giovedì 24 aprile 2008

25 APRILE: OGGI OCCORRE UN' ALTRA LIBERAZIONE

Si festeggia il 25 Aprile, anniversario della liberazione dal fascismo.
Ogni anno, giustamente si ricorda questa data per riportare alla mente la fine di una parentesi storica del nostro Paese, caratterizzata da un periodo di regime riconosciuto ormai da tutti come forma estrema di limitazione della liberta'.
Nel corso degli anni pero', questa data ha assunto una connotazione fortemente politica ed e' stata contraddistinta dall'affermazione di un grido di piazza espressione di una certa e limitata corrente di pensiero del nostro Paese, legata al mondo della sinistra, quasi ad individuare come fascisti tutti coloro che non si riunivano sotto le bandiere con la falce ed il martello.
Il 25 aprile e' invece la festa di tutti coloro che si sentono cittadini liberi di questo Paese.
Forse, l'aver troppo politicizzato questo evento, per assurdo ne ha fatto perdere il suo naturale significato contribuendo al contrario, a far prevalere un senso di spaccatura e di astiosita' interclassista lontani dallo stesso spirito attribuito alla data.
E' giusto ricordare per affermare ancora piu' saldamente il concetto di democrazia all'interno della Nazione ma ritengo ormai sterile e infruttuoso legare questo giorno ad una sola parte politica del nostro Paese.
In Italia purtroppo, credo oggi servano altri tipi di liberazione.
Molti cittadini hanno perso fiducia nel futuro, non sono piu' liberi di poter programmare, stretti dai loro bisogni e dalle loro necessita' quotidiane.
Meno liberi sono i giovani che non credono piu' nel domani, offesi e smarriti nella loro precarieta'.
In generale, si avverte un diffuso senso di prigionia, riflettendo sul decadimento di cio' che ci circonda.
La liberazione oggi, significherebbe allontanare i pericoli di una societa' violenta e propensa al crimine, una societa' dove non ci si sente ancora liberi di poter creare ed investire.
La liberazione oggi, dovrebbe assumere il compito di dissolvere questo senso di smarrimento e sfiducia.
Ci sarebbe bisogno di una vera liberazione soggettiva, foriera di una definitiva liberazione culturale ed antropologica.
Ricordare e' dovuto, importante e fondamentale.
Credere in nuove liberta' e altrettanto necessario.

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