In Italia tutti adesso parlano di riforme, di modelli costituzionali da cambiare, di ricerca di un clima di coesione condivisa foriero di un rinnovamento istituzionale.
In molti convergono nel sottolineare ad esempio, l'inutilita' delle province, enti che hanno scarso potere decisionale e che costano tantissimo ai contribuenti.
Qui a Napoli invece, pare che la provincia sia diventata l'ennesino strumento di gestione politico clientelare, a dimostrazione che non era solo Bassolino, da poco defenestrato, a gestire la cosa pubblica per allargare il suo potere. L'ente provinciale, dal suo recente riassetto avvenuto lo scorso anno, ha legiferato davvero poco. Il neo Presidente Cesaro infatti, e' anche un parlamentare e quasi sempre diserta l'aula per i suoi impegni romani.
Pero', quasi per incanto o se vogliamo per un miracolo pasquale, nella pratica con un vero e proprio blitz, e' stato nominato come assessore al bilancio, il suo autista, Armando Cascio, il quale possiede quanto meno, il diploma di ragioneria.
Da queste parti, piu' che altrove, c'e' il rischio che lo slogan berlusconiano della politica del fare(quel che ci pare) diventi non un volano di crescita ma una zavorra di definitivo sottosviluppo.
Pero', quasi per incanto o se vogliamo per un miracolo pasquale, nella pratica con un vero e proprio blitz, e' stato nominato come assessore al bilancio, il suo autista, Armando Cascio, il quale possiede quanto meno, il diploma di ragioneria.
Da queste parti, piu' che altrove, c'e' il rischio che lo slogan berlusconiano della politica del fare(quel che ci pare) diventi non un volano di crescita ma una zavorra di definitivo sottosviluppo.
Nessun commento:
Posta un commento