venerdì 29 gennaio 2010

PDL = Possiamo Decidere Liberamente?

Molti criticano il PD per il momento caotico che sta vivendo, in merito alle incertezze decisionali per la scelta dei candidati per le prossime elezioni regionali.
Sicuramente non e' un buon momento per il partito di Bersani. Soffocato dall'ingerenza di Di Pietro, illuso dal doppio gioco di Casini, ridimensionato dall'exploit del bertinottiano Vendola che ha imposto il suo carisma in territorio pugliese, facendo rivivere anche a livello nazionale, un momento di risveglio per quelle tematiche piu' insite alla sinistra schierata e militante, al tempo stesso anche innovatrice e riformista.
In alcune regioni come la Campania, il PD non ha trovato ancora il suo candidato. Si ricorrera' alle primarie, previste per il prossimo 7 febbraio.
Una cosa e' certa: nonostante l'apparente e incontrovertibile empasse decisionale circa la scelta dei leaders da presentare, la strada delle primarie e' un percorso di maggiore partecipazione democratica e di piu' diretto coinvolgimento degli elettori.
Io, come tutti gli elettori di destra, sono privato di questo strumento. I miei candidati sono scelti dall'alto, a tavolino, nelle segreterie di partito capitoline, secondo logiche che spesso non premiamo chi davvero si e' battuto per anni nel territorio, dando prova di impegno proficuo e costante. Quasi impossibile poi, la candidatura di figure provenienti dalla societa' civile, a meno che non siano volti noti dello spettacolo.
Si seguono altri parametri. Vengono premiate spesso figure che accontentino logiche di apparentamento, a prima vista sicuramente utili per racimolare piu' voti ma che propongono candidati che spesso hanno poco a che fare con l'humus politico principale della coalizione.
Nonostante Berlusconi abbia fondato un partito che nel suo nome porti il termine liberta' io elettore di destra, non ho l'opportunita' di poter scegliere liberamente, il candidato.

martedì 26 gennaio 2010

PENSIAMO AI PROBLEMI DI CASA NOSTRA

Il Governo non ha proprio niente a cui pensare. Siamo stati capaci anche di generare un incidente diplomatico con gli USA, in merito ai soccorsi nella sfortunata isola di Haiti colpita dal sisma.
Bertolaso, l'uomo delle mission impossible, colui il quale ha ripulito Napoli dalla munnezza lasciando l'hinterland in condizioni di degrado, l'accomopagnatore ufficiale del Premier in Abruzzo per l'assegnazione delle provvisorie casette di legno, con tanto di champagne governativo annesso, ha toccato la sensibilita' di Hillary Clinton, che si e' sentita d'improvviso, la regista di un film d'azione a stelle e strisce mandato in prima serata. Per il capo della Protezione Civile infatti, il soccorso americano sa molto di shaw, un po' come quando Berlusconi premette il pulsantone rosso per l'accensione del termovalorizzatore di Acerra, per intenderci.
Intanto delle cose di casa nostra si sa ben poco.
Il Ponte sullo Stretto resta un poco piu' di un plastico. La Salerno Reggio-Calabria un eterno cantiere. Le ferrovie nonostante il Freccia Rossa, un continuo calavario per i pendolari.
E la ripresa? L'unica cosa che di certo sappiamo e' che ci sara' a partire dal 2011. Per il momento, nonostante un inflazione bassa, dobbiamo fare i conti con tutti gli aumenti di tariffe di inizio anno.
L'Alitalia aumenta il fatturato grazie soprattutto alla cessione di molti suoi servizi ad altre societa'.
Le carceri scoppiano, raggiungendo un quantita' di detenuti superiore all'indulto di mastelliana memoria.
La Fiat e' in piena crisi. Gli stabilimenti chiuderanno addirittura per due settimane, per la scarsita' di ordini pervenuti. Nonostante il barcamenarsi di Marchionne, il prodotto auto made in Italy non piace e purtroppo non possiamo neanche piu' contare sugli spot del grande Schumacher, divenuto il maggior testimonial vivente della concorrenza. Il buon prof. Prodi almeno, usava per i suoi spostamenti, una Fiat Croma. I nostri leader politici, "nazionalisti di destra", usano autovetture teutoniche, in pieno spirito "europeista".
Intanto la politica fatta di spot e di proclami continua il suo corso, trovando nel breve, una sua piu' diretta leggittimazione, visto che ci accingiamo ad entrare nel vivo della campagna elettorale per i rinnovi dei consigli regionali.
Il tutto intermezzato da nostalgiche riesumazioni di leader politici improvvisamente riabilititati a integerrimi statisti, patetici apparentamenti politici in chiave utilitarista, ed una logorante contrapposizione tra potere legislativo e quello giudiziario, con l'inevitabile genesi di pericolose derive destabilizzanti per il Paese.

