martedì 8 aprile 2008

LA TORCIA OLIMPICA FA DIMENTICARE IL RESTO

Le vicende degli ultimi giorni relative al tentativo di sabotare la torcia olimpica, mettono in risalto palesemente gli abusi di un paese, la Cina, che nonostante abbia raggiunto ultimamente livelli di massima apertura e penetrazione nei mercati internazionali, resta allo stesso tempo una nazione dove la democrazia e la liberta' religiosa e culturale non trovano di fatto nessun riconoscimento.
La vicenda degli abusi e dei soprusi contro il Tibet e' questione ormai atavica.
Da lustri i monaci tibetani e la popolazione di quelle latitudini devono affrontare limitazioni di ogni sorta alla loro normale esistenza.
La Cina da questo punto di vista resta un paese arcaico, un vero e proprio regime camuffato da un finto e moderno liberismo.
Le proteste e i tentativi di sabotaggio alla torcia olimpica in giro per il mondo, giustamente cercano di porre in primo piano il tentativo di calamitare l'attenzione sulle sorti di un popolo, quello tibetano, drammaticamente mutilato nei suoi diritti fondamentali.
Contemporaneamente ahime', tale attenzione fa scivolare in secondo piano altre pericolose questioni relative al gigante asiatico.
Ultimamente abbiamo assistito impotenti all'invasione cinese dei mercati, invasione silenziosa, costante, aggressiva e spesso non proprio lecita.
Merci contraffatte di scarso valore e di indubbia sicurezza, sono riuscite ad entrare costantemente nei maggiori porti internazionali. C'e' stata indubbiamente una sinergia tra mafie nel controllo e nel traffico di questi prodotti. I cinesi hanno in breve tempo avuto a disposizione una ingente liquidita' monetaria che hanno adoperato acquisitando immobili di proprieta' nei maggiori centri europei e mondiali, creando grandi quartieri-mercato.
Anche in Italia le cose sono andate allo stesso modo. La Cina ci ha fatto illecita concorrenza anche in un settore, quello del cibo, in modo quasi piratesco.
L'emergenza rifiuti ed in seguito quella relativa alla mozzarella, hanno fatto rapidamente dimenticare che fino ad ieri il pericolo numero uno era rappresentato dai cibi cinesi.
Merci avariate o comunque non sottoposte ai rigidi controlli alla pari di quelle europee, riuscivano ad invadere i nostri mercati, mettendo a repentaglio la nostra salute e determinando una concorrenza sleale.
E che dire dei pericolosi giocattoli maneggiati spesso inconsapevolmente dai nostri bambini?
Se la fiaccola olimpica trovera' ostacoli nel suo cammino, se alcuni paesi probabilmente boicotteranno i giochi, tutto cio' non deve far passare in secondo piano la costante minaccia esercitata dalla Cina, un paese che deve molto della sua crescita all'uso sistematico di comportamenti non proprio "convenzionali".

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