giovedì 6 marzo 2008

PDL: NUOVA DESTRA EUROPEA

La forza degli uomini e delle idee ha prevalso sulla paralisi
politico-istituzionale.
La crisi di governo presupponeva una pausa di riflessione per dar vita poi
ad una grossa riforma costituzionale.
Il voler andare al voto a tutti i costi da parte della quasi totalità delle forze
centro-destra non ha comunque evitato di immettere nel nostro Paese una
ventata di novità.
Anche se Berlusconi da molti viene visto come un soggetto politico superato,
al contrario, ha ancora una notevole forza aggregante ed uno spirito sempre
innovativo, che gli sono rimasti immutati nel corso di questi anni.
L' insistere sulla bonta' del progetto del partito unico e' stato quanto mai
cosa indovinata.
Dopo la nascita del PD c'e' stata quella del PDL.
A differenza di Veltroni che in modo quasi innaturale e non senza
conseguenze, ha voluto mettere insieme la vecchia anima comunista con quella
cattolica della democrazia cristiana, per poi immettere anche il movimento di Di Pietro e la corrente dei Radicali,
Berlusconi non ha fatto che dare un'
univoca omogeneita' a delle correnti del centro-destra che si ispirano a valori liberali e moderati.
C'e' stata la scelta di auto-allontanamento della corrente di Casini ma non per questo il nuovo movimento
non assimila anche quei principi propri delle correnti cristiane.
Da tempo infatti, anche il popolo liberale e conservatore che si riconosce
nei principi di una destra moderna e filo-europea, voleva trovare
rappresentazione in un unico soggetto politico.
Il Popolo delle Liberta', lo incarna a pieno.
Ora tutte le donne e gli uomini che si ispirano ai valori di una destra moderata, sia
laica che cattolica, al recupero ed alla salvaguardia dello spirito
Nazionale in un' ottica europeista, fedele agli impegni da sempre assunti
con gli alleati atlantici, dovrebbero cercare di trovare nel loro interno un
forte spirito convergente ed aggregante, foriero del confluimento verso un
unico soggetto politico, appunto il PDL, come riferimento principe a difesa
e tutela di quei valori liberali che furono alla base della vita democratica
del Paese, all' indomani del secondo conflitto mondiale.

4 commenti:

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Post perfetto, direi!

La scelta di andare subito alle elezioni senza passare per il Via! delle riforme è stata presa non solo per il fatto che il centrodestra aveva una vantaggio enorme sulla controparte ma soprattutto per poter dar vita ad un embrione di bipolarismo prima che i partitini potessero organizzarsi in un'aggregazione più ampia, coesa e destabilizzante.
Per questa sua strategia Berlusconi è stato un genio.

Se hai voglia di leggerlo, ho recentemente scritto un articolo nel quale ipotizzo cosa potrebbero essersi detti Veltroni e Berlusconi durante quel famoso incontro di un'ora.

Ecco il link:
http://libererisonanze.blogspot.com/2008/02/tattiche-bipartitiche.html#links

Magari dammi la tua opinione.

Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Il link non viene visualizzato tutto, comunque il titolo è "Tattiche bipartitiche" del 16 febbraio 2008 lo puoi cercare immettendo nel riquadro "CERCA NEL BLOG" il titolo. Ciao !

costa ha detto...

Il problema di questo paese è l'assenza di memoria storica. Nei paesi del nord-europa il ladro è ladro, l'impostore è impostore, perchè esiste in gran parte degli individui la memoria di quanto è accaduto. In Italia invece c'è la necessità di ognuno di noi di appartenere a qualcuno. Forse perchè siamo stati (maggiormente noi del sud) sempre dominati da qualcuno. I politici del panorama attuale sono ladri e ladri resteranno. Gl'interessi che tutelano sono quelli personali (estesi ad una miriade di complici) e basta. La tipologia di governo e di politica da intraprendere è solo un optional, è qualcosa di marginale, è la necessaria facciata da dare ad un business sottostante e nessuno lo vuol vedere. La priorità di ogni italiano è appartenere a qualcuno anche se è un ladro o un impostore. Lo sappiamo tutti che essi tuteleranno in gran parte gli interessi loro e dei gruppi economici che li finanziano. La camorra è un "sistema" economico-sociale. Se non vi fosse la necessità economica delle famiglie che vi aderiscono perchè da essa ottengono un lavoro che altrimenti non avrebbero, scomparirebbe in qualche mese. Che dire alle migliaia di famiglie di delinquenti che grazie alla camorra riescono ad avere i soldi, una futura carriera ecc?
Per la politica è lo stesso; solo che ha un raggio molto più ampio ed è mascherato da una facciata istituzionale. Tutti cercano di parteciparvi per tentare di ottenere quello che lo stato non da, la dignità economica. La cosa che mi sconvolge e che persone di cultura non riescono a guardar fuori dal panorama politico ormai putrefatto e tutti continuano a disquisire su chi potrà essere il ladro meno disonesto. La promesse di Berlusconi ed i 5 anni di governo hanno portato l'Italia alla fame ed i due anni di governo di Prodi hanno peggiorato la situazione. I vari Di Pietro, Bertinotti, Fini Casini ecc. sono stati le zecche che, attaccate alla bestia di turno distruttrice della nostra nazione, hanno potuto succhiare un po' di sangue per la loro sopravvivenza. Chi è D’Alema (con una barca a vela che non può permettersi), Del Turco, Mastella ecc? Quelli che in un sistema malato (l’unico che c’era) hanno fatto carriera. Lo stesso spetta a coloro che fanno parte del “sistema” della camorra. La differenza è che il sistema-camorra procura morte in via diretta. Il sistema-politico attuale procura morte in via indiretta. Perchè ammazzare uno con un colpo di pistola ? Puoi lasciarlo senza prospettive senza tutele e farlo morire lo stesso.
In Italia continuiamo a convincerci che i "Soliti noti" cambiando vestito, potranno salvare il Paese dagli scempi fatti da loro stessi. Mi sembra che in psicologia la vittima si innamora del suo carnefice. Non ci resta che un'alternativa, non votare, se il 60% o l'80% degli italiani non voterà, dovrà pur nascere un soggetto politico che cercherà a prendersi quei non voti no? In fondo questa è sempre una democrazia.

Anonimo ha detto...

No.. non ce la faccio....non resisto a non rispondere.

In italiano si dice "parli a partito preso" indicando qualcuno che analizza politicamente un fatto indiscusso e non accetta a priori punti di vista oggettivi.

Parlando praticamente è una vergogna, per chi ha la possibilità di vedere l'italia da fuori, abbinare la parola LIBERALE con la PDL..se non impossibile.

La PDL (indipendentemente se piace, non piace, la si vota o no) è un partito di destra ultra conservatore e ti provo il perchè:
- è contraria alle coppie di fatto
- è contraria ai gay
- è sbilanciata nel non sostenere uno stato laico prevalente
- è monopolista e non favorevole
come nei 5 anni di governo ad alcuna proposta di libero mercato
- è contraria all'aborto in tutte le sue forme

Questi sono fatti oggettivi, non ti stò facendo un analisi politica e molti la votano proprio per questo motivo...proprio perchè non sia "liberale".