sabato 23 gennaio 2010

SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO

Le elezioni regionali si avvicinano. La macchina organizzativa sta per partire. In tutte le regioni c'e' grosso fermento, in Campania l'attesa per l'appuntamento del prossimo 28 marzo e' ancor piu' pressante.
Dopo due mandati come Sindaco e due da Governatore, Bassolino vede concluso il suo ciclo politico. Il PDL ha scelto il suo candidato. Una scelta di ripiego, condivisa pero' da tutti e considerata vincente a prescindere.
Il PD invece, e' ancora nel caos. Manca al momento il candidato. Un vero peccato non puntare sul Sindaco di Salerno De Luca, una personalita' eccellente dal mio punto di vista, un uomo politico indipendente, decisionista che ha conseguito ottimi risultati nella sua attivita' di amministratore locale.
Si ricorrera' nuovamente alle primarie, per porre fine a logoranti guerre intestine tra le varie correnti che stanno di fatto indebolendo un partito in crisi d'identita' a livello nazionale e di gerarchie a livello locale, dopo l'infinita epopea bassoliniana, giunta in malo modo al capolinea.
Il territorio vuole voltar pagina. La svolta come spesso ho ribadito da questo spazio, sara' storica ma non politica. La destra vincera' non per suo merito - in questi 18 anni di dominio bassoliniano non ha mai opposto uomini e programmi all'altezza - ma per improponibilita' dell'avversario che per giunta, si trova nel momento di maggior difficolta' del suo nuovo e turbolento percorso costitutivo.
Discorso differente vale per l'UDC. Il partito di Casini sta giocando sporco, schierandosi a livello locale con il PD o il PDL soltanto con lo sfacciato obiettivo di affermazione finale. D'improvviso svanisce, dissolvendosi in una fumosa bramosia di potere, la sbandierata distanza dai due poli, il tentativo di ricompattare un grande centro alternativo.
Oggi dobbiamo accettare la scomparsa delle ideologie, forse anche degli ideali. Esiste pero' ancora la coscienza comportamentale dei singoli e la coerenza delle loro azioni, a prescindere se possano piacere o meno. Casini, ultimamente, ha smarrito queste doti.
Ha fatto tanto rumore la scelta della Polverini nel Lazio, considerata troppo di sinistra.
In Campania per battere un moribondo Bassolino ci si affida ad un socialista lontano dal territorio, con il placet di un capo gruppo inquisito, si schiera capolista un ministro, in palese incompatibilita' e si spera nell'aiuto dell'ultim'ora dell'ultraottantenne De Mita.
Se il buongiorno si vede dal mattino...

