lunedì 14 luglio 2008

IL CROLLO DI UN'EPOCA

Si parla di decadenza della citta', per testimoniare un periodo di crepuscolare sofferenza, dove anche la speranza di un futuro migliore, spesso viene a mancare.
L'episodio della settimana scorsa ai quartieri spagnoli, dedalo impenetrabile nel cuore della citta', realizzato tra il 1550 ed il 1750, e' la prova che la citta' stia sprofondando per davvero.
Un fabbricato gia' lesionato durante il terremoto del 1980, e' crollato. Per fortuna non ci sono state conseguenze per la cittadinanza.
Si dira' che si stavano eseguendo lavori di ristrutturazione per i quali non erano state date le dovute autorizzazioni.
Sta di fatto, che l'intera area da anni chiede un intervento di recupero generale. Molti edifici sono puntellati con tubi innocenti da quasi trenta anni, divenendo una forma di architettura dell'instabile.
Nel corso di questi lustri, questa zona non ha mai subito quel rinnovamento dai tanti richiesto.
Case semi abbandonate all'interno di antichi ma fatiscienti palazzi, o i famosi bassi (locali alla base degli stabili usati in epoca Borbonica per far alloggiare le truppe e i loro cavalli ma che di certo non avevano una vocazione abitativa) per i quali tante volte si e' gridato alla conversione urbanistica, sono ormai scalfiti dai segni indelebili del tempo, diventando una sorta di pericolosa bomba ad orologeria.
Lo sprofondare del palazzo, testimonia e materializza altresì, l'avvenuta implosione delle istituzioni locali, ormai impotenti dinanzi a tali tragedie e sempre piu' distanti dalla citta' reale, consapevoli della fine della loro epoca di "amministrazione dinastica".
La tragedia sfiorata e' la riprova come ho sempre affermato, che l'emergenza rifiuti non e' che un bubbone che copre altre magagne.
Napoli sta crollando per davvero e nella polvere, sta finendo la coscienza dei suoi cittadini.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pennellata molto forte, quella che dai alla città di Napoli e ai suoi abitanti, che, non sono i soli a
pagarne le conseguenze, poichè c'è un intero Paese che piange e geme
sulle sue stesse piaghe.
I colori torbidi di Napoli,sono
il riflesso del nostro operato,
e del nostro vivere, sempre più infarcito di paganesimo, dove il
DIO QUATTRINO, emerge e vince sul
Dio Uno e Trino.
Lavera.

Anonimo ha detto...

Gli italiani prendono in giro noi americani oppure i francesi (abito in Francia) per il patriottismo però è proprio quello che manca all'Italia; l'amore e l'orgoglio della propria terra. Viene fuori solo ai mondiali, altrimenti la gente guarda solo il proprio orticello, vota per il politico che darà il lavoro al proprio figlio non per chi farà del bene a tutto il territorio. Gli italiani apprezzano i 'furbetti', promuovono i 'simpatici' invece di chi ha delle vere qualità. Gli italiani in gamba, e ce ne sono tanti, vanno all'estero e chi può darli torto?