Le prime proiezioni danno i socialisti in vantaggio sulla destra del presidente Sarkozy.
Il dato che fa riflettere maggiormente pero', e' il forte astensionismo.
Oltre il 50% degli aventi diritto al voto, ha disertato le urne.
La politica con i suoi riti, i suoi ritardi, la sua incapacita' di essere vicino alla gente, evidentemente ha iniziato a non interessare piu' anche oltralpe.
In Francia, i cittadini hanno dato una prova di grande maturita'. Un segnale inequivocabile di distacco verso un mondo fatto di promesse, annunci e propaganda demagogica.
In Italia invece, ci danniamo l'anima a cercare per forza un nemico, un avversario da abbattere, senza intuire che alla fine, i veri sconfitti siamo noi cittadini.
L'elettore e' strumentalizzato, compresso ed indottrinato in una logica dove lo scontro diventa una sorta di chiave esistenziale, un delirio viscerale che ci annulla il cervello e ci divora l'anima.
Disertare le urne, in questo preciso momento storico, dove la politica (che da tempo ha smarrito la sua componente ideologica) non ha piu' proposte, idee e programmi ma e' diventata soltanto rissa isterica, scontro di piazza, gossip effimero, e' a mio avviso l'unica, certa ed incontrovertibile forma di liberta' ed autonoma espressione del pensiero.
La politica e' ormai impantanata inevitabilmente in logiche di compromesso, in favoritismi campanilistici, in nepotismi clientelari.
Il voto e' sempre stato una grande forma di espressione democratica. Disertare le urne oggi, e' l'unico modo per non essere partecipi di questo processo di imbarbarimento culturale, in cui e' scivolata la politica e, di conseguenza, il costume e la societa' di questo paese.
Un seggio vuoto, fa piu' rumore di una piazza tele-riempita o internet-veicolata, da soggetti replicanti.
Astenersi quindi, non deve essere vista come una forma di disubbedienza anarchica ma, una vera e propria forma di evoluzionismo sociale. La Francia, nello specifico, ci ha fornito un grande esempio.
In Francia, i cittadini hanno dato una prova di grande maturita'. Un segnale inequivocabile di distacco verso un mondo fatto di promesse, annunci e propaganda demagogica.
In Italia invece, ci danniamo l'anima a cercare per forza un nemico, un avversario da abbattere, senza intuire che alla fine, i veri sconfitti siamo noi cittadini.
L'elettore e' strumentalizzato, compresso ed indottrinato in una logica dove lo scontro diventa una sorta di chiave esistenziale, un delirio viscerale che ci annulla il cervello e ci divora l'anima.
Disertare le urne, in questo preciso momento storico, dove la politica (che da tempo ha smarrito la sua componente ideologica) non ha piu' proposte, idee e programmi ma e' diventata soltanto rissa isterica, scontro di piazza, gossip effimero, e' a mio avviso l'unica, certa ed incontrovertibile forma di liberta' ed autonoma espressione del pensiero.
La politica e' ormai impantanata inevitabilmente in logiche di compromesso, in favoritismi campanilistici, in nepotismi clientelari.
Il voto e' sempre stato una grande forma di espressione democratica. Disertare le urne oggi, e' l'unico modo per non essere partecipi di questo processo di imbarbarimento culturale, in cui e' scivolata la politica e, di conseguenza, il costume e la societa' di questo paese.
Un seggio vuoto, fa piu' rumore di una piazza tele-riempita o internet-veicolata, da soggetti replicanti.
Astenersi quindi, non deve essere vista come una forma di disubbedienza anarchica ma, una vera e propria forma di evoluzionismo sociale. La Francia, nello specifico, ci ha fornito un grande esempio.
1 commento:
Mi spiace ma non è affatto vero che la Francia si sia astenuta. I media preferiscono allungare il brodo con l'allarme "astensione" piuttosto che dire la verità: e cioè che tutti i voti che non sono andati a Sarkozy se li è beccati Le Pen.
Leggere qui:
http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=14067:cest-le-front-de-nouveau&catid=7:alterview&Itemid=13
La verità è un'altra: i francesi non vogliono una destra "tarocca" alla Sarkò.
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