Mentre dal mondo apprendiamo che si e' rischiata una strage a New York, che nel golfo del Messico una marea di petrolio grande quanto mezzo mare adriatico sta provocando uno dei maggiori disastri ambientali della storia, che la bancarotta della Grecia purtroppo produce i primi morti per una serie di scontri avvenuti nel paese ellenico, in Italia continuano a tenere banco notizie di politici corrotti o corruttori, di continue spaccature all'interno della maggioranza, in un contesto sociale di vera e propria fibrillazione, per un'economia che in nessun modo scorge un barlume di ripresa.
I cittadini sono stanchi, rassegnati ormai dall' andazzo nauseabondo di questa politica, fatto di promesse mai mantenute, di proclami annunciati e mai realizzati, di perenni spot elettorali sputati sul viso di una popolazione presa in giro da troppo tempo.
Dovevano iniziare queste benedette riforme condivise. Il paese invece, si trascina nei suoi paradossi, nella sua lentezza decisionale, nei suoi sterili scontri intestini. Anche le celebrazioni per l'unita' d'Italia, di certo non avvertita tra la popolazione, si stanno trasformando in un'occasione di duro scontro e contrapposizione nella maggioranza.
Una costante pare immutabile: il legame tra politica e corruzione. Ultimi solo in ordine di tempo, i casi Verdini, Ciarrapico e Scajola. Una nuova tangentopoli per molti sembra improponobile. All'inizio degli anni 90 i partiti si arrichivano illecitamente. Oggi, in modo sfacciato, lo fanno i loro rappresentanti.
Di certo l'Italia resta un paese con una classe dirigente fortemente truffaldina e con una condotta etico-morale, davvero pietosa.
Nel frattempo l'economia non decolla, anzi. La disoccupazione cresce, così come il debito publico.
Per il momento le casse dello Stato hanno messo fieno in cascina con il ritorno di 90 miliardi di euro, recuperati con lo scudo fiscale che ha permesso il riutilizzo di capitali di dubbia provenienza, tenuti in paradisi fiscali.
Ma questo salvadanaio, per quanto tempo sara' sufficiente?
I cittadini sono stanchi, rassegnati ormai dall' andazzo nauseabondo di questa politica, fatto di promesse mai mantenute, di proclami annunciati e mai realizzati, di perenni spot elettorali sputati sul viso di una popolazione presa in giro da troppo tempo.
Dovevano iniziare queste benedette riforme condivise. Il paese invece, si trascina nei suoi paradossi, nella sua lentezza decisionale, nei suoi sterili scontri intestini. Anche le celebrazioni per l'unita' d'Italia, di certo non avvertita tra la popolazione, si stanno trasformando in un'occasione di duro scontro e contrapposizione nella maggioranza.
Una costante pare immutabile: il legame tra politica e corruzione. Ultimi solo in ordine di tempo, i casi Verdini, Ciarrapico e Scajola. Una nuova tangentopoli per molti sembra improponobile. All'inizio degli anni 90 i partiti si arrichivano illecitamente. Oggi, in modo sfacciato, lo fanno i loro rappresentanti.
Di certo l'Italia resta un paese con una classe dirigente fortemente truffaldina e con una condotta etico-morale, davvero pietosa.
Nel frattempo l'economia non decolla, anzi. La disoccupazione cresce, così come il debito publico.
Per il momento le casse dello Stato hanno messo fieno in cascina con il ritorno di 90 miliardi di euro, recuperati con lo scudo fiscale che ha permesso il riutilizzo di capitali di dubbia provenienza, tenuti in paradisi fiscali.
Ma questo salvadanaio, per quanto tempo sara' sufficiente?
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