C'e' stata la 59° edizione del festival di Sanremo, con un boom di ascolti per Bonolis che e' riuscito a risollevare le sorti di una kermesse ormai in crisi d'identita' da anni.
Gli italiani si sono consolati davanti alla tv, dimenticando per qualche giorno i problemi che affliggono il Paese. Le canzonette come antitodo alla crisi, non male in un periodo di grossa depressione socio-economica. Anche questo, e' costume nazional-popolare.
C'e' stato anche l'altro "festival" quello del PD, che ha richiamato tutti i delegati a scegliere il nuovo leader, evitando piu' complesse primarie, anche perche' i tempi erano ormai ridotti, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali (provinciali ed europee).
Si e' scelto Franceschini da molti visto come un continuatore della linea Veltroniana da altri un rinnovatore della stessa, ad evidenziare come gia' nella sua genesi, le lineee di orientamento non sono del tutto coese e come, ancora una volta, a sinistra ci propongono delle minestre riscaldate.
Usando una parafrasi canora, Franceschini non e' ne' un big, ne' una nuova proposta. Rappresenta un modesto cantante dalla voce intonata, senza lo spunto del fuoriclasse, non suscita emozione, non cattura la platea.
I parolieri certamente a lui non mancheranno ma alla fine l'interprete e' importante per la buon riuscita del brano. Penso che a sinistra, la musica restera' nel breve, ancora una canzonetta, con l'inevitabile dispiacere dei propri ascoltatori che sperano ormai da troppo tempo di ritrovare una vera rockstar, un interprete da stadi gremiti, un'artista da folle oceaniche.
Gli italiani si sono consolati davanti alla tv, dimenticando per qualche giorno i problemi che affliggono il Paese. Le canzonette come antitodo alla crisi, non male in un periodo di grossa depressione socio-economica. Anche questo, e' costume nazional-popolare.
C'e' stato anche l'altro "festival" quello del PD, che ha richiamato tutti i delegati a scegliere il nuovo leader, evitando piu' complesse primarie, anche perche' i tempi erano ormai ridotti, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali (provinciali ed europee).
Si e' scelto Franceschini da molti visto come un continuatore della linea Veltroniana da altri un rinnovatore della stessa, ad evidenziare come gia' nella sua genesi, le lineee di orientamento non sono del tutto coese e come, ancora una volta, a sinistra ci propongono delle minestre riscaldate.
Usando una parafrasi canora, Franceschini non e' ne' un big, ne' una nuova proposta. Rappresenta un modesto cantante dalla voce intonata, senza lo spunto del fuoriclasse, non suscita emozione, non cattura la platea.
I parolieri certamente a lui non mancheranno ma alla fine l'interprete e' importante per la buon riuscita del brano. Penso che a sinistra, la musica restera' nel breve, ancora una canzonetta, con l'inevitabile dispiacere dei propri ascoltatori che sperano ormai da troppo tempo di ritrovare una vera rockstar, un interprete da stadi gremiti, un'artista da folle oceaniche.
2 commenti:
Eccezionale!
E Franceschini, per comparire sui giornali dice peste e corna del Premier; l'ultima: E' contro la Cosstituzione.
Dimostrazione che i parolieri non sono cambiati.
ciao
Fanceschiello, ecco il suo vero nome,
somiglia tanto a Masaniello,
"Fa sul'ammuina" intanto ha demolito
anche il governo ombra, già bello
come inizio, no?
Ciao, Isacco.
grazie per la visita sul mio blog.
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