sabato 6 settembre 2008

BERLUSCONI, ATTENZIONE ALLE SABBIE MOBILI

A Napoli si vive una sorta di calma apparente ma le polveri sono pronte a riaccendersi.
Cio' e' dovuto ad una forma di tregua creatasi per forza di cose dopo gli indiscutibili successi ottenuti dal Governo in materia di rifiuti ed al contagioso entusiasmo riscosso dal Presidente del Consiglio.
E si, perche' e' stato direttamente il Premier con lo staff di Bertolaso, a rendersi attivamente partecipe e cotrollore sul territorio - diverse sono state le sue sortite nel capoluogo- per accertarsi direttamente dell'evolversi dei fatti.
I politici locali sono stati spiazzati. Di fatto hanno perso sia la faccia che il consenso tra la gente, dinanzi all'uomo del nord, l'odiato Berlusconi, l'uomo delle televisioni, l'anti comunista, il politico di destra alleato col leghista Bossi che e' riuscito in poco piu' di due mesi ad invertire decisamente la rotta su una crisi protrattasi per oltre quindici anni.
Ma negli ultimi giorni, si avverte pero' un certo isolamento nei suoi confronti. E' finito quel sano clima bipartizan di cui avevano beneficiato gli stessi amministratori di sinistra. Credo che a livello politico locale, si pensi a salvare il salvabile, per non incorrere in una definitiva e scottante debacle.
Gli amministratori locali, mi riferisco a Bassolino ed Iervolino, sono a fine mandato. Presumo che non vorranno essere ricordati come i protagonisti dello sfascio campano. Quindi, siccome c'e' tanto ancora da fare sul territorio, specie nelle province, dove dall'emergenza non si e' mai usciti definitivamente, costoro da un lato con estrema ed arrogante proterbia continuano a rifiutare qualsiasi ipotesi di dimissioni anticipate ma, dall'altro in pratica, hanno definitivamente tirato i remi in barca limitandosi all'ordinaria amministrazione, fatta dei soliti proclami di fumo nel medio termine per continuare nella loro costante opera di "incantatori di serpenti", in un contesto politico-partecipativo caratterizzato in realta', da sabbie mobili sapientemente orchestrate.
Nella dura realta' delle cose, sono ben felici che il Premier si stia logorando nel suo impegno per Napoli e la Campania, diventata una questione a questo punto di tipo personale, augurandosi pero' in cuor loro, che l'odiato avversario politico di sempre, trovi ostacoli sempre piu' difficili da superare e magari inciampare, per evidenziare come il caso campano fosse nella loro visione politica, una questione territorialmente ed antropologicamente diversa da altri tipi di problematiche ambientali, per veder giustificato in parte il loro insuccesso e la loro incapacita' amministrativa.
Proprio in questo momento di reale e surreale consenso, intorno a Berlusconi si iniziano ad annidare ombre minacciose, ardite alchimie politiche, che vanno a minare il futuro della sua opera per il territorio.

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