mercoledì 16 giugno 2010

NAPOLI, TORNA L'INCUBO MUNNEZZA

E' arrivato il caldo, a Napoli anche il fetore nauseabondo della munnezza.
Tornano con il loro imbarazzante ingombro, i cumuli di rifiuti per le strade. L'azienda cittadina addetta alla raccolta ha pochi fondi. Ci sono stipendi arretrati non percepiti dai dipendenti che con il loro scipero hanno messo in ginocchio la citta'. C'e' da riorganizzare il riassetto dell'intera raccolta, la cui gestione e' passata dal comune alla provincia. Nel frattempo, la differenziata non decolla, così come l'individuazione di nuovi termovalorizzatori. In queste settimane e' scoppiata una forte polemica sulla possibilita' di aprire un grosso invaso nel Parco Nazionale del Vesuvio, dove ubicare una futura mega discarica di tal-quale, senza dimenticare il destino dei 6 milioni di false eco-balle, la cui distruzione pare ancora assai lontana.
Di questa nuova emergenza, avvertita anche nella provincia di Caserta (altra azienda ma medesimi problematiche), non se ne parla ancora a livello nazionale. Sappiamo quanto il Premier ci tenga a far girare per il mondo, l'immagine della " cartolina Napoli ", ma la realta' da queste parti e' molto diversa rispetto a quella irradiata dai media. Piu' volte ho segnalato come tale disagio non sia mai stato superato in pieno.
Per le strade cittadine, sono ammassate oltre 1400 tonnellate di munnezza. I turisti si muovono per le vie del centro facendo zig zag tra i rifiuti. Bisogna trovare una soluzione ed in fretta, prima che il problema non sia piu' gestibile con gli strumenti ordinari.
A Napoli, la munnezza e' di nuovo un incubo.

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