Giorni or sono, a livello di cronaca campana (non mi sembra a livello nazionale) sono passate le immagini desolanti dell'ennesimo scempio perpetuato nelle acque dei Regi Lagni, il sistema di canalizzazione realizzato in epoca borbonica che ancora oggi, raccoglie e indirizza tutti gli scoli delle acque nere, reflue e piovane delle campagne tra le province di Napoli e Caserta.
Purtroppo, molto spesso questi canali vengono adoperati per sversare materiale di ogni genere, sia solido che liquido, altamente tossico ed inquinante, con il risultato che i depuratori alla foce vanno in tilt, non riuscendo a filtrare l'enorme quantita' di materiale in entrata, con il conseguente ed inevitabile inquinamento dell'acqua del mare, dove arriva a fine tragitto, questa ingente quantita' di scarti di lavorazione agricola ed industriale.
Ormai a poche settimane dall'inizio della stagione balneare, pare che i vecchi problemi non siano stati superati ma, anzi, si presentino con maggior virulenza, compremettendo con ogni probabilita' l'attivita' commerciale di tanti imprenditori del litorale domizio che gia' nella passata stagione, dovettero fronteggiare loro malgrado, perdite davvero considerevoli, per una vera e propria fuga dei bagnanti dalle spiagge.
Se lo scempio accaduto nell'isola di Capri sempre nel 2009, puo' definirsi un caso isolato seppur gravisssimo, quello della balneabilita' del litorale domizio, resta ahime', davvero un'incognita.
Come scrissi gia' nell'estate del 2008, per molti da queste parti, il mare resta solo un miraggio.
Purtroppo, molto spesso questi canali vengono adoperati per sversare materiale di ogni genere, sia solido che liquido, altamente tossico ed inquinante, con il risultato che i depuratori alla foce vanno in tilt, non riuscendo a filtrare l'enorme quantita' di materiale in entrata, con il conseguente ed inevitabile inquinamento dell'acqua del mare, dove arriva a fine tragitto, questa ingente quantita' di scarti di lavorazione agricola ed industriale.
Ormai a poche settimane dall'inizio della stagione balneare, pare che i vecchi problemi non siano stati superati ma, anzi, si presentino con maggior virulenza, compremettendo con ogni probabilita' l'attivita' commerciale di tanti imprenditori del litorale domizio che gia' nella passata stagione, dovettero fronteggiare loro malgrado, perdite davvero considerevoli, per una vera e propria fuga dei bagnanti dalle spiagge.
Se lo scempio accaduto nell'isola di Capri sempre nel 2009, puo' definirsi un caso isolato seppur gravisssimo, quello della balneabilita' del litorale domizio, resta ahime', davvero un'incognita.
Come scrissi gia' nell'estate del 2008, per molti da queste parti, il mare resta solo un miraggio.
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