Ma oggi, noi cittadini italiani, su che cosa siamo veramente uniti?
Il Paese e' in una fase di grossa crisi economica, politica e istituzionale.
Nei prossimi mesi, e' attesa una manovra correttiva tutta lacrime e sangue, contro lo spauracchio di un possibile contagio del crac avvenuto in Grecia. In tempi di vacche magre, le politiche liberiste vanno a farsi benedire. Bisogna trovare soldi ed in fretta. I vituperati sistemi social-comunisti di tassazione profonda e capillare, saranno i medesimi applicati dal governo Berlusconi che, contro l'aumento delle tasse, ha basato tutte le sue campagne elettorali. La "vacca" e' stata munta fino all'osso. Di latte non ne esce piu', bisogna correre ai ripari.
A livello politico, il Paese e' ancor piu' spaccato.
Il maggior partito nazionale, maggioranza di Governo, vive un momento di grossa incertezza. Gli scandali lo sommergono nuovamente, in modo imbarazzante, facendogli perdere credibilita' e consenso. La spaccatura tra l'ala forzista e quella alleanzina, erode nel suo insieme il partito, lo rende meno agile e coeso nelle sue decisioni, piu' vulnerabile agli attacchi dell'opposizione.
A sua volta, il partito di Bersani, e' in crisi di identita', distante dalla gente e dagli interessi delle classi deboli, sempre piu' sfiduciate da questa politica. Non e' un caso che la percentuale di astensionismo cresca in modo costante.
Al nord, la Lega dilaga, ma resta un partito territoriale, con la maggioranza assoluta nel solo Veneto. Le sue spinte secessioniste, di certo non cementano questo artefatto spirito di unita' nazionale, non avvertito comunque, anche nel resto del Paese, specie nel profondo sud, dove si combattono le mafie ma non il degrado, l'arretratezza, ne' la distanza dal resto del Paese.
A livello istituzionale poi, negli ultimi mesi, piu' volte si e' assistito a scontri fratricidi tra le varie cariche dello Stato, una contrapposizione spesso rovente che alla fine ha portato ad un indebolimento generale delle stesse, agli occhi dei cittadini.
Sono attese riforme (chissa' quando si faranno) di rinnovamento costituzionale. C'e' chi si ispira al modello francese, chi a quello tedesco. Nessuno si domanda se il nostro non funziona a causa delle sue regole o per l'incapacita', la negligenza, la condotta, la morale e la scelleratezza dei suoi rappresentanti.
A giugno inizieranno i mondiali di calcio. Per circa un mese ci sentiremo tutti uniti (tranne alcune eccezioni) dal tricolore. Spentisi i riflettori in Sudafrica, gli unici "sentimenti" realmente condivisi, saranno l'avversione nei confronti di questa politica e i portafogli che, nel frattempo, diventeranno piu' leggeri.
A livello politico, il Paese e' ancor piu' spaccato.
Il maggior partito nazionale, maggioranza di Governo, vive un momento di grossa incertezza. Gli scandali lo sommergono nuovamente, in modo imbarazzante, facendogli perdere credibilita' e consenso. La spaccatura tra l'ala forzista e quella alleanzina, erode nel suo insieme il partito, lo rende meno agile e coeso nelle sue decisioni, piu' vulnerabile agli attacchi dell'opposizione.
A sua volta, il partito di Bersani, e' in crisi di identita', distante dalla gente e dagli interessi delle classi deboli, sempre piu' sfiduciate da questa politica. Non e' un caso che la percentuale di astensionismo cresca in modo costante.
Al nord, la Lega dilaga, ma resta un partito territoriale, con la maggioranza assoluta nel solo Veneto. Le sue spinte secessioniste, di certo non cementano questo artefatto spirito di unita' nazionale, non avvertito comunque, anche nel resto del Paese, specie nel profondo sud, dove si combattono le mafie ma non il degrado, l'arretratezza, ne' la distanza dal resto del Paese.
A livello istituzionale poi, negli ultimi mesi, piu' volte si e' assistito a scontri fratricidi tra le varie cariche dello Stato, una contrapposizione spesso rovente che alla fine ha portato ad un indebolimento generale delle stesse, agli occhi dei cittadini.
Sono attese riforme (chissa' quando si faranno) di rinnovamento costituzionale. C'e' chi si ispira al modello francese, chi a quello tedesco. Nessuno si domanda se il nostro non funziona a causa delle sue regole o per l'incapacita', la negligenza, la condotta, la morale e la scelleratezza dei suoi rappresentanti.
A giugno inizieranno i mondiali di calcio. Per circa un mese ci sentiremo tutti uniti (tranne alcune eccezioni) dal tricolore. Spentisi i riflettori in Sudafrica, gli unici "sentimenti" realmente condivisi, saranno l'avversione nei confronti di questa politica e i portafogli che, nel frattempo, diventeranno piu' leggeri.
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