mercoledì 7 maggio 2008

L'ESIGENZA DI RIFORME SERIE

Silvio Berlusconi, sta per insediare il suo terzo Governo.
Dopo settimane di incontri con i suoi alleati, pare la squadra sia finalmente formata.
Sul prossimo Presidente del consiglio, incombe l'esigenza di dare una svolta al Paese.
Il Cavaliere e' stato eletto grazie anche al voto di tanti delusi del centro-sinistra, che per loro scelta hanno deciso di non appoggiare ulteriolmente il partito dell'ex premier Romano Prodi.
Come nel 2001, il Governo dovette affrontare l'onda lunga dell'11 settembre, che determino' una metamorfosi sugli scenari di politica-economica internazionale, il neo governo entrante, dovra' fronteggiare una crisi altrettanto forte, questa volta pero' strutturale e non piu' emozionale.
Nel corso di questi anni infatti, la congiuntura economica si e' fatta piu' complicata, soprattutto per gli effetti negativi di una globalizzazione che si e' sviluppata in modo troppo frenetico evidenziando solo i suoi aspetti negativi ( maggiore richiesta di fonti energetiche, spinta ad un allargamento del consumismo, crescita dell'inquinamento globale ).
Nel contempo, l'euro e' diventata una moneta fin troppo forte rispetto alle economie dei paesi dove e' valuta. Contemporaneamente il dollaro si e' via via indebolito, con le dovute conseguenze nell'economia degli Stati Uniti.
Di pari passo, il costo del petrolio e' cresciuto a dismisura, con un eccessivo innalzamento del prezzo dei carburanti e dei costi energetici.
Ci troviamo dinanzi ad una crisi di sistema. L'economia occidentale e' malata. Inoltre, non e' piu' economia di riferimento.
Con questo scenario il futuro Governo trovera' difficile attuare a pieno il suo programma. Creare infrastrutture, diminuire le tasse, innalzare gli stipendi e le pensioni, migliorare la ricerca scientifica e l'efficienza della sanita' e dei servizi.
Spero che il nuovo Governo eprima comunque riforme serie e necessarie per il Paese e non riduca il suo operato eslusivamente all'allonttanamento dei clandestini e alla chiusura delle frontiere. L'Italia ha bisogno di slancio economico e di rilancio della sua produttivita'.
L'urgenza primaria non e' quella di dirottare i barconi di disperati provenienti dal nord-Africa.
Eviteremo di dare spiccioli ai lavavetri ma forse, a breve, saremo costretti ad evitare di usare le nostre automobili.

1 commento:

Unknown ha detto...

Buon sabato e domenica