giovedì 21 gennaio 2010

L'ORO BIANCO NON E' SEMPRE PURO

Danneggiati da chi dovrebbe tutelarci.
E' proprio così, per l'ennesimo caso di mozzarella di bufala d.o.p. adulterata.
Il Ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, in un primo momento, ha deciso di commissariare il Consorzio di tutela, ipotesi poi smentita. E' stato comunque inviato un organismo di garanzia e salvaguardia del prodotto bufalino, una vera e propria task-force di controlli, contro le ipotesi di mancato rispetto nelle procedure di lavorazione della mozzarella che, nel caso di quella di bufala d.o.p. , dovrebbe essere realizzata con l'esclusivo utilizzo di latte di bufala al 100%.
Il vero e proprio dramma - questo e' il termine piu' adatto per indicare la violazione di tale procedura - e' che ad essere beccato in quella che puo' definirsi una vera e propria fraudolenta adulterazione, e' stato lo stesso presidente, Luigi Chianese.
Nel suo caseificio, "Fattorie del Massico" infatti, venivano utilizzate percentuali abbastanza consistenti di latte vaccino per ridurre i prezzi di produzione.
Adesso c'e' il rischio che venga revocato il marchio d.o.p. per la mozzarella di bufala campana, se si scoprisse che questo sistema di produzione truffaldino fosse esteso in maniera ramificata, a piu' caseifici.
Non c'e' pace per la mozzarella campana. Dopo i casi di brucellosi degli scorsi anni e quelli di presenza di diossina nel latte, dovuta ai numerosi e frequenti incendi dolosi in molte aree della Campania, durante l'interminabile emergenza rifiuti, adesso ci troviamo dinanzi ad un caso sicuramente non pericoloso per la salute ma che determinera' inevitabilmente, un calo d'immagine per il noto prodotto conosciuto in tutto il mondo. Anche la Regione Campania, si e' dichiarata parte lesa.
Per la brucellosi e la diossina, sono stati abbattuti migliaia di capi di bestiame.
Per questa frode, che sicuramente colpisce gli ignari produttori onesti e beffeggia oltremodo i consumatori finali, cadra' mai qualche testa?
Intorno all'oro bianco campano, ruotano ahime', troppi interessi.




martedì 19 gennaio 2010

FINTI PAZZI: 400 NAPOLETANI ED UN TURCO...

Non e' la prima volta che a Napoli si scoprono falsi invalidi.
Dopo ciechi visti al volante di autovetture, infermi che praticavano jogging, addirittura un Babbo Natale con tanto di carozzina per disabili trasformata in slitta trainata da renne, questa volta sono i finti pazzi a fare notizia.
Addirittura 400 erano le richieste, tutte provenienti dalla stessa municipalita', quella di Chiaia - esattamente la zona del Pallonetto - dove evidentemente, le maglie dei controlli erano troppo larghe.
Depressi, psicotici, schizzofrenici, finanche chi in sede di visita medica minacciava di darsi fuoco cospargendosi di benzina, pur di ottenere l'ambito assegno di sussistenza. Vere e proprie scene cinematografiche dei migliori film di Toto' e Peppino De Filippo, dove la realta' supera la finzione e viceversa.
Persone chiuse in un assoluto mutismo, con lo sguardo assente, perso nel vuoto, preparato magari per ore davanti allo specchio, prima di affrontare la fatidica visita fiscale; o casi in cui i "malati immaginari" imprecavano profferendo improperi di ogni genere verso i medici, per dimostrare il proprio completo squilibrio psichico.
Anche questa e' Napoli. " Che s'adda fa' pe' campà "...
A fingersi folle ad un'altra latitudine, e' stato il famigerato terrorista, attentatore del Papa nel 1981, Alì Agca, il "lupo grigio" che non ha ancora assolto gli oblighi di leva nel suo paese.
Dopo 29 anni di carcere, una volta liberato, e' stato portato all'accademia militare della capitale, per essere sottoposto ad ulteriori visite mediche per il possibile arruolamento.
Qui, dinanzi a decine di telecamere e centinaia di giornalisti arrivati da tutte le parti del mondo, ha dato in escandescenza, per confermare la versione di squilibrio mentale gia' accertata nel 2006, quando l'ospedale militare di Instabul gli diagnostico' una forma di disturbo antisociale, con gravi disordini della personalita'.
Agca con un costruito ed artefatto sguardo cattivo, dichiara di essere il nuovo Gesu' Cristo, di voler scrivere un nuovo Vangelo, preannuciando la fine del mondo.
La naja e' scampata. A breve di sicuro, il turco dei mille misteri, rilascera' interviste a pagamento, scrivera' un libro, interpretera' probabilmente un film.
Almeno non campera' con una semplice pensione di invalidita'. Chiamatelo scemo, pardon, pazzo...





