Bocciati senza appello. Questo e' il risultato della classifica del Sole 24Ore dei governatori e dei primi cittadini italiani in basa alla quale, Bassolino si trova all'ultimo posto, il 17° e la Iervolino al penultimo, seguita solo dal sindaco di Caserta, Petteruti - tanto per essere in buona compagnia di un corregionale - e con ben 108 sindaci prima di lei.
In questa regione c'e' la prova evidente che la sinistra ha fallito. Per anni, Bassolino, con una schiera di intellettuali piegati ed indottrinati al suo potere, ha fatto credere al mondo intero che era in atto un nuovo rinascimento. Era l'epoca del G8 del 1994. Una colata di soldi giunse in citta'. Il mondo vide le bellezze di Napoli, tirate frettolosamente a lucido.
Il salotto buono di Napoli, Piazza del Plebiscito, divenne la stanza dei ricevimenti e dei grandi eventi. Nel frattempo, il resto della casa - le periferie ed i quartieri piu' popolari - in cui la sporcizia e l'incuria crescevano a dismisura, si teneva nascosta agli occhi dei visitatori e degli organi d'informazione, con una sapiente e scrupolosa regia.
Bassolino dopo due mandati come primo cittadino, venne eletto governatore. Al Comune venne eletta la Iervolino. La casta dinastica di sua "maestà" Antonio da Afragola - con ufficio di lavoro a New York - aveva ottenuto il suo scopo. Si determino' sul territorio un volano di compiacenze e di clientele affaristiche, di consulenze manageriali, una fitta e ramificata rete di potere e consenso che si propagava a dismisura. Tale sistema di convivenze, gia' da tempo aveva fatto naufragare la citta'.
Dall'Europa sono giunti continui finanziamenti a pioggia, senza logica e programmaticita'.
Il simbolo per antonomasia di tale fallimento e' senza ombra di dubbio, Bagnoli. A distanza di decenni, nella zona occidentale di Napoli, la tanto attesa riconversione territoriale, non e' mai partita.
Eppure, il duo Bassolino-Iervolino, e' passato indenne a tanti scandali e ripetuti drammi vissuti in citta', dove l'emergenza rifiuti, non era che un bubbone che copriva altre magagne.
Non dimentichiamo in che stato versa la sanita' campana, anch'essa sotto commissariamento e il caso Romeo che paralizzo' la vita del consiglio municipale sul finire del 2008.
Di solito, i politici sono espressione di un territorio. Se questi politici, hanno amministrato questo territorio per quasi un ventennio, vorra' dire che la cittadinanza meritava questi politici.
In questa regione c'e' la prova evidente che la sinistra ha fallito. Per anni, Bassolino, con una schiera di intellettuali piegati ed indottrinati al suo potere, ha fatto credere al mondo intero che era in atto un nuovo rinascimento. Era l'epoca del G8 del 1994. Una colata di soldi giunse in citta'. Il mondo vide le bellezze di Napoli, tirate frettolosamente a lucido.
Il salotto buono di Napoli, Piazza del Plebiscito, divenne la stanza dei ricevimenti e dei grandi eventi. Nel frattempo, il resto della casa - le periferie ed i quartieri piu' popolari - in cui la sporcizia e l'incuria crescevano a dismisura, si teneva nascosta agli occhi dei visitatori e degli organi d'informazione, con una sapiente e scrupolosa regia.
Bassolino dopo due mandati come primo cittadino, venne eletto governatore. Al Comune venne eletta la Iervolino. La casta dinastica di sua "maestà" Antonio da Afragola - con ufficio di lavoro a New York - aveva ottenuto il suo scopo. Si determino' sul territorio un volano di compiacenze e di clientele affaristiche, di consulenze manageriali, una fitta e ramificata rete di potere e consenso che si propagava a dismisura. Tale sistema di convivenze, gia' da tempo aveva fatto naufragare la citta'.
Dall'Europa sono giunti continui finanziamenti a pioggia, senza logica e programmaticita'.
Il simbolo per antonomasia di tale fallimento e' senza ombra di dubbio, Bagnoli. A distanza di decenni, nella zona occidentale di Napoli, la tanto attesa riconversione territoriale, non e' mai partita.
Eppure, il duo Bassolino-Iervolino, e' passato indenne a tanti scandali e ripetuti drammi vissuti in citta', dove l'emergenza rifiuti, non era che un bubbone che copriva altre magagne.
Non dimentichiamo in che stato versa la sanita' campana, anch'essa sotto commissariamento e il caso Romeo che paralizzo' la vita del consiglio municipale sul finire del 2008.
Di solito, i politici sono espressione di un territorio. Se questi politici, hanno amministrato questo territorio per quasi un ventennio, vorra' dire che la cittadinanza meritava questi politici.
4 commenti:
Il primo della lista, il più gradito è il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Nell'ottobre 2009 Tosi è stato condannato dalla Cassazione a a 4 mila euro di multa e alla sospensione per tre anni dai pubblici comizi per aver «diffuso idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale ed etnico e incitato i pubblici amministratori competenti a commettere atti di discriminazione per motivi razziali ed etnici e conseguentemente creato un concreto turbamento alla coesistenza pacifica dei vari gruppi etnici nel contesto sociale al quale il messaggio era indirizzato.» (http://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Tosi)
IO STAREI MOLTO ATTENTO A DIRE CHE QUESTI SONDAGGI SONO VERITIERI; L'ALTERNATIVA E' CHE GLI ITALIANI STIANO DIVENTANDO DEI CIALTRONI
Non sono d'accordo sulle conclusioni del post. La ragione è sempre dalla parte degli elettori (vale anche coloro che hanno votato Berlusconi, ovviamente).
Per il resto, vedremo chi vincerà le prossime regionali e se cambierà qualcosa rispetto all'era-Bassolino.
Secondo me, non cambierà molto. Forse, non cambierà nulla.
Chiunque prevalga.
Se un rinascimento c'è stato, è quello della camorra.
Un saluto.
@ioballocoilupi: la statistica nasce per rendere oggettivi i giudizi soggettivi, proprio per evitare i sospetti quali quelli che adombri nel tuo commento, e quindi di queste classifiche statistiche bisogna tener conto. Se poi si confonde la domanda sul gradimento del sindaco, che ovviamente rispecchia lo stato delle azioni che la pubblica amministrazione locale effetua a favore della cittadinanza, con le qualità personali (sottolineo: è sempre e certamente deprecabile ogni ombra di razzismo, soprattutto se provato da sentenza), non si fa un buon servizio, ma si crea confusione. Prendiamo atto del livello della qualità dei servizi a Verona ed a Napoli, ed è chiara la posizione in classifica dei sindaci, che rappresentano in un certo modo questa qualità, ci piaccia o no.
Se poi chi non presenta queste tare razziste non è in grado di rendere un servizio (la politica è servizio) alla collettività come invece altri (ripeto soggetti a deprecabilissime tare razzistiche) riescono a fare, allora si che abbiamo un problema.
Scusami, ma non mi sento cialtrone, ma solo preoccupato dal fatto che la Lega, e solo la Lega, riesca a fare politica sul territorio, perchè di questo si tratta. Quindi concordo con la tua preoccupazione, ma vorrei evitare la lamentazione sterile, e capire, se hai un'idea, quale potrebbe essere una soluzione.
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