martedì 3 giugno 2008

POSSIBILI TENSIONI INTERNAZIONALI

Le decise dichiarazioni bellicose del leader iraniano Ahmedinejad, oltre a creare degli indesiderati imbarazzi diplomatici nella riunione dei vertici ONU tenutasi a Roma, fanno presagire scenari non del tutto rassicuranti nei prossimi mesi in Medio-Oriente.
Israele stretto nella morsa di Hezbollah e Hamas, sotto la pressione della potenza iraniana e in una fase di transizione della diplomazia internazionale dovuta al cambio della presidenza americana, vedrà seriamente compromesso il suo già precario equilibrio interno.
Mentre in Italia si discute fin troppo circa la sicurezza dei cittadini in merito a furti e borseggi, a livello globale si stanno ponendo le basi per la creazione di una pericolosa polveriera che può scoppiare da un momento all'altro, con tutte le ripercusioni del caso.
A prescindere da chi sarà il nuovo Presidente, gli USA allenteranno la pressione in Iraq, sia per il logorio di una guerra diventata ormai infruttuosa che per il quasi scontato cambiamento nella strategia della stessa.
Forse gli Stati Uniti lasceranno una terra senza più un dittatore ma al tempo stesso senza aver creato una forte democrazia.
Il vicino Iran potrà a distanza di decenni profittare nuovamente di tale vacatio ed esportare la sua tirannia grazie anche ad una rinnovata potenza nucleare. Le conseguenze oggi sarebbero molto più gravi poichè si potrebbero realizzare alchimie egemoniche in una vasta area geografica da parte di una Nazione strategicamente molto più pericolosa rispetto al periodo di Khomeini.


Nessun commento: