sabato 4 aprile 2020

NUOVE FORME SOCIOLOGICHE AL TEMPO DEL COVID-19

Come in laboratorio si cerca di trovare un vaccino alla pandemia, c'e' chi cavalcando lo spavento irradiato dai media e da questi magari ingigantito, prova a creare in "laboratorio" nuove forme di relazioni sociologiche. Un salto quantico, uno shock, una nuova forma evolutiva nello sviluppo della societa' dove il contatto umano diventa secondario.
Irradiando panico, creando una paralisi psicologica nell'approcciarci all'altro, si determina un cambiamento nei rapporti interpersonali

Immersi da tempo in una societa' consumistica, basata sull'esaltazione del singolo individuo, a breve la sua dimensione diventera' necessariamente isolata. Da tempo mostravamo il nostro io narciso, proiettando i nostri successi al mondo, tramite la proiezione del nostro vivere, osteggiando malgrado tutto, plastiche e a volte costruite forme di effimeratezza. Eravamo gia in una situazione di velata e inconsapevole "solitudine" pur godendo ancora della piena liberta'. Una societa' composta quindi, da una massa replicante in relazione. Tanti specchi isolati che comunicavano in transumanza il proprio io, non percepito. Una societa' ahime', da tempo, isolata nei reali contatti umani, genuini, autentici.

D'improvviso ci accorgiamo che qualcosa ci manca. Capiamo per la prima volta quale sia il basilare concetto di relazionarci in liberta'. E mentre ce ne rendiamo conto, questo processo di separazione forzata procede, inesorabile. Se tale processo sara' irreversibile, non lo possiamo stabilire. Di sicuro non attecchira' chi magari si nutriva autenticamente di semplicita, valori. Sara' devastante per chi nel rapportarsi all'altro, proiettava su di esso unicamente l'immagine del suo io vuoto, emesso dal suo specchio di gia' conclamata solitudine. Porre d'obbligo sul volto in modo permanente una mascherina, e' come togliere al narciso il proprio lago dove specchiarsi e la possibilita' di proiettare il suo io (vuoto ) sullo specchio  ( vuoto ) del suo simile

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