmente tale marginalita' e' stata superata, per la minoranza nera non si sono mai aperte le porte del "sogno americano".
Dopo tanti anni in America, si avverte nuovamente tale desiderio di cambiamento che non e' piu' il palesare un grido di protesta ma la richiesta di una reale volonta' di rinnovamento politico.
Se infatti la Clinton e' l'espressione di un certo establishment e rappresenterebbe un' investitura quasi "sacrale", quella di Obama e' fuori da qualsiasi apparato convenzionale e per tale motivo penetra la societa' americana in modo interclassista ed apolitico.
L'indicazione di Obama, indipendentemente dalle prospettive di successo finale, oggi e' l'unica che riesca a presentare una moderna societa' multietnica in modo armonico ed omnicomprensivo, dove ancora una volta, viene data la possibilita' di poter credere nell'operato delle persone a prescindere dal loro passato ma puntando essenzialmente sulla loro emozionale forza di comunicazione, senza limitazioni e retaggi socio-culturali.
Gli Stati Uniti, devono avere la forza ed il coraggio di cambiare.

venerdì 23 maggio 2008

NAPOLI: MILITARIZZARE LA CITTA'

Napoli ha in modo ingigantito, le diverse componenti negative tipiche di una metropoli.
E' una citta' con una elevata densita' abitativa rispetto alle sue dimensioni.
E' inoltre una citta' di mare, storicamente sempre un agglomerato piu' incontrollabile nelle persone e nelle merci.
Inoltre e' una citta' del sud, quindi tartassata da atavici problemi quali sottosviluppo e disoccupazione.
E' anche una citta' simbolo negativo per la presenza storica di famiglie malavitose.
E' una citta' che ha prodotto eccellenze a livello di professionalita' inserite in vari ambiti ma e' anche un luogo dove la cultura media popolare e' molto bassa.
Inoltre e' una citta' immersa in un piu' ampio contesto territoriale, amministrato sempre dalle stesse forze politiche. Cio' ha determinato anche indirettamente, involontariamente, un crogiuolo di convivenze e di acquiescenze tali, da provocare un vero immobilismo nel ricambio generazionale di una classe dirigente, che per molti anni ha finto di non vedere la decadenza progressiva che si stava perpetuando nel territorio, in una forma di crepuscolare oscurantismo.
Il fenomeno dell'emergenza rifiuti non e' purtroppo che la punta di un iceberg.
Anzi, il richiamo dei media attratti a documentare le immagini della tragedia spazzatura, hanno permesso di far vedere una serie di altri drammi che assillano la citta'.
Napoli e' un vulcano che sta per esplodere anzi, implodere nei suoi limiti, nella sua inadeguata arretratezza anche sociale e culturale.
Periferie degradate, veri bronx abbandonati dove tra i poveri e derelitti abitanti, vige la legge del piu' forte, in un completo stato di anarchia.
Incuria e trascuratezza un po' dovunque, fanno da cornice a scenari dove i cittadini si sono ormai rassegnati a vivere in un contesto di diversita' esistenziale.
Tali motivazioni, pericolose frustrazioni di classe, portano gli stessi abitanti a non credere piu' nelle Istituzioni, a non rispettare regole e leggi dello Stato, a sentirsi autorizzati a determinare propri comportamenti di autoregolamentazione.
Napoli e' diventata una Mogadiscio della poverta', una Beirut della distruzione, una Bagdad violenta all'ombra del Vesuvio.

La situazione e' tale che solo una peculiare e diffusa militarizzazione del territorio puo' riportare un certo ordine in questa terra , divenuta ormai un mix di convivenze pericolose tra malavitosi, pericolosi clandestini e disperati locali che non hanno piu' niente da perdere e sono pronti per pochi euro, a commettere crimini efferati.
Altro che militari a controllo delle discariche, qui servirebbero caschi blu dell'ONU per determinare la ristabilizzazione dell'ordine, truppe scelte della NATO per rastrellare l'intero territorio cittadino.
Penso che a volte ci sia meno liberta' a vivere in una democrazia degradata ed epurata dei suoi autentici valori, che in un regime che ti offre minime garanzie di civile vivibilita'.




