mercoledì 2 luglio 2008

NAPOLI: BERLUSCONI DA LA CARICA

In quaranta giorni ben quattro volte a Napoli.
Il Premier, mantenendo fede alla parola data, e' venuto varie volte in citta' per constatare di persona l'evolversi della crisi rifiuti.
Ieri, anche se non ha convocato come tempo fa il Consiglio dei Ministri all'ombra del Vesuvio, e' bastata la sua presenza per rivitalizzare la citta', per infondere quell'ottimismo insito nella sua persona che pero' molti napoletani ultimamente, vedevano perduto.
Nell'occasione, Berlusconi ha premiato e ringraziato pubblicamente, i Sindaci di quei comuni (Massa Lubrense, Vico Equense, Anacapri e San Giuseppe Vesuviano ) che si sono segnalati per ottimi risultati nella raccolta differenziata, portandoli ad esempio con l'intento di determinare un meccanismo di sana emulazione.
E' stato confermato l'avvio dell'inceneritore di Acerra per la prossima primavera. Ora il massimo impegno dovra' essere profuso per lo sgombero dei rifiuti dalle strade, per dare il giusto decoro al territorio.
Napoli ce la puo' fare. Si avverte l'inizio di un cambiamento e soprattutto la partecipazione corale di tutti.
Sono state ulteriormente dettagliate le linee guida per la completa normalizzazione del ciclo rifiuti. La raccolta porta a porta iniziera' proprio dal mio quartiere, i Colli Aminei, una zona che va dal Bosco di Capodimonte fino alla zona ospedaliera, con circa 20.000 abitanti.
Il Presidente vuole la massima collaborazione dagli enti locali, per questo motivo ha chiesto che l'azienda municipalizzata addetta alla raccolta, effettui il servizio anche di domenica.
Ora si deve lavorare sull'immagine della citta'. Un lavoro difficile di recupero di quella identita' e di quel patrimonio culturale che questa maledetta emergenza sembra aver definitivamente cancellato.
Anche gli abitanti dei quartieri oggetto del nuovo programma di smaltimento, come Chiaiano ed Agnano, dovrebbero capire che alla lunga le decisioni prese sono state il male minore per la citta' ed anche per loro stessi.
Meglio discariche sicure e soprattutto controllate che un enorme pattumiera a cielo aperto.
Spero che in futuro per la gestione di questi sversatoi e poi per per i tre termovalorizzatori previsti dal programma di Governo, siano comunque impiegati lavoratori campani, affinche' il rifiuto possa diventare realmente volano di sviluppo e non solo simbolo di impoverimento.
Come scrissi il 25 febbraio, Napoli superata l'emergenza, potra' svolgere quel ruolo di capitale del Mediterraneo.

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