Il gesto sconsiderato e deprecabile commesso da un insano di mente, Massimo Tartaglia, alla conclusione del discorso di Berlusconi tenutosi a Piazza del Duomo a Milano - la scorta ha grosse responsabilita' - e' un atto di gravita' assoluta che ancora una volta getta fango sul paese. Al tempo stesso, da respiro al Premier ed alla sua maggioranza spesso divisa e sotto pressione.
Questa volta non e' stata una calamita' naturale come il terremoto in abruzzo, a "distrarre" l'opinione pubblica da quelli che rimangono problemi drammatici ed insoluti all'interno del nostro Paese e nemmeno l'attivita' per cosi dire "privata" del nostro Presidente del Consiglio.
Questa volta e' stata la mano di uno squilibrato da anni in psicoterapia a far riavvicinare le parti politiche da tempo in permanente scontro. Si parlava da giorni di porre fine ad una dialettica infuocata fatta di reciproche accuse al vetriolo. Piu' volte il Capo dello Stato e' intervenuto per raffreddare gli animi arroventati. Lo stesso Fini, spesso non ha condiviso la linea del Premier. Tutti hanno avuto responsabilita' notevoli, senza distinguo di provenienza politica e ruolo istituzionale. Anche il Premier non si e' per niente tirato indietro in questo braccio di ferro istituzionale, basti pensare il suo ultimo discorso fatto in Germania.
Il clima si era fatto incandescente. La crisi faceva sentire ancora i suoi effetti sulle famiglie e le imprese, nonostante si sbandierava il solito incrollabile ottimismo. I vari tentativi del Governo di procedere al varo di leggi che salvaguardassero indirettamente il Premier nei suoi numerosi procedimenti penali, non piaceva ne' all'opposizione e neanche ad una grossa parte di cittadini che liberamente e pacificamente hanno dimostrato in piazza.
Sicuramente benzina sul fuoco e' stata gettata anche da trasmissioni di approfondimento che hanno dato ampio spazio ad una spettacolarizzazione di delicate attivita' processuali che coinvolgevano la figura di Berlusconi.
Ma da qui a pensare che nello specifico, l'azione inconsulta di una persona squilibrata, possa essere vista come il disegno anarchico di una frangia eversiva presente nel Paese, per me e' una gratuita e pilotata esagerazione politico-mediataca.
Sicuramente l'attenzione deve rimanere sempre alta intorno alla figura di un capo di governo, e di tutte le altre cariche istituzionali, soprattutto in questo particolare momento storico, ci mancherebbe.
Ma vedere nel gesto di Tartaglia, la realizzazione di un complotto sovversivo che riporterebbe la nazione in un periodo buio, un atto di terrorismo ardito da frange rivoluzionarie con la regia di esponenti dell'opposizione, individuati nella figura di Antonio Di Pietro, a me fa ridere.
Speriamo almeno che la gravita' indiscutibile di tale atto inconsulto, serva davvero da sprone sia per ricompattare la maggioranza che per infondere un clima piu' sereno nel Paese, al di la' di formali e a volte ipocriti e bigotti buonismi di facciata.
Questa volta non e' stata una calamita' naturale come il terremoto in abruzzo, a "distrarre" l'opinione pubblica da quelli che rimangono problemi drammatici ed insoluti all'interno del nostro Paese e nemmeno l'attivita' per cosi dire "privata" del nostro Presidente del Consiglio.
Questa volta e' stata la mano di uno squilibrato da anni in psicoterapia a far riavvicinare le parti politiche da tempo in permanente scontro. Si parlava da giorni di porre fine ad una dialettica infuocata fatta di reciproche accuse al vetriolo. Piu' volte il Capo dello Stato e' intervenuto per raffreddare gli animi arroventati. Lo stesso Fini, spesso non ha condiviso la linea del Premier. Tutti hanno avuto responsabilita' notevoli, senza distinguo di provenienza politica e ruolo istituzionale. Anche il Premier non si e' per niente tirato indietro in questo braccio di ferro istituzionale, basti pensare il suo ultimo discorso fatto in Germania.
Il clima si era fatto incandescente. La crisi faceva sentire ancora i suoi effetti sulle famiglie e le imprese, nonostante si sbandierava il solito incrollabile ottimismo. I vari tentativi del Governo di procedere al varo di leggi che salvaguardassero indirettamente il Premier nei suoi numerosi procedimenti penali, non piaceva ne' all'opposizione e neanche ad una grossa parte di cittadini che liberamente e pacificamente hanno dimostrato in piazza.
Sicuramente benzina sul fuoco e' stata gettata anche da trasmissioni di approfondimento che hanno dato ampio spazio ad una spettacolarizzazione di delicate attivita' processuali che coinvolgevano la figura di Berlusconi.
Ma da qui a pensare che nello specifico, l'azione inconsulta di una persona squilibrata, possa essere vista come il disegno anarchico di una frangia eversiva presente nel Paese, per me e' una gratuita e pilotata esagerazione politico-mediataca.
Sicuramente l'attenzione deve rimanere sempre alta intorno alla figura di un capo di governo, e di tutte le altre cariche istituzionali, soprattutto in questo particolare momento storico, ci mancherebbe.
Ma vedere nel gesto di Tartaglia, la realizzazione di un complotto sovversivo che riporterebbe la nazione in un periodo buio, un atto di terrorismo ardito da frange rivoluzionarie con la regia di esponenti dell'opposizione, individuati nella figura di Antonio Di Pietro, a me fa ridere.
Speriamo almeno che la gravita' indiscutibile di tale atto inconsulto, serva davvero da sprone sia per ricompattare la maggioranza che per infondere un clima piu' sereno nel Paese, al di la' di formali e a volte ipocriti e bigotti buonismi di facciata.
5 commenti:
con la faccia che ti ritrovi mi sembra logico che 'sta storia ti faccia ridere,sembri il fratello di tartaglia.ridi pagliaaacciooo...
Concordo in pieno! Verrebbe da pensare che il pazzo lo abbia ingaggiato Maroni, per poter proporre altre leggi insensate.
Peccato poi che i tuoi auspici per vedere finalmente un "buongoverno" non si stiano materializzando, anzi...
non si dovrebbe parlare in certi modi in questo periodo natalizio.
tartaglia ha fatto un gravissimo errore....
all'anonimo che mi ha dato del pagliaccio, faccio presente che sono figlio unico...ahahah!
e poi seguo i consigli del premier di essere sempre sorridenti e ottimisti e le sue parole:
" L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio "
Pur non stimandolo non credo che Di Pietro, se non per la benzina dialettica che ha versato, possa minimanente essere accostabile al tiro della miniatura del Duomo di Milano sulla faccia del nostro Premier. Quello che mi spaventa sono le concomitanze con l'innesco alla Bocconi e con la busta esplosiva di Gorizia. Speriamo bene.
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