sabato 16 gennaio 2010

CALDORO: UN SOCIALISTA MOLISANO PER LA CAMPANIA

Pare che sia giunta finalmente l'indicazione del candidato del PDL per le prossime elezioni regionali in Campania.
Si tratta del molisano Stefano Caldoro, ex socialista, passato nel centro destra dopo la bufera di tangentopoli. Uomo dell'ultima ora, candidato scelto in extremis dopo l'estenuante empasse politico-decisionale, venutosi a determinare dopo la spinosa vicenda giudiziaria di Nicola Cosentino.
Si e' puntato su di un profilo politico, così come pretendevano i leader territoriali, evitando una figura che provenisse dalla societa' civile.
Io onestamente, non ricordo in modo marcato le doti peculiari di questo uomo politico, ne' ho francamente, memoria del suo attivismo sul territorio campano che tra le altre cose, lo vide sconfitto alle elezioni per la Provincia di Napoli, nel 1999.
Non vorrei che il PDL avesse la presunzione di considerare vincente a prescindere, qualsiasi candidato, dopo la trionfale epopea dinastica bassoliniana, finita pero' in modo quasi tragico. Sullo stesso Caldoro, non vi e' stata una completa unita' di intenti, nello stesso PDL. Alla fine sono intervenuti i vertici romani, per non perdere ulteriore tempo prezioso.
Gia' in passato, sia alle precedenti elezioni regionali con Italo Bocchino (ridicolizzato da Bassolino) che a quelle comunali con Franco Malvano (perdente senza appello con la Iervolino) i candidati si scelsero in notevole ritardo ed in maniera non appropriata.
Certo perdere questa volta, per la destra, sarebbe una ipotesi sciagurata ed al tempo stesso, quasi impossibile. Pero' sappiamo che la politica non ha mai variabili certe, vive di umori e di fattori contingenti del momento. Stavolta pero' anche nel PD, non c'e' ancora un'unica linea guida e neanche un candidato certo. Io vedrei bene l'attuale Sindaco di Salerno, De Luca.
Forse su Caldoro, avra' influito il ricordo nostalgico del momento: i dieci anni dalla scomparsa di Craxi, forse il socialista piu' importante della storia della Repubblica Italiana, un uomo dalla forte personalita' che unì e divise al tempo stesso.
Nel bene e nel male, quella fu un'epoca di ideali. Oggi ci troviamo dinanzi soltanto ad una sterile competizione per le poltrone, ad una sorta di strategica battaglia navale, dove l'avversario politico deve soccombore con qualsiasi mezzo o alchemico inganno (con chi si schierera' l'UDC?).
Chissa' se Caldoro riuscira', come ex-socialista, ad occupare a breve, quella di Palazzo Santa Lucia.


martedì 12 gennaio 2010

BASSOLINO-IERVOLINO BOCCIATI

Bocciati senza appello. Questo e' il risultato della classifica del Sole 24Ore dei governatori e dei primi cittadini italiani in basa alla quale, Bassolino si trova all'ultimo posto, il 17° e la Iervolino al penultimo, seguita solo dal sindaco di Caserta, Petteruti - tanto per essere in buona compagnia di un corregionale - e con ben 108 sindaci prima di lei.
In questa regione c'e' la prova evidente che la sinistra ha fallito. Per anni, Bassolino, con una schiera di intellettuali piegati ed indottrinati al suo potere, ha fatto credere al mondo intero che era in atto un nuovo rinascimento. Era l'epoca del G8 del 1994. Una colata di soldi giunse in citta'. Il mondo vide le bellezze di Napoli, tirate frettolosamente a lucido.
Il salotto buono di Napoli, Piazza del Plebiscito, divenne la stanza dei ricevimenti e dei grandi eventi. Nel frattempo, il resto della casa - le periferie ed i quartieri piu' popolari - in cui la sporcizia e l'incuria crescevano a dismisura, si teneva nascosta agli occhi dei visitatori e degli organi d'informazione, con una sapiente e scrupolosa regia.
Bassolino dopo due mandati come primo cittadino, venne eletto governatore. Al Comune venne eletta la Iervolino. La casta dinastica di sua "maestà" Antonio da Afragola - con ufficio di lavoro a New York - aveva ottenuto il suo scopo. Si determino' sul territorio un volano di compiacenze e di clientele affaristiche, di consulenze manageriali, una fitta e ramificata rete di potere e consenso che si propagava a dismisura. Tale sistema di convivenze, gia' da tempo aveva fatto naufragare la citta'.
Dall'Europa sono giunti continui finanziamenti a pioggia, senza logica e programmaticita'.
Il simbolo per antonomasia di tale fallimento e' senza ombra di dubbio, Bagnoli. A distanza di decenni, nella zona occidentale di Napoli, la tanto attesa riconversione territoriale, non e' mai partita.
Eppure, il duo Bassolino-Iervolino, e' passato indenne a tanti scandali e ripetuti drammi vissuti in citta', dove l'emergenza rifiuti, non era che un bubbone che copriva altre magagne.
Non dimentichiamo in che stato versa la sanita' campana, anch'essa sotto commissariamento e il caso Romeo che paralizzo' la vita del consiglio municipale sul finire del 2008.
Di solito, i politici sono espressione di un territorio. Se questi politici, hanno amministrato questo territorio per quasi un ventennio, vorra' dire che la cittadinanza meritava questi politici.


