lunedì 5 ottobre 2009

DE LAURENTIIS-NAPOLI: IL FILM E' HORROR

Il Napoli ancora una volta esce sconfitto da una trasferta. Dopo l'esordio sfavorevole a Palermo, si e' perso a Genoa, a Milano con l'Inter e ieri all'Olimpico con i giallorossi guidati da un Totti in grande spolvero. I giocatori mostrano palesemente scarsa personalita'. La squadra non ha un'anima.
La classifica parla chiaro. Gli azzurri hanno solo 7 punti e peggio ancora, la difesa e' la piu' battuta da inizio campionato. Paura, incertezza, sconcerto, sono gli elementi che dominano lo stato d'animo degli calciatori. Il caos e' totale.
De Laurentiis che ha investito altri 52 milioni di euro per questa stagione - evidentemente spesi male - e' tornato di fretta e furia la settimana scorsa da Los Angeles, dove era impegnato con la sua produzione, ed ha iniziato a far piazza pulita.
Il primo ad essere stato allontanato e' stato il Dg Marino. A lui la colpa di non aver acquistato giocatori da Napoli. Imminente l'esonero del tecnico Donadoni, lo stesso tecnico chiamato a sostituire Reja - cosa che poteva essere evitata - sul finire del campionato scorso.
De Laurentiis, non e' esente da colpe comunque. Forse, proprio la sua invadente personalita', accresce questo stato di totale confusione.
Perche' il Presidente non fece concludere la stagione al friulano, magari congedando anche il direttore generale a giugno? Se voleva davvero iniziare un nuovo ciclo, come afferma, non era piu' utile farlo a stagione conclusa? Fino ad inizio campionato, non e' stato lo stesso presidente a congratularsi con Marino per i giocatori portati a Napoli?
Parliamo di Quagliarella, Campagnaro, Cigarini, De Santis, Zuniga, giocatori che fecero molto bene nella passata stagione.
Evidentemente le sconfitte scottano, l'immagine di una squadra perdente forse, non sono il massimo per un uomo che fa della comunicazione, un elemento di primo ordine.
Ci dimentichiamo pero' quanti limiti ha la gestione De Laurentiis. La squadra non ha una vera e propria sede sociale. Si e' stipulato un contratto di fitto con una struttura recettiva sita a Castelvolturno, nel casertano, non facendo vivere la citta' ai calciatori.
Non si e' puntato alla costruzione di un settore giovanile degno di questo nome. Si e' imposto ai tesserati un lungo periodo di silenzio stampa, mortificando la professione di tanti addetti ai lavori e non permettendo ai tifosi di conoscere l'umore dei calciatori. Spesso inoltre, il presidente non ha saputo usare i modi e i tempi giusti per le sue sfuriate, di presidente padrone, dimenticando che lo stesso Marino era costretto a calarsi nei panni di pompiere.
Penso che De laurentiis confonda troppo spesso il mondo del calcio con quello del cinema.
A noi napoletani voleva rappresentare un film d'avventura, dove a mo' di Rambo o Indiana Jones, i calciatori al suono del ciak, avrebbero dovuto con le loro gesta riscattare il destino di un'intera citta'.
Penso che dopo oltre cinque anni di "riprese", il film proposto a noi tifosi, stia diventando un horror di basso profilo da proporre solo in seconda visione.

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