martedì 20 maggio 2008

BERLUSCONI: SALVA NAPOLI, NO BASSOLINO

E' imminente il primo Consiglio dei Ministri che si terra' nel capoluogo partenopeo.
All' ordine del giorno chiaramente, la questione rifiuti.
La Campania e' in ginocchio. Il rischio epidemie e' paurosamente elevato.
Al Presidente del Consiglio, l'arduo compito di sciogliere una ingarbugliata matassa, fatta di cattiva organizzazione, scarsa programmazione e innumerevoli ostacoli di varia natura messi in atto nel territorio.
L'emergenza e' tale che occorrera' giustamente un lavoro bipartizan con gli amministratori locali, i quali nonostante l'enorme fallimento, continuano a tenere ben strette nelle loro mani le redini della conduzione del territorio.
Berlusconi dovra' da un lato mantener fede al Suo impegno in campagna elettorale, di risolvere in tempi stretti un'emergenza che le forze della sinistra portano avanti da oltre 14 anni, dall'altro tenere distinti responsabilita' e colpe dell'attuale classe dirigente campana, la quale non si puo' nascondere sotto un generico e vago coinvolgimento della mala vita organizzata, per coprire in parte o in toto le sue negligenze.
La citta' e' al collasso. E' entrata in un coma forse irreversibile. Lo spirito di sopportazione e di sofferenza dei napoletani e' ormai finito e a breve, si potrebbe trasformare in una incontrallata manifestazione di rabbia.
Berlusconi, salva Napoli ma tieni distinti e lontani da te amministratori che hanno fallito in questa citta'.
Noi napoletani non ti daremo i tarallucci e il vino per far dimenticare e sminuire tale tragedia.

domenica 18 maggio 2008

LO STATO E' PRESENTE

Da cittadino napoletano ed imprenditore a Casal di Principe, sono molto fiero che la Polizia di Stato abbia deciso di scegliere la cittadina dell'agro aversano, come sede della sua festa nazionale.
Spesso in alcune parti del territorio del nostro Paese si tende ad accomunare l'intera cittadinanza con frange minoritarie che macchiano con i loro comportamenti le zone che fanno da scenario ai loro crimini.
Da oltre cinque anni faccio impresa( ho un agriturismo, Arbustum ) su terreni di famiglia e posso testimoniare che anche in un territorio per così dire "difficile" come quello di Casal di Principe, ci sono tanti onesti cittadini, eccellenti professionisti, capaci e qualificati imprenditori che svolgono le loro attivita' con serieta' e spirito di abnegazione.
Anzi, per tutti coloro che operano in un territorio anche svantaggiato dai media per la sua vetusta e negativa reputazione, e' ancor piu' difficile ottenere i meritati risultati del proprio lavoro.
La festa della Polizia deve essere appunto vista anche da questo punto di vista. Non tanto come una sfida verso chi vive nell'illegalita' ma come un segnale di normalizzazione e di persuasione verso chi nutre un giudizio soltanto negativo per questo territorio.
Casal di Principe e l'intero comprensorio dell'agro-Aversano e' una terra piena di storia, tradizione e cultura.
Forse in pochi sanno, che il cuore di quella che fu l'antica Campania Felix, era incentrato in questa terra. La massiccia presenza di una componente importante dello Stato, la Polizia, deve servire anche a far ricordare queste cose.
Spesso il bene si determina inculcando messaggi di positivita', con la speranza di produrre spirali di emulazione propositiva.
Casal di Principe, non e' solo terra di camorra.

