domenica 18 marzo 2018

LOTTA ARMATA. LOTTA CIVICA


Hanno destato molto clamore giustamente, i vari interventi dei brigatisti rossi in merito al 40ennale del sequestro Moro.
Per il Capo della Polizia, le vittime degli eccidi della lotta armata, sono stati oltraggiati una seconda volta. A sentire chi della lotta armata ne fece uno strumento di reazione al potere, la storia non e' fatta solo di vittime, del loro impegno sociale, civico.
La storia e' fatta anche da chi ha commesso eccidi in nome di un disegno visionario teso al capovolgimento degli equilibri esistenti.
Anche questo e' il nostro Paese, un posto dove chi ha commesso crimini efferati ha avuto in seguito ruoli e visibilita' pubblica, pur non essendosi mai pentito per la sua azione eversiva.
Dal mio punto di vista, ritengo che una volta le Istituzioni pubbliche ed il sistema partitico erano forti, solidi e chi voleva lottare, porto' all'estremo il suo intento, facendolo a mano armata.
Anche oggi, c'e' una sorta di nuova spinta "sovversiva". Ahime', siamo diventati nel frattempo, un paese in svendita, sotto lo schiaffo delle banche ed acquistati in saldo dai cinesi.
I partiti e di riflesso le Istituzioni, sono pieni di mafiosi, massoni, clientele e affaristi. Lo Stato e' gia morto da tempo. Chi un tempo lo combatteva non si metterebbe ad oltraggiare un cadavere, usando la violenza ed il sangue come metodo di riscatto. Per fortuna, in modo democratico, per un graduale risveglio della coscienza critica dei cittadini, sta avvenendo un tipo diverso di rivoluzione. Il sistema partitico, non piu forte come un tempo ma ancora coeso a bramare e mantenere potere e privilegi, a tenere stretti i propri interessi di casta, sta iniziando a scricchiolare sotto i colpi di una nuova forza politica.
Il #M5S rappresenta oggi l'alternativa democratica, civica e civile al potere, inteso come strumento di pochi (casta partitica) a reprimere e condizionare (tramite media di regime servili) la massa, sempre piu omologata nella propria coscienza, quindi svilita da qualsiasi forma di riscatto e reazione sociale.
Con il voto del 4 marzo e' iniziata la rivoluzione, la lotta civica.

lunedì 12 marzo 2018

CARO SARRI, IL SAPER COMUNICARE E' VALORE PREZIOSO


Nello sport spesso le motivazioni contano anche piu dei stessi valori tecnici. La mente, il cervello, la famosa testa, spesso riescono a compensare limiti e caratteristiche qualitative, fornendo preziose alternative agli atleti, sia negli sport singoli che in quelli di squadra.
In questo contesto, non solo ci sono le specifiche predisposizioni degli agonisti, ma contano tantissimo le capacita' motivazionali, relazionali e comunicative degli allenatori, dei coach, dei   personal trainer.
Sapere di non avere gli stessi valori dei nostri avversari, e sentirselo ribadire all'infinito, come un mangianastri incantato, dal proprio allenatore, ma anche dalla propria societa di appartenenza, non fa altro che cementare nella testa dell'atleta tale concetto, cristallizandolo.
Alla fine tale martellamento infinito, accentuato dalla comunicazione costante dei cosiddetti " addetti ai lavori " - spesso professionisti o pseudo tali che magari non hanno mai fatto sport a livello agonistico - crea nella psiche dell'atleta, dell'agonista, ma dello stesso professionista sportivo, una sorta di costruito alibi di fuga, una forma di comodo ammortizzatore che va ad ammorbidire le sue eventuali cadute, insucessi, sconfitte.
Cio' che affermo, penso possa essere confermato da chi un po' di sport, a tutti i livelli e in tutte le discipline, lo mastica.
Caro Sarri, io ti ringrazio sempre per quello che ci hai donato, in termini di bellezza, emozione, estetica e tecnica pura con il tuo gioco. Ma io non appartengo a quella categoria di persone che si accontenta, che dice solo e sempre grazie perche' ricorda i tempi bui. Nella mia perenne, costante, atavica autonomia ed indipendenza intellettuale, penso che dal punto di vista della comunicazione, hai tanto ancora da imparare e non solo quando mandi a quel paese chi ti fa domande scomode. In tali circostanze, i danni causati, a limite, possono riversarsi solo su di te. Ma mi rifersco a quel velo di incertezza che trasuda dalle tue parole, come quelle della Presidenza e di tutta la stampa, univocamente sintonizzata sulle stesse frequenze.
Vuoi fare la rivoluzione. I tuoi 13-14 guerriglieri, per te devono essere sempre i migliori. Sempre. Non solo quando vinci. Perche noi da qua sembra che scendiamo dal carro a nostro piacimento, tu di la non puoi condurlo solo quando ti va bene rimarcando questi limiti, forse per fare di te una figura ancora piu eroica ed epocale.