Dopo una lunga ed estenuante agonia, si scioglie il Consiglio Comunale di Napoli. 31 consiglieri infatti, hanno firmato le dimissioni.
La Iervolino gia' a fine mandato, resta sola e, suo malgrado, dovra' abbandonare prematuramente. Non sono serviti i vari rimpasti riparatori, effettuati con cadenza periodica, durante la sua amministrazione. A nulla valsero le richieste di dimissioni pressanti, fatte al primo cittadino, all'indomani dello scandalo Romeo. Con ogni probabilita', arrivera' a breve un Commissario, l'ennesimo!
Almeno si conoscera' ufficialmente quale sia il bilancio di cassa, onere che molto spesso ha fatto vacillare la giunta.
La citta' e' allo sbando, inerme, smarrita, abbandonata al suo destino. L'emergenza rifiuti, mai risolta completamente, e' sempre pronta a riesplodere nella sua drammaticita'. La differenziata non decolla, non vengono individuate nuove discariche, ne' tanto meno presentato il progetto del termovalorizzatore cittadino.
La criminalita' resta una piaga endemica, coinvolgendo sempre di piu' i giovanissimi che, come unica alternativa, non trovano di meglio che delinquere.
La disoccupazione raggiunge livelli emorragici. In citta', il manto stradale e' un vero colabrodo, le piogge di questi giorni, lo rendono ancor piu' pericoloso. L'inquinamento atmosferico, altro problema spesso sottaciuto, permane costantemente elevato. I servizi offerti alla cittadinanza, non sono dei migliori. Restano grandi opere incompiute, le riqualificazioni di Bagnoli e quella della zona orientale. Non a caso, Napoli nel 2010, e' stata giudicata ultima tra le province italiane.
La cittadinanza non reagisce, pare aver smarrito il suo proverbiale orgoglio. Silente e rassegnata, si disinteressa alla politica ed ai suoi rappresentanti. Questi ultimi al contrario, hanno tutto l'interesse a mettere le loro mani sulla citta'.
Dopo l'era Bassolino-Iervolino, Napoli vuole voltar pagina. Penso che la svolta tanto auspicata, sara' improba, poiche' non dovra' essere politica, ma culturale.
Almeno si conoscera' ufficialmente quale sia il bilancio di cassa, onere che molto spesso ha fatto vacillare la giunta.
La citta' e' allo sbando, inerme, smarrita, abbandonata al suo destino. L'emergenza rifiuti, mai risolta completamente, e' sempre pronta a riesplodere nella sua drammaticita'. La differenziata non decolla, non vengono individuate nuove discariche, ne' tanto meno presentato il progetto del termovalorizzatore cittadino.
La criminalita' resta una piaga endemica, coinvolgendo sempre di piu' i giovanissimi che, come unica alternativa, non trovano di meglio che delinquere.
La disoccupazione raggiunge livelli emorragici. In citta', il manto stradale e' un vero colabrodo, le piogge di questi giorni, lo rendono ancor piu' pericoloso. L'inquinamento atmosferico, altro problema spesso sottaciuto, permane costantemente elevato. I servizi offerti alla cittadinanza, non sono dei migliori. Restano grandi opere incompiute, le riqualificazioni di Bagnoli e quella della zona orientale. Non a caso, Napoli nel 2010, e' stata giudicata ultima tra le province italiane.
La cittadinanza non reagisce, pare aver smarrito il suo proverbiale orgoglio. Silente e rassegnata, si disinteressa alla politica ed ai suoi rappresentanti. Questi ultimi al contrario, hanno tutto l'interesse a mettere le loro mani sulla citta'.
Dopo l'era Bassolino-Iervolino, Napoli vuole voltar pagina. Penso che la svolta tanto auspicata, sara' improba, poiche' non dovra' essere politica, ma culturale.
2 commenti:
l'avete sopportata troppo a lungo!
saluti
Maralai
... culturale. Appunto.
Ma se le prospettive sono quelle paventate, addio mia bella Napoli ...!
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