E' corsa voce, tramite spifferi della CNN che gli Stati Uniti, vogliano smobilitare o quanto meno ridurre, la base Nato a Napoli, sede del comando alleato.
Il contingente americano e' presente in Campania, anche nella base di supporto logistico di Gricignano (Ce) dove vive la maggior parte dei militari, in quella presso il Lago Patria (Na), e nell'avellinese, con una stazione di telecomunicazioni.
Il contingente americano e' presente in Campania, anche nella base di supporto logistico di Gricignano (Ce) dove vive la maggior parte dei militari, in quella presso il Lago Patria (Na), e nell'avellinese, con una stazione di telecomunicazioni.
Questa volta non e' ne' la criminalita' diffusa, ne' tanto meno l'inquinamento ambientale a scoraggiare il contingente americano.
Si tratta piuttosto di tagli di bilancio che il Governo centrale vorrebbe apportare alla difesa, nel caso specifico alla Marina (Navy). Secondo il Ministro della Difesa, Robert Gates, la flotta americana, (la cui composizione e' superiore a quella di tutti i paesi alleati messi insieme) e' ulteriormente aumentata a dismisura dopo l'11 settembre. Cio', di fatto, arreca un considerevole dispendio alle casse centrali.
Il Governo centrale smentisce tali indiscrezioni. A Napoli tutti temono l'allontanamento delle truppe alleate, per l'indotto che indirettamente gli americani portano in regione. Dopo lo smantellamento dell'insediamento presente nell'isola della Maddalena in Sardegna, sarebbe davvero un peccato perdere la presenza americana all'ombra del Vesuvio.
Una cosa e' certa. Dopo che Obama ha rinunciato all'installazione di missili intercettori da realizzare in basi di terra nell'est europeo, così come era nei piani del suo predecessore, Bush, la difesa dello spazio aereo da potenziali attacchi nucleari nemici, deve avvenire tramite missili lanciati da postazioni mobili. Per far cio' le portarei e i sottomarini americani presenti nel mediterraneo sono fondamentali, per non dire indispensabili. I vettori piu' indicati al caso, sono proprio quelli della VI flotta, cioe' quelli agli ordini della base di Napoli.
Il Governo centrale smentisce tali indiscrezioni. A Napoli tutti temono l'allontanamento delle truppe alleate, per l'indotto che indirettamente gli americani portano in regione. Dopo lo smantellamento dell'insediamento presente nell'isola della Maddalena in Sardegna, sarebbe davvero un peccato perdere la presenza americana all'ombra del Vesuvio.
Una cosa e' certa. Dopo che Obama ha rinunciato all'installazione di missili intercettori da realizzare in basi di terra nell'est europeo, così come era nei piani del suo predecessore, Bush, la difesa dello spazio aereo da potenziali attacchi nucleari nemici, deve avvenire tramite missili lanciati da postazioni mobili. Per far cio' le portarei e i sottomarini americani presenti nel mediterraneo sono fondamentali, per non dire indispensabili. I vettori piu' indicati al caso, sono proprio quelli della VI flotta, cioe' quelli agli ordini della base di Napoli.
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