mercoledì 16 luglio 2008

L'AGRICOLTURA E' ALLA "FRUTTA"

Territorio fertile senza uguali poiche' alimentato costantemente dai fumi lavici provienenti dal Vesuvio, dai Campi Flegrei e dal vulcano di Roccamonfina, il comprensorio casertano divenne ager iucundus sin dall'epoca romana e fu celebrato come Campania Felix.
Interventi di bonifica durante il periodo fascista resero ulteriormente generosa un'area geologica gia' intrinsecamente ricca.
Negli anni 50', inizio' a diffondersi la produzione di frutta tipica che sostituiva o integrava le colture di grano e canapa.
Per anni l'agro-aversano fu leader nell'esportazione di frutta tipica su scala nazionale ed internazionale. Pesche, albicocche, susine, la famosa mela annurca erano fiori all'occhiello dell'agricoltura campana. Senza dimenticare le mitiche spalliere di Asprinio maritate ai pioppi o l'antico vino Falerno.
Da anni l'agricoltura e' al collasso. La mancanza di uno spirito cooperativo, costi sempre crescenti, l'apparire di nuovi paesi produttori e i mutati gusti della gente hanno inferto un duro colpo al settore.
L'agricoltura e' l'unico settore dove, dopo il passaggio all'euro, i ricavi all'origine sono andati a ritroso. Nel 2001 un kg. di uva da vino era stimato sulle 1.200 lire. Oggi vale 35/40 centesimi di euro.
Il pomodoro San Marzano e' stato soppiantato da quello cinese trattato con pesticidi fuori legge, le pesche provengono dalla Spagna, le nocciole dalla Turchia, l'olio dalla Grecia, le arance dal Marocco.
I consumatori preferiscono la frutta esotica che proviene da altre latitudini e brucia milioni di litri di kerosene per giungere sulle nostre tavole.
Le cantine si sono trasformate in centri di imbottigliamento, dove la chimica si sostituisce al grappolo.
Tutte queste componenti hanno determinato una fuga dai campi e la fine di fiorenti aziende.
Se aggiungiamo che questa area e' diventata anche sversatoio di sostanze tossiche gestito da organizzazioni malavitose senza scrupoli e senza coscienza, possiamo senza dubbio affermare la fine del settore primario.

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