sabato 19 marzo 2011

ODISSEA ALL'ALBA. DOMANI SARA' ANCORA NOTTE FONDA

E' guerra nel cuore del mediterraneo. Partito l'attacco contro Gheddafi. L'ONU ha avallato la missione. Il suo nome: Odissea all'alba.
Protagonista indiscusso dell'avvio delle ostilita', e' stato il Presidente francese Sarkozy. La Francia, agli occhi del mondo, ha assunto formalmente la decisione dell'inizio dello scontro, riappropriandosi della proverbiale grandeur, ultimamente sbiadita.
Obama, dal canto suo, ha tenuto volutamente un atteggiamento piu' coperto, dando al tempo stesso, la completa disponibilita' alla regia della missione, speriamo quanto piu' breve possibile. Gli USA, hanno al tempo stesso, gli occhi aperti su cio' che sta accadendo piu' a oriente ( Yemen, Bahrain, Arabia Saudita), in uno scenario in continuo ed incandescente fermento.
Inghilterra, Canada e Italia, collaboreranno alla causa. Il ruolo dell'Italia, come al solito, appare non del tutto chiaro. E' stato assicurato il completo appoggio logistico, non quello di ingaggio. Si vedra'. La politica interna nel nostro Paese appare come al solito divisa, con la Lega Nord contraria ( il Governo al momento non ha la maggioranza in politica estera) e la sinistra improvvisamente riscopertasi interventista ( Di Pietro, per mero calcolo, alla fine e' divenuto guerrafondaio). Questa volta si parla di inevitabile sostegno alla causa del "Risorgimento islamico". In tal caso, la guerra ai pacifisti italiani appare giusta, appropriata, come giusto sembra essere diventato il concetto di esportazione della democrazia con le bombe, chiaramente divenute molto piu' "intelligenti".
Ritengo che le guerre siano tutte da evitare. Faccio notare che contro i crimini perpetuati dal dittatore Saddam, il mondo della sinistra fu molto contrario ad occupare l'Iraq. Oggi invece, solo per il fatto che Berlusconi ha avvicinato le sue labbra, alla mano del leader libico (errore piu' formale che sostanziale) tutti vedono necessario l'intervento.
Comunque vadano le cose, la posizione dell'Italia e' indebolita. Economicamente, l'inevitabile aumento del greggio e la scontata fibrillazione delle borse dei prossimi giorni, avranno nel nostro Paese conseguenze piu' incisive che altrove. Strategicamente, ci accodiamo ad una missione non avendone il controllo (come consuetudine). Agli arabi appariremo come gli abituali voltafaccia ed inoltre, come conseguenza piu' diretta ed immediata, per la nostra contiguita' geografica saremo invasi da migliaia di profughi che, con ogni probabilita', sarebbero rimasti in quei territori, se la risoluzione avesse avuto una piega esclusivamente diplomatica.
Inoltre, l'innessco di una guerra di dimensioni internazionali, diventera' una miccia incontrollata, un reale fenomeno emulativo, in territori interessati da un improvviso ed epocale fermento generazionale, quindi culturale. E' il caso di dire: brucia il deserto.
In questo scenario così confuso, incerto, fragile, il nostro domani sara' ancora notte fonda.







3 commenti:

adestra ha detto...

Il carnefice di Tripoli va fermato e noi abbiamo dato le disponibilità delle nostre basi a quell'Europa che per l'immigrazione ci ha risposto picche.

Davide ha detto...

La cosa buffa, dopo i primi bombardamenti francesi (me lo vedo Obama incavolato per aver lasciato troppo terreno a Sarkò) è che Obama ha annunciato di aver dato ordine per una piccola operazione militare.
120 Tomahawk lanciati da 4 navi!
Noi invece, abbiamo dichiarato massimo impegno, aerei pronti in 15 minuti, mobilitazione totale, e per ora, nemmeno un aereo partito da nessuna base italiana (aspettiamo i canadesi!!). E rispondendo anche a "adestra" proprio perchè l'europa ci ha risposto picche, se ci prendiamo la scena al fianco dei nostri alleati, smettendola di fare i doppiogiochisti, non potranno che darci massima disponibilità a collaborare per l'immigrazione.

Tommaso Pellegrino ha detto...

La "guerra" il Libia presenta senza dubbio aspetti molto peculiari. Soprattutto sono troppi gli interrogativi sui reali scopi dell'operazione internazionale (specie da parte francese)e su come, in generale, questa storia potrà andare a finire. Visto che ho già avuto il piacere di averti tra i miei lettori, per una analisi più approfondita del tema ti invito direttamente sul mio blog www.tommasopellegrino.blogspot.com.
Ciao.
Tommaso Pellegrino-Torino