domenica 10 gennaio 2010

ELDORADO ITALIA, L'ISOLA CHE NON C'E'

I fatti di Rosarno scuotono l'opinione pubblica, animano il dibattito politico, determinano il solerte intervento del mondo clericale ed assistenziale, interessano esperti di fenomenologia sociologica, narratori di mafia.
Una cosa e' certa, gli immigrati o per usare un termine piu' attuale, i migranti, sono diventati troppi.
Il loro aumento esponenziale, frutto di politiche assistezialistiche fin troppo permissive, nonostante i governi di destra succedutisi negli ultimi lustri, e' in netto contrasto con l'attuale fase di stallo dell'economia, ancor piu' avvertita nel nostro Paese.
La tesi portata avanti per molto tempo, per cui molti italiani non accettano piu' mansioni per così dire sacrificanti, non vale piu'.
Le fabbriche chiudono. L'attivita' primaria, l'agricoltura, e' ormai in una crisi di non ritorno. Il settore specie al sud, e' in calo vertiginoso. Le campagne non vengono piu' coltivate o quanto meno vengono sempre piu' spesso preferite colture seminative dove si usano macchinari, rispetto ai fruitteti, dove occore un gran impiego di manodopera, per giunta specializzata. Il ricambio generazionale non vi e' stato; i figli dei braccianti, si sono inseriti dove e' stato possibile, in altri settori.
Questa marea di extra-comunitari - quanti di essi privi di documenti all'ingresso sono davvero rifugiati politici? - dove va a trovare il sostentamento per la propria sopravvivenza?
Ritengo, che in un momento in cui il Governo sta compiendo un' eccezionale repressione contro le mafie, infliggendo duri colpi alla criminalita' organizzata, con numerosi sequestri di beni immobili e di attivita' connesse - si pensi ai terreni o ai cantieri nell'edilizia - una notevole fetta di manovalanza extra-comunitaria si trova d'improvviso, senza piu' un mercato seppur clandestino, di riferimento. Cio' portera' ben presto, a conseguenze imprevedibili.
Penso che i tristi accadimenti di Rosarno, una cosa produrranno: il nostro Paese non sara' piu' visto come l'eldorado tanto ambito o un'isola ridente che in effetti non c'e'.
Da queste parti, specie al sud, ci troviamo piuttosto, dinanzi ad uno scenario dantesco, ad una guerra tra poveri e disperati, dove regna il degrado, imperversa l'anarchia, si propaga l'abbandono piu' completo, dove al momento, non si percepiscono segnali concreti di un cambiamento di rotta.
I migranti, e' meglio che lo sappiano.

