Le campagne elettorali si susseguono, i candidati si rinnovano, i problemi restano. Qui a Napoli, sono sempre gli stessi, divenuti ormai, delle cicatrici indelebili, tratti contraddistintivi di un territorio in cui il degrado, l'incuria e l'abbandono sono diventati norma. Quale migliore scenario per rendere ricca di argomenti la propaganda elettorale, se non quello offerto da un terra martoriata, desiderosa di riscatto come la Campania?
Anche questa volta, le tematiche della campagna elettorale ruotano intorno ad alcune questioni fondamentali, la cui risoluzione, viene come al solito sbandierata quale la chiave di volta per il definitivo rilancio.
Sia il candidato del centro-sinistra, De Luca che quello di centro-destra, Caldoro, si impegnano formalmente a risolvere problematiche ataviche, sulle quali si sono incentrate le campagne elettorali di questi ultimi lustri. Oltre i soliti e generici discorsi su lavoro e sicurezza, lotta alla malavita organizzata, tematiche spesso legate a provvedimenti del governo centrale, entrambi gli schieramneti puntano all'affrontare determinati nodi irrisolti, progetti incompiuti divenuti vere e proprie piaghe.
Rilancio di Bagnoli, con la definitiva bonifica. Tanti progetti si sono succeduti per l'area ovest di Napoli ma, di concreto, non e' stato fatto mai nulla. Lo scheletro inerme dell'antica acciaieria dell'Ilva, rimane imbarazzante testimonianza del tanto tempo gettato al vento.
Stesso discorso per l'area orientale, la zona di Ponticelli, per intenderci. L'ex area industriale, e' un grande cimitero dismesso, spesso dimora di stanziamenti rom.
Scampia, quartiere popolare nella zona a nord di Napoli, simbolo del degrado urbano, le cui vele, sono diventate l'emblema della vergogna, di quel rinascimento tanto annunciato ma per niente avvertito in questa zona, in cui la convivenza sociale e' assai precaria.
Senza dimenticare l'ormai vetusto progetto infrastrutturale dell'areoporto di Grazzanise, con tanti proclami annunciati giusto per riempirsi la bocca di frasi fatte in merito al rilancio della provincia di Caserta.
Il centro-destra con Caldoro, ha il vantaggio di poter affermare in campagna elettorale di non aver amministrato la regione in questi ultimi mandati e di additare Bassolino come l'artefice di qualsiasi sfacelo nel territorio.
De Luca ha il vantaggio di poter dimostrare dati alla mano, i miglioramenti apportati alla citta' di Salerno. Certo, governare una regione non e' la stessa cosa che amministrare un piccolo centro.
Una cosa e' sicura: entrambi gli schieramenti, in caso di vittoria, inizieranno a mettere le mani avanti, affermando di aver ereditato una situazione disastrosa.
I problemi resteranno, il ritardo si accrescera' ulteriolmente. Niente paura: nel 2011, si votera' al comune di Napoli. Nuove promesse saranno rinnovate agli elettori.
Da queste parti pero', in tanti non credono piu' nella politica, vista come una sanguisuga che si alimenta grazie all'incessante proliferare del degrado.
Io lo sostengo da un po' di tempo. Siamo in tanti a condividere questa ascelta.
Anche questa volta, le tematiche della campagna elettorale ruotano intorno ad alcune questioni fondamentali, la cui risoluzione, viene come al solito sbandierata quale la chiave di volta per il definitivo rilancio.
Sia il candidato del centro-sinistra, De Luca che quello di centro-destra, Caldoro, si impegnano formalmente a risolvere problematiche ataviche, sulle quali si sono incentrate le campagne elettorali di questi ultimi lustri. Oltre i soliti e generici discorsi su lavoro e sicurezza, lotta alla malavita organizzata, tematiche spesso legate a provvedimenti del governo centrale, entrambi gli schieramneti puntano all'affrontare determinati nodi irrisolti, progetti incompiuti divenuti vere e proprie piaghe.
Rilancio di Bagnoli, con la definitiva bonifica. Tanti progetti si sono succeduti per l'area ovest di Napoli ma, di concreto, non e' stato fatto mai nulla. Lo scheletro inerme dell'antica acciaieria dell'Ilva, rimane imbarazzante testimonianza del tanto tempo gettato al vento.
Stesso discorso per l'area orientale, la zona di Ponticelli, per intenderci. L'ex area industriale, e' un grande cimitero dismesso, spesso dimora di stanziamenti rom.
Scampia, quartiere popolare nella zona a nord di Napoli, simbolo del degrado urbano, le cui vele, sono diventate l'emblema della vergogna, di quel rinascimento tanto annunciato ma per niente avvertito in questa zona, in cui la convivenza sociale e' assai precaria.
Senza dimenticare l'ormai vetusto progetto infrastrutturale dell'areoporto di Grazzanise, con tanti proclami annunciati giusto per riempirsi la bocca di frasi fatte in merito al rilancio della provincia di Caserta.
Il centro-destra con Caldoro, ha il vantaggio di poter affermare in campagna elettorale di non aver amministrato la regione in questi ultimi mandati e di additare Bassolino come l'artefice di qualsiasi sfacelo nel territorio.
De Luca ha il vantaggio di poter dimostrare dati alla mano, i miglioramenti apportati alla citta' di Salerno. Certo, governare una regione non e' la stessa cosa che amministrare un piccolo centro.
Una cosa e' sicura: entrambi gli schieramenti, in caso di vittoria, inizieranno a mettere le mani avanti, affermando di aver ereditato una situazione disastrosa.
I problemi resteranno, il ritardo si accrescera' ulteriolmente. Niente paura: nel 2011, si votera' al comune di Napoli. Nuove promesse saranno rinnovate agli elettori.
Da queste parti pero', in tanti non credono piu' nella politica, vista come una sanguisuga che si alimenta grazie all'incessante proliferare del degrado.
Io lo sostengo da un po' di tempo. Siamo in tanti a condividere questa ascelta.
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