giovedì 31 gennaio 2008

ASPRINIO:"IL GRANDE PICCOLO VINO"

Mario Soldati lo descrive così:"Non c'e' bianco al mondo così assolutamente secco come l'Asprinio:nessuno. Perche' anche i piu' celebri bianchi dell'Alsazia e della Lorena includono sempre, nel loro profumo piu' o meno intenso e piu' o meno persistente, una sia pur vaghissima vena dolce.
L'Asprinio no. L'Asprinio profuma appena, e quasi di limone: ma, in compenso, e' di una secchezza totale, sostanziale, che non lo si puo' immaginare se non lo si gusta...che grande piccolo vino!"
L'Asprinio e' espressione della cultura dell'agro-Aversano, territorio ricco di storia, un vino che viene da lontano e che si diffuse nell'antica citta' di Atella.
Il vino Asprinio e' un prodotto tipico di questa terra, la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Di certo, sappiamo che in quella terra nota come Liburia, esisteva "un'uva e un vino che non aveva eguali".
Questo vitigno, gia' presente nel 1300, fu adoperato dai cantinieri di corte di Roberto d'Angio', per assicurare alla dinastia Normanna ricche riserve di preziosi spumanti.
Gia' a quel tempo, i tralci di vite appoggiandosi agli alberi di pioppo, che fungevano da sostegno, crescevano in notevole altezza (anche 15 metri), formando i caratteristici "festoni" realizzando così la produzione con sistema ad Alberata (in latino Arbustum), di quella caratteristica uva divenuta famosa fin dai tempi appunto degli Angioini.
Ancor oggi le Alberate Aversane sono presenti sul territorio, in rarissime testimonianze.
Proprio per questo motivo, il nome che ho dato alla mia azienda agrituristica, realizzata nel 2003 su terreni di famiglia, e' stato ARBUSTUM, per valorizzare al massimo un vitigno che nell'agro-aversano rischia di scomparire.
Tale patrimonio infatti, per il completo disinteressamento alla valorizzazione degli organi istituzionali preposti e per il mediocre impegno in tal senso da parte delle cantine presenti nel territorio Casertano, purtroppo non e' per niente tutelato.
Tornando al vino, l'Asprinio ha un colore decisamente dorato, con riflessi ambra-verdognoli, un profumo leggero con sentori erbacei e limonati, un sapore estremamente secco, asciutto, vagamente acidulo. Per questi motivi e' un'ottima base per la produzione anche di spumanti.
Per la sua asciuttezza e' facilmente abbinabile a cibi grassi come rane ed anguille, fritturine, crostacei e frutti di mare.
L'accostamento classico rimane con la mozzarella di bufala d.o.p.
Alziamo il calice e brindiamo ad un vino nobile e poco conosciuto.
Cin, cin Asprinio.

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