martedì 13 maggio 2008

SPAZZATURA: SOSPETTI IMMOBILISMI DECISIONALI

Degrado, incuria, abbandono, sporcizia e tanta, tanta munnezza.
Questa e' la cartolina del maggio Napoletano, volutamente battezzato maggio dei monumenti, trasformatosi in maggio della vergogna e dello squallore.
L'immondizia invade nuovamente soffocandole, le vie cittadine. Con la temperatura in aumento, i miasmi diventano terribilmente insopportabili.
La munnezza offende la dignita' di un popolo, umilia la storia di una citta'.
Napoli e' allo sfascio completo. La citta' del sole e del mare ricca di tanta cultura, si e' trasformata in una Mogadiscio della miseria, una Beriut di disperati, una Bagdad all'ombra del Vesuvio.
Come da sempre l' uomo e gli animali si sono adattati all' ambiente loro circostante secondo i principi del Darwinismo, forse noi napoletani, saremo costretti ad abituarci a convivere con la munnezza, in un' ottica di adattamento generazionale.
Di fronte a tale decadenza e immenso fallimento, i nostri amministratori non hanno nemmeno la dignita' di alzare bandiera bianca, ritirandosi in modo decoroso.
Non vorrei, spero proprio di no, che invece essi stiano bramando per far perdurare tale situazione di stallo, per far trovare il neo insediato Governo dinanzi ad un altro colera, alimentando tensioni sociali, sterili speculazioni politiche e purtroppo anche rigurgiti di lotta di piazza.
Saro' mal pensante, ma da quando si e' insediato il nuovo Governo, si e' determinata una nuova paralisi nella raccolta rifiuti. L'ennesimo Commissario ha fallito come i suoi predecessori.
Si stanno determinando sospetti immobilismi decisionali.
Secondo voi perchè?
Qual'è la vostra opinione?
Su chi verranno scaricate adesso le responsabilità?

sabato 10 maggio 2008

LIMITI CULTURALI E SOCIOLOGICI DELLA GLOBALIZZAZIONE

Viviamo un'epoca di globalizzazione. Essa si sta diffondendo non solo nella sua forma piu' spiccata, cioe' quella economica, ma si sta rilevando fenomeno aggregatore anche da un punto di vista sociale e culturale.
In merito alla cultura, assistiamo ad un appiattimento verso il basso non solo contraddistinto dalla mancanza di una certa preparazione formativa dei singoli soggetti ma anche da un'esigenza collettiva che tende a determinare forme di espressione e comportamento sociale di massa omogeneo ed appiattito.
Ci si riconosce nell'altro per taluni parametri vicendevolmente paritetici, non si cerca la differenziazione dall'altro per insite prerogative personali.
Anzi, la ricerca di un proprio io soggettivo univoco e distinto, puo' oggi apparire fenomeno di autoisolamento dal gruppo, diventato nel frattempo gregge o nei casi peggiori branco.
C'e' una sorta di ricerca di emulazione dell'altro come tentativo di realizzare uno specchio del proprio subconscio, dove guardarsi per riconoscersi soggetto in quanto tale.
In questa ricerca di appiattimento verso il proprio simile, vengono abbandonati via via alcuni valori quali, lo Stato, la fede, la famiglia, l'autorita', l'istruzione cioe' tutti quei valori dove c'e' qualche dogma o regola da rispettare o qualche soggetto diverso dal proprio simile a cui si deve far riferimento in modo subordinato.
Quindi una globalizzazione dei comportamenti come " libertinismo anarchico ", non reazionario(anche se in alcuni casi estremi praticato), ma puramente emulativo.
Compaiono nuovi riferimenti di aggregazione sociale, essenzialmente esteriori, quali un determinato telefonino, un certo capo di abbigliamento, un certo tipo di linguaggio o addirittura una stessa meta dove far le vecanze. Si creano cosi' grosse aggregazioni sociali fatte di simboli e non di contenuti, dove e' sempre meno importante essere, ma fondamentale apparire, facendolo anche in modo numeroso, poiche' la pochezza dei contenuti verrebbe parzialmente compensata dalla quantita' dei soggetti omologatamente simili partecipanti, privi tuttavia, di propria personale ed autonoma identita'.
Stiamo rotolando purtroppo verso una modesta globalizzazione dei comportamenti sociali, misera epressione del decadentismo culturale non solo del nostro Paese, ma bensì piu' grave se la consideriamo manifestazione sociologica di un'era.