giovedì 7 gennaio 2010

CASINI L'OPPORTUNISTA

Ci siamo, le grandi manovre per le prossime elezioni regionali, cominciano.
In quasi tutte le regioni, i candidati sono stati pressocche' indicati. In Campania, come era ipotizzabile, cio' non e' ancora accaduto. Il marasma e' notevole, l'incertezza anche.
Da un lato le conseguenze del caso Cosentino hanno imballato il PDL, dall'altro anche il PD - il cui organigramma e' stato completamente rinnovato - in vista del cambio della guardia a Palazzo Santa Lucia, si trova in un momento di stasi decisionale.
Come in tutta Italia, anche in Campania, non si conoscono ancora le mosse dell'UDC e di Pier ferdinando Casini, ne' quelle di Ciriaco De Mita, leader territoriale, anche se gia' in agosto, argomentavo da questo spazio, di prove generali di inciucio.
Tutti lo corteggiano, sapendo che sara' lui l'ago della bilancia in quasi tutte le 13 regioni che andranno al voto. Il PD sta facendo carte false pur di avere il partito di centro come alleato.
Casini quasi sicuramente dara' il suo appoggio in Puglia, al candidato del PD. Nel Lazio invece, appoggera' la Polverini che correrra' per il PDL, indicata come quasi sicura vincente. La Polverini a sua volta, ha voluto tra i futuri collaboratori, l'ex assessore regionale al turismo della Regione Campania, Claudio Velardi, uomo di D'Alema, anche lui traghettatosi sull'altra sponda.
A livello nazionale, Bersani vorrebbe tanto l'appoggio dell'ex democristiano, per trovare nuova linfa in un partito diventato piccolo, piccolo, perennemente sotto l'ingombrante e straripante pressione di Di Pietro.
Un ex democristiano tutto casa, chiesa e famiglia si alleera' con un ex comunista abortista.
Cio' da molti e' considerato trasformismo politico. Io lo definerei, semplicemente, opportunismo becero, nella miglior accezione Mastelliana, per intenderci.
Alle ultime elezioni, lo slogan dell'UDC recitato dal suo leader era: ne' a destra, ne' a sinistra, solo per l'Italia. Io aggiungerei: solo per la poltrona.

mercoledì 6 gennaio 2010

BRAVO NAPOLI!

L'anno nuovo si apre con una vittoria del Napoli a Bergamo con l'Atalanta, campo difficilissimo da sempre per gli azzurri, basti pensare che negli ultuimi tre campionati disputati, si sono rimediate altrettante sconfitte.
Ottimo risultato quello di oggi che, sommato all'altra vittoria nell'ultima di campionato al San Paolo, contro il Chievo, prima della pausa natalizia, proietta gli azzurri nei quartieri alti della classifica, in piena zona champion.
Il Napoli, chiusa la triste parentesi con la guida tecnica di Donadoni, sembra rinato. La cura Mazzarri - un toscano sanguigno adatto alla piazza partenopea - sta dando i suoi frutti. I giocatori si esprimono in modo migliore. Hanno piu' entusiasmo e sicurezza nei loro mezzi tecnici, di indubbio valore.
Quagliarella in gran spolvero, e' nuovamente pronto per la nazionale. Oggi, il suo primo goal, di eccellente fattura, ha spiananato la strada per il successo finale.
Finalmente, il Presidente De Laurentiis - che a volte ho duramente criticato da questo spazio - vede positivamente materializzarsi i grandi sforzi economici fatti per la societa' in questi anni.
E' atteso anche qualche altro rinforzo nel mercato di gennaio. A disposizione del tecnico Mazzarri, ci sara' anche Dossena, appena prelevato dal Liverpool, per 5 milioni di euro, con una sapiente operazione di mercato che ha strappato il forte laterale sinistro alla concorrenza internazionale.
A Napoli siamo scaramantici. Quindi al momento, viviamo alla giornata, non pensando alla champion. Come dice Mazzarri, ogni partita deve essere una finale. I conti si faranno alla fine ma, non mettiamo limiti alla provvidenza.
Per noi napoletani, affranti da tante negativita' all'ombra del Vesuvio, la nostra squadra del cuore, rappresenta ancor di piu' un momento di riscatto e di evasione, seppur illusoria.
Forza Napoli!

