Ancora una volta, l'ennesima, Saviano e' stato criticato per la sua opera o per meglio dire, per la propagazione mediatica negativa che la stessa, secondo molti, produrrebbe sul territorio campano. Dopo gli interventi di Berlusconi e quelli di Fede che hanno determinato un vespaio di polemiche, questa volta e' stato il giocatore del Milan, Borriello, da poco escluso da Lippi per i prossimi mondiali, a schierarsi contro lo scrittore. Le dichiarazioni dell'attaccante del Milan non sono le prime provenienti dal mondo del calcio. Tempo addietro, fu il capitano della nazionale, Fabio Cannavaro, all'epoca giocatore del Real Madrid a dire la sua sull'autore di Gomorra. Io da questo spazio ho cercato sempre di sottolineare come all'indiscusso coraggio dell'autore, meritevole di far conoscere al mondo intero, il sistema mafioso campano, sia susseguita una spamodica ricerca di populismo presenzialista che, in parte, ha sminuito il valore assoluto della sua opera. Vi giro una risposta (risalente al gennaio 2009) che diedi ad una famosa blogger, quando all'epoca si discuteva sulla probabilita' che Gomorra potesse vincere l'Oscar:
" Che dirti. Prima cosa dobbiamo fare un distinguo tra Saviano e Garrone, tra libro e film. Anch'io mi trovo d'accordo con te sul film. Si cerca di suscitare forte emozione, in modo lento, scontato. Se ne andiamo a fare un discorso tecnicamente qualitativo, vediamo quanti limiti ci siano nel valutare il film come quasi certo vincitore all'Oscar - a proposito, stasera mi sembra si assegnino i Golden Globes. Quindi si dovrebbe essere d'accordo che il film se vincera' l'Oscar, sara' un contributo all'opera di Saviano come coraggiosa denuncia ma non come premio all'esecuzione cinematografica di Garrone. Ma lo stesso Saviano, crea un genere narrativo sui casalesi, impiantando il suo racconto su stralci di verbali, indagini degli inquirenti o lavori fatti da altri suoi colleghi. C'e' infatti anche una citazione nei suoi confronti, fatta da un altro giornalista che solo in un secondo momento viene ufficialmente inserito tra coloro che indirettamente hanno aiutato il giovane narratore a realizzare questo ormai famosissimo libro - puoi andare su www.ilroma.net del 9 gennaio 2009 a pag.9 (ne feci anche un post quando se ne parlo' nuovamente)- divenuto fenomeno di costume, un glamour all'italiana, affievolendo il suo carattere di denuncia, proprio perche' inflazionato. Tra le altre cose, Saviano non produce un lavoro alla fine di un lungo periodo di indagine, come fecero al suo tempo gli scomparsi Giancarlo Siani - per la camorra- ed Ilaria Alpi per le vicende di dubbi traffici illeciti che si celavano dietro la guerra in Somalia. In questo piu' meritoria, sicuramente piu' analitica, e' l'opera "Solo per Giustizia", del P.M. Cantone (per anni alla guida del pool investigativo per la Procura di Santa Maria Capua Vetere) o quella di Rosaria Capacchione "L'oro della Camorra" giornalista che da 15 anni segue la cronaca nera su Casal di Principe, anche lei ora sotto scorta. Tra le altre cose, Saviano nel libro, dedica ampio spazio alla camorra napoletana, al principio parla dei traffici e gli intrecci con la mafia cinese che hanno come scenario il porto di Napoli. Diciamo che poi, gli eventi reali che si sono succeduti, in modo cronologicamente naturale, hanno dato maggiore eco su cio' che accadeva a Casal di Principe. Ci si e' improvvisamente dimenticati delle faide tra il clan dei Di Lauro e degli scissionisti nell'area nord di Napoli, faida che ha prodotto decine di vittime. Ci si dimentica di cosa entra nei porti di Napoli e Salerno, ci si dimentica di chi gestisce lo spaccio ed il racket nel capoluogo partenopeo. A tal proposito, ti invito a leggere il mio post pubblicato l'11 ottobre 2008 e pubblicato anche dal quotidiano Roma di Napoli , per vedere come tante purtroppo siane le piaghe che affliggono il territorio campano ma come, ultimamente, si parli solo del clan dei casalesi. L'emergenza rifiuti e' stata "dirottata" come conseguenza del business del clan dei casalesi nello smaltimento dei rifiuti