L'inchiesta sulla cricca si allarga, coinvolgendo anche le mura Vaticane: ad essere indagato e' il Cardinale Crescenzo Sepe, arcivescovo di Napoli.
La questione come al solito e' molto ingarbugliata, difficile da leggere. Sono coinvolti tutti i nomi ultimamente usciti nelle cronache giudiziarie, inerenti i possibili illeciti verificatisi negli appalti dei grandi eventi.
Balducci, Anemone, Bertolaso, Lunardi. Adesso esce fuori il nome di Sepe. E' stato lo stesso Bertolaso a tirarlo in ballo.
Il prelato era a capo di una potentissima congregazione, la Propaganda Fide, con un patrimonio stimato di oltre 9 miliardi di euro, composto prevalentemente da immobili e donazioni vitalizie.
Strano che nel 2006, Benedetto XVI, allontani il Cardinale a scadenza del suo primo mandato, un'eccezione rispetto i suoi predecessori.
Il Cardinale che sembra sereno e convinto di fare chiarezza in tempi brevi, scrive una lettera ai napoletani, esortandoli ad avere fiducia, dicendo loro che anche questi sono gli sforzi ed i sacrifici da sostenere nel portare la croce.
Lui deporra' a breve dinanzi ai giudici. E' il caso di dire che un confessore si confessa. Chissa' quali "terremoti" provochera' la cardinalizia deposizione.
Speriamo che i vertici della curia napoletana non siano coinvolti in illeciti penali. Napoli gia' soffre abbastanza di suo.
In questa delicatissima vicenda al popolo di questa citta' non resta che aggrapparsi alla fede. Prendendo in prestito un'affermazione spesso adoperata dello stesso Sepe, auguriamoci che "a Maronna c'accumpagna".
La questione come al solito e' molto ingarbugliata, difficile da leggere. Sono coinvolti tutti i nomi ultimamente usciti nelle cronache giudiziarie, inerenti i possibili illeciti verificatisi negli appalti dei grandi eventi.
Balducci, Anemone, Bertolaso, Lunardi. Adesso esce fuori il nome di Sepe. E' stato lo stesso Bertolaso a tirarlo in ballo.
Il prelato era a capo di una potentissima congregazione, la Propaganda Fide, con un patrimonio stimato di oltre 9 miliardi di euro, composto prevalentemente da immobili e donazioni vitalizie.
Strano che nel 2006, Benedetto XVI, allontani il Cardinale a scadenza del suo primo mandato, un'eccezione rispetto i suoi predecessori.
Il Cardinale che sembra sereno e convinto di fare chiarezza in tempi brevi, scrive una lettera ai napoletani, esortandoli ad avere fiducia, dicendo loro che anche questi sono gli sforzi ed i sacrifici da sostenere nel portare la croce.
Lui deporra' a breve dinanzi ai giudici. E' il caso di dire che un confessore si confessa. Chissa' quali "terremoti" provochera' la cardinalizia deposizione.
Speriamo che i vertici della curia napoletana non siano coinvolti in illeciti penali. Napoli gia' soffre abbastanza di suo.
In questa delicatissima vicenda al popolo di questa citta' non resta che aggrapparsi alla fede. Prendendo in prestito un'affermazione spesso adoperata dello stesso Sepe, auguriamoci che "a Maronna c'accumpagna".
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