lunedì 4 gennaio 2010

C'E' RIPRESA. CERTO, NELLE TARIFFE

Tutti i maggiori media annunciano con grande tripudio, che l'inflazione e' ai minimi storici. Esattemente si e' giunti ad un tasso dello 0,8%. Cio' non accadeva addirittura dal 1959.
Il Governo, per bocca del Ministro dello sviluppo Claudio Scajola, si proclama entusiasta. Si vuole sposare la tesi - per me imbarazzante per non dire mortificante - che la crisi non ha inciso sulle tasche dei cittadini. Secondo i nostri governanti, il potere d'acquisto delle famiglie, in alcuni casi, e' persino aumentato.
E si, secondo loro, ci siamo rinforzati in questo periodo. Ma voi, questa come la chiamate?
Io, semplicemente, informazione deviata.
Per la Confesercenti invece, i dati Istat confermano come sia la produzione che i consumi, siano praticamente fermi. Il calo dell'inflazione non fa che rimarcare in modo inequivocabile, questo periodo difficile. L'anno appena concluso, di una drammaticita' spaventosa, ha prodotto anche questo fenomeno che per i nostri "analisti" di governo invece, e' segno di positivita'.
I dati che andrebbero segnalati, diffusi e condannati ampiamente, dovrebbero essere quelli della Adusbef e della Federconsumatori, in merito a tutti gli aumenti di tariffe previsti dall'inizio del 2010 che porteranno ad aumento medio annuo di spesa a famiglia, intorno ai 600 euro, cifra ritenuta falsa dal Governo.
Per qualsiasi approfondimento, potete andare su google e cliccare: "aumenti tariffe 2010".
Analizziamoli.
Tariffe autostradali: aumento tra lo 0,74 ed il 15%.
Tariffe areoportuali: aumento fino a 3 euro a biglietto.
Rc auto: aumento fino a 130 euro.
Biglietti dei treni: in media in un anno si spenderanno 65 euro in piu'.
Bolletta del gas: in media un aumento di 30 euro a famiglia.
Carburanti: previsto un aumento di spesa di circa 90 euro.
Canone Rai: aumento di 1,50 euro.
Servizi banacari: maggiori spese, per circa 30 euro.
Mutui: aumenti per circa 80 euro.
Tarsu: in media rincaro per circa 35 euro.
Acqua e servizi idrici: aumento medio, di 18 euro.
In un momento storico di forte contrazione della produzione, di aumento della disoccupazione, di diffusa cassintegrazione e di perdurante incertezza e tensione internazionale, questo aumento nazionale delle tariffe, sembra ancor piu' anacronistico, dalle ripercussioni assai pesanti.
Nonostante il calo dei prezzi, la ripresa, quella economica, appare ancora lontana.



sabato 2 gennaio 2010

IL SOLITO FAR WEST DI CAPODANNO

A Napoli ed in Campania, ancora una volta, la notte di fine anno ha fatto registrare il solito bollettino di guerra, in ordine ai feriti causati dai botti.
Non sono bastati i consueti appelli rivolti dalle forze dell'ordine, ne' quelli di personaggi famosi o dei tanti comitati della societa' civile, nelle settimane precedenti, a scoraggiare l'uso di questi fuochi illegali e pericolosi. Anche i sequestri di tonnellate di materiale pirotecnico, non sono serviti ad evitare il peggio.
120 - su un totale di 500 nell'intero Paese - sono state le persone ricorse alle cure ospedaliere di pronto soccorso, alcune delle quali, versano in condizioni molto gravi.
Solo per puro miracolo, non ci e' scappato il morto, visto che come sempre piu' spesso accade, si adoperano anche armi da fuoco per sparare; quest'anno addirittura, e' stato fatto uso anche di una mitraglietta.
Da queste parti, tutti chiedono a gran voce di voltar pagina, tutti si augurano un futuro migliore.
Anche le piu' alte cariche dello Stato, auspicano di vedere colmati quanto prima, i grandi ritardi presenti nel meridione.
Penso che fino a quando accadranno queste scene di far-west a capodanno, all'ombra del Vesuvio i cambiamenti tanto attesi, non arriveranno.
Il progresso di un popolo e' anche legato alla sua elevazione culturale. Essa deve partire dal basso.
A queste latitudini purtroppo, non si vedono segnali incoraggianti in tal senso.