mercoledì 7 maggio 2008

L'ESIGENZA DI RIFORME SERIE

Silvio Berlusconi, sta per insediare il suo terzo Governo.
Dopo settimane di incontri con i suoi alleati, pare la squadra sia finalmente formata.
Sul prossimo Presidente del consiglio, incombe l'esigenza di dare una svolta al Paese.
Il Cavaliere e' stato eletto grazie anche al voto di tanti delusi del centro-sinistra, che per loro scelta hanno deciso di non appoggiare ulteriolmente il partito dell'ex premier Romano Prodi.
Come nel 2001, il Governo dovette affrontare l'onda lunga dell'11 settembre, che determino' una metamorfosi sugli scenari di politica-economica internazionale, il neo governo entrante, dovra' fronteggiare una crisi altrettanto forte, questa volta pero' strutturale e non piu' emozionale.
Nel corso di questi anni infatti, la congiuntura economica si e' fatta piu' complicata, soprattutto per gli effetti negativi di una globalizzazione che si e' sviluppata in modo troppo frenetico evidenziando solo i suoi aspetti negativi ( maggiore richiesta di fonti energetiche, spinta ad un allargamento del consumismo, crescita dell'inquinamento globale ).
Nel contempo, l'euro e' diventata una moneta fin troppo forte rispetto alle economie dei paesi dove e' valuta. Contemporaneamente il dollaro si e' via via indebolito, con le dovute conseguenze nell'economia degli Stati Uniti.
Di pari passo, il costo del petrolio e' cresciuto a dismisura, con un eccessivo innalzamento del prezzo dei carburanti e dei costi energetici.
Ci troviamo dinanzi ad una crisi di sistema. L'economia occidentale e' malata. Inoltre, non e' piu' economia di riferimento.
Con questo scenario il futuro Governo trovera' difficile attuare a pieno il suo programma. Creare infrastrutture, diminuire le tasse, innalzare gli stipendi e le pensioni, migliorare la ricerca scientifica e l'efficienza della sanita' e dei servizi.
Spero che il nuovo Governo eprima comunque riforme serie e necessarie per il Paese e non riduca il suo operato eslusivamente all'allonttanamento dei clandestini e alla chiusura delle frontiere. L'Italia ha bisogno di slancio economico e di rilancio della sua produttivita'.
L'urgenza primaria non e' quella di dirottare i barconi di disperati provenienti dal nord-Africa.
Eviteremo di dare spiccioli ai lavavetri ma forse, a breve, saremo costretti ad evitare di usare le nostre automobili.

