Le elezioni regionali si avvicinano. La macchina organizzativa sta per partire. In tutte le regioni c'e' grosso fermento, in Campania l'attesa per l'appuntamento del prossimo 28 marzo e' ancor piu' pressante.
Dopo due mandati come Sindaco e due da Governatore, Bassolino vede concluso il suo ciclo politico. Il PDL ha scelto il suo candidato. Una scelta di ripiego, condivisa pero' da tutti e considerata vincente a prescindere.
Il PD invece, e' ancora nel caos. Manca al momento il candidato. Un vero peccato non puntare sul Sindaco di Salerno De Luca, una personalita' eccellente dal mio punto di vista, un uomo politico indipendente, decisionista che ha conseguito ottimi risultati nella sua attivita' di amministratore locale.
Si ricorrera' nuovamente alle primarie, per porre fine a logoranti guerre intestine tra le varie correnti che stanno di fatto indebolendo un partito in crisi d'identita' a livello nazionale e di gerarchie a livello locale, dopo l'infinita epopea bassoliniana, giunta in malo modo al capolinea.
Il territorio vuole voltar pagina. La svolta come spesso ho ribadito da questo spazio, sara' storica ma non politica. La destra vincera' non per suo merito - in questi 18 anni di dominio bassoliniano non ha mai opposto uomini e programmi all'altezza - ma per improponibilita' dell'avversario che per giunta, si trova nel momento di maggior difficolta' del suo nuovo e turbolento percorso costitutivo.
Discorso differente vale per l'UDC. Il partito di Casini sta giocando sporco, schierandosi a livello locale con il PD o il PDL soltanto con lo sfacciato obiettivo di affermazione finale. D'improvviso svanisce, dissolvendosi in una fumosa bramosia di potere, la sbandierata distanza dai due poli, il tentativo di ricompattare un grande centro alternativo.
Oggi dobbiamo accettare la scomparsa delle ideologie, forse anche degli ideali. Esiste pero' ancora la coscienza comportamentale dei singoli e la coerenza delle loro azioni, a prescindere se possano piacere o meno. Casini, ultimamente, ha smarrito queste doti.
Ha fatto tanto rumore la scelta della Polverini nel Lazio, considerata troppo di sinistra.
In Campania per battere un moribondo Bassolino ci si affida ad un socialista lontano dal territorio, con il placet di un capo gruppo inquisito, si schiera capolista un ministro, in palese incompatibilita' e si spera nell'aiuto dell'ultim'ora dell'ultraottantenne De Mita.
Se il buongiorno si vede dal mattino...
Si ricorrera' nuovamente alle primarie, per porre fine a logoranti guerre intestine tra le varie correnti che stanno di fatto indebolendo un partito in crisi d'identita' a livello nazionale e di gerarchie a livello locale, dopo l'infinita epopea bassoliniana, giunta in malo modo al capolinea.
Il territorio vuole voltar pagina. La svolta come spesso ho ribadito da questo spazio, sara' storica ma non politica. La destra vincera' non per suo merito - in questi 18 anni di dominio bassoliniano non ha mai opposto uomini e programmi all'altezza - ma per improponibilita' dell'avversario che per giunta, si trova nel momento di maggior difficolta' del suo nuovo e turbolento percorso costitutivo.
Discorso differente vale per l'UDC. Il partito di Casini sta giocando sporco, schierandosi a livello locale con il PD o il PDL soltanto con lo sfacciato obiettivo di affermazione finale. D'improvviso svanisce, dissolvendosi in una fumosa bramosia di potere, la sbandierata distanza dai due poli, il tentativo di ricompattare un grande centro alternativo.
Oggi dobbiamo accettare la scomparsa delle ideologie, forse anche degli ideali. Esiste pero' ancora la coscienza comportamentale dei singoli e la coerenza delle loro azioni, a prescindere se possano piacere o meno. Casini, ultimamente, ha smarrito queste doti.
Ha fatto tanto rumore la scelta della Polverini nel Lazio, considerata troppo di sinistra.
In Campania per battere un moribondo Bassolino ci si affida ad un socialista lontano dal territorio, con il placet di un capo gruppo inquisito, si schiera capolista un ministro, in palese incompatibilita' e si spera nell'aiuto dell'ultim'ora dell'ultraottantenne De Mita.
Se il buongiorno si vede dal mattino...
1 commento:
Faccio fatica a decifrare le camarille regionali e localistiche della mia regione, figurarsi di quelle a me lontane. E' questa la ragione del mio disinteresse per queste elezioni.
Da tutte queste manovre capisco solo che l'Italia si sta frantumando e che l'unico "federalismo" che ci toccherà di subire è questo sbriciolamento di assetti con una classettuccia politico-amministrativa persino più meschina di quella che conosciamo, irresponsabile nella sua piccineria furbesca, nata dalle ceneri dei partiti nazionali. Prepariamoci.
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