tossici. Cio' e' vero ma lo smaltimento di quelli ordinari- i sacchetti della spazzatura nelle strade di Napoli - non ha nulla a che fare con quello dei liquami tossici provenienti dal nord. Poi ci sono state le uccisioni proprio a Casal di Principe, cosa che non accadeva da lungo tempo, ed infine le uccisioni del giorno di San Gennaro, 19 settembre, dove furono massacrati 6 extra-comunitari a Castelvolturno. A quel punto e' come se l'opera di Saviano prendesse corpo e vita propria , diventando una sorta di naturale proiezione del macabro, una real fiction, dove i morti erano realmente esistenti. Approfondimenti televisivi continui, dibattiti, simposi facevano il resto. Faccio notare come l'ultima volta che Saviano appariva a Matrix, Mentana registrava il suo picco di ascolto, vicino al 40%, ascolti da semifinale di un campionato del mondo di calcio. Si e' determinata un ricerca spasmodica di ascolto, dove lo stesso Saviano diventa strumento di propagazione mediatica, a prescindere. L'opera di Saviano, manca pero' di una parte, se la dobbiamo considerare una moderna prova di neorealismo all'ombra del Vesuvio. Manca dello Stato. Non si citano le decine di arresti, le confische, i sequestri fatti anche precedentemente l'uscita del suo libro. Non si menziona l'opera meritoria di tanti inquirenti, investigatori, magistrati, forze dell'ordine spesso sotto pagate che comunque hanno assicurato alla giustizia tanti malviventi. Non si spiega che spesso, anche gli attuali provvedimenti in tema di restrizione dell'attivita' criminosa, non sono altro che la risultante di anni ed anni di indagini, di lavoro oscuro, perpetuo. Pare come se per incanto tali interventi siano la diretta conseguenza delle denunce di Saviano. Cio' lo trovo ingiusto per chi si sacrifica da anni in un lavoro estenuante e delicatissimo. Certo sara' stata fatta una scelta di libera impostazione narrativa. Ma siccome questo neorealismo e' monco di una parte, Gomorra come opera, non puo' per me essere assurto come libro di didattica nelle scuole dell'obbligo. Si fa educazione, non solo con la denuncia. Si educano le future generazioni, proponendo loro anche modelli positivi. Il bello, anzi il brutto che tutti gli intellettuali napoletani si sono schierati a favore del giovane narratore, secondo me facendo un grande autogol per il territorio. Se ti capita, vai di tanto in tanto a curiosare nel mio link napolipuntoeaccapo. A distanza di mesi, il forum culturale partenopeo mi ha dato atto di cosa segnalassi da tempo con preoccupazione, cioe' che alla lunga , in particolar modo per il territorio campano, gli effetti della propagazione mediatica di Gomorra saranno solo negativi. Addirittura, l'Assessore al Turismo Campano Claudio Velardi, nel suo blog, proponeva mesi fa la lettura a puntate di Saviano. Mi permisi di fargli notare che così facendo, di certo il Turismo in Campania si andava a fare benedire. Lui l'anno passato, accoglieva personalmente i turisti agli arrivi, offrendo loro le classiche sfogliatelle, forse per non far sentir l'olezzo della munnezza. Gli dissi che forse, per il 2009, si sarebbe dovuto procurare all'accoglienza, dei giubbini anti proiettile... Alla fine, credo che proprio per la devastante eco prodotta dal fenomeno, Gomorra vincera' l'Oscar. L'Italia avra' l'assegnazione di questo ambito trofeo. A Saviano, preferisco Benigni ".
2 commenti:
Caro Angelo, sono in parte daccordo con te su Saviano anche se sono certo che se avesse saputo a cosa andava incontro avrebbe preferito l'anonimato.
Inoltre la vasta eco che ha avuto Gomorra non è frutto di una campagna pubblicitaria studiata a tavolino. Saviano e il suo libro sono stati travolti dagli eventi!
Completamente in disaccordo sulla tua opinione sul film di Garrone, che ritengo insieme a Sorrentino, il miglior regista giovane italiano.
La visione di Gomorra è stata x me come un pugno allo stomaco, segno che ha centrato l'obiettivo!
fabiano e Cannavaro sono quasi degli analfabeti ricchi e quindi il loro giudizio non conta nulla.
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