lunedì 5 maggio 2008

EMERGENZA RIFIUTI : UN DRAMMA SENZA FINE

Anche l'ultimo dei Commissari, il Super Commissario, l'uomo di ferro, l'ennesimo responsabile di Governo in cui erano riposte le ultime speranze dei cittadini campani di veder risolta l'atavica emergenza rifiuti, non ha portato a termine la sua missione.
Nei mesi del suo operato, si e' soltanto tamponato in modo transitorio e approssimativo una tragica situazione di non ritorno.
Nei 100 giorni del suo mandato - adesso prorogati fino alla fine di questo mese - il Super Commissario non e' riuscito ad invertire quel processo vizioso di raccolta dei rifiuti, trasformandolo in virtuoso ciclo di smaltimento, da tutti sperato.
Solo le vie del centro del capoluogo partenopeo sono sgombre dai rifiuti, per cercare di salvare almeno l'ormai fissa manifestazione del maggio dei monumenti.
Le periferie sono sempre in uno stato di sofferenza, per non citare molti comuni dell'hinterland, dove dalla situazione di collasso non si e' mai usciti.
Tale fallimento era tuttavia prevedibile. In questo periodo si sono soltanto individuati, in modo discrezionale, senza una logica che rispondesse a criteri paesaggisti, naturistici e geologici zone di sversamento transitorio - che alla fine diventeranno permanenti aree di stoccaggio - per liberare i centri abitati dalle ingenti quantita' di rifiuti.
La raccolta differenziata e' partita a rilento, in modo convulso, sicuramente non in maniera capillare. Sulla stessa non credo ci saranno controlli mirati e spesso ci si affidera' a cio' che i singoli comuni dichiareranno.
Non sono state prese decisioni importanti per quanto riguarda la realizzazione dei termovalorizzatori.
Uso il plurale, perche' presumo solo quello di Acerra non possa essere sufficiente all'intero fabbisogno della regione. Inoltre sono stati prorogati ulteriolmente i tempi della sua realizzazione.
In modo scellerato si e' deciso di individuare nel vallone di Chiaiano, un'area destinata alla realizzazione di un grande parco pubblico, l'ultima mega discarica per tamponare ulteriolmente una situazione sfuggita da qualsiasi normale controllo che, a questo punto, possiamo definire tragi-comica, in termini di efficienza e progettualita'.
Sono ormai passati oltre 14 anni da quando si e' dato inizio al periodo di straordinarieta' dell'emergenza. Si sono susseguiti commissari, esperti, tecnici, funzionari che hanno determinato nel corso di quasi tre lustri, una vera casta manageriale, non dando una soluzione definitiva al problema.
Come si puo' notare, non ho menzionato nessun nome circa i colpevoli o presunti tali. Ci sara' senza dubbio chi avuto delle peculiari responsabilita' nella gestione di questa emergenza infinita. Allo stesso tempo penso sia errato ridurre il tutto all'azione della camorra, lo ritengo solo un banale modo di deresponsabilizzare chi ha avuto dallo Stato compiti di risoluzione del problema, ricevendo in ordine a tale incarico, anche ingenti risorse economiche. Penso che sia sensato porre una differenziazione tra lo sversamento illegale di rifiuti tossici, e la normale gestione dello smaltimento dei rifiuti urbani.
Faccio notare che ci sono tante regioni dove purtroppo il problema malavitoso esiste ma, solo in Campania, noi cittadini siamo sommersi dai rifiuti.
Penso che ormai i cittadini campani si siano rassegnati a convivere con la spazzatura, in una sorta di depressa assuefazione, quasi che l'elemento monnezza sia diventato una caratteristica morfologica permanente del territorio, un' appendice antropologica tutta partenopea.

venerdì 2 maggio 2008

IL GRILLISMO: ESPRESSIONE DI UNA INVOLUZIONE SOCIALE

La crisi di valori e la mancanza di capisaldi culturali nel nostro Paese e' sintetizzata oggi piu' che mai dai volgari, aggressivi e vagheggianti discorsi di Grillo.
L'ex comico, forse futuro politico, attuale diffamatore, sfrutta a suo vantaggio - il suo blog e' diventato una miniera d'oro - l'onda lunga dei raduni di piazza, non piu' nelle forme pseudo- intellettuali dei girotondi ma in quelle arroganti, per giunta senza contradditorio, dei suoi show gratuiti, dove dinanzi a migliaia di persone si infangono senza ritegno personalita' pubbliche, politici, istituzioni, organismi ed enti governativi, autorita' internazionali.
Questi show, fatti di insulti ed improperi hanno un'ulteriore cassa di risonanza, tramite la televisione.
La famosa rete di Grillo, nonostante la sua propagazione, resterebbe sterile e fredda creatura se non avesse l'eco degli organi d'informazione.
In un Paese che non ha piu' una sinistra che si possa definire tale, una forza comunque composta da donne ed uomini che hanno fatto della dialettica, dell'impegno e della partecipazione propositiva degli elementi di democratica concertazione, le tesi di Grillo trovano sempre piu' adepti in chi vede nella protesta, nell'essere contro, nella diffamazione, un elemento di epressione delle proprie interiori angherie, forse non piu' politicamente rappresentabili.
Le moderne democrazie sono sempre state esempio di dialogo e di confronto pacato tra le diverse parti politiche, sociali ed istituzionali.
In Italia l'equilibrio ed il normale funzionamento della macchina democratica non possono essere messe a repentaglio da spregiudicati giullari di piazza e di chi utilizza i suoi farneticanti deliri per ottenere maggiori indici di ascolto televisivo.