giovedì 24 giugno 2010

LA RESA DEI CAMPIONI

Quando ho visto il terzo goal della Slovacchia, nato su di una rimessa laterale, mi sono reso conto che si era toccato il fondo. Questa gravissima distrazione non accade neanche sui campi di terza categoria, nemmeno nelle scuole calcio, dove i piccoli di 6-7 anni tirano i loro primi calci al pallone.
Quell'errore sintetizza la pochezza della squadra azzurra, una squadra spremuta nel fisico e confusa nelle idee, confusione accentuata da un tecnico (sempre molto presuntuoso) che in ogni partita ha cambiato il modulo di gioco ed i suoi interpreti, un tecnico che ha lasciato a casa alcuni grossi talenti ma che soprattutto non ha saputo usare al meglio (io ho visto un ottimo Quagliarella) quelli convocati per questa avventura sudafricana, presto trasformatasi in incubo.
Lippi nella conferenza stampa del dopo partita, si e' assunto tutte le responsabilita' di questa figuraccia. Era il minimo che potesse fare, visto il calo progressivo che la nazionale ha avuto negli ultimi due anni, culminato nell'assenza di vittorie nell'anno in corso.
Il tecnico aveva puntato tutto sui suoi senatori, i quali pero' arrivavano a questo mondiale, logori nel fisico e senza piu' le motivazioni avute nella passata edizione, quando in un modo o nell'altro si doveva dare una risposta sul campo allo scandalo di calciopoli.
L'ultimo errore l'ha commesso la Federezione, presentando a pochi giorni dalla partenza per il ritiro (era proprio il caso di andare a Sestriere per allenarsi sul sintetico?), il successore di Lippi, l'ex tecnico della Fiorentina, Prandelli.
In modo formale e sostanziale, si sanciva ancor prima di partire per il Sudafrica, la resa dei campioni.

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