lunedì 2 giugno 2008

2 GIUGNO: MA QUALE FESTA?

Federalismi, regionalismi, campanilismi, individualismi, particolarismi, separatismi, autonomismi, scissionismi.
Ma oggi, chi si riconosce piu' in questa forma di Repubblica?
Si festeggia la nascita di una nuova forma costituzionale, risalente ad oltre sessantanni or sono ma che in sintesi fu una condanna al periodo monarchico fautore di aver appoggiato il regime, la scelta di entrare in guerra, l'avallo alle leggi raziali.
Festa reintrodotta dal Presidente Ciampi, per riaffermare l'orgoglio della Patria, il valore del tricolore, l'importanza dell'inno nazionale, tutte cose che se fossero state decise oggi, nel mutato contesto politico nazionale, consentirebbero ai nostalgici dell'ormai ex sinistra, filosofici discorsi su presunte questioni di appertenenza.
Una Repubblica fondata sul lavoro, recita la Costituzione. Questo importante articolo e' pienamente osservato?
Si e' parlato di fine della prima Repubblica, finita perche' ci ha pensato la Magistratura ad impedire il perpetuarsi di forme di clientelismo istituzionalizzato, vere forme di "ruberie statalizzate", che si ripetevano in questo Paese da quasi mezzo secolo.
Si e' passati poi alla fine della seconda Repubblica, per l'implosione di un sistema politico paralizzato e zavorrato dai particolarismi di micro-partiti che affogavano il sistema democratico nazionale in virtu' di veti ed opposizioni di principio.
Siamo per molti entrati nella terza Repubblica.
Gli interpreti sono per lo piu' gli stessi, come simili sono i propositi e i programmi offeri a noi cittadini.
Una Repubblica ormai stanca anche nella sua forma Costituzionale, con un Parlamento tra i piu' affollati al mondo, con un Presidente con pochi effettivi poteri.
In questo scenario, vale la